(ASAPS) VIAREGGIO – L’agente stava rientrando in
sottosezione dopo aver recapitato atti urgenti presso la Procura della
Repubblica di Lucca. Un viaggio di routine, dunque, ma la soglia d’attenzione
dell’esperto poliziotto non era affatto bassa. Pochi metri prima della porta
telepass del casello dell’A11 – in direzione della bretella che da Lucca consente
di raggiungere rapidamente Viareggio – l’agente nota una Opel Corsa sospetta.
La targa è completamente sporca di fango, e in più con una manovra repentina il
conducente si sposta dalla porta automatica a quella manuale. Qualcosa non va:
è come se l’uomo al volante avesse voluto spostarsi dalla visuale della Subaru
della Polizia. Il tempo di prendere la radio e chiedere l’ausilio di un’altra
pattuglia ed ecco che dal sedile posteriore sbucano due teste: quella di un
secondo uomo e quella di una donna, tenuta a forza contro lo schienale. Un
colpo di sirena e l’Opel Corsa è costretta a fermarsi: pistola alla mano, il
poliziotto si avvicina e si accorge che il passeggero cerca di tenere fermo
l’ostaggio per non farne notare la presenza dall’esterno. Intima ai due di
scendere dall’auto, li tiene sotto mira: la ragazza scende piangente e
raggiunge il poliziotto. È al sicuro adesso. Pochi minuti dopo – che devono
essere sembrati un’eternità – arrivano i rinforzi: la squadra di polizia
giudiziaria della Sezione di Lucca, che prende in consegna la giovane ancora
piangente. I due uomini, di Castellammare di Stabia, l’avevano prelevata da
casa: si trattava del marito della donna, che da tempo aveva deciso di
lasciarlo, e di un amico, venuto a dargli manforte. La giovane, che era stata
picchiata, è stata immediatamente trasportata in ospedale mentre i due sono
stati rilasciati dopo aver denunciato una lunga serie di denunce: trattandosi
della moglie, il giudice vuole vederci chiaro. (ASAPS)
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