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Lancio sassi 05/04/2006

SASSI DAL CAVALCAVIA: TORNANO I LANCIATORI E COLPISCONO DURO. GIOVANE IN GRAVISSIME CONDIZIONI A BRESCIA. BERSAGLIATE NUMEROSE AUTO. I PRECEDENTI PIÙ RECENTI.



(ASAPS) BRESCIA – Tornano cattivi, i cecchini della strada. Stavolta si sono fatti vedere a Pian Camuno, in Val Camonica (Brescia), dove hanno lanciato una gragnola di pietre di grosse dimensioni contro le auto in transito. Una di queste è andata maledettamente a segno, colpendo in pieno viso il 25enne Nicola Recaldini, un giovane del posto. Si trovava alla guida di una Mercedes, e stava rientrando in compagnia della fidanzata verso la propria abitazione. Improvvisamente il parabrezza dell’auto è andato in mille pezzi e il masso scagliato dai lati della strada gli è finito dritto in faccia. L’impatto è stato durissimo e solo per la velocità ridotta le conseguenze non sono state ancora più nefaste. I “cecchini” non si sono accontentati ed hanno proseguito nella loro scorreria, colpendo un’altra auto mezz’ora dopo a pochi chilometri di distanza, una Nissan Serena condotta da un uomo di Bergamo, ed un terzo veicolo a Bisogne, un’Alfa 147 con a bordo una donna di 37 anni. L’episodio più grave resta comunque quello che ha visto vittima Recaldini, ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Bergamo. Ma che cosa frulla in testa agli “sniper” scellerati che bersagliano le auto in corsa? Abbiamo provato a dare una risposta in un’inchiesta pubblicata su Il Centauro e sul sito dell’Asaps, che oggi riproponiamo. Quel che è certo è che negli ultimi anni centinaia di auto sono state colpite da cariche di ogni tipo: sassi, certo, ma anche bastoni, spranghe, perfino divani e motorini. Solitamente i lanciatori entrano in azione attestandosi sui cavalcavia, ma non mancano esempi di lanci effettuati da auto in corsa o dal ciglio delle strade più veloci, dove scorrono arterie di servizio o di minore importanza. Dei lanciatori sappiamo molte cose: si tratta di una categoria soprattutto di giovani, sfaccendati, privi di interessi, che trovano in questa cruenta applicazione lo sfogo a tutte le proprie repressioni. Esemplare, a tal riguardo, l’episodio avvenuto lo scorso 5 marzo a Perugia, dove un poliziotto di 40 anni, in servizio in Questura, è stato centrato da un sasso lanciato da un cavalcavia sulla E45. l’agente esce illeso dall’impatto e scova i lanciatori: ne cattura uno, ma viene aggredito dai complici e picchiato selvaggiamente. Le indagini, finora, sono senza esito. Poco meno di un mese prima, il 9 febbraio a Trapani, un pazzoide di 51 anni, al quale la Polizia Stradale aveva ritirato la patente, ha lanciato un masso di 30 kg su una gazzella dei Carabinieri in transito: in questo caso l’uomo è stato arrestato. Le forze dell’ordine ancora nel mirino il 27 agosto 2005, a Padova, dove una pattuglia della Polizia Locale venne centrata da un masso di una cinquantina di chili mentre gli agenti, solo sfiorati, stavano posizionando l’autovelox. Ancora un’auto della polizia colpita, stavolta a Roma, il 17 agosto 2005, da una donna che aveva fatto incetta di sampietrini e che si era piazzata su un cavalcavia della capitale.  La Sicilia – come si può verificare nell’archivio dell’Asaps – è una zona in cui i lanci si susseguono senza soluzione di continuità. Il 24 gennaio a Capaci (Palermo) un’auto venne fortunatamente solo sfiorata da un vero e proprio macigno, scagliato da ignoti, sulla cui identificazione lavorano i militari dell’Arma. Conseguenze drammatiche – e solo per fortuna non tragiche – per un’incursione in Puglia, lo scorso 27 dicembre 2005 a Brienza, dove una pietra scagliata da un sovrappasso colpisce un’auto in transito: il conducente ne perde il controllo e provoca un incidente con numerosi veicoli coinvolti. Le forze di polizia sull’asse adriatico erano già in allerta per altri episodi minori segnalati nei giorni precedenti, e per il coinvolgimento di un pullman di turisti che stava transitando sull’A14, il 10 dicembre 2005 a Senigallia (Ancona), colpito in pieno da un sasso sul cristallo anteriore: i colpevoli non sono mai stati identificati. Vennero invece colti in flagrante due 13enni, che il 25 settembre 2005, ancora una volta a Palermo, effettuarono una serie di lanci da un cavalcavia cittadino, andando a segno in almeno un’occasione. Un gruppo di persone li catturò mentre fuggivano, consegnandoli ad una pattuglia del Radiomobile. Ai militari non restò che segnalarli al Tribunale per i minorenni. Non si è mai saputo se i ragazzini facessero parte della stessa banda – come era arrivata anche ad ipotizzare l’Autorità Giudiziaria – che il 12 settembre 2005, sempre a Palermo, aveva colpito un autobus della linea con Trapani e che nei mesi prima aveva portato a termine numerosi lanci spesso andati a segno non solo contro veicoli, ma anche contro convogli ferroviari, e che avevano provocato numerosi feriti. Dalla Sicilia al Piemonte, e precisamente a Torino, il 5 settembre 2005, quando furono spranghe di ferro a piovere sui veicoli: a scagliarle da un cavalcavia un 16enne, preso dai carabinieri e denunciato. Esperti di questo tipo di indagini sono gli uomini della Polizia Stradale di Genova, che in più occasioni sono riusciti a catturare minorenni impegnati in questa assurda attività: il 26 agosto 2005 ne catturarono alcuni che avevano appena lanciato pietre contro un autobus,  colpendolo e scheggiandolo il parabrezza, che è invece finito in mille pezzi a seguito di un lancio analogo avvenuto a Roma il 25 agosto 2005: in questo caso un passeggero è rimasto ferito, senza conseguenze gravi. Ancora in Sicilia, la gang dei sassi era entrata in azione il 22 agosto 2005 a Palermo, dove da un cavalcavia cominciarono a piovere mattoni, rubati da un cantiere, contro il traffico, e il 18 agosto, quando gli agenti bloccarono tre giovani mentre stavano lanciando addirittura un divano, fatto a pezzi vicino ad un cassonetto. Minori, dunque, spesso giovanissimi: a Bologna il 16 agosto 2005 avevano un’età compresa tra gli 11 e i 13 anni. I carabinieri li bloccarono dopo una sassaiola sull’A1, teatro solo poche ore prima di un omicidio: a Cassino, il 13 agosto, l’auto di un uomo venne colpita da un macigno e l’uccise sul colpo, ferendo altre persone coinvolte nell’incidente che seguì. I colpevoli non sono mai stati identificati.(ASAPS)


Redazione

Mercoledì, 05 Aprile 2006
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