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Articoli 30/03/2006

Le novità del fisco sull’auto aziendale per il 2006

Novità interessanti che riguardano il trattamento fiscale delle auto aziendali sono state introdotte nella Legge finanziaria per il 2006. La detraibilità dell’Iva dovrebbe passare dal 10 al 15%. Era dal 2001, quando il ministro del Tesoro Ottaviano Del Turco introdusse la detraibilità del 10% dell’Iva, che l’aliquota veniva prorogata di anno in anno senza alcun aumento. Ne abbiamo parlato con un esperto tributarista, Gaetano De Vito, presidente di Assoholding, l’associazione che raccoglie le capogruppo delle imprese, in particolare quelle di proprietà famigliare. De Vito è anche esperto di diritto tributario del Sole 24 Ore, siede nel consiglio d’amministrazione di importanti società ed è considerato uno dei luminari dell’intermediazione finanziaria, con particolare riferimento al leasing.

«Il professionista e le ditte individuali sono fortemente attaccati alla soluzione d’acquisto del leasing», esordisce De Vito. «In particolare le auto di maggiore prestigio sono in gran parte acquistate in leasing» (vedere anche le statistiche che compaiono nel servizio a pagina 40, n.d.r.). Il professionista o l’imprenditore sono abituati a gestire manutenzione e servizi (assicurazione e quant’altro) per conto proprio. Il rapporto con l’automobile è ancora vissuto in maniera autonoma: il piacere del possesso è ancora una fortissima componente emozionale. Le forme di outsourcing come il noleggio a lungo termine, che implicano un approccio più distaccato all’automobile, storicamente si originano dai Paesi nordici. Gli automobilisti latini, in particolare gli users-choosers, conservano ancora una sorta di cordone ombelicale con la propria vettura.

C’è poi un’altra considerazione fondamentale», prosegue De Vito, «che il leasing ha quasi sempre una vita più lunga rispetto al noleggio, anche perché l’obsolescenza dell’auto, soprattutto per i modelli di prestigio, è più lenta. Per giunta, i professionisti in genere percorrono meno strada rispetto ad altre categorie di driver e quindi il ciclo di vita dell’auto si allunga, perché il consumo macchina è inferiore.

 De Vito, infine, ci racconta qualche particolare del suo rapporto con la Maserati: «In passato ho avuto parecchie ammiraglie tedesche. Oggi potere scegliere una grande berlina sportiva italiana rende orgogliosi di questa scelta. La "Quattroporte" è un simbolo della capacità di ricerca e sviluppo del nostro Paese, un esempio in controtendenza rispetto all’immagine che l’Italia riflette all’estero. E uno stimolo a realizzare prodotti e servizi di alta qualità. È un vero concentrato di tecnologia, derivato dalle corse. Sulla macchina la tecnologia controlla ogni cosa: ma c’è la possibilità di disattivare ogni ausilio elettronico. In questo caso, però, l’auto diventa da veri esperti. I consumi sono alti, ma soltanto se si pigia sull’acceleratore. È il prezzo che si paga per il divertimento. Difetti? In 20 mila km uno soltanto, al climatizzatore. Subito risolto dall’assistenza Maserati».

IMPOSTE - DALL’89 AG OGGI COME È CAMBIATO IL FISCO

CON L’AUTO AZIENDALE

II legislatore ha sempre dedicato particolare attenzione al mondo dei veicoli modifican­done più volte il trattamento tributario. Ecco le variazioni più significative.

1989

Per quanto riguarda le imposte dirette, dalla entrata in vigore del Testo unico delle impo­ste sui redditi (Tuir) le prime modifiche sono state apportate dal D.L. 2 marzo 1989, n. 69 e in misura minore dal D.L. 5 giugno 1989 n. 267. I due decreti hanno introdotto delle mo­difiche sia al vecchio art. 50 (determinazione del reddito di lavoro autonomo), sia al vecchio art. 67 (ammortamento dei beni materiali nell’ambito del reddito d’impresa). L’inter­vento mirava a limitare la deducibilità dei co­sti per gli autoveicoli nella misura del 50% indipendentemente dal loro effettivo utilizzo. Diversamente per gli autoveicoli di cilindrata superiore ai 2 litri o 2,5 litri se diesel) la deducibilità era prevista in misura piena solo se i mezzi erano utilizzati come esclusivamente strumentali nell’attività dell’impresa. Le mo­difiche introdotte nulla disponevano per i vei­coli ante 1989, pertanto questi hanno mante­nuto il previgente trattamento.

1998

Dopo un periodo di relativa calma, il 1° gen­naio 1998 sono entrate in vigore le disposizio­ni contenute nell’art. 17 della legge 27 dicem­bre 1997, n. 449, le quali hanno apportato significative modifiche alla disciplina concer­nente il trattamento delle spese e degli altri componenti negativi di reddito afferenti l’im­piego nell’esercizio d’impresa arti e profes­sioni di alcuni veicoli. Il legislatore infatti da una parte ha eliminato le vecchie disposizioni sparse in vari articoli del Tuir, (art. 50, comma 4, art 54, comma 5 bis, art. 66, comma 5 bis, art 67 commi 8 bis, 8 ter e parte del 10) dall’altra ha raccolto in un unico nuovo articolo, ii 121 bis, (l’attuale articolo 164 del Tuir) tutti i principi che disciplinano la materia. Più preci­samente è stabilito che la detraibilità per le autovetture sia legata all’impiego. Infatti se utilizzate come esclusivamente strumentali nell’attività propria dell’impresa o date in uso promiscuo ai dipendenti o adibite ad uso pub­blico la deducibilità è piena, in tutti gli altri casi è prevista una doppia limitazione. È infat­ti previsto un tetto massimo oltre il quale la quota parte di costo resta totalmente indedu­cibile mentre l’altra parte è deducibile solo in misura parziale.

2OO1

Per quanto riguarda le imposte indirette, a una pressoché totale indetraibilità per le auto­vetture, dal 2001 è stata riconosciuta una detraibilità Iva parziale nella misura del 10%, prorogata di anno in anno fino a oggi. 

Il noleggio a lungo termine si evolve e si trasforma sotto gli occhi attenti di un mercato sempre più agguerrito e competitivo. Il business si amplia in maniera vertiginosa e tocca quota 2,4 miliardi di euro. Una cifra da capogiro. Ma sì può fare di più, perché sono ancora tanti i segmenti da raggiungere. È necessario, però, diventare leader. Via, dunque, a matrimoni, integrazioni e cessioni azionarie. Si combatte a suon di quote di mercato. L’unione tra Europcar Fleet Services Italia e LeasePlan Italia ne è un esempio.

L’integrazione, avviata da Volkswagen Financial Services AG a cui Volkswagen AG ha girato la proprietà del 50% delle azioni di LeasePlan Corporation, è cominciata da quest’anno, sebbene l’annuncio fosse arrivato nel novembre 2004. La nuova società avrà altri due co­investitori: la Mubadala Development Co. che ne deterrà un 25% e il Gruppo Olayan che avrà in mano i! restante 25%. I numeri sono impressionanti. LeasePlan Corp, infatti, è presente in 26 paesi, ha oltre 7.100 dipendenti, 1.250.000 veicoli e un portafoglio locazione consolidato pari a 10,4 miliardi di euro. Ha ottenuto la licenza bancaria universale nel 1993 ed è supervisionata dalla Banca Centrale olandese. La società Euro Insurances, sua consociata e operante nel settore assicurativo offre soluzioni per il mondo delle flotte. Europcar Fleet Services Italia (Europcar Lease Srl, Ngs Srl e la joint venture con RNC, Overlease Srl), controllata al 100% da Volkswagen Financial Services AG., nel 2004 ha registrato un fatturato di 410,8 milioni di euro. Il valore netto degli assets è passato da 590,7 milioni di euro del 2003 a 643,8 milioni del 2004 (+9%). I veicoli gestiti da 80.493 del 2003 hanno toccato quota 86 mila lo scorso anno.

In Italia il nuovo colosso si chiamerà LeasePlan Italia; avrà come amministratore delegato Erasmo Paone e come direttore finanziario Marco Barchiesi. A livello nazionale le cifre saranno queste: 500 dipendenti, più un indotto dì altre mille persone, 600 milioni di fatturato con un valore degli assets di oltre 1 miliardo di euro e una flotta gestita di 100 mila veicoli. «Ci vorranno all’incirca 18 mesi per riuscire a strutturarci de! tutto», spiega Massimo Falcioni, direttore marketing e vendite di Europcar Fleet Services. «I clienti, però, non si accorgeranno di nulla perché nulla effettivamente cambierà. Le due società continueranno a operare in maniera separata finché non si arriverà in maniera quasi del tutto naturale a una perfetta integrazione. Solo a questo punto la clientela scoprirà i vantaggi provenienti dalle sinergie delle due realtà, come un portafoglio prodotti più ampio, una copertura internazionale e nazionale capillare, elevati standard di servizio e contemporaneamente costi competitivi».

Le notizie si susseguono a ritmo battente. L’ultima è quella che riguarda la cessione delle quote azionane di Leasys da parte di Enel a favore di Fiat, che fino a ieri aveva il 51 % della proprietà di Leasys. Se, ovviamente, l’Antitrust dovesse dare il suo assenso, una delle società più importanti sul panorama del long rent diventerebbe al 100% del primo costruttore auto italiano. Leasys, infatti, ha una flotta di 116 mila veicoli di cui circa 90 mila a noleggio e le restanti in fleet management, 2 mila clienti, 100 dei quali con parchi auto di oltre 100 mezzi e un fatturato 2004 di 388 milioni di euro.

L’operazione risulta coerente con l’obiettivo di Fiat di rafforzare la propria posizione nel mercato del noleggio a medio-lungo termine in Italia e risponde, nello stesso tempo, alla volontà di Enel di concentrarsi nel core business dell’energia.

«A livello strategico non ci saranno grosse novità» dice Ugo de Carolis, amministratore delegato di Leasys «Da una parte ci saremo noi, società multibrand focalizzata al mondo corporate che utilizza il canale di vendita diretto, dall’altra parte ci sarà Savarent, captive Fiat, che distribuirà i propri prodotti attraverso i dealer. Esisteranno due aziende distinte che sapranno scambiarsi le diverse esperienze soprattutto a livello di back office».

Di impatto minore ma non meno importante è l’acquisto da parte di ALD Automotive della flotta in noleggio a lungo termine di Autosysìem, società molto attiva nell’area de! Triveneto. Si parla, dunque, di circa 2600 vetture gestite e un portafoglio di oltre 600 clienti nell’area del Nord-Est. Con questo accordo ALD toccherebbe la soglia di oltre 50 mila auto. «L’acquisizione», spiega l’amministratore delegato Gianluca Soma, «rientra nella strategia di ALD Automotive volta a una crescita non solo derivante dai canali di vendita diretti e tradizionali, ma anche attraverso i canali indiretti dedicati prevalentemente al mondo delle Pmi e dei segmenti locali di mercato». Il 2005, dunque, è stato un anno di grande fermento e dì cambiamenti. In futuro le concentrazioni di mercato diventeranno sempre di più una realtà perché la logica dell’unione fa la forza non è poi così banale.

Alain Breuils: «Proposte finanziarie mirate per ogni tipo di cliente»

Alain Breuils è Senior Vice President di Fiat Group Fi­nancial Services. Sotto la sua di­rezione ricadono le competenze relati­ve ai servizi finanziari e le soluzioni per i clienti-azienda di tutti i marchi del colosso torinese (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Ferrari, Fiat Veicoli Commerciali, Iveco e CNH), i finanzia­menti personali, il leasing, il noleggio a lungo termine e quello a breve termine Targarent. Gli abbiamo rivolto alcune domande sulle prossime strategie di Fiat per il mercato delle auto aziendali.

L’acquisizione del 100% di Leasys quali sinergie porterà con l’altra so­cietà di NLT di Fiat, Savarent?

Il noleggio a lungo termine è un asset strategico per Fiat, perché è una soluzio­ne a cui tendono molti clienti-azienda. Savarent e Leasys in futuro rimarranno distinte, ciascuna con la propria piattafor­ma commerciale. La sinergia riguarderà il back office. Le due società fanno lo stes­so mestiere, ma si rivolgono a clientela diversa, così come i prodotti che propon­gono non sono simili e il canale di distri­buzione è differente: Leasys è un canale di vendite dirette multibrand, con target su grandi e medie aziende e Pubblica Amministrazione. Savarent è dedicata al canale indiretto attraverso le concessio­narie e propone solo veicoli del Gruppo, con target su piccole aziende, liberi pro­fessionisti e artigiani. L’obiettivo è ridurre i costi generali attraverso le sinergie di gruppo, innovare insieme nell’offerta di nuove soluzioni e sfruttare le conoscenze di mercato di ciascuna società per sviluppare il business di entrambe.

Quali novità per i servizi finanziari Fiat?

 Innanzitutto un nuovo orientamento della strategia. I servizi finanziari non saranno più soltanto un supporto per sostenere le vendite, ma avranno due assi di sviluppo: portare al cliente un valore aggiunto (co­me per esempio i servizi esclusivi dedica­ti alle aziende in occasione del lancio della «Grande Punto») e puntare sull’in­novazione tecnologica dei servizi finan­ziari attraverso offerte specifiche per ciascun marchio e modello. Quale sarà il ruolo dei concessionari?

Fiat intende appoggiare i concessionari che vogliono investire nella preparazione della forza vendita dedicata alle aziende; occorre dare al concessionario il supporto e gli strumenti informatici per essere in grado di formulare al cliente un’offerta semplice e vantaggiosa in tempo reale, prospettando soluzioni diversificate (fi­nanziamento, leasing, noleggio e altro).

Quanto è mirata sui clienti-azienda la nuova gamma dei modelli Fiat? 

La Direzione mercato aziende interviene nelle scelte dei progettisti fin dall’inizio, perché tutti i nuovi prodotti sono mirati anche sulla clientela business. La gamma dei prodotti Fiat è già completa (e lo sarà sempre più), per saturare ogni nicchia del mercato e per proporre soluzioni su mi­sura per ogni tipo di cliente, dal privato alla grande impresa, per il giovane e per il meno giovane, per l’appassionato d’au­to e per chi utilizza la vettura esclusiva­mente per lavoro. Gli ultimi modelli («Grande Punto», «Croma», «159») sono stati sviluppati tenendo conto anche delle esigenze dei clienti azienda: quindi sono previsti servizi finanziari mirati e stiamo supportando i valori residui dell’usato (e i primi riscontri sono molto confortanti). Ma diamo anche massima attenzione alla qualità e una risposta adeguata ai clienti "users-choosers", cioè coloro che scel­gono l’auto e non se la fanno imporre dalla direzione acquisti dell’azienda.

Quali novità sul mercato dell’usato? 

Vogliamo ottimizzare sia i prezzi sia i ca­nali di vendita. Intendiamo sfruttare le potenzialità di internet per velocizzare la rotazione dello stock, magari attraverso le aste on-line per i concessionari. Inoltre vogliamo migliorare l’offerta per i clienti finali dell’usato con specifiche proposte finanziarie. L’acquirente di veicoli di se­conda mano si accosta all’auto più facil­mente se gli vengono formulate proposte vantaggiose. 

Conto alla rovescia per la detraibilità IVA al 15%

Fisco 1


 

>si

2° domanda

L’autoveicolo a quale categorie appartiene tra quelle indicate all’articolo 54 del Codice della Strada?

>Autovetture (2)

3° domanda L’autoveicolo è oggetto dell’attività propria dell’impresa? (4)

>si

IVA

Detraibile (6)


 


 

5° domanda Quale attività svolge l’impresa?

> attività imponibili

IVA detraibile (6)


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

>Attività esenti

IVA non detraibile (6)


 


 


 


 


 

>si


 


 


 


 


 


 

>no

4° domanda L’autoveicolo è adibito ad uso pubblico? (5)


 


 

>Attività che danno luogo sia ad operazioni imponibili sia ad operazioni esenti

IVA detraibile in base al pro rata


 


 


 


 


 


 


 

1° domanda

L’autoveicolo acquisito è afferente (1) all’attività d’impresa.


 


 


 


 


 


 


 


 

>altre categorie (3) indicate all’articolo 54 del Codice della Strada


 


 

>no


 


 



 



 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 



 


 


 


 


 


 

>no

IVA non detraibile (6)


 


 


 


 


 


 


 


 

Giovedì, 30 Marzo 2006
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