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Notizie brevi 31/03/2006

PNEUMATICI INVERNALI E CATENE DA NEVE SONO EQUIVALENTI

Intervista al Vice Presidente della Commissione Trasporti al Senato, Sen. Fabris.


Sono ormai trascorsi più di due anni dalla prima importante nevicata sul tratto autostradale Bologna Firenze che procurò gravi disagi agli automobilisti, con blocchi alla viabilità per decine di ore.

Un fatto increscioso che sarebbe dovuto rimanere isolato e che purtroppo si è ripetuto a distanza di mesi sulla Salerno – Reggio Calabria, nella zona di Genova e, da ultimo, nel mese di marzo 2006, addirittura sul tratto autostradale Palermo – Messina.

Se è vero che l’inverno appena trascorso è stato il più rigido dell’ultimo decennio, è altrettanto vero che ormai è tutta la nostra penisola, isole comprese, a dover fronteggiare le situazioni critiche che caratterizzano il periodo invernale.

Una corretta informazione può sicuramente contribuire a migliorare la situazione.

Ne abbiamo parlato con il Vice Presidente della Commissione Trasporti al Senato, On. Mauro Fabris.

Senatore Fabris, vogliamo innanzitutto chiarire agli automobilisti se il nostro codice della strada prevede l’obbligo di “catene a bordo”?

La risposta è un no deciso. Non esiste un obbligo di catene a bordo, caso mai l’obbligo è di montare pneumatici o catene da neve in presenza dell’apposito cartello segnaletico.

L’anno scorso, già dopo i primi disagi alla viabilità stradale, è apparso evidente come gli automobilisti non fossero adeguatamente informati. Gli stessi “addetti ai lavori” e i mezzi di informazione non brillavano per conoscenze.

Ho ritenuto pertanto opportuno effettuare una specifica interrogazione parlamentare (n°4-08215 pubblicata su R.S 748 del 24.2.2005) proprio per chiarire una volta per tutte quanto disciplinato in materia dal nostro codice e relativi altri provvedimenti di legge collegati.

Cosa dice esattamente il nostro Codice della strada?

L’articolo 122 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, al comma 8, recita: “Il segnale catene per neve obbligatorie deve essere usato per indicare l’obbligo di circolare, a partire dal punto di impianto del segnale, con catene da neve o con pneumatici da neve…”. Pertanto è chiara la perfetta equivalenza tra le catene da neve montate e l’uso di pneumatici invernali, chiamati anche da neve o termici.

Tale equivalenza è stata ribadita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, rispondendo alla mia interrogazione parlamentare, ha confermato che la vigente normativa considera equivalente l’uso di catene da neve a quello di pneumatici da neve e che non possono esservi incertezze interpretative nell’applicazione delle norme in questione.

Da più parti si sente prospettare la possibilità di introdurre modifiche al Codice della Strada a favore di un obbligo di catene a bordo. Si tratta di un’eventualità concreta ?

L’eventuale norma che introdurrebbe l’obbligo di tenere sempre le catene a bordo dei veicoli non sarebbe comunque risolutiva del problema in quanto il previsto obbligo di equipaggiamento del veicolo durante la circolazione potrebbe riguardare solo i veicoli immatricolati in Italia, essendo in contrasto con il diritto comunitario l’introduzione unilaterale in tale materia di norme nazionali cogenti erga omnes. Peraltro sono sempre più numerose le autovetture con caratteristiche sportive, sulle quali le case Costruttrici di veicoli vietano espressamente il montaggio delle catene in quanto non esiste sufficiente spazio tra il pneumatico e il parafango.

Tali autovetture devono pertanto essere sempre equipaggiate con pneumatici da neve.

Come a lei noto, Federazione Gomma Plastica – Assogomma e Federpneus hanno organizzato una Campagna denominata “Un inverno in sicurezza” che, oltre alla distribuzione di materiale informativo in tutt’Italia sull’argomento specifico, ha previsto un evento dinamico a Misurina per far toccar con mano ad Autorità, Istituzioni, Forze dell’Ordine e media le differenze di comportamento dei diversi tipi di autoveicoli equipaggiati con pneumatici invernali o con pneumatici estivi incatenati. Crede che queste iniziative possano essere utili?

Le attività dedicate alla sicurezza stradale e al corretto uso dei veicoli sono sempre meritevoli di nota quando hanno connotati sociali e vengono promosse da organizzazioni che rappresentano tutti i soggetti che operano sul mercato.

E’ noto che non meno del 90% degli incidenti stradali trae origine nel fattore umano, cioè in tutti quei comportamenti di cui gli automobilisti, per incuria, arroganza, sopravvalutazione della propria capacità o per ignoranza, si rendono troppo spesso responsabili.

D’altronde divulgare l’educazione stradale è il primo passo per favorire una consapevolezza dei doveri che l’uso della strada e dei veicoli comporta.

E’ sempre stata una mia priorità di intervento raggiungere sulle strade italiane livelli di sicurezza analoghi a quelli dei più virtuosi paesi europei e comunque in linea con gli obiettivi comunitari di riduzione degli incidenti del 50% entro il 2010.

Si pensi ad esempio alla introduzione della “patente a punti”.

A proposito di patente a punti, per quel che ci risulta non sono previsti punti di demerito per chi viola il Codice della Strada circolando con pneumatici al di sotto dei limiti di legge (1.6 mm), E’ una dimenticanza o una scelta?

Tutti coloro i quali mi conoscono sanno come mi sia adoperato per far recepire nella condenda revisione al codice una serie di modifiche tali da superare diverse lacune, ivi compresa quella rappresentata dalla mancanza di punti di demerito per chi circola con pneumatici lisci. Non si tratta quindi di una dimenticanza, ma di un’anomalia in quanto, in una prima fase, si è ritenuto utile concentrare l’attenzione su quelle norme del codice della strada che attengono al comportamento dell’individuo, demandando ad una fase successiva l’analisi delle norme che regolano l’efficienza del veicolo.

Il Senato aveva proposto, alla fine dell’anno scorso, nella cosiddetta “Legge salvapunti”, uno specifico emendamento che introduceva proprio tre punti di demerito per chi circolava con pneumatici “fuori legge”. L’importanza di tale emendamento era stata riconosciuta dal Senato che aveva accolto detto emendamento. Purtroppo, durante l’iter parlamentare, ed in particolare alla Camera, una serie di veti incrociati, hanno costretto il Governo a ritirare l’intero provvedimento rendendo quindi vano quanto proposto in tema di punti di demerito per pneumatici non conformi. Non appena torneranno a sussistere le condizioni per una prosecuzione di un’attività parlamentare, il tema dei punti di demerito per pneumatici lisci tornerà di attualità e sarà una priorità.

Concludendo, con particolare riferimento ai pneumatici, ritiene che le nuove tecnologie possano accrescere la sicurezza dei veicoli?

I livelli di sicurezza, di prestazione e di evoluzione tecnologica raggiunti nella costruzione dei pneumatici fanno ritenere possibile l’ottenimento di ulteriori importanti contributi ai fini della sicurezza stradale. I nuovi automezzi sono sempre più leggeri e al tempo stesso più resistenti e più affidabili con caratteristiche prestazionali sempre più elevate che necessitano di componenti sempre più perfetti. In questa nuova logica il pneumatico rappresenta un elemento fondamentale in quanto interfaccia tra veicolo e strada. Gli sforzi prodotti dall’industria dei pneumatici per ottenere al tempo stesso articoli performanti, ovverosia con alti livelli di sicurezza e comfort di marcia, non sono certo un impresa semplice necessitando di significativi apporti finanziari e umani, nonché un know-how tecnico di altissimo livello. Circolare in tutta sicurezza sul bagnato e sulla neve, come garantito dai pneumatici invernali, sono solo alcuni esempi degli innumerevoli vantaggi che le nuove produzioni hanno reso accessibile ed è quindi più che opportuno che gli automobilisti ne siano adeguatamente informati.

 
Si ringrazia Federazione Gomma Plastica – Assogomma e Federpneus per aver messo a disposizione l’intervista.

 


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Venerdì, 31 Marzo 2006
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