I vari servizi meteorologici
segnano bel tempo su tutta la Penisola: l’ideale, si pensa, per fare un
viaggio in auto. Tranquillo, senza problemi di guida: l’asfalto è asciutto, non
si scivola, non ci sono pericoli di sbandate o quant’altro dovute a pioggia o
neve, né tamponamenti in mezzo alla nebbia. <Niente di più sbagliato -
spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, il sodalizio degli agenti della
Stradale che ha effettuato una minuziosa indagine sul problema su dati Istat-.
Tre quarti degli incidenti stradali e del numero delle vittime si conta proprio
nelle giornate con cielo assolutamente sereno. E’ ovvio che le giornate belle,
in Italia, siano molte di più rispetto a quelle con pioggia, neve o nebbia.
Però stupisce il fatto che la forbice, fra il numero di incidenti e morti,
rispetto alle situazioni climatiche più critiche sia molto ampia>.
Il dato
che si riferisce agli incidenti avvenuti in giornate piovose è quello
che sembra indicare una maggiore prudenza dei conducenti quando le condizioni
non sono ideali. E la nebbia, sembra aver allentato la morsa anche in pianura
Padana: in totale, sulle strade italiane i morti sono stati 56 di cui solo 7
sulla rete autostradale. Caso mai la grandine, evento assai più raro della
nebbia, e il vento forte sono stati cause maggiore di sinistri: 5 morti con la
prima, 12 vittime con il secondo.
Non è
difficile, per la verità, analizzare il dato delle vittime delle
giornate serene. Quando l’asfalto è asciutto, è evidente un aumento della
velocità. Non è un caso, a questo proposito, che la lotta decisa dalle reti
autostradali in collaborazione con la Polizia Stradale abbia portato avanti,
con successo, l’impianto dei tutor, gli apparecchi cioè che contrallano tratti
autostradali di 15-20 chilometri. Entro la prossima estate ne dovrebbero essere
installati circa 200.
Nestore Morosini
Corriere della Sera