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Alcol alla guida: i benefici di un’amnistia giornaliera...


IL GAZZETTINO (UDINE)
GIUDICE DI PACE

Sottoposto alla prova dell’etilometro, dopo due esperimenti che avevano dato valori superiori a quelli limite di 0,5 g/l (0,89 g/l e 0,87 g/l), gli era stata ritirata la patente. Il 30 agosto del 2005 gli era stato notificato da parte degli agenti «il verbale di elezione di domicilio, nomina del difensore, ricevuta della patente ritirata e consegna del veicolo a una terza persona» nella veste di persona sottoposta a indagini penali per guida in stato di ebbrezza. Quasi due mesi dopo gli era stato notificato il decreto del Prefetto di sospensione del documento per un mese con l’ordine di sottoporsi a visita medica entro due mesi. L’automobilista ha presentato ricorso al giudice di pace sostenendo che le norme procedurali erano state violate. Il giudice di pace dottor Francesco Simboli gli ha dato ragione annullando il decreto e anche l’iscrizione sulla patente della sospensione. L’automobilista aveva osservato che la procedura di contestazione sarebbe stata illegittima perché non avvenuta attraverso un regolare verbale di contestazione; perchè l’accertamento sarebbe stato fatto in assenza di elementi sintomatici oggettivi; perché dell’etilometro utilizzato per l’accertamento non erano stati indicati gli elementi identificativi; perché non era stato informato al momento dell’accertamento della facoltà di farsi assistere da un legale. Aveva inoltre eccepito la tardività della notifica (a due mesi di distanza dall’accertamento dell’infrazione). Il giudice ha ritenuto fondati i rilievi sulla tardività della contestazione e sulla assenza degli elementi sintomatici che hanno indotto gli accertatori a sottoporre l’automobilista alla prova dell’etilometro. Fondata anche la censura sulla notifica tardiva del provvedimento di sospensione della patente.(*)


(*) Nota di Alessandro Sbarbada: non c’è da sorprendersi, purtroppo siamo abituati a sentenze di questo tipo, in un paese vittima della burocrazia e della forma, dove si tutela di più chi guida in stato di ebbrezza rispetto alle persone che vengono colpite e uccise da chi guida in stato di ebbrezza.

La legge 214 del 1 agosto 2003 consente alle forze dell’ordine di sottoporre tutti i conducenti (anche senza elementi sintomatici oggettivi) ad “accertamenti qualitativi non invasivi”, come confermato dalle disposizioni ex circolare ministeriale n. 300/A/1/44249/101/3/3/8 del 12 agosto 2003, allegato 2.
La stessa legge sottrae il reato di guida in stato di ebbrezza dalle cognizioni del Giudice di Pace.
Trattandosi nel caso in questione di un evento avvenuto nell’agosto 2005, c’è qualcosa che mi sfugge.
Ma adesso leggete il prossimo articolo…


IL TEMPO
Sentenza choc per le botte ai carabinieri Moldavo assolto

LA legge, indiscutibilmente, va applicata, anche quando fatti e circostanze spingono a ritenerla iniqua. Il Giudice Franca Marinelli si è attenuta, ieri, a questo principio. Questo, però, non esime dall’esternare, in questo frangente, un certo disappunto, a proposito della sentenza con cui è stato assolto, perchè il fatto non costituisce reato, il giovane di origine moldava, Gheorghe Topada, 24 anni residente a Vetralla, che la notte del 26 marzo scorso mentre, sulla Cassia, nei pressi di Vetralla, si trovava alla guida della sua Golf in stato di ubriachezza, provocò un incidente stradale, mandando all’ospedale due persone, tra cui una ragazza di Soriano, figlia dell’assessore al bilancio del Comune cimino, che fu ricoverata con prognosi riservata. Il giovane extracomunitario, anche lui ferito in maniera lieve, alla vista dei carabinieri accorsi sul posto per i rilievi dell’incidente, si scagliò contro uno di loro profferendo frasi minacciose quali «ti ammazzo, ammazzo te e la tua famiglia». A quel punto i carabinieri, constatato «de visu» il suo stato di ubriachezza, lo arrestarono. Ieri mattina il moldavo, difeso dall’avvocato Giovanni Bartoletti, è comparso, con rito abbreviato, davanti al Giudice Franca Marinelli per rispondere di violenza e minacce a pubblico ufficiale. Ed è stato assolto perchè il fatto non costituisce reato. A. B.



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Mercoledì, 05 Aprile 2006
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