L’ADIGE I 19 Club degli alcolisti in trattamento, hanno inviato
volantini e manifesti Giornata libera da alcol Domani nelle Giudicarie, sensibilizzati tutti i bar GIUDICARIE - Liberarsi dalle
dipendenze. È questo il senso della "Giornata libera da alcol",
prevista per domani nelle Giudicarie. Aprile è il mese dedicato dall’Istituto
Superiore di Sanità all’attività di sensibilizzazione nei confronti della
dipendenza da alcol. Sono 19 su tutto il territorio comprensoriale i Club degli
alcolisti in trattamento, e coinvolgono circa 120 famiglie. Sì, perché i Club
degli alcolisti in trattamento funzionano con la filosofia dell’auto mutuo
aiuto, partendo dal presupposto che il problema non può essere risolto dal solo
interessato con le sue forze, ma dalla famiglia intera. Nei giorni scorsi i
Club, in collaborazione con il Distretto Sanitario e con il Servizio di
Alcologia, hanno inviato volantini e manifesti in tutti gli esercizi pubblici
per annunciare l’esistenza della giornata. «Non è richiesto - spiegano i
dirigenti dell’Acat - che proibiscano l’alcol, ma che ricordino
semplicemente ai clienti che è la giornata libera da alcol. Il
"Coordinamento Salute e Sicurezza - Comitato Alcol Guida" ha iniziato
una serie di incontri con piccoli gruppi di esercenti per instaurare una
fattiva collaborazione, riscontrando sensibilità e disponibilità a contribuire
a promuovere la salute dei loro clienti». All’attività di sensibilizzazione non
sono sfuggite le farmacie, luoghi deputati alla protezione della salute,
tramite la distribuzione, a partire da domani, a tutti i clienti del volantino
predisposto dall’Azienda Sanitaria "Alcol meno è meglio". Tutte le
farmacie hanno ricevuto una lettera firmata dal direttore di Distretto, Franco
Fiorentini, e dal responsabile del Servizio Alcologia, Fabio Bazzoli, in cui si
chiede di aderire alla campagna. Sono stati informati anche i sindaci, le
biblioteche, i medici, le scuole, le rsa, come spiegano nei Club. Ma il vero
nodo è costituito dalle famiglie. «È nelle famiglie - spiegano al Club - che
si acquisiscono primariamente gli stili di vita, cioè le abitudini, i
comportamenti quotidiani. E sono soprattutto le famiglie che devono essere
responsabilizzate a promuovere stili di vita positivi, non rischiosi o disfunzionali
per il benessere individuale e collettivo. I genitori sono modelli di
riferimento per i figli, e il loro comportamento deve essere coerente con
quanto raccomandano ai figli». Nelle famiglie ci stanno i giovani. «Ci
preoccupa la tendenza dei giovani a svalutare i rischi legati all’uso
dell’alcol - raccontano nei Club - e la precocità con cui iniziano ad assumerne
anche al di sotto dell’età legale, cioè i 16 anni, limite sotto il quale in
Italia è vietato somministrare bevande alcoliche. I giovani apprendono dagli
adulti ad associare il divertimento, il piacere sempre e solo con l’alcol.
Hanno scarsissime occasioni di intrattenimenti e feste alcol-free (*). Lo stile
di consumo dei giovani concentrato nelle sere dei fine settimana li porta non
solo a ricercare il piacere, ma anche l’effetto. Per questo diventa un bere
problematico: alcuni tendono a bere fino all’ubriachezza, mettendo in serio
rischio la propria salute». Usa toni accorati l’Associazione Club Alcolisti in
trattamento. Che fare? «Si tratta di sviluppare nei ragazzi le capacità di
vita definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: capacità di
riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, di risolvere i problemi, di
comunicare efficacemente, di prendere decisioni, pensiero critico e creativo,
autoconsapevolezza». Come dire? Una bella scommessa. G. B. PREVENZIONE A SCUOLA Allarme alcool: cinque giovani alla settimana finiscono
ubriachi in ospedale Ogni settimana a Padova cinque giovani, di età compresa
tra i 25 e i 39 anni, finiscono al pronto soccorso per intossicazione etilica.
Un dato allarmante venuto alla luce durante la presentazione di "Voglio
una vita responsabile", L’iniziativa promossa da Claudio Piron, assessore
alle Politiche Giovanili, che, partita ieri, durerà fino all’8 aprile, in
collaborazione con gli istituti superiori della città. Prevede incontri che si
svolgeranno nelle scuole e avranno come tema la prevenzione alle dipendenze di
alcol e stupefacenti all’interno del programma "Alza la testa non il
gomito", iniziato lo scorso novembre e che, appunto, si concluderà ad
aprile. Ieri dibattiti al Selvatico, Marconi e Natta, nei prossimi giorni al Da
Vinci, Pendola, Dante, Ruzza e Marchesi. «Sono convinto - commenta Claudio Piron - che i giovani
con il doveroso sostegno dei genitori, degli educatori, della scuola e delle
istituzioni, siano in grado di elaborare progetti e iniziative idonee a
sconfiggere comportamenti sconsiderati che possono portare a distruggere una
vita umana. Gli incontri nelle scuole - prosegue Piron - mi sembrano la
strada su cui continuare senza indugi e coraggiosamente in un continuo
confronto tra studenti, docenti, genitori e istituzioni. E’ forse anche il
modo più utile per ricordare i tanti giovani che hanno spento la vita dopo un
bicchiere di troppo». I dati, forniti dal corpo di polizia municipale, danno
tristemente ragione all’assessore Piron. Nel 2005 a Padova si sono
registrati 2.108 incidenti, di questi 148 per abuso di alcol (*) e 10
per uso di stupefacenti. Gli incidenti mortali sono stati 20 e il maggior
numero di sinistri si è registrato nella fascia di età compresa tra i 21 e i 30
anni (1.023) e tra i 31 e i 40 anni (1.120). «A tutti gli studenti che andremo
ad incontrare - conclude Piron - consegneremo un questionario, che rimarrà
anonimo, creato dal Centro alcologico regionale. Servirà a capire se i nostri
ragazzi fanno abuso di alcol e se sì per quale motivo». Marco Aldighieri In realtà si può pensare che questo significhi che, a Padova, per moltissimi incidenti stradali nel 2005 non è stata rilevata l’alcolemia dei conducenti coinvolti, e così la gran parte di quelli che erano in stato di ebbrezza l’hanno fatta franca (almeno dal punto di vista penale). DONNE E GIOVANI, ECCO LE NUOVE “TRIBÚ” DEI CONSUMATORI DI
VINO Inviato da redazione Verona, -.Dimmi cosa e come bevi e ti dirò chi sei. È questo il nuovo slogan che guida gli osservatori del consumo di vino. I target classici sembrano non reggere più - e se ne ha una prova alla quarantesima edizione di Vinitaly, la manifestazione enologica leader mondiale in programma dal 6 al 10 aprile 2006 - perché oggi si affacciano sul mercato le “tribù”. Sono gruppi omogenei per stile di vita che non bevono più associando il vino al pasto quotidiano, ma lo eleggono a testimone dei momenti di relazione. Una rivoluzione che riguarda soprattutto i giovani (sono in prevalenza gli universitari i più attenti consumatori) e le donne, che hanno acquistato una totale indipendenza dai maschi nella scelta delle bottiglie. Così, mentre si contrae il consumo familiare (sono il 43% delle famiglie italiane che acquistano vino con una spesa media mensile di 32 euro), cresce il consumo individuale e per gruppi. La maggiore impennata sia ha tra i giovani che all’82% dichiara di avere una forte propensione all’acquisto di vino e tra le donne che al 32% si dichiarano pronte a bere una bottiglia con le amiche, mentre gli anziani, sia per ragioni di reddito che per ragioni legate alla salute e allo stile di vita, sono una platea di consumatori in contrazione: il numero di coloro che si dichiara propenso all’acquisto è calato di oltre il 25%. Vi è anche una mutazione nella geografia dei consumi: se chi spende di più per comprare vino abita nel Nord-ovest del Paese, chi incrementa la frequenza di acquisto abita nel centro dell’Italia. I giovani consumano di preferenza il vino come aperitivo o come elemento di aggregazione. Prevalentemente si orientano su vini rossi, strutturati, di territorio e sembrano poco attratti dai vini che provengono dal Nuovo Mondo. Sono consumatori che non bevono abitualmente, hanno frequenza di rapporto con il vino che va da una a tre volte a settimana e consumano più frequentemente vini riconoscibili. Il prezzo è una relativa barriera: il loro consumo si orienta soprattutto su bottiglie che hanno un “nome” o che fanno tendenza, purché abbiano un concreto rapporto con la territorialità. Di preferenza bevono i vini della loro regione di appartenenza. Ma anche l’universo giovani può essere diviso in due clusters: da una parte i cosiddetti “edonisti”, dall’altra ci sono i “conoscitori”, quelli cioè che assegnano al vino un valore culturale. A testimoniare il successo del vino tra i giovani è anche la crescente domanda di approfondimento in corsi di degustazione, ma anche master universitari indirizzati alla conoscenza del concetto più ampio di ruralità. La fascia d’età d’ingresso nel consumo del vino è stimata attorno ai 20 anni. Altro gruppo importantissimo di consumo sono le donne. L’età d’ingresso al consumo di vino è anche per questo cluster attorno ai 20 anni, ma differenziazione di consumo rispetto ai maschi si ha dopo i 30 anni. Le donne bevono vino soprattutto per piacere. Prediligono i vini fruttati (sono tra le più forti consumatrici di spumanti), di una certa immediatezza e hanno una forte propensione all’apprendimento delle tecniche di degustazione (sono le protagoniste del boom dei corsi di degustazione). Vedono il vino come elemento di socializzazione e stanno assumendo un ruolo decisorio nelle opzioni. Non si fanno più guidare dagli uomini nella scelta della bottiglia al ristorante, ma spesso usano il vino come elemento di confidenza e come innesco della comunicazione interpersonale. Hanno infatti un atteggiamento “relazionale” con il vino. Resta appannaggio delle donne il consumo di vini bianchi come frequenza di scelta, anche se se nel momento in cui si accostano al rosso chiedono vini di buona struttura, molti riconoscibili, di ampio bouquet ed eleganti. Al contrario dei giovani sembrano meno sensibili al legame con il territorio, ma anzi hanno una propensione all’esplorazione. È comunque uno stile di consumo profondamente diverso da quello che si ha nei maschi adulti, che restano i principali consumatori, ma per i quali il consumo di vino è meno dettato da spinte emotive e conoscitive, quanto piuttosto dall’abitudine. SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO Reality show e dibattito per vincere l’alcolismo San Michele A volte si presentava con le sembianze di un ragazzo, che
faceva concludere in tragedia la festa dove si era intrufolato; altre volte
come una semplice voce fuori campo, che influenzava i rapporti quotidiani di
una famiglia: si trattava in ogni caso dell’alcool, protagonista negativo del
reality show recentemente organizzato a Cesarolo dai due locali club, il 411 e
il 385, dell’Acat, l’associazione alcolisti in trattamento. Lo spettacolo,
messo in scena dopo due anni di preparazione e tre mesi di prove, si proponeva
di trattare con leggerezza una tematica complessa come quella del consumo di
bevande alcoliche, cercando inoltre, attraverso un format inedito, di
richiamare l’interesse e l’attenzione di un pubblico quanto più vasto
possibile, nel quale non mancassero i giovani. Sul palco una ventina di membri
del club e residenti, che si sono cimentati come interpreti sotto la guida
esperta di Alex Campagner, attore e regista sanmichelino fondatore della locale
compagnia teatrale "La Maison du theatre". Il reality show,
organizzato in occasione del convegno zonale dei club di Cesarolo, ha
presentato ai numerosi intervenuti, oltre 250, le vicende di personaggi di
diverse fasce d’età alle prese con l’alcool. Ai primi 45 minuti di
rappresentazione è seguito il dibattito. Tra i partecipanti oltre ai servitori
insegnanti dei due club organizzatori, Miriam Barboni ed Elena Zecchin e la dottoressa
del Sert Donatella Bozzato che ha relazionato in merito al servizio pubblico,
anche il sindaco Sergio Bornancin, il Comandante della Polizia Locale Evandro
Zamarian ed il parroco di Cesarolo, monsignor Sergio Moretto, che hanno
spiegato le iniziative di prevenzione intraprese dai rispettivi ambiti, nodi
fondamentali di quella rete che l’Acat vuole a sostegno delle categorie deboli.
"Una sostanza che altera il comportamento è una droga - ha spiegato il
servitore insegnante Miriam Barboni - l’alcool è però una droga tollerata dalla
nostra società. Come club non ci proponiamo di farne smettere del tutto l’
utilizzo, quanto piuttosto di informare la cittadinanza sui pericoli legati
al suo consumo, perché vi sia una scelta consapevole". Jennifer Colusso “VINO & SALUTE” - IN “ENOTRIA 2006”, PUBBLICAZIONE
DELL’UNIONE ITALIANA VINI (UIV), LO STATO DELL’ARTE. TUTTE LE NOVITÀ AD OGGI
DEL MONDO DELLA RICERCA SCIENTIFICA MONDIALE SUI BENEFICI DEL VINO Le proprietà salutistiche del vino vanno ben oltre gli
effetti antiossidanti e protettivi per il sistema cardiovascolare e aprono
nuove frontiere all’utilizzo consapevole di questo prodotto simbolo del “made
in Italy”. Se ne è parlato, nei giorni scorsi, nella presentazione di “Enotria
2006”, pubblicazione edita da Unione Italiana Vini, organizzazione che riunisce
le più importanti aziende vitivinicole italiane e partner attivo
dell’Osservatorio permanente giovani e alcol. Unione Italiana Vini ha infatti
investito sul tema vino e salute attraverso una ricerca che ha coinvolto
professionisti di tutto il mondo per superare i molti preconcetti ancora
diffusi sull’argomento. Referente scientifico della ricerca è Alberto Bertelli,
farmacologo e ricercatore del Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università degli
Studi di Milano, nonché presidente della Commissione “Vino, Nutrizione e
Salute” dell’Office Internationale de la Vigne e du Vin (Oiv), una sorta di
“Onu del vino”. La notizia più significativa, uscita da Enotria 2006, è
certamente che anche il vino bianco e non solo il rosso può avere importanti
effetti benefici sulla nostra salute e addirittura nei confronti dell’influenza
aviaria. Uno dei farmaci ritenuti efficaci dal Ministero della Salute
Europeo per il trattamento e la prevenzione dell’influenza è il Tamiflu, a base
di anice stellato cinese, il cui principio attivo è l’acido shikimico in
combinazione con la quercetina. In base ai risultati di ricerche, i cui dati preliminari
sono stati pubblicati sul “British Medical Journal” grazie ad una lettera
inviata proprio dal professor Alberto Bertelli, è stata dimostrata la presenza
sia di acido shikimico, sia di quercetina anche nel succo d’uva e nel vino
bianco. “Siccome l’anice stellato si vende anche nelle erboristerie, il
medico dovrebbe scoraggiare i pazienti - puntualizza Bertelli - dall’uso di
erbe di cui non è stata dimostrata l’efficacia contro l’influenza, perché
potrebbero inavvertitamente comperare anice stellato di origine giapponese e
non cinese, che è dimostrato essere neurotossico. Mentre lo stesso effetto si
può ottenere bevendo una volta al giorno un bicchiere di succo d’uva bianca o
di vino bianco”. (*) Ma c’è di più: è di pochi giorni
la notizia diffusa dalla Commissione Oiv che dimostra la presenza nel vino
della molecola antiossidante idrossitirosolo (**), comune nell’olio
extravergine d’oliva, la quale conferisce importanti proprietà antiaging. È
invece noto che il vino contiene composti come il resveratrolo, che
funzionano solo se c’è “un gioco di squadra” con altri componenti chimici, e
questo spiega perché, se il resveratrolo viene assunto in pillole, non vi è
alcun effetto positivo. In piccolissime quantità, inoltre, il resveratrolo
rallenta anche l’invecchiamento cerebrale, come dimostrato da uno studio
condotto dall’Università di Pisa. E, infine, news di questi giorni è
che una nota pubblicazione medica specializzata in urologia ha rilevato un
positivo effetto sul tumore alla prostata. “Perché affrontare oggi la
tematica vino e salute? Le motivazioni - spiega Andrea Sartori, presidente
dell’Unione Italiana Vini (Uiv) - sono principalmente due. La prima è che oggi
l’attenzione dei media verso il tema, dopo il grande interesse nei primi anni
Novanta, ai tempi del “paradosso francese”, è decisamente calata e i giovani
non sono sufficientemente informati per affrontare con piena consapevolezza il
consumo. La seconda è che il mondo del vino si trova nuovamente bersagliato da
esasperate campagne proibizionistiche a livello mondiale, che spesso celano
solo interessi economici”. Desidero aggiungere un commento su questa storia inerente
gli effetti benefici sull’influenza aviaria. Come arriva una malattia a spaventare le persone, si trova
subito una sostanza del vino che la combatte. E che, guarda un po’, funziona solo
se la si assume attraverso il vino. E’ un fenomeno miracoloso. O no? In questi anni abbiamo raccolto notizie di sostanze del
vino per prevenire tutte le più devastanti malattie, quelle che terrorizzano le
persone: tumori, Alzheimer, problemi cardiovascolari, diabete, addirittura le
malattie del fegato. Quasi tutte malattie per cui l’alcol, presente nel vino in quantità enormemente
superiore ai vari resveratroli, catechine, quercetine, acidi shikimici,
etilcaffeati, piceatannoli, catechine, idrossitirosoli…eccetera, è
importantissimo fattore di rischio. (**) Nota: il tirosolo nell’olio extravergine d’oliva e
nel vino bianco lo stesso Bertelli l’aveva segnalato già fuori quasi quattro
anni fa (http://www.cretesenesi.com/canali/channels.php/4/30). Ora la Commissione OIV, che lui stesso presiede, lo tira
fuori di nuovo, con un “idrossi” davanti, e alla cardioprevenzione si aggiunge
l’antiaging. Giusto in tempo per il Vinitaly. La campagna ha per titolo "Protezione e promozione
alla salute" Falcade Il primo incontro "Protezione e promozione della
salute" si terrà domani, alle 20, nel municipio di Falcade. I relatori di questa prima serata saranno la dottoressa
Milena Maia e l’ex alcolista, l’insegnante "servitore" Gian Davare.
In questo convegno saranno trattate le problematiche legate all’alcol e ai
danni che tali sostanze producono nell’uomo. L’incontro si inserisce nel
progetto, finanziato dal fondo regionale per il volontariato, che promuove la
prevenzione dei comportamenti a rischio rispetto all’uso di alcolici. Incontri
che sono rivolti a tutta la popolazione ed in particolare alle varie
associazioni di volontariato operanti sul nostro territorio, quali
polisportiva, gruppi Ana, Croce Verde. L’obiettivo è quello di sensibilizzare
l’opinione pubblica verso la piaga dell’alcolismo, da sempre presente nei
nostri paesi e che ancora oggi sta creando grandi problemi a moltissime
famiglie. Un male che serpeggia spesso sotterraneo, ma che è ancora più diffuso
di quello che può apparire. Si pensi che nella sola val Biois operano ben tre i
gruppi di alcolisti in trattamento. Quel che è peggio è che sono molti i
giovani che fanno uso indiscriminato di bevande alcoliche, fenomeno che sembra
essere in crescita preoccupante. Ecco quindi l’attuale campagna di prevenzione
e di sensibilizzazione verso i problemi che crea la cultura del bere.
Questo primo incontro, aperto a tutta la popolazione, è stato particolarmente
voluto dai volontari della "Croce Verde Val Biois". Dopo Falcade sono
previsti altri due incontri del genere in valle del Biois. Dario Fontanive “Sbirri pikkiati” 99 EPISODI DI VIOLENZA AD OPERATORI DI POLIZIA. IL DOVE E IL COME DELLE AGGRESSIONI ALLE DIVISE
LOCALIZZATE PER AREE ED EVENTI NEL MESE DI MARZO 2006 ANCORA UNA VOLTA E’ L’ALCOL IL DETONATORE PRINCIPALE,
PRESENTE NEL 44,5% DELLE AGGRESSIONI (*) Per il terzo mese consecutivo la maggior parte degli
episodi violenti sono a carico della Polizia di Stato (Squadra Volante e della
Polizia Stradale), che ha subito il 47,5% delle aggressioni, contro il 41,4%
dell’Arma dei Carabinieri (Nucleo Operativo Radiomobile NORM e Territoriale) e
l’8,1% della Polizia Locale. Segnaliamo però che il 7,1% delle
aggressioni sono state rivolte ad altri rappresentanti dello pubblica
amministrazione in genere, che nell’esercizio delle proprie funzioni rivestono
la qualifica di Pubblico Ufficiale e di Incaricato di Pubblico Servizio, o nei
confronti di guardie particolari giurate. A tal proposito citiamo l’esempio di Gela (CL), dove un
infermiere è stato picchiato duramente da un ubriaco (caso 16, 05 marzo). A
Bologna, un autista di autobus viene preso a pugni da un polacco in stato di
ebbrezza (caso 23, 07 marzo), mentre un suo collega rimedia bastonate sempre da
parte di un ubriaco (caso 69, 22 marzo). Analogo destino per un controllore di
biglietti a Prato, lanciato fuori del bus da un nigeriano senza titolo né al
viaggio né al soggiorno (caso 75, 24 marzo). Alcuni episodi sono gravissimi: a Mondragone (CE), la casa
di un vigile urbano impegnato contro il degrado è stata bersagliata di bottiglie
Molotov. Alcuni mesi prima le finestre di un suo collega furono prese a
fucilate (caso 1, 01 marzo). Polizia Locale nel mirino anche a Corigliano
Calabro, dove una vigilessa è stata picchiata selvaggiamente da una donna che
non voleva far passare i bambini sulle strisce (caso 22, 7 marzo), o a Milano,
dove un agente della Municipale è stato aggredito a sprangate (caso 39, 11
marzo). Nel comasco un carabiniere intervenuto per soccorrere una
coppia dopo un incidente stradale, subisce la reazione improvvisa della
vittima, che gli spezza un braccio: lo stesso uomo incita la moglie a filmare i
carabinieri che lo stanno arrestando (caso 9, 4 marzo). A Perugia, invece,
l’auto di un agente viene colpita da sassi lanciati da un cavalcavia: catturato
un cecchino, viene poi pestato a sangue e lasciato esanime (caso 14, 5 marzo). Sono stati registrati, purtroppo,
anche episodi di intolleranza collettiva: a Catania una volante è stata
accerchiata da un’orda di violenti che volevano impedire l’arresto di due
delinquenti (caso 50, 15 marzo), mentre a Padova due agenti che avevano appena
catturato uno spacciatore sono stati aggrediti da un centinaio di
extracomunitari, riuscendo a sfuggire per un pelo al linciaggio (caso 92, 30
marzo). Come sempre, l’alcol ha il primato tra le cause
innescanti: nel 44,5% dei casi gli aggressori erano ubriachi, molti divenuti
violenti dopo un incidente stradale o in occasione di controlli correlati
all’accertamento dello stato di ebbrezza. Estremamente rilevante anche l’uso
di armi, proprie e improprie, rivolte contro gli agenti nel 20,2% dei casi:
chiariamo che in questo studio classifichiamo come “arma” qualsiasi mezzo
l’aggressore utilizzi per amplificare la propria forza fisica o estendere la
portata della propria azione offensiva, come l’uso dei veicoli rivolti
esplicitamente contro gli agenti o altri strumenti di coazione fisica. In
questo report abbiamo divise prese a pistolettate e coltellate. Anche questo mese, dunque,
proponiamo questo insolito bollettino di guerra, che si oppone al linciaggio
spesso troppo affrettato, cui l’opinione pubblica sottopone le divise “in
errore” o semplicemente in difficoltà. Chi volesse segnalarci eventi
patiti ignorati dalla cronaca, può inviare una mail all’indirizzo
sbirripikkiati@libero.it, indicando le proprie generalità, il reparto di
appartenenza ed un recapito telefonico. Sarà ovviamente contattato per le
verifiche del caso. Pene più severe dopo la battaglia partita dalla nostra
provincia Incidente, è operativa la legge "della Marca" Treviso Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 17 marzo scorso è
diventato operativo dal primo aprile 2006 il pacchetto di norme che comprende
una serie di nuove regole sugli incidenti stradali, con conseguenza gravi o
mortali. Un testo unico, che introduce, tra le altre novità, pene più severe
per gli automobilisti "meno coscienziosi". Prima fra tutte quella
delle pene alternative per coloro che si mettono alla guida, ubriachi o sotto
l’effetto di sostanze stupefacenti, e causano incidenti. Si abbreviano i
tempi dei giudizi sia civili che penali; il giudice stesso dopo la condanna può
imporre all’assicurazione l’immediato pagamento tra il 30 e il 50 per cento dei
danni. Dal primo aprile poi è più alto il minimale per l’omicidio colposo,
che passa per l’automobilista che causa un incidente mortale da uno a due anni
(compresa tra 2 e 5 anni la pena, anziché tra 1 e 5 come era prima della
legge). Infine il ritiro della patente, a seguito di incidenti gravi e
mortali, potrà arrivare fino a 4 anni, invece del solo anno, come era in
precedenza. In prima linea, si è battuto per questa legge, per lungo
tempo Andrea Dan, dell’associazione "Manuela per la sicurezza
stradale", ma quando gli chiediamo se è soddisfatto risponde così: «La
gravidanza di questa legge è stata molto lunga, quasi 7 anni. le pressioni sono
state forti, ma non si può parlare di soddisfazione. non è l’esatto termine da
utilizzare quando si parla di etica e di vite umane perdute». «È un aiuto - conclude Andrea Dan -, una prima tutela nei confronti di chi fino a ieri veniva considerato semplicemente un numero, parte di una statistica. Finalmente incominciamo a dare un nome alle vittime, che non vengono più uccise una seconda volta, come accadeva prima, visti i tempi lunghi necessari alle famiglie per avere giustizia e risarcimento». TUORO Camion sbanda, finisce fuoristrada e blocca il
traffico L’autista è risultato ubriaco all’alcoltest, subito
ritirata la patente. E’ servita una pesante gru per spostare il mezzo di RAFFAELLO LANDO TUORO - Ha provocato il blocco dal primo pomeriggio fino a
tarda sera della ex strada statale 71: un autista ubriaco è uscito di strada
con un autoarticolato carico di prefabbricati in cemento armato, Polizia
Stradale e agenti della Polizia Provinciale hanno dovuto ricorrere ad una
pesante grù e all’intervento dei Vigili del Fuoco per liberare l’arteria. All’autista, che è stato trovato positivo all’alcoltest, è
stata immediatamente ritirata la patente di guida. L’incidente è avvenuto in un momento in cui sulla strada
transitava per fortuna solamente il camion, per questo la spettacolare uscita
di strada non ha causato che danni al mezzo pesante ed al suo carico, finito in
parte su un campo a fianco della strada. Ma ci sono state grosse difficoltà alla circolazione
viaria lungo l’arteria. Anche una auto con una persona gravemente malata a
bordo, diretta al più vicino ospedale, si è trovata la strada sbarrata per i
lavori. Gli agenti della Polstrada hanno dovuto farla passare per un percorso
alternativo. Lo sbandamento dell’autotreno è avvenuto ieri pomeriggio,
dopo le 16,30, lungo la ex Strada Statale 71, in località Badiaccia di Tuoro.
L’autista del pesante mezzo proveniente da Ancona, che trasportava pali e altri
manufatti prefabbricati in cemento, ha improvvisamente perso il controllo,
rovesciandosi su una canaletta a fianco della carreggiata. Da lì non è più
riuscito a muoversi. L’incidente fortunamente non ha provocato alcun ferito.
Anche l’autista è uscito dalla cabina cavandosela solo con un grosso spavento. Ma gli agenti delle pattuglie della Polizia Stradale di
Castiglione del Lago, che sono intervenuti sul posto, hanno capito presto il
motivo dell’uscita di strada e lo hanno sottoposto all’alcoltest: è risultato
nettamente positivo e gli è stata subito ritirata la patente per guida
pericolosa in stato di ebbrezza. I lavori per ripristinare il tratto della strada e rimuovere il camion sono durati fino al tramonto, anche per consentire il recupero dell’autotreno e del suo carico. LONDRA, IL PARTY DELLA FIGLIA DI SARAH FERGUSON I 16 anni della principessa in un clima da baccanali Londra. Doveva essere una sobria festa a tema, con una composta cena seduta a base di champagne e pietanze delicate come si addice a un membro della famiglia reale. Invece il party per il sedicesimo compleanno della principessa Eugenia - secondogenita del principe Andrea e Sarah Ferguson - nella residenza della Duchessa di York nel Berkshire, è degenerata in un baccanale con ospiti ubriachi svenuti o che davano di stomaco per gli eccessi dell’alcol e coppie appartate in atteggiamenti compromettenti. È quanto ha scritto ieri il tabloid britannico The Sun, che ha raccolto le testimonianze di alcuni invitati al ricevimento tenuto lo scorso 18 marzo nella lussuosa tenuta di Sunninghill Park. «La situazione era completamente fuori controllo», ha riferito al Sun una fonte, secondo la quale alcuni ospiti erano così ubriachi da avere perso conoscenza, diversi vomitavano ed altri si erano rifugiati nelle camere da letto con partner occasionali. «Ad essere onesto, è stata la festa più bella a cui sono mai stato. Nessuno aveva inibizioni, pomiciavano tutti gli uni con gli altri, era fantastico», ha raccontato entusiasta uno dei cinquanta rampolli dell’alta società che erano al party della principessa. UOMO UBRIACO SULL’ASFALTO PAURA IN VIA COLAMARINO Attimi di panico ieri pomeriggio a via Diego Colamarino a Torre del Greco per la presenza di un uomo, successivamente riconosciuto ubriaco, disteso a terra. Alcuni passanti hanno allertato le forze dell’ordine e i medici del 118, anche perchè vista l’immmobilità in molti lo hanno creduto morto. Quindi, dopo l’intervento dei medici del pronto soccorso, la situazione è tornata alla normalità: l’uomo, in stato di ebbrezza, è stato prelevato e condotto all’ospedale per gli accertamenti. Danneggiati a Rossano i tabelloni elettorali La piazza è dei vandali (m. b.) Vandali
ancora in azione, lungo la centralissima via Roma e in piazzale Europa, a
Rossano. La scena, che si ripete nei fine settimana, ha registrato gesti di
grande inciviltà. La situazione sta esasperando gli abitanti della zona già
alle prese con il rumore causato dalle auto che passano sulle caditoie per la
raccolta delle acque pluviali. Giovani scatenati che fanno chiasso, usano i
vari angoli di piazza Europa come vespasiano. Molto probabilmente a causa anche dell’alcol assunto in
grande quantità,
rompono le bottiglie di birra sul pavimento della piazza, mettendo i pericolo i
pneumatici delle auto degli abitanti del condominio. Al lunedì mattina la
piazza, che rappresenta un polmone verde per la zona, assume l’aspetto di un
grande vespasiano e richiede l’intervento di pulizia e disinfezione. Nell’ultimo fine settimana, i vandali hanno trovato un
altro bersaglio contro cui scatenarsi, la lunga serie di pannelli in metallo
per la campagna elettorale. Calci e pugni contro le insegne, manifesti strappati.
«Ho riunito il gruppo di maggioranza - afferma il sindaco
Trevisan - per studiare insieme forme di controllo notturno e di contrasto dei
vandalismi. La gente che abita nella zona è stanca del baccano notturno, dei
disagi e dei danni causati. Saranno prese le misure necessarie per riportare
tranquillità nella notte». In precedenza, sconosciuti avevano preso di mira l’auto
del sindaco parcheggiata sul lato sud del Municipio ed il portone d’ingresso
dell’abitazione della vice Paola Venzo, in via Salute. Un messaggio a base di
uova marce. La serie di vandalismi aveva registrato, nell’inverno scorso, danni
ingentissimi nei vari edifici scolastici. Nonostante i vari appelli a collaborare con le forze dell’ordine, i responsabili non sono stati individuati. Esiste, in paese, una forma di disagio giovanile che merita un’attenta analisi ed interventi di recupero sociale adeguati. Botto di 3 auto Ubriaco centra lo “strike” (d. m.) Ubriaco,
ha sbandato con la sua auto e ne ha centrate due. L’incidente, fortunatamente
senza conseguenze per le persone, è avvenuto domenica pomeriggio in via Gramsci
in città. Mentre proveniva da via Passalacqua ad una velocità
abbastanza sostenuta, un bassanese ha perso il controllo del mezzo e ha fatto
strike, finendo contro due auto in sosta. Nessuno è rimasto ferito, ma dagli accertamenti avviati dalla polizia locale cittadina l’automobilista è risultato in stato di ebbrezza, ragion per cui è stato denunciato. Schianto, denunciato il ferito E’ di Formigara: era
ubriaco Sorpassò la Polstrada ubriaco al volante Condannato
gussolese CASALMAGGIORE — Una sola sentenza del Giudice di Pace Archimede Rebecchi, ieri mattina, in occasione delle udienze penali del lunedì. A.C. di Gussola, difeso dall’avvocato Carla Pizzi, è stato condannato per guida in stato di ebbrezza all’ammenda di 1550 euro, più il pagamento delle spese processuali e alla pena accessoria del ritiro della patente per 30 giorni. Assente l’imputato, è stata ascoltata la testimonianza dell’agente della Polstrada di Casalmaggiore D.A. che ha risposto alle domande formulate dal pm Fabiana Fiorini e dal Giudice. «Alla mezzanotte e mezza dell’8 maggio 2003 — ha detto l’agente — stavamo tornando da Cremona lungo la provinciale Giuseppina quando, all’altezza di Cingia, siamo stati sorpassati da una Lancia Dedra che procedeva ad alta velocità. L’abbiamo fermata a Solarolo. Il conducente è sceso ed era in evidente stato di ebbrezza, perché aveva un alito fortemente vinoso, barcollava ed aveva un atteggiamento molto aggressivo. Ha poi rifiutato di sottoporsi all’esame dell’etilometro». Gli altri sei casi sono stati oggetto di rinvio e remissione di querele. FAGAGNA Serate sull’alcolismo Il Comune di Fagagna in collaborazione con l’associazione dei club degli alcolisti in trattamento ha organizzato due serate di sensibilizzazione sul tema. Si svolgeranno nella sala consiliare domani e giovedì alle 20.30. IL GAZZETTINO (UDINE) GIUDICE DI PACE Sottoposto alla prova dell’etilometro, dopo due
esperimenti che avevano dato valori superiori a quelli limite di 0,5 g/l (0,89
g/l e 0,87 g/l), gli era stata ritirata la patente. Il 30 agosto del 2005 gli
era stato notificato da parte degli agenti «il verbale di elezione di
domicilio, nomina del difensore, ricevuta della patente ritirata e consegna del
veicolo a una terza persona» nella veste di persona sottoposta a indagini
penali per guida in stato di ebbrezza. Quasi due mesi dopo gli era stato
notificato il decreto del Prefetto di sospensione del documento per un mese con
l’ordine di sottoporsi a visita medica entro due mesi. L’automobilista ha
presentato ricorso al giudice di pace sostenendo che le norme procedurali erano
state violate. Il giudice di pace dottor Francesco Simboli gli ha dato ragione
annullando il decreto e anche l’iscrizione sulla patente della sospensione.
L’automobilista aveva osservato che la procedura di contestazione sarebbe stata
illegittima perché non avvenuta attraverso un regolare verbale di
contestazione; perchè l’accertamento sarebbe stato fatto in assenza di
elementi sintomatici oggettivi; perché dell’etilometro utilizzato per
l’accertamento non erano stati indicati gli elementi identificativi; perché non
era stato informato al momento dell’accertamento della facoltà di farsi
assistere da un legale. Aveva inoltre eccepito la tardività della notifica (a
due mesi di distanza dall’accertamento dell’infrazione). Il giudice ha
ritenuto fondati i rilievi sulla tardività della contestazione e sulla assenza
degli elementi sintomatici che hanno indotto gli accertatori a sottoporre
l’automobilista alla prova dell’etilometro. Fondata anche la censura sulla
notifica tardiva del provvedimento di sospensione della patente.(*) (*) Nota: non c’è da sorprendersi, purtroppo siamo
abituati a sentenze di questo tipo, in un paese vittima della burocrazia e
della forma, dove si tutela di più chi guida in stato di ebbrezza rispetto alle
persone che vengono colpite e uccise da chi guida in stato di ebbrezza. La legge 214 del 1 agosto 2003 consente alle forze
dell’ordine di sottoporre tutti i conducenti (anche senza elementi
sintomatici oggettivi) ad “accertamenti qualitativi non invasivi”, come
confermato dalle disposizioni ex circolare ministeriale n.
300/A/1/44249/101/3/3/8 del 12 agosto 2003, allegato 2. La stessa legge sottrae il reato di guida in stato di
ebbrezza dalle cognizioni del Giudice di Pace. Trattandosi nel caso in questione di un evento avvenuto
nell’agosto 2005, c’è qualcosa che mi sfugge. Ma adesso leggete il prossimo articolo… Sentenza choc per le botte ai carabinieri Moldavo assolto LA legge,
indiscutibilmente, va applicata, anche quando fatti e circostanze spingono a
ritenerla iniqua. Il Giudice Franca Marinelli si è attenuta, ieri, a questo
principio. Questo, però, non esime dall’esternare, in questo frangente, un
certo disappunto, a proposito della sentenza con cui è stato assolto, perchè il
fatto non costituisce reato, il giovane di origine moldava, Gheorghe Topada, 24
anni residente a Vetralla, che la notte del 26 marzo scorso mentre, sulla
Cassia, nei pressi di Vetralla, si trovava alla guida della sua Golf in
stato di ubriachezza, provocò un incidente stradale, mandando all’ospedale due
persone, tra cui una ragazza di Soriano, figlia dell’assessore al bilancio
del Comune cimino, che fu ricoverata con prognosi riservata. Il giovane
extracomunitario, anche lui ferito in maniera lieve, alla vista dei carabinieri
accorsi sul posto per i rilievi dell’incidente, si scagliò contro uno di loro
profferendo frasi minacciose quali «ti ammazzo, ammazzo te e la tua
famiglia». A quel punto i carabinieri, constatato «de visu» il suo stato
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