Italia, Albania, Serbia, Bosnia, Svizzera, Francia,
Marocco, Algeria. Questi i paesi che attraverserà la Carovana antimafie 2005,
giunta alla sua XII edizione, prima di terminare la sua corsa in Sicilia nel
mese dicembre. La prima carovana è partita proprio dalla regione Siciliana nel
1994, con lo scopo di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso,
denunciandone gli intrecci e le connivenze con il potere. Nello stesso tempo
gli organizzatori volevano esprimere, con un iniziativa concreta, la
solidarietà a quanti praticano un impegno contro la mafia e favorire forme di
socialità e di inclusione sociale, offrendo alternative sociali, economiche e
culturali al potenziale bacino di reclutamento mafioso. Negli anni, il percorso
della carovana dalla Sicilia si è spostato nel continente, toccando altre
regioni italiane e dall’anno scorso ha varcato la frontiera. Quest’anno
ha ulteriormente rafforzato il suo carattere internazionale, per potenziare
relazioni tra storie e culture diverse, determinare condizioni di co-sviluppo,
tutelare i diritti e la democrazia in alternativa ai processi di corruzione e
alla violenza delle mafie internazionalizzate. La carovana vuole essere un
viaggio di libertà, un percorso fatto insieme per arrivare alla costruzione
della società di giustizia. La carovana è partita il 20 settembre da Bari per
poi espatriare e fermarsi in Albania e in Serbia. Di lì tornerà in Italia,
attraverserà varie regioni per spostarsi in Sardegna, da dove raggiungerà la
Corsica, poi la Francia e il Magreb.
“Carovana – afferma don Luigi
Ciotti - è parola che deriva dal vocabolario persiano (karawan) per indicare un
“gruppo di
persone che attraversano insieme, con carri e bestie da soma, luoghi deserti o
pericolosi”. Un termine che esprime non solo l’idea di viaggio, ma
anche quella del “camminare insieme” là dove – tra deserto e luoghi pericolosi
– può essere poco prudente avventurarsi da soli. Ciò che davvero conta non è
giungere per primi alla meta, ma arrivare insieme. Con il giusto ed incisivo ritmo
che la saggezza impone. L’unica velocità possibile.”
Un centinaio le iniziative organizzate, in collaborazioni
con associazioni, scuole, cooperative sociali ed amministrazioni locali,
all’insegna della legalità e della giustizia sociale. Incontri pubblici,
proiezioni di film, presentazione di mostre, cene della legalità, incontri con
i Sindaci e gli amministratori nelle Piazze di alcune delle Città attraversate
dalla Carovana.
La Fondazione Cesar, Sicurstrada e i Consigli
Regionali Unipol hanno collaborato alla realizzazione della Carovana Antimafie
2005, con un contributo economico, ma anche con iniziative concrete e con un constante
sostegno morale. Tra queste, segnaliamo
quelle legate al fenomeno del lavoro nero, del caporalato e dell’infiltrazione
mafiosa nel mondo del lavoro: un convegno a Treviso dal titolo “Infanzia in pericolo. Pedofilia e
maltrattamenti” con Chiara Giacomantonio, Dirigente Responsabile di “113
Minori”. Inoltre a Vibo Valenzia si è tenuto un incontro, alla presenza tra gli
altri del Presidente della Regione
Calabria. Agazio Loiero, per presentare il dossier edito dalla Fondazione Cesar
“Rapporto Sicurezza Sud” relativo alla regione Calabria. L’incontro si è svolto
in seguito all’uccisione del Vice Presidente del Consiglio Regionale Calabrese,
Francesco Fortugno. A Foggia, alla presenza del Segretario Generale Epifani e
di don Ciotti, si è svolta un’iniziativa, collaborazione con la CGIL, sulla
sicurezza e l’illegalità nella Provincia Pugliese. Si è parlato in particolare
delle problematiche legate al mondo del lavoro.
Infine a Milano, in occasione della festa nazionale
dell’Unità, la
Consulta Nazionale dei CRU ha organizzato un convegno per
discutere delle tematiche della sicurezza e legalità riferite al mondo del
lavoro, delle imprese e delle professioni.
La Carovana 2005
ha consentito di ricordare e ribadire la volontà dei
cittadini Italiani di costruire una società civile più solida, per rafforzare
l’associazionismo, il volontariato e il Terzo Settore. La Fondazione e i Consigli
Regionali Unipol hanno partecipato attivamente in molte delle iniziative
previste dalla Carovana 2005 e in alcune regioni d’Italia, nell’ambito del
Protocollo di Collaborazione con Libera e le Organizzazioni Sindacali sul
lavoro nero e sull’illegalità nel mondo del lavoro, hanno organizzato
autonomamente singole manifestazioni
La Fondazione Cesar è stata impegnata in questi anni
nella creazione Osservatori Regionali sulla Sicurezza e Legalità. Una vera e
propria scommessa della Fondazione Cesar che, in collaborazione con la Consulta Nazionale
dei CRU, prova a mettere in rete esperienze e prassi di buona condotta per
creare presidi di legalità e sviluppo sul territorio, legati al mondo del
lavoro, della piccola e media impresa e della cooperazione e del lavoro
autonomo.
Nell’ambito della Carovana
Antimafie 2005 la
Fondazione Cesar ha redatto il “Rapporto Sicurezza Sud 2005”, un’indagine sul
fenomeno mafioso in Italia. Partendo da una valutazione economica generale e
cioè che il fatturato annuale della criminalità mafiosa in Italia è di oltre
100 miliardi di euro, la
Fondazione Cesar ha analizzato i più importanti “rami d’azienda”
della mafia in Italia. Immaginando la mafia come una normale holding si può
affermare con tranquillità che il giro d’affari è di notevole dimensioni e che
si dirama in tutto il mondo. I settori maggiormente “produttivi” sono quelli
legati agli stupefacenti, agli appalti pubblici, ai traffici di armi, alla
tratta delle donne e alla prostituzione.
Nell’edizione di quest’anno, la carovana antimafie si è
avvalsa della collaborazione di nuovi importanti partner, oltre a CGIl, CISL e
UIL, la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), la SPI – CGIL (Sindacato
Pensionati Italiani) e la
UIL Pensionati.
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