di Alessandra Vaccari Al napoletano Massimiliano Puggillo, Verona porta
jella. C’è poco da fare. L’hanno arrestato ieri, l’avevano già arrestato qualche
tempo addietro. E sempre gli agenti della polizia stradale di Verona Sud.
L’arresto di ieri è stato piuttosto movimentato. Puggillo ha cercato di scappare al controllo, prima alla guida di un’automobile, fuggendo da Sommacampagna ad Affi, poi inforcando contro mano uno svincolo, quindi a piedi. Alla fine ha tentato anche di dire che era qualcun altro, ma alla fine s’è dovuto rassegnare a tornare in carcere perchè tra gli agenti c’era giusto quello che l’aveva arrestato la volta precedente. La mattinata difficile del trentenne napoletano comincia verso le 8.30 quando alla polizia stradale arriva la chiamata di un dipendente dell’area di servizio Bauli sulla Serenissima che indica alla centrale operativa la targa di un’auto su cui viaggiano tre persone che sono state notate mentre forzano la portiera di alcune auto in sosta asportando computer o altre cose trovate all’interno. L’operatore radio della polizia dirama subito l’allarme alle pattuglie. Ma i tre si accorgono di essere stati scoperti e scappano in direzione Verona, poi abbanodano La polizia stradale decisa a fermare i fuggitivi fa chiudere i caselli autostradali indicando la targa e il tipo di auto che stanno inseguendo. Nel frattempo una pattuglia intercetta, nei pressi dell’area di servizo Garda, l’Audi da ricercare. Ma a bordo non ci sono più tre persone. È rimasto soltanto il conducente che vedendo la polizia ha pigiato sulla tavoletta deciso a scappare verso il casello di Affi. L’uomo accorgendosi del casello chiuso non ci ha pensato due volte e ha imboccato lo svincolo contromano, andando a sbattere contro una mercedes che viaggiava nel suo giusto senso di marcia. Per fortuna la donna al volante è rimasta illesa. Il fuggitivo non si è dato per vinto. Ha abbandonato l’auto ed è scappato verso il centro commerciale, nel tentativo di nascondersi tra i clienti, ma è stato rintracciato dagli agenti. Puggillo ha tentato un’altra carta, nel vero senso della parola: ha esibito una carta di identità a nome Massimo Salemme, residente a Giulianova. La polizia s’è accorta subito che il documento era falsificato. Inoltre l’uomo è stato riconosciuto da un poliziotto che l’aveva arrestato qualche tempo fa. Nell’Audi che il napoletano guidava sono stati trovati tre computer portatili e alcune macchine fotografiche. Stamattina alle 11, Puggillo comparirà davanti al giudice per il processo per direttissima. Uno dei computer è già stato restituito al proprietario ha fatto denuncia di furto. L’uomo di Arezzo ha ringraziato glia genti, nel computer aveva documetazione importante. |
|
|
© asaps.it |