(ASAPS) La regione Toscana ha deciso di utilizzare carburante naturale per i propri mezzi pubblici. Entro fine 2006, infatti, gli autobus di linea, urbani ed extra-urbani, e le camionette della nettezza urbana viaggeranno con biodiesel derivato da olio di girasole. La promozione dell’impiego di carburante naturale è nata dal progetto “Activia”, coordinato da Legambiente e realizzato con la collaborazione della Regione Toscana, Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione) e Cispel (Associazione Regionale delle imprese dei servizi pubblici) regionale. Il progetto ha analizzato le sette filiere produttive (colture dedicate ad uso energetico, biocarburanti, biolubrificanti, fitofarmaci di origine vegetale, fibre naturali, coloranti naturali, bioplastiche) e le potenzialità produttive di specie vegetali con impieghi non alimentari. In via di sperimentazione anche l’eventuale impiego dell’olio derivato dal girasole come sostituto dei lubrificanti derivati dai minerali di sintesi (petrolio), nel distretto tessile pratese, nel conciario di Santa Croce e nel distretto cartario di Lucca. La Toscana punterà ad utilizzare il biodiesel ottenuto dalle piante di girasole locali, coinvolgendo nel progetto tutti gli attori della filiera, dall’agricoltore alle industrie di lavorazione, sino alle aziende che utilizzeranno il biocarburante per il proprio parco veicoli, senza alcuna modifica ai motori. “Abbiamo dato la disponibilità a essere partner del progetto – ha dichiarato Massimo Roncucci, coordinatore della Commissione Trasporti di Cispel Confservizi Toscana - sia per contribuire agli studi di fattibilità industriale e alla definizione degli aspetti organizzativi, sia per sperimentare il biodiesel in alcune aree toscane sui veicoli delle nostre aziende associate. Abbiamo fiducia che la sperimentazione possa avere esito positivo, così da dare un contributo significativo alla riduzione delle emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto e quindi più in generale alla vivibilità delle aree urbane. “Dall’agricoltura possono derivare prodotti alternativi alla petrolchimica, più ecologici ed economicamente convenienti – ha dichiarato Beppe Croce, responsabile nazionale agricoltura no-food per Legambiente. La nostra è tra le prime realtà italiane a cogliere questa opportunità, grazie alla volontà politica della Regione. La Toscana infatti, investe molto sulle possibili alternative al petrolio provenienti dall’ agricoltura”. (ASAPS) | |
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