Sono ormai trascorsi più di due anni dalla prima
importante nevicata sul tratto autostradale Bologna Firenze che procurò gravi
disagi agli automobilisti, con blocchi alla viabilità per decine di ore.
Un fatto increscioso che sarebbe dovuto rimanere isolato e
che purtroppo si è ripetuto a distanza di mesi sulla Salerno – Reggio Calabria,
nella zona di Genova e, da ultimo, nel mese di marzo 2006, addirittura sul
tratto autostradale Palermo – Messina.
Se è vero che l’inverno appena trascorso è stato il più rigido dell’ultimo decennio, è
altrettanto vero che ormai è tutta la nostra penisola, isole comprese, a dover
fronteggiare le situazioni critiche che caratterizzano il periodo invernale.
Una corretta informazione può sicuramente contribuire a
migliorare la situazione.
Ne abbiamo parlato con il Vice Presidente della
Commissione Trasporti al Senato, On. Mauro Fabris.
Senatore Fabris, vogliamo innanzitutto chiarire agli automobilisti se
il nostro codice della strada prevede
l’obbligo di “catene a bordo”?
La risposta è un no deciso. Non esiste un obbligo di
catene a bordo, caso mai l’obbligo è di montare pneumatici o catene da neve in
presenza dell’apposito cartello segnaletico.
L’anno scorso, già dopo i primi disagi alla viabilità
stradale, è apparso evidente come gli automobilisti non fossero adeguatamente
informati. Gli stessi “addetti ai
lavori” e i mezzi di informazione non
brillavano per conoscenze.
Ho ritenuto pertanto opportuno effettuare una specifica
interrogazione parlamentare (n°4-08215 pubblicata su R.S 748 del 24.2.2005) proprio per chiarire una
volta per tutte quanto disciplinato in materia dal nostro codice e relativi
altri provvedimenti di legge collegati.
Cosa dice esattamente il nostro Codice della strada?
L’articolo 122 del Regolamento di attuazione del Codice
della Strada, al comma 8, recita: “Il segnale catene per neve obbligatorie deve
essere usato per indicare l’obbligo di circolare, a partire dal punto di
impianto del segnale, con catene da neve o con pneumatici da neve…”. Pertanto è
chiara la perfetta equivalenza tra le catene da neve montate e l’uso di
pneumatici invernali, chiamati anche da neve o termici.
Tale
equivalenza è stata ribadita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
che, rispondendo alla mia interrogazione parlamentare, ha confermato che la
vigente normativa considera equivalente l’uso di catene da neve a quello di
pneumatici da neve e che non possono esservi incertezze interpretative
nell’applicazione delle norme in questione.
Da più parti si sente prospettare la possibilità di
introdurre modifiche al Codice della Strada a favore di un obbligo di catene a
bordo. Si tratta di un’eventualità concreta ?
L’eventuale norma che introdurrebbe l’obbligo di tenere
sempre le catene a bordo dei veicoli non sarebbe comunque risolutiva del
problema in quanto il previsto obbligo di equipaggiamento del veicolo durante
la circolazione potrebbe riguardare solo i veicoli immatricolati in Italia,
essendo in contrasto con il diritto comunitario l’introduzione unilaterale in
tale materia di norme nazionali cogenti erga omnes. Peraltro sono sempre
più numerose le autovetture con caratteristiche sportive, sulle quali le case
Costruttrici di veicoli vietano espressamente il montaggio delle catene in
quanto non esiste sufficiente spazio tra il pneumatico e il parafango.
Tali autovetture devono pertanto essere sempre
equipaggiate con pneumatici da neve.
Come a lei noto, Federazione Gomma Plastica – Assogomma e
Federpneus hanno organizzato una Campagna denominata “Un inverno in sicurezza”
che, oltre alla distribuzione di materiale informativo in tutt’Italia
sull’argomento specifico, ha previsto un evento dinamico a Misurina per far
toccar con mano ad Autorità, Istituzioni, Forze dell’Ordine e media le
differenze di comportamento dei diversi tipi di autoveicoli equipaggiati con
pneumatici invernali o con pneumatici estivi incatenati. Crede che queste
iniziative possano essere utili?
Le attività dedicate alla sicurezza stradale e al corretto
uso dei veicoli sono sempre meritevoli di nota quando hanno connotati sociali e
vengono promosse da organizzazioni che rappresentano tutti i soggetti che
operano sul mercato.
E’ noto che non meno del 90% degli incidenti stradali trae
origine nel fattore umano, cioè in tutti quei comportamenti di cui gli
automobilisti, per incuria, arroganza, sopravvalutazione della propria capacità
o per ignoranza, si rendono troppo spesso responsabili.
D’altronde divulgare l’educazione stradale è il primo
passo per favorire una consapevolezza dei doveri che l’uso della strada e dei
veicoli comporta.
E’ sempre stata una mia priorità di intervento raggiungere sulle strade italiane livelli di
sicurezza analoghi a quelli dei più virtuosi paesi europei e comunque in linea
con gli obiettivi comunitari di riduzione degli incidenti del 50% entro il
2010.
Si pensi ad esempio alla introduzione della “patente a
punti”.
A proposito di patente a punti, per quel che ci risulta
non sono previsti punti di demerito per chi viola il Codice della Strada
circolando con pneumatici al di sotto dei limiti di legge (1.6 mm), E’ una
dimenticanza o una scelta?
Tutti coloro i quali mi conoscono sanno come mi sia
adoperato per far recepire nella condenda revisione al codice una serie di
modifiche tali da superare diverse lacune, ivi compresa quella rappresentata
dalla mancanza di punti di demerito per chi circola con pneumatici lisci. Non
si tratta quindi di una dimenticanza, ma di un’anomalia in quanto, in una prima
fase, si è ritenuto utile concentrare l’attenzione su quelle norme del codice
della strada che attengono al comportamento dell’individuo, demandando ad una
fase successiva l’analisi delle norme che regolano l’efficienza del veicolo.
Il Senato aveva proposto, alla fine dell’anno scorso, nella cosiddetta “Legge salvapunti”, uno
specifico emendamento che introduceva proprio tre punti di demerito per chi
circolava con pneumatici “fuori legge”. L’importanza di tale emendamento era
stata riconosciuta dal Senato che aveva
accolto detto emendamento. Purtroppo, durante l’iter parlamentare, ed in
particolare alla Camera, una serie
di veti incrociati, hanno costretto
il Governo a ritirare l’intero provvedimento
rendendo quindi vano quanto proposto in tema di punti di demerito per
pneumatici non conformi. Non appena
torneranno a sussistere le condizioni per una prosecuzione di un’attività
parlamentare, il tema dei punti di demerito per pneumatici lisci tornerà di
attualità e sarà una priorità.
Concludendo,
con particolare riferimento ai pneumatici, ritiene che le nuove tecnologie
possano accrescere la sicurezza dei veicoli?
I livelli di sicurezza, di prestazione e di evoluzione tecnologica raggiunti nella
costruzione dei pneumatici fanno ritenere possibile l’ottenimento di ulteriori
importanti contributi ai fini della sicurezza stradale. I nuovi automezzi sono
sempre più leggeri e al tempo stesso più resistenti e più affidabili con
caratteristiche prestazionali sempre più elevate che necessitano di componenti
sempre più perfetti. In questa nuova logica il pneumatico rappresenta un
elemento fondamentale in quanto interfaccia tra veicolo e strada. Gli sforzi
prodotti dall’industria dei pneumatici per ottenere al tempo stesso articoli
performanti, ovverosia con alti livelli di sicurezza e comfort di marcia, non
sono certo un impresa semplice necessitando di significativi apporti finanziari
e umani, nonché un know-how tecnico di
altissimo livello. Circolare in tutta sicurezza sul bagnato e sulla neve, come
garantito dai pneumatici invernali, sono
solo alcuni esempi degli innumerevoli vantaggi che le nuove produzioni hanno
reso accessibile ed è quindi più che opportuno che gli automobilisti ne siano
adeguatamente informati.
Si ringrazia
Federazione Gomma Plastica – Assogomma e Federpneus per aver messo a
disposizione l’intervista.
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