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Rassegna stampa Alcol e guida del 4 aprile 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 L’ADIGE

I 19 Club degli alcolisti in trattamento, hanno inviato volantini e manifesti

Giornata libera da alcol

Domani nelle Giudicarie, sensibilizzati tutti i bar

GIUDICARIE - Liberarsi dalle dipendenze. È questo il senso della "Giornata libera da alcol", prevista per domani nelle Giudicarie. Aprile è il mese dedicato dall’Istituto Superiore di Sanità all’attività di sensibilizzazione nei confronti della dipendenza da alcol. Sono 19 su tutto il territorio comprensoriale i Club degli alcolisti in trattamento, e coinvolgono circa 120 famiglie. Sì, perché i Club degli alcolisti in trattamento funzionano con la filosofia dell’auto mutuo aiuto, partendo dal presupposto che il problema non può essere risolto dal solo interessato con le sue forze, ma dalla famiglia intera. Nei giorni scorsi i Club, in collaborazione con il Distretto Sanitario e con il Servizio di Alcologia, hanno inviato volantini e manifesti in tutti gli esercizi pubblici per annunciare l’esistenza della giornata. «Non è richiesto - spiegano i dirigenti dell’Acat - che proibiscano l’alcol, ma che ricordino semplicemente ai clienti che è la giornata libera da alcol. Il "Coordinamento Salute e Sicurezza - Comitato Alcol Guida" ha iniziato una serie di incontri con piccoli gruppi di esercenti per instaurare una fattiva collaborazione, riscontrando sensibilità e disponibilità a contribuire a promuovere la salute dei loro clienti». All’attività di sensibilizzazione non sono sfuggite le farmacie, luoghi deputati alla protezione della salute, tramite la distribuzione, a partire da domani, a tutti i clienti del volantino predisposto dall’Azienda Sanitaria "Alcol meno è meglio". Tutte le farmacie hanno ricevuto una lettera firmata dal direttore di Distretto, Franco Fiorentini, e dal responsabile del Servizio Alcologia, Fabio Bazzoli, in cui si chiede di aderire alla campagna. Sono stati informati anche i sindaci, le biblioteche, i medici, le scuole, le rsa, come spiegano nei Club. Ma il vero nodo è costituito dalle famiglie. «È nelle famiglie - spiegano al Club - che si acquisiscono primariamente gli stili di vita, cioè le abitudini, i comportamenti quotidiani. E sono soprattutto le famiglie che devono essere responsabilizzate a promuovere stili di vita positivi, non rischiosi o disfunzionali per il benessere individuale e collettivo. I genitori sono modelli di riferimento per i figli, e il loro comportamento deve essere coerente con quanto raccomandano ai figli». Nelle famiglie ci stanno i giovani. «Ci preoccupa la tendenza dei giovani a svalutare i rischi legati all’uso dell’alcol - raccontano nei Club - e la precocità con cui iniziano ad assumerne anche al di sotto dell’età legale, cioè i 16 anni, limite sotto il quale in Italia è vietato somministrare bevande alcoliche. I giovani apprendono dagli adulti ad associare il divertimento, il piacere sempre e solo con l’alcol. Hanno scarsissime occasioni di intrattenimenti e feste alcol-free (*). Lo stile di consumo dei giovani concentrato nelle sere dei fine settimana li porta non solo a ricercare il piacere, ma anche l’effetto. Per questo diventa un bere problematico: alcuni tendono a bere fino all’ubriachezza, mettendo in serio rischio la propria salute». Usa toni accorati l’Associazione Club Alcolisti in trattamento. Che fare? «Si tratta di sviluppare nei ragazzi le capacità di vita definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: capacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, di risolvere i problemi, di comunicare efficacemente, di prendere decisioni, pensiero critico e creativo, autoconsapevolezza». Come dire? Una bella scommessa. G. B.

 
(*) Nota: “alcohol free” significa “analcoliche”.


 
IL GAZZETTINO (PADOVA)

PREVENZIONE A SCUOLA

Allarme alcool: cinque giovani alla settimana finiscono ubriachi in ospedale 

Ogni settimana a Padova cinque giovani, di età compresa tra i 25 e i 39 anni, finiscono al pronto soccorso per intossicazione etilica. Un dato allarmante venuto alla luce durante la presentazione di "Voglio una vita responsabile", L’iniziativa promossa da Claudio Piron, assessore alle Politiche Giovanili, che, partita ieri, durerà fino all’8 aprile, in collaborazione con gli istituti superiori della città. Prevede incontri che si svolgeranno nelle scuole e avranno come tema la prevenzione alle dipendenze di alcol e stupefacenti all’interno del programma "Alza la testa non il gomito", iniziato lo scorso novembre e che, appunto, si concluderà ad aprile. Ieri dibattiti al Selvatico, Marconi e Natta, nei prossimi giorni al Da Vinci, Pendola, Dante, Ruzza e Marchesi.

«Sono convinto - commenta Claudio Piron - che i giovani con il doveroso sostegno dei genitori, degli educatori, della scuola e delle istituzioni, siano in grado di elaborare progetti e iniziative idonee a sconfiggere comportamenti sconsiderati che possono portare a distruggere una vita umana. Gli incontri nelle scuole - prosegue Piron - mi sembrano la strada su cui continuare senza indugi e coraggiosamente in un continuo confronto tra studenti, docenti, genitori e istituzioni. E’ forse anche il modo più utile per ricordare i tanti giovani che hanno spento la vita dopo un bicchiere di troppo».

I dati, forniti dal corpo di polizia municipale, danno tristemente ragione all’assessore Piron. Nel 2005 a Padova si sono registrati 2.108 incidenti, di questi 148 per abuso di alcol (*) e 10 per uso di stupefacenti. Gli incidenti mortali sono stati 20 e il maggior numero di sinistri si è registrato nella fascia di età compresa tra i 21 e i 30 anni (1.023) e tra i 31 e i 40 anni (1.120). «A tutti gli studenti che andremo ad incontrare - conclude Piron - consegneremo un questionario, che rimarrà anonimo, creato dal Centro alcologico regionale. Servirà a capire se i nostri ragazzi fanno abuso di alcol e se sì per quale motivo».

Marco Aldighieri

 
(*) Nota: un sette per cento di incidenti alcolcorrelati è un dato completamente fuori statistica, irrealistico.

In realtà si può pensare che questo significhi che, a Padova, per moltissimi incidenti stradali nel 2005 non è stata rilevata l’alcolemia dei conducenti coinvolti, e così la gran parte di quelli che erano in stato di ebbrezza l’hanno fatta franca (almeno dal punto di vista penale).


 
MARKETPRESS.INFO

DONNE E GIOVANI, ECCO LE NUOVE “TRIBÚ” DEI CONSUMATORI DI VINO 

Inviato da redazione

 Verona, -.Dimmi cosa e come bevi e ti dirò chi sei. È questo il nuovo slogan che guida gli osservatori del consumo di vino. I target classici sembrano non reggere più - e se ne ha una prova alla quarantesima edizione di Vinitaly, la manifestazione enologica leader mondiale in programma dal 6 al 10 aprile 2006 - perché oggi si affacciano sul mercato le “tribù”. Sono gruppi omogenei per stile di vita che non bevono più associando il vino al pasto quotidiano, ma lo eleggono a testimone dei momenti di relazione. Una rivoluzione che riguarda soprattutto i giovani (sono in prevalenza gli universitari i più attenti consumatori) e le donne, che hanno acquistato una totale indipendenza dai maschi nella scelta delle bottiglie. Così, mentre si contrae il consumo familiare (sono il 43% delle famiglie italiane che acquistano vino con una spesa media mensile di 32 euro), cresce il consumo individuale e per gruppi. La maggiore impennata sia ha tra i giovani che all’82% dichiara di avere una forte propensione all’acquisto di vino e tra le donne che al 32% si dichiarano pronte a bere una bottiglia con le amiche, mentre gli anziani, sia per ragioni di reddito che per ragioni legate alla salute e allo stile di vita, sono una platea di consumatori in contrazione: il numero di coloro che si dichiara propenso all’acquisto è calato di oltre il 25%. Vi è anche una mutazione nella geografia dei consumi: se chi spende di più per comprare vino abita nel Nord-ovest del Paese, chi incrementa la frequenza di acquisto abita nel centro dell’Italia. I giovani consumano di preferenza il vino come aperitivo o come elemento di aggregazione. Prevalentemente si orientano su vini rossi, strutturati, di territorio e sembrano poco attratti dai vini che provengono dal Nuovo Mondo. Sono consumatori che non bevono abitualmente, hanno frequenza di rapporto con il vino che va da una a tre volte a settimana e consumano più frequentemente vini riconoscibili. Il prezzo è una relativa barriera: il loro consumo si orienta soprattutto su bottiglie che hanno un “nome” o che fanno tendenza, purché abbiano un concreto rapporto con la territorialità. Di preferenza bevono i vini della loro regione di appartenenza. Ma anche l’universo giovani può essere diviso in due clusters: da una parte i cosiddetti “edonisti”, dall’altra ci sono i “conoscitori”, quelli cioè che assegnano al vino un valore culturale. A testimoniare il successo del vino tra i giovani è anche la crescente domanda di approfondimento in corsi di degustazione, ma anche master universitari indirizzati alla conoscenza del concetto più ampio di ruralità. La fascia d’età d’ingresso nel consumo del vino è stimata attorno ai 20 anni. Altro gruppo importantissimo di consumo sono le donne. L’età d’ingresso al consumo di vino è anche per questo cluster attorno ai 20 anni, ma differenziazione di consumo rispetto ai maschi si ha dopo i 30 anni. Le donne bevono vino soprattutto per piacere. Prediligono i vini fruttati (sono tra le più forti consumatrici di spumanti), di una certa immediatezza e hanno una forte propensione all’apprendimento delle tecniche di degustazione (sono le protagoniste del boom dei corsi di degustazione). Vedono il vino come elemento di socializzazione e stanno assumendo un ruolo decisorio nelle opzioni. Non si fanno più guidare dagli uomini nella scelta della bottiglia al ristorante, ma spesso usano il vino come elemento di confidenza e come innesco della comunicazione interpersonale. Hanno infatti un atteggiamento “relazionale” con il vino. Resta appannaggio delle donne il consumo di vini bianchi come frequenza di scelta, anche se se nel momento in cui si accostano al rosso chiedono vini di buona struttura, molti riconoscibili, di ampio bouquet ed eleganti. Al contrario dei giovani sembrano meno sensibili al legame con il territorio, ma anzi hanno una propensione all’esplorazione. È comunque uno stile di consumo profondamente diverso da quello che si ha nei maschi adulti, che restano i principali consumatori, ma per i quali il consumo di vino è meno dettato da spinte emotive e conoscitive, quanto piuttosto dall’abitudine.


 
IL GAZZETTINO (VENEZIA)

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO  

Reality show e dibattito per vincere l’alcolismo

 San Michele

A volte si presentava con le sembianze di un ragazzo, che faceva concludere in tragedia la festa dove si era intrufolato; altre volte come una semplice voce fuori campo, che influenzava i rapporti quotidiani di una famiglia: si trattava in ogni caso dell’alcool, protagonista negativo del reality show recentemente organizzato a Cesarolo dai due locali club, il 411 e il 385, dell’Acat, l’associazione alcolisti in trattamento. Lo spettacolo, messo in scena dopo due anni di preparazione e tre mesi di prove, si proponeva di trattare con leggerezza una tematica complessa come quella del consumo di bevande alcoliche, cercando inoltre, attraverso un format inedito, di richiamare l’interesse e l’attenzione di un pubblico quanto più vasto possibile, nel quale non mancassero i giovani. Sul palco una ventina di membri del club e residenti, che si sono cimentati come interpreti sotto la guida esperta di Alex Campagner, attore e regista sanmichelino fondatore della locale compagnia teatrale "La Maison du theatre". Il reality show, organizzato in occasione del convegno zonale dei club di Cesarolo, ha presentato ai numerosi intervenuti, oltre 250, le vicende di personaggi di diverse fasce d’età alle prese con l’alcool. Ai primi 45 minuti di rappresentazione è seguito il dibattito. Tra i partecipanti oltre ai servitori insegnanti dei due club organizzatori, Miriam Barboni ed Elena Zecchin e la dottoressa del Sert Donatella Bozzato che ha relazionato in merito al servizio pubblico, anche il sindaco Sergio Bornancin, il Comandante della Polizia Locale Evandro Zamarian ed il parroco di Cesarolo, monsignor Sergio Moretto, che hanno spiegato le iniziative di prevenzione intraprese dai rispettivi ambiti, nodi fondamentali di quella rete che l’Acat vuole a sostegno delle categorie deboli. "Una sostanza che altera il comportamento è una droga - ha spiegato il servitore insegnante Miriam Barboni - l’alcool è però una droga tollerata dalla nostra società. Come club non ci proponiamo di farne smettere del tutto l’ utilizzo, quanto piuttosto di informare la cittadinanza sui pericoli legati al suo consumo, perché vi sia una scelta consapevole".

Jennifer Colusso


 
WINENEWS.IT

“VINO & SALUTE” - IN “ENOTRIA 2006”, PUBBLICAZIONE DELL’UNIONE ITALIANA VINI (UIV), LO STATO DELL’ARTE. TUTTE LE NOVITÀ AD OGGI DEL MONDO DELLA RICERCA SCIENTIFICA MONDIALE SUI BENEFICI DEL VINO

Le proprietà salutistiche del vino vanno ben oltre gli effetti antiossidanti e protettivi per il sistema cardiovascolare e aprono nuove frontiere all’utilizzo consapevole di questo prodotto simbolo del “made in Italy”. Se ne è parlato, nei giorni scorsi, nella presentazione di “Enotria 2006”, pubblicazione edita da Unione Italiana Vini, organizzazione che riunisce le più importanti aziende vitivinicole italiane e partner attivo dell’Osservatorio permanente giovani e alcol.

Unione Italiana Vini ha infatti investito sul tema vino e salute attraverso una ricerca che ha coinvolto professionisti di tutto il mondo per superare i molti preconcetti ancora diffusi sull’argomento. Referente scientifico della ricerca è Alberto Bertelli, farmacologo e ricercatore del Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università degli Studi di Milano, nonché presidente della Commissione “Vino, Nutrizione e Salute” dell’Office Internationale de la Vigne e du Vin (Oiv), una sorta di “Onu del vino”.

La notizia più significativa, uscita da Enotria 2006, è certamente che anche il vino bianco e non solo il rosso può avere importanti effetti benefici sulla nostra salute e addirittura nei confronti dell’influenza aviaria. Uno dei farmaci ritenuti efficaci dal Ministero della Salute Europeo per il trattamento e la prevenzione dell’influenza è il Tamiflu, a base di anice stellato cinese, il cui principio attivo è l’acido shikimico in combinazione con la quercetina.

In base ai risultati di ricerche, i cui dati preliminari sono stati pubblicati sul “British Medical Journal” grazie ad una lettera inviata proprio dal professor Alberto Bertelli, è stata dimostrata la presenza sia di acido shikimico, sia di quercetina anche nel succo d’uva e nel vino bianco. “Siccome l’anice stellato si vende anche nelle erboristerie, il medico dovrebbe scoraggiare i pazienti - puntualizza Bertelli - dall’uso di erbe di cui non è stata dimostrata l’efficacia contro l’influenza, perché potrebbero inavvertitamente comperare anice stellato di origine giapponese e non cinese, che è dimostrato essere neurotossico. Mentre lo stesso effetto si può ottenere bevendo una volta al giorno un bicchiere di succo d’uva bianca o di vino bianco”. (*)

Ma c’è di più: è di pochi giorni la notizia diffusa dalla Commissione Oiv che dimostra la presenza nel vino della molecola antiossidante idrossitirosolo (**), comune nell’olio extravergine d’oliva, la quale conferisce importanti proprietà antiaging. È invece noto che il vino contiene composti come il resveratrolo, che funzionano solo se c’è “un gioco di squadra” con altri componenti chimici, e questo spiega perché, se il resveratrolo viene assunto in pillole, non vi è alcun effetto positivo. In piccolissime quantità, inoltre, il resveratrolo rallenta anche l’invecchiamento cerebrale, come dimostrato da uno studio condotto dall’Università di Pisa.

E, infine, news di questi giorni è che una nota pubblicazione medica specializzata in urologia ha rilevato un positivo effetto sul tumore alla prostata.

“Perché affrontare oggi la tematica vino e salute? Le motivazioni - spiega Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv) - sono principalmente due. La prima è che oggi l’attenzione dei media verso il tema, dopo il grande interesse nei primi anni Novanta, ai tempi del “paradosso francese”, è decisamente calata e i giovani non sono sufficientemente informati per affrontare con piena consapevolezza il consumo. La seconda è che il mondo del vino si trova nuovamente bersagliato da esasperate campagne proibizionistiche a livello mondiale, che spesso celano solo interessi economici”.

 
(*) Nota: un articolo analogo, pubblicato da Enopress.it, è stato inserito nella rassegna di ieri.

Desidero aggiungere un commento su questa storia inerente gli effetti benefici sull’influenza aviaria.

Come arriva una malattia a spaventare le persone, si trova subito una sostanza del vino che la combatte. E che, guarda un po’, funziona solo se la si assume attraverso il vino.

E’ un fenomeno miracoloso. O no?

In questi anni abbiamo raccolto notizie di sostanze del vino per prevenire tutte le più devastanti malattie, quelle che terrorizzano le persone: tumori, Alzheimer, problemi cardiovascolari, diabete, addirittura le malattie del fegato.

Quasi tutte malattie per cui l’alcol, presente nel vino in quantità enormemente superiore ai vari resveratroli, catechine, quercetine, acidi shikimici, etilcaffeati, piceatannoli, catechine, idrossitirosoli…eccetera, è importantissimo fattore di rischio.

 

(**) Nota: il tirosolo nell’olio extravergine d’oliva e nel vino bianco lo stesso Bertelli l’aveva segnalato già fuori quasi quattro anni fa (http://www.cretesenesi.com/canali/channels.php/4/30).

Ora la Commissione OIV, che lui stesso presiede, lo tira fuori di nuovo, con un “idrossi” davanti, e alla cardioprevenzione si aggiunge l’antiaging.

Giusto in tempo per il Vinitaly.


 
IL GAZZETTINO (BELLUNO)

La campagna ha per titolo "Protezione e promozione alla salute" 

Falcade

Il primo incontro "Protezione e promozione della salute" si terrà domani, alle 20, nel municipio di Falcade.

I relatori di questa prima serata saranno la dottoressa Milena Maia e l’ex alcolista, l’insegnante "servitore" Gian Davare. In questo convegno saranno trattate le problematiche legate all’alcol e ai danni che tali sostanze producono nell’uomo. L’incontro si inserisce nel progetto, finanziato dal fondo regionale per il volontariato, che promuove la prevenzione dei comportamenti a rischio rispetto all’uso di alcolici. Incontri che sono rivolti a tutta la popolazione ed in particolare alle varie associazioni di volontariato operanti sul nostro territorio, quali polisportiva, gruppi Ana, Croce Verde. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la piaga dell’alcolismo, da sempre presente nei nostri paesi e che ancora oggi sta creando grandi problemi a moltissime famiglie. Un male che serpeggia spesso sotterraneo, ma che è ancora più diffuso di quello che può apparire. Si pensi che nella sola val Biois operano ben tre i gruppi di alcolisti in trattamento. Quel che è peggio è che sono molti i giovani che fanno uso indiscriminato di bevande alcoliche, fenomeno che sembra essere in crescita preoccupante. Ecco quindi l’attuale campagna di prevenzione e di sensibilizzazione verso i problemi che crea la cultura del bere. Questo primo incontro, aperto a tutta la popolazione, è stato particolarmente voluto dai volontari della "Croce Verde Val Biois". Dopo Falcade sono previsti altri due incontri del genere in valle del Biois.

Dario Fontanive


 
ASAPS.IT

“Sbirri pikkiati”

99 EPISODI DI VIOLENZA AD OPERATORI DI POLIZIA.

IL DOVE E IL COME DELLE AGGRESSIONI ALLE DIVISE LOCALIZZATE PER AREE ED EVENTI NEL MESE DI MARZO 2006

ANCORA UNA VOLTA E’ L’ALCOL IL DETONATORE PRINCIPALE, PRESENTE NEL 44,5% DELLE AGGRESSIONI (*)

 
“Sbirri Pikkiati”, Marzo 2007.

Per il terzo mese consecutivo la maggior parte degli episodi violenti sono a carico della Polizia di Stato (Squadra Volante e della Polizia Stradale), che ha subito il 47,5% delle aggressioni, contro il 41,4% dell’Arma dei Carabinieri (Nucleo Operativo Radiomobile NORM e Territoriale) e l’8,1% della Polizia Locale.

Segnaliamo però che il 7,1% delle aggressioni sono state rivolte ad altri rappresentanti dello pubblica amministrazione in genere, che nell’esercizio delle proprie funzioni rivestono la qualifica di Pubblico Ufficiale e di Incaricato di Pubblico Servizio, o nei confronti di guardie particolari giurate.

A tal proposito citiamo l’esempio di Gela (CL), dove un infermiere è stato picchiato duramente da un ubriaco (caso 16, 05 marzo). A Bologna, un autista di autobus viene preso a pugni da un polacco in stato di ebbrezza (caso 23, 07 marzo), mentre un suo collega rimedia bastonate sempre da parte di un ubriaco (caso 69, 22 marzo). Analogo destino per un controllore di biglietti a Prato, lanciato fuori del bus da un nigeriano senza titolo né al viaggio né al soggiorno (caso 75, 24 marzo).

Alcuni episodi sono gravissimi: a Mondragone (CE), la casa di un vigile urbano impegnato contro il degrado è stata bersagliata di bottiglie Molotov. Alcuni mesi prima le finestre di un suo collega furono prese a fucilate (caso 1, 01 marzo). Polizia Locale nel mirino anche a Corigliano Calabro, dove una vigilessa è stata picchiata selvaggiamente da una donna che non voleva far passare i bambini sulle strisce (caso 22, 7 marzo), o a Milano, dove un agente della Municipale è stato aggredito a sprangate (caso 39, 11 marzo).

Nel comasco un carabiniere intervenuto per soccorrere una coppia dopo un incidente stradale, subisce la reazione improvvisa della vittima, che gli spezza un braccio: lo stesso uomo incita la moglie a filmare i carabinieri che lo stanno arrestando (caso 9, 4 marzo). A Perugia, invece, l’auto di un agente viene colpita da sassi lanciati da un cavalcavia: catturato un cecchino, viene poi pestato a sangue e lasciato esanime (caso 14, 5 marzo).

Sono stati registrati, purtroppo, anche episodi di intolleranza collettiva: a Catania una volante è stata accerchiata da un’orda di violenti che volevano impedire l’arresto di due delinquenti (caso 50, 15 marzo), mentre a Padova due agenti che avevano appena catturato uno spacciatore sono stati aggrediti da un centinaio di extracomunitari, riuscendo a sfuggire per un pelo al linciaggio (caso 92, 30 marzo).

Come sempre, l’alcol ha il primato tra le cause innescanti: nel 44,5% dei casi gli aggressori erano ubriachi, molti divenuti violenti dopo un incidente stradale o in occasione di controlli correlati all’accertamento dello stato di ebbrezza.

Estremamente rilevante anche l’uso di armi, proprie e improprie, rivolte contro gli agenti nel 20,2% dei casi: chiariamo che in questo studio classifichiamo come “arma” qualsiasi mezzo l’aggressore utilizzi per amplificare la propria forza fisica o estendere la portata della propria azione offensiva, come l’uso dei veicoli rivolti esplicitamente contro gli agenti o altri strumenti di coazione fisica. In questo report abbiamo divise prese a pistolettate e coltellate.

Anche questo mese, dunque, proponiamo questo insolito bollettino di guerra, che si oppone al linciaggio spesso troppo affrettato, cui l’opinione pubblica sottopone le divise “in errore” o semplicemente in difficoltà.

Chi volesse segnalarci eventi patiti ignorati dalla cronaca, può inviare una mail all’indirizzo sbirripikkiati@libero.it, indicando le proprie generalità, il reparto di appartenenza ed un recapito telefonico. Sarà ovviamente contattato per le verifiche del caso.

 
(*) Nota: ad essere precisi l’alcol è riconosciuto e dichiarato presente nel 44 per cento delle aggressioni. E’ presumibile che possa aver fatto la sua parte anche in molte delle altre..


 
IL GAZZETTINO (TREVISO)

Pene più severe dopo la battaglia partita dalla nostra provincia 

Incidente, è operativa la legge "della Marca"

Treviso

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 17 marzo scorso è diventato operativo dal primo aprile 2006 il pacchetto di norme che comprende una serie di nuove regole sugli incidenti stradali, con conseguenza gravi o mortali. Un testo unico, che introduce, tra le altre novità, pene più severe per gli automobilisti "meno coscienziosi". Prima fra tutte quella delle pene alternative per coloro che si mettono alla guida, ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, e causano incidenti. Si abbreviano i tempi dei giudizi sia civili che penali; il giudice stesso dopo la condanna può imporre all’assicurazione l’immediato pagamento tra il 30 e il 50 per cento dei danni. Dal primo aprile poi è più alto il minimale per l’omicidio colposo, che passa per l’automobilista che causa un incidente mortale da uno a due anni (compresa tra 2 e 5 anni la pena, anziché tra 1 e 5 come era prima della legge). Infine il ritiro della patente, a seguito di incidenti gravi e mortali, potrà arrivare fino a 4 anni, invece del solo anno, come era in precedenza.

In prima linea, si è battuto per questa legge, per lungo tempo Andrea Dan, dell’associazione "Manuela per la sicurezza stradale", ma quando gli chiediamo se è soddisfatto risponde così: «La gravidanza di questa legge è stata molto lunga, quasi 7 anni. le pressioni sono state forti, ma non si può parlare di soddisfazione. non è l’esatto termine da utilizzare quando si parla di etica e di vite umane perdute».

«È un aiuto - conclude Andrea Dan -, una prima tutela nei confronti di chi fino a ieri veniva considerato semplicemente un numero, parte di una statistica. Finalmente incominciamo a dare un nome alle vittime, che non vengono più uccise una seconda volta, come accadeva prima, visti i tempi lunghi necessari alle famiglie per avere giustizia e risarcimento».


 
IL MESSAGGERO (UMBRIA)

TUORO

Camion sbanda, finisce fuoristrada e blocca il traffico 

L’autista è risultato ubriaco all’alcoltest, subito ritirata la patente. E’ servita una pesante gru per spostare il mezzo 

 di RAFFAELLO LANDO

TUORO - Ha provocato il blocco dal primo pomeriggio fino a tarda sera della ex strada statale 71: un autista ubriaco è uscito di strada con un autoarticolato carico di prefabbricati in cemento armato, Polizia Stradale e agenti della Polizia Provinciale hanno dovuto ricorrere ad una pesante grù e all’intervento dei Vigili del Fuoco per liberare l’arteria.

All’autista, che è stato trovato positivo all’alcoltest, è stata immediatamente ritirata la patente di guida.

L’incidente è avvenuto in un momento in cui sulla strada transitava per fortuna solamente il camion, per questo la spettacolare uscita di strada non ha causato che danni al mezzo pesante ed al suo carico, finito in parte su un campo a fianco della strada.

Ma ci sono state grosse difficoltà alla circolazione viaria lungo l’arteria. Anche una auto con una persona gravemente malata a bordo, diretta al più vicino ospedale, si è trovata la strada sbarrata per i lavori. Gli agenti della Polstrada hanno dovuto farla passare per un percorso alternativo.

Lo sbandamento dell’autotreno è avvenuto ieri pomeriggio, dopo le 16,30, lungo la ex Strada Statale 71, in località Badiaccia di Tuoro. L’autista del pesante mezzo proveniente da Ancona, che trasportava pali e altri manufatti prefabbricati in cemento, ha improvvisamente perso il controllo, rovesciandosi su una canaletta a fianco della carreggiata. Da lì non è più riuscito a muoversi.

L’incidente fortunamente non ha provocato alcun ferito. Anche l’autista è uscito dalla cabina cavandosela solo con un grosso spavento.

Ma gli agenti delle pattuglie della Polizia Stradale di Castiglione del Lago, che sono intervenuti sul posto, hanno capito presto il motivo dell’uscita di strada e lo hanno sottoposto all’alcoltest: è risultato nettamente positivo e gli è stata subito ritirata la patente per guida pericolosa in stato di ebbrezza.

I lavori per ripristinare il tratto della strada e rimuovere il camion sono durati fino al tramonto, anche per consentire il recupero dell’autotreno e del suo carico.


 
IL MATTINO (NAZIONALE)

LONDRA, IL PARTY DELLA FIGLIA DI SARAH FERGUSON 

I 16 anni della principessa in un clima da baccanali

Londra. Doveva essere una sobria festa a tema, con una composta cena seduta a base di champagne e pietanze delicate come si addice a un membro della famiglia reale. Invece il party per il sedicesimo compleanno della principessa Eugenia - secondogenita del principe Andrea e Sarah Ferguson - nella residenza della Duchessa di York nel Berkshire, è degenerata in un baccanale con ospiti ubriachi svenuti o che davano di stomaco per gli eccessi dell’alcol e coppie appartate in atteggiamenti compromettenti. È quanto ha scritto ieri il tabloid britannico The Sun, che ha raccolto le testimonianze di alcuni invitati al ricevimento tenuto lo scorso 18 marzo nella lussuosa tenuta di Sunninghill Park. «La situazione era completamente fuori controllo», ha riferito al Sun una fonte, secondo la quale alcuni ospiti erano così ubriachi da avere perso conoscenza, diversi vomitavano ed altri si erano rifugiati nelle camere da letto con partner occasionali. «Ad essere onesto, è stata la festa più bella a cui sono mai stato. Nessuno aveva inibizioni, pomiciavano tutti gli uni con gli altri, era fantastico», ha raccontato entusiasta uno dei cinquanta rampolli dell’alta società che erano al party della principessa.


 
IL MATTINO (AREA METROPOLITANA SUD)

UOMO UBRIACO SULL’ASFALTO  

PAURA IN VIA COLAMARINO

Attimi di panico ieri pomeriggio a via Diego Colamarino a Torre del Greco per la presenza di un uomo, successivamente riconosciuto ubriaco, disteso a terra. Alcuni passanti hanno allertato le forze dell’ordine e i medici del 118, anche perchè vista l’immmobilità in molti lo hanno creduto morto. Quindi, dopo l’intervento dei medici del pronto soccorso, la situazione è tornata alla normalità: l’uomo, in stato di ebbrezza, è stato prelevato e condotto all’ospedale per gli accertamenti.


 
IL GIORNALE DI VICENZA

Danneggiati a Rossano

i tabelloni elettorali La piazza è dei vandali

 (m. b.) Vandali ancora in azione, lungo la centralissima via Roma e in piazzale Europa, a Rossano. La scena, che si ripete nei fine settimana, ha registrato gesti di grande inciviltà. La situazione sta esasperando gli abitanti della zona già alle prese con il rumore causato dalle auto che passano sulle caditoie per la raccolta delle acque pluviali. Giovani scatenati che fanno chiasso, usano i vari angoli di piazza Europa come vespasiano.

Molto probabilmente a causa anche dell’alcol assunto in grande quantità, rompono le bottiglie di birra sul pavimento della piazza, mettendo i pericolo i pneumatici delle auto degli abitanti del condominio. Al lunedì mattina la piazza, che rappresenta un polmone verde per la zona, assume l’aspetto di un grande vespasiano e richiede l’intervento di pulizia e disinfezione.

Nell’ultimo fine settimana, i vandali hanno trovato un altro bersaglio contro cui scatenarsi, la lunga serie di pannelli in metallo per la campagna elettorale. Calci e pugni contro le insegne, manifesti strappati.

«Ho riunito il gruppo di maggioranza - afferma il sindaco Trevisan - per studiare insieme forme di controllo notturno e di contrasto dei vandalismi. La gente che abita nella zona è stanca del baccano notturno, dei disagi e dei danni causati. Saranno prese le misure necessarie per riportare tranquillità nella notte».

In precedenza, sconosciuti avevano preso di mira l’auto del sindaco parcheggiata sul lato sud del Municipio ed il portone d’ingresso dell’abitazione della vice Paola Venzo, in via Salute. Un messaggio a base di uova marce. La serie di vandalismi aveva registrato, nell’inverno scorso, danni ingentissimi nei vari edifici scolastici.

Nonostante i vari appelli a collaborare con le forze dell’ordine, i responsabili non sono stati individuati. Esiste, in paese, una forma di disagio giovanile che merita un’attenta analisi ed interventi di recupero sociale adeguati.


 
IL GIORNALE DI VICENZA

Botto di 3 auto

Ubriaco centra lo “strike”

 (d. m.) Ubriaco, ha sbandato con la sua auto e ne ha centrate due. L’incidente, fortunatamente senza conseguenze per le persone, è avvenuto domenica pomeriggio in via Gramsci in città.

Mentre proveniva da via Passalacqua ad una velocità abbastanza sostenuta, un bassanese ha perso il controllo del mezzo e ha fatto strike, finendo contro due auto in sosta.

Nessuno è rimasto ferito, ma dagli accertamenti avviati dalla polizia locale cittadina l’automobilista è risultato in stato di ebbrezza, ragion per cui è stato denunciato.


 
LA PROVINCIA DI CREMONA

Schianto, denunciato il ferito E’ di Formigara: era ubriaco

 
PIZZIGHETTONE — Ferito e anche denunciato. Il 32enne di Formigara che domenica aveva perso il controllo della sua auto per poi finire fuori strada, dentro un fossato, tra Regona e Pizzighettone, era ubriaco. O, almeno, il test alcolimetrico cui è stato sottoposto in ospedale dopo il ricovero, come richiesto dai carabinieri, ha evidenziato un tasso di alcol nel sangue superiore al consentito. Per questo il cremonese, che aveva riportato lesioni non gravi, è stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’incidente si era verificato poco prima delle 13 lungo la provinciale Regonese: l’automobilista, alla guida di una Opel Corsa, la stava percorrendo in direzione di Cappella Cantone quando aveva improvvisamente smesso di governare il veicolo.


 
LA PROVINCIA DI CREMONA

Sorpassò la Polstrada ubriaco al volante Condannato gussolese

CASALMAGGIORE — Una sola sentenza del Giudice di Pace Archimede Rebecchi, ieri mattina, in occasione delle udienze penali del lunedì. A.C. di Gussola, difeso dall’avvocato Carla Pizzi, è stato condannato per guida in stato di ebbrezza all’ammenda di 1550 euro, più il pagamento delle spese processuali e alla pena accessoria del ritiro della patente per 30 giorni. Assente l’imputato, è stata ascoltata la testimonianza dell’agente della Polstrada di Casalmaggiore D.A. che ha risposto alle domande formulate dal pm Fabiana Fiorini e dal Giudice. «Alla mezzanotte e mezza dell’8 maggio 2003 — ha detto l’agente — stavamo tornando da Cremona lungo la provinciale Giuseppina quando, all’altezza di Cingia, siamo stati sorpassati da una Lancia Dedra che procedeva ad alta velocità. L’abbiamo fermata a Solarolo. Il conducente è sceso ed era in evidente stato di ebbrezza, perché aveva un alito fortemente vinoso, barcollava ed aveva un atteggiamento molto aggressivo. Ha poi rifiutato di sottoporsi all’esame dell’etilometro». Gli altri sei casi sono stati oggetto di rinvio e remissione di querele.


 
 
IL GAZZETTINO (UDINE)

FAGAGNA

Serate sull’alcolismo

Il Comune di Fagagna in collaborazione con l’associazione dei club degli alcolisti in trattamento ha organizzato due serate di sensibilizzazione sul tema. Si svolgeranno nella sala consiliare domani e giovedì alle 20.30.


 IL GAZZETTINO (UDINE)

GIUDICE DI PACE

Sottoposto alla prova dell’etilometro, dopo due esperimenti che avevano dato valori superiori a quelli limite di 0,5 g/l (0,89 g/l e 0,87 g/l), gli era stata ritirata la patente. Il 30 agosto del 2005 gli era stato notificato da parte degli agenti «il verbale di elezione di domicilio, nomina del difensore, ricevuta della patente ritirata e consegna del veicolo a una terza persona» nella veste di persona sottoposta a indagini penali per guida in stato di ebbrezza. Quasi due mesi dopo gli era stato notificato il decreto del Prefetto di sospensione del documento per un mese con l’ordine di sottoporsi a visita medica entro due mesi. L’automobilista ha presentato ricorso al giudice di pace sostenendo che le norme procedurali erano state violate. Il giudice di pace dottor Francesco Simboli gli ha dato ragione annullando il decreto e anche l’iscrizione sulla patente della sospensione. L’automobilista aveva osservato che la procedura di contestazione sarebbe stata illegittima perché non avvenuta attraverso un regolare verbale di contestazione; perchè l’accertamento sarebbe stato fatto in assenza di elementi sintomatici oggettivi; perché dell’etilometro utilizzato per l’accertamento non erano stati indicati gli elementi identificativi; perché non era stato informato al momento dell’accertamento della facoltà di farsi assistere da un legale. Aveva inoltre eccepito la tardività della notifica (a due mesi di distanza dall’accertamento dell’infrazione). Il giudice ha ritenuto fondati i rilievi sulla tardività della contestazione e sulla assenza degli elementi sintomatici che hanno indotto gli accertatori a sottoporre l’automobilista alla prova dell’etilometro. Fondata anche la censura sulla notifica tardiva del provvedimento di sospensione della patente.(*)
 

(*) Nota: non c’è da sorprendersi, purtroppo siamo abituati a sentenze di questo tipo, in un paese vittima della burocrazia e della forma, dove si tutela di più chi guida in stato di ebbrezza rispetto alle persone che vengono colpite e uccise da chi guida in stato di ebbrezza.

La legge 214 del 1 agosto 2003 consente alle forze dell’ordine di sottoporre tutti i conducenti (anche senza elementi sintomatici oggettivi) ad “accertamenti qualitativi non invasivi”, come confermato dalle disposizioni ex circolare ministeriale n. 300/A/1/44249/101/3/3/8 del 12 agosto 2003, allegato 2.

La stessa legge sottrae il reato di guida in stato di ebbrezza dalle cognizioni del Giudice di Pace.

Trattandosi nel caso in questione di un evento avvenuto nell’agosto 2005, c’è qualcosa che mi sfugge.

Ma adesso leggete il prossimo articolo…


 
IL TEMPO

Sentenza choc per le botte ai carabinieri Moldavo assolto

 LA legge, indiscutibilmente, va applicata, anche quando fatti e circostanze spingono a ritenerla iniqua. Il Giudice Franca Marinelli si è attenuta, ieri, a questo principio. Questo, però, non esime dall’esternare, in questo frangente, un certo disappunto, a proposito della sentenza con cui è stato assolto, perchè il fatto non costituisce reato, il giovane di origine moldava, Gheorghe Topada, 24 anni residente a Vetralla, che la notte del 26 marzo scorso mentre, sulla Cassia, nei pressi di Vetralla, si trovava alla guida della sua Golf in stato di ubriachezza, provocò un incidente stradale, mandando all’ospedale due persone, tra cui una ragazza di Soriano, figlia dell’assessore al bilancio del Comune cimino, che fu ricoverata con prognosi riservata. Il giovane extracomunitario, anche lui ferito in maniera lieve, alla vista dei carabinieri accorsi sul posto per i rilievi dell’incidente, si scagliò contro uno di loro profferendo frasi minacciose quali «ti ammazzo, ammazzo te e la tua famiglia». A quel punto i carabinieri, constatato «de visu» il suo stato

Mercoledì, 05 Aprile 2006
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