(ASAPS) BERLINO (GERMANIA) – Il rischio di morire in un
incidente stradale, in Germania, era 56 volte più alto un secolo fa. Possibile?
Sì, ma solo grazie alla matematica. Il singolare studio – di cui fa menzione la
stampa francese – è stato portato a compimento dall’Ufficio federale di
statistica germanico (Destatis). Gli analisti hanno infatti preso a riferimento
il 1906, anno in cui in Germania è cominciata la raccolta dati – a fini
statistici – sulla circolazione stradale nazionale. Tra il mese di ottobre del
1906 ed il mese di settembre 1907,
in Germania si verificarono 4.864 incidenti stradali,
con 145 morti e 2.419 feriti. Il dato è indice, a nostro parere, di due verità:
la prima, di valore storico, ci fornice uno spaccato dell’epoca, con una
Germania davvero ricca, economicamente, e capace di mettere in movimenti
migliaia di veicoli privati; la seconda, di valore sostanziale e fortemente
indicativa dei rischi che corrono oggi i paesi – come la Cina o l’Africa – in cui la
motorizzazione diviene fenomeno di massa solo oggi, con bilanci così neri da
mettersi al pari di genocidi ruandesi. Infatti ai tempi in cui le prime
automobili cominciarono a percorrere le strade, guidare era estremamente più
pericoloso rispetto ad oggi. Colpa dei veicoli, primitivi e privi di ogni
precauzione di tipo passivo, ma anche dei conducenti stessi, che nell’85% dei
sinistri mortali perse la vita per propria colpa. All’epoca, va sottolineato,
le auto erano assai meno numerose delle moto. Oggi, in Germania, circolano
oltre 56 milioni di veicoli con un bilancio di vittime, nel 2005, di 5.362
morti. Dalla fine degli anni ’70, inoltre, la cifra è in lieve, ma costante
calo. (ASAPS)
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