All’idea di un viaggio uno pensa: è bel tempo vado tranquillo. Errore. Tre quarti degli incidenti e del numero delle vittime si contano proprio nelle giornate di sereno. E’ ovvio che le giornate di bel tempo e comunque con strada asciutta sono molte di più rispetto a quelle con la pioggia, la neve o la nebbia. Però stupisce il fatto che la forbice rispetto alle situazioni climatiche più critiche è vastissima. Vuoi vedere che ha qualcosa a che fare anche la velocità? Col sereno nel 2004 in Italia si sono verificati 174.471 incidenti (rilevati dalle forze di polizia) pari al 76,8% del totale con 4.067 morti (72,3%) e 239.099 feriti (75,5%). Con la pioggia gli incidenti rilevati sono stati 26.327, pari all’11,7%, con 663 morti (11,8%) e 39.582 feriti (12,5%). Eppure le giornate di pioggia, specie d’inverno sono frequenti. Quindi questi dati, e gli altri che seguono per le condizioni di neve e nebbia, sembrano indicare una maggiore prudenza dei conducenti quando le condizioni atmosferiche non sono ideali. Se parliamo della strada innevata scendiamo infatti ad appena 917 incidenti che ammontano alla percentuale insignificante dello 0,4% del totale, con 18 morti, solo 0,3% del totale e 1.450 feriti 0,5%. Con grandine in atto, evento questo molto raro, si sono contati 115 incidenti (0,05%) con 5 morti (0,98%) e 201 feriti (0,06%). E’ risultato invece più minaccioso il vento forte con 304 sinistri (0,1%), 12 vittime mortali (0,2%) e 416 feriti (0,1%). Quindi il bel sole non tragga in inganno, e non inviti a pigiare sull’acceleratore, perché poi i conti non tornano.
Elaborazione e percentualizzazione Il Centauro – ASAPS su dati ISTAT ©
Giordano Biserni Presidente Asaps
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