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Comunicati stampa 02/07/2005

Comunicato Stampa - Il CONSUMO DELL’ALCOL CRESCE PERCENTUALMENTE CON L’ETA’. GLI OVER 32 SONO QUELLI CHE BEVONO DI PIU’, MA I GIOVANI LO REGGONO MENO E IL LORO RISCHIO E’ DOPPIO.

OGNI 20 MACCHINE CHE INCROCIAMO DI NOTTE UNA POTREBBE ESSERE GUIDATA DI UN CONDUCENTE CON ALTA ALCOLEMIA PARI O SUPERIORE A 1,5 g/l. UN CONDUCENTE SU 3 POSITIVI HA VALORI MOLTO ELEVATI.

Aumentano i controlli su strada dell’alcolemia dei conducenti.

Il CONSUMO DELL’ALCOL CRESCE PERCENTUALMENTE CON L’ETA’. GLI OVER 32 SONO QUELLI CHE BEVONO DI PIU’, MA I GIOVANI LO REGGONO MENO E IL LORO RISCHIO E’ DOPPIO.

OGNI 20 MACCHINE CHE INCROCIAMO DI NOTTE  UNA POTREBBE ESSERE GUIDATA DI UN CONDUCENTE CON ALTA  ALCOLEMIA PARI O SUPERIORE A 1,5 g/l.

UN CONDUCENTE SU 3 POSITIVI HA VALORI MOLTO ELEVATI.

 

Un’analisi dei dati statistici diffusi dalla Polizia Stradale sul contrasto delle “Stragi del sabato sera” sarà pubblicata sul prossimo numero de Il Centauro, rivista ufficiale dell’Asaps e sul sito dell’associazione www.asaps.it .

Analizzando i controlli di Polizia Stradale e Carabinieri nel 2004, per altro confermati anche nei primi 5 mesi del 2005 emergono luci ed ombre.

Due gli aspetti molto positivi:

 

-   il primo è che il numero di controlli effettuati nel 2004 è cresciuto del 40% (e questo testimonia l’impegno sempre più deciso della Polizia Stradale e delle altre  forze dell’ordine su questo problema);

- il secondo è che la proporzione di conducenti controllati che presentavano un’alcolemia superiore al limite di legge (0.5 g/l) è diminuita di quattro punti percentuali (e questo sembra indicare, vuoi per la patente a punti, vuoi per l’efficacia delle campagne di informazione messe in atto, che gli italiani stanno diventando più consapevoli e prudenti).

 

Tuttavia esistono altri elementi di valutazione evidenziati sulla stessa rivista e sul sito Asaps da un’intervista al Dr. Franco Taggi dell’Istituto Superiore di Sanità Direttore del reparto Ambiente e Traumi. L’esperto epimediologo  premette che:

I dati delle forze di polizia riflettono in parte lo stato reale delle cose, in quanto non si tratta di controlli casuali, bensì di controlli mirati. In altre parole, le forze dell’ordine non espletano i controlli per conoscere in maniera “neutralmente statistica” quanti guidano sotto l’influenza dell’alcol e quanto sia consistente tale influenza. Il loro compito è ancora più importante, ed è quello di garantire a tutti una maggiore sicurezza, cercando di individuare con efficacia coloro che stanno guidando in stato di ebbrezza e mettendoli in condizioni di non nuocere. E’ chiaro, quindi, che nel valutare la proporzione di positivi tra i conducenti controllati è necessario tenere conto anche di questo: un controllo mirato aumenta la probabilità che il soggetto non sia sobrio e che il suo tasso alcolemico sia superiore al limite di legge.

Detto ciò, tuttavia, non posso non condividere la preoccupazione che un esame più approfondito dei dati in questione ha suscitato, in particolare per la quota rilevata di alcolemie di livello davvero eccessivo.

 

Entrando poi nel merito dei valori riscontrati (vedi tabelle) il Dr.Taggi fa rilevare che:

 

Se andiamo a fare i conti, tra le 0.00 e le 6.00 la percentuale di coloro che presentavano alcolemie superiori a 1.5 g/l risulta pari al 5.3%. E questo corrisponde circa ad un conducente su 18! Ora, anche se mirati, i controlli della Stradale, risentono sostanzialmente della situazione presente sulle strade in quelle fasce orarie. Il che, in parole povere, vuol dire che quando viaggiamo di notte e incrociamo 20 auto, una di queste è guidata da una persona completamente ubriaca. E venti macchine si fa presto ad incontrarle sul proprio tragitto. Non è una situazione certo rassicurante.

 

 

La risposta circa l’aumento della positività con l’età:

 

Era un fatto da attendersi, un fatto che mostra ancora una volta che il problema della guida in stato di ebbrezza riguarda tutti, giovani e meno giovani, e cresce col crescere dell’età. D’altra parte viviamo in un Paese che conta circa un milione di alcolisti e 3-4 milioni di bevitori eccessivi. E chi beve, non beve perché poi deve guidare: beve perché beve, perché bere gli piace, perché è arrivato al punto che se non beve si sente male; e poi, magari, si trova anche a guidare. Se questo è vero (ed è vero) allora risulta anche chiaro che per chi beve in modo problematico non esiste solo il rischio del week-end: tutti i giorni sono uguali, perché si beve, in modo sbagliato, tutti i giorni. E tutti i giorni si guida.

Questo è un fatto importante: la lotta al fenomeno “Alcol & Guida” parte dalla lotta all’Alcol.

 

Abbiamo poi domandato al dr.Taggi un parere sulla situazione dei giovani rispetto al fenomeno alcol e guida.

I giovani presentano apparentemente una situazione meno preoccupante dei meno giovani: in realtà, vanno considerati tre aspetti:

- il primo è che per diventare bevitori eccessivi o alcolisti, ci vuole del tempo: la gran parte dei giovani a rischio non ha ancora maturato questo tempo, e beve ancora in modo limitato;

- il secondo è che i giovani hanno in più un loro specifico problema, dato dalla guida sotto l’influenza di sostanze psicotrope (che spesso, molto spesso, associano all’alcol);

- il terzo è che a parità di alcolemia, il rischio di provocare un incidente grave o mortale aumenta rapidamente al diminuire dell’età del conducente. Tanto per dare un’idea di questo, con un’alcolemia di 1 g/l, un giovane di 20 anni ha un rischio doppio di un uomo di 50 anni.

In questo senso, una particolare attenzione verso i giovani non deve sembrare persecutoria: è opportuna, sensata e necessaria, basata su dati di fatto, non su opinioni.

 

Quali le conclusioni del dr.Taggi:

Diverse. Ne segnalo solo alcune che mi sembrano di particolare importanza.

Il problema “Alcol & Guida” in Italia è un problema aperto, da contrastare sempre più con decisione, inquadrandolo nelle azioni di contrasto all’uso problematico di alcol. Le forze di polizia dovrebbero essere incoraggiate e opportunamente sostenute – con fondi e personale – per l’effettuazione dei controlli (e questo anche in relazione al problema “Sostanze & Guida”). I conducenti che presentano alcolemie molto elevate (superiori a 1.5 g/l) dovrebbero riottenere la patente soltanto dopo aver effettivamente risolto i loro rapporti problematici con l’alcol (fatto che può essere obiettivamente accertato, dopo opportuno percorso, da un medico alcologo, o medico esperto di dipendenze). Per comprendere poi meglio la situazione ed il suo evolversi, dovrebbero essere anche promossi un certo numero di controlli casuali, opportunamente ripartiti nelle diverse regioni del Paese, onde quantificare in termini statistici corretti il fenomeno.

 

                                                                                                         Giordano Biserni

                                                                                                        Presidente Asaps

 

 

 FIG. 1 - Elaborazione Il Centauro – Asaps 2005

FIG. 2

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato, 02 Luglio 2005
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