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ROMANIA, SI COMINCIA A PARLARE DI SICUREZZA STRADALE. IN APPROVAZIONE UN NUOVO CODICE DELLA STRADA, MOLTO SEVERO: 5 ANNI DI GALERA AGLI UBRIACHI, PATENTE A PUNTI E OBBLIGO DEL MEDICO DI FAMIGLIA DI SEGNALARE LE INCOMPATIBILITÀ.

(ASAPS) BUCAREST – Gli incidenti stradali, in molti paesi dell’Est Europeo, sono una vera e propria piaga. Di più: una mattanza quotidiana, spesso ignorata dai locali media ed ancor più dai governi, spesso inermi. Non dimentichiamo poi della corruzione dilagante, tra le forze di polizia. A Bucarest, però, sembra che il vento stia cambiando e l’esecutivo nazionale si prepara a varare un nuovo codice della strada estremamente severo. Alcuni esperti sostengono che si tratti di un’iniziativa opportunistica, in vista di alcuni negoziati per l’ingresso della Romania nell’Unione europea, mentre per altri è più attendibile la tesi che la carneficina stia finendo col farsi pesantemente sentire sull’economia del paese, non certo in uno dei suoi momenti migliori. Il conto alla rovescia è già cominciato ed a settembre il parlamento dovrà esprimere il proprio parere: il nuovo codice della strada prevede aumenti delle multe di oltre 200 euro, mentre per le infrazioni più gravi la patente di guida potrà essere ritirata fino a 3 mesi. La guida in stato di ebbrezza resta un reato penale, e in caso di flagranza il conducente che supererà il tasso di 0,8 g/l – quello in vigore in Europa fino ad alcuni anni fa – il trasgressore sarà denunciato e rischierà fino a 5 anni prigione, partendo da un minimo di 12 mesi: solo una volta scontata la pena – anche in caso di sospensione condizionale – il condannato potrà tornare a guidare, a patto di frequentare un corso di educazione stradale con obbligo di frequenza ed esame finale. Il legislatore rumeno punta dunque anche sull’effetto educativo, e infatti mandare a quel paese un altro automobilista costerà 100 euro. Altre due novità – davvero importanti – rendono il codice della strada rumeno estremamente interessante: innanzitutto l’introduzione della patente a punti, con processi sanzionatori molto simili al modello francese. Inoltre – e questo ci sembra davvero una mossa intelligentissima – il medico di famiglia avrà l’obbligo di segnalare l’eventuale insorgenza di malattie incompatibili con la guida: non ottemperare all’obbligo esporrà il medico ad una responsabilità solidale con il proprio paziente. In pratica, in caso di incidente da parte dei propri assistiti per i quali non siano state fatte segnalazioni di sorta, i camici bianchi rischieranno pene tra i tre mesi ed i due anni di prigione. Forte anche il richiamo alla prevenzione, e proprio in concomitanza all’impegno nelle aule politiche, l’intero territorio rumeno è oggetto in questi giorni di imponenti campagne di sensibilizzazione. Secondo un rapporto della Commissione europea, di cui avevamo parlato anche sulle colonne di questo sito, la carenza infrastrutturale della Romania incide pesantemente sui bilanci della sinistrosità: nel 2005 sono morte sulle strade 2.491 persone, il 5% in più del 2004: si tenga conto che in tutto lo stato vivono meno di 22 milioni di abitanti. (ASAPS)


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Venerdì, 24 Marzo 2006
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