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Notizie brevi 27/03/2006

Un vigile del fuoco che muore non fa notizia

"Il silenzio stampa che ha accompagnato la morte di un nostro collega". Lettera aperta di un vigile del fuoco.

"La notte del 15 Marzo 2006 un grave lutto ha colpito il Corpo dei Vigili del Fuoco, e in particolare il Comando Provinciale VV.F. di Bergamo. Il collega Enio Salvi, di anni 45, ci ha lasciati. E’ morto nell’esercizio della sua professione. Siamo consapevoli che il nostro non è un lavoro come un altro e che ogni giorno mettiamo in gioco la nostra vita per soli 1.200 euro al mese circa, ma nonostante tutto siamo sempre presenti, pronti ad intervenire quando chiunque ha bisogno del nostro aiuto, sia per cose banali, come l’incendio di un cassonetto dei rifiuti, sia per salvare la vita oppure la casa a qualcuno, proprio come stava facendo Enio Salvi.

  
Il nostro non può essere definito semplicemente un lavoro: è più una ragione di vita, un modo per donare agli altri ed essere utili, e sicuramente questo ci gratifica.
Purtroppo il nostro spirito di sacrificio non è sufficiente a far funzionare tutto e andare avanti, quotidianamente siamo costretti a confrontarci con una realtà che non ci permette di svolgere il nostro compito di soccorritori come vorremmo.
Tutti i giorni, infatti, dobbiamo fare i conti con le nostre strutture fatiscenti e poco compatibili con la moderna urbanizzazione e la presenza massiccia di industrie sul territorio, ma soprattutto con la carenza di personale che determina tutta una serie di problemi come, per esempio, un eccessivo carico di lavoro, la nascita del precariato, e l’impossibilità, visto l’esiguo numero di vigili in servizio, di seguire corsi di aggiornamento che dovrebbero servire a migliorare la nostra formazione professionale, considerati i rischi ai quali ci espone il difficile periodo storico in cui stiamo vivendo.
Tutto questo reca danno alla collettività intera, ma quello che ci ha amareggiati sopra ogni cosa è
il silenzio che ha accompagnato la morte di un nostro collega.
E’ morto un Vigile del Fuoco!
Ai funerali, la regione Lombardia, fatta da gente comune, autorità nazionali, colleghi di altri comandi e giornalisti della tv locale si è stretta intorno a noi e alla famiglia di Enio, ma nessun giornale nazionale si è interessato alla vicenda. 
Forse, in questo momento, un Vigile del Fuoco che muore non fa notizia, non interessa l’opinione pubblica come le dispute elettorali, ma un uomo che ha messo la sua vita a servizio dello Stato e della comunità, non può e non deve andare via in silenzio, meriterebbe almeno di essere ricordato!"

 F.to la Segreteria Provinciale Uil Pa VV.F Bergamo

 Noi la pubblichiamo.
Teresa Palese

 (Anche l’Asaps)


© asaps.it


da la voce di milano.it
Lunedì, 27 Marzo 2006
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