"La notte del 15 Marzo 2006 un grave lutto ha colpito
il Corpo dei Vigili del Fuoco, e in particolare il Comando Provinciale VV.F. di
Bergamo. Il collega Enio Salvi, di anni 45, ci ha lasciati. E’ morto nell’esercizio della sua professione. Siamo
consapevoli che il nostro non è un lavoro come un altro e che ogni giorno mettiamo
in gioco la nostra vita per soli 1.200 euro al mese circa, ma nonostante tutto
siamo sempre presenti, pronti ad intervenire quando chiunque ha bisogno del
nostro aiuto, sia per cose banali, come l’incendio di un cassonetto dei
rifiuti, sia per salvare la vita oppure la casa a qualcuno, proprio come stava
facendo Enio Salvi.
Il nostro non può essere definito semplicemente un lavoro:
è più una ragione di vita, un modo per donare agli altri ed essere utili, e
sicuramente questo ci gratifica. Purtroppo il nostro spirito di sacrificio non è
sufficiente a far funzionare tutto e andare avanti, quotidianamente siamo
costretti a confrontarci con una realtà che non ci permette di svolgere il
nostro compito di soccorritori come vorremmo. Tutti i giorni, infatti, dobbiamo fare i conti con le
nostre strutture fatiscenti e poco compatibili con la moderna urbanizzazione e
la presenza massiccia di industrie sul territorio, ma soprattutto con la
carenza di personale che determina tutta una serie di problemi come, per
esempio, un eccessivo carico di lavoro, la nascita del precariato, e
l’impossibilità, visto l’esiguo numero di vigili in servizio, di seguire corsi
di aggiornamento che dovrebbero servire a migliorare la nostra formazione
professionale, considerati i rischi ai quali ci espone il difficile periodo
storico in cui stiamo vivendo. Tutto questo reca danno alla collettività intera, ma
quello che ci ha amareggiati sopra ogni cosa è il silenzio che ha accompagnato la morte di un nostro
collega. E’ morto un Vigile del Fuoco! Ai funerali, la regione Lombardia, fatta da gente comune,
autorità nazionali, colleghi di altri comandi e giornalisti della tv locale si
è stretta intorno a noi e alla famiglia di Enio, ma nessun giornale nazionale
si è interessato alla vicenda. Forse, in questo momento, un Vigile del Fuoco che muore
non fa notizia, non interessa l’opinione pubblica come le dispute elettorali,
ma un uomo che ha messo la sua vita a servizio dello Stato e della comunità,
non può e non deve andare via in silenzio, meriterebbe almeno di essere
ricordato!"
F.to la Segreteria Provinciale Uil Pa VV.F Bergamo
Noi la pubblichiamo. Teresa Palese
(Anche l’Asaps)
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