SAMBENEDETTO Alcol e salute, aprile è il mese della prevenzione
di
Redazione 31 marzo 2006 Venerdì
21 aprile il Servizio Risposte Alcologiche allestirà un gazebo, in viale
Secondo Moretti, per permettere a tutti i cittadini di accedere a materiale
informativo sui problemi derivanti dal consumo di bevanda alcoliche SAN
BENEDETTO DEL TRONTO - Il Servizio Risposte Alcologiche, Settore attività
sociali ed educative, per sensibilizzare i cittadini che bere è un comportamento
a rischio, ha aderito ad Aprile, mese nazionale di prevenzione alcologica,
promosso dalla Società Italiana di Alcologia (S.I.A.) e dall´Associazione
Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento (A.I.C.A.T). L´alcol è uno dei
principali fattori di rischio per la salute e, sulla base delle attuali
conoscenze scientifiche, non è possibile identificare quantità di consumo
alcolico "sicure" per la salute. Nel corso di questo mese, e precisamente venerdì 21 il Servizio Risposte Alcologiche allestirà un gazebo, in viale Secondo Moretti, per permettere a tutti i cittadini di accedere a materiale informativo sui problemi derivanti dal consumo di bevanda alcoliche, condivisi socialmente (alcol e guida; alcol e lavoro; alcol e giovani; alcol e gravidanza). Valmadrera
Giovani e problema alcol: si mobilita la parrocchia Prosegue domani, 7 aprile, il mini ciclo di incontri sulla scottante e sempre attualissima tematica delle dipendenze. «Alcool, piacere di conoscerti» è il titolo della serie di serate su «giovani e sostanze alcoliche, un rapporto rischioso». Organizza la parrocchia in collaborazione con l’assessorato alle politiche minorili del Comune presso il centro Fatebenefratelli. Conduce Giorgio Mazzoleni, educatore della scuola alcologica territoriale e partecipano i club alcolisti in trattamento del territorio. L’appuntamento è dalle 20.30 alle 22.30 e l’invito è particolarmente rivolto proprio ai giovani, ai quali gli organizzatori intendono offrire un’occasione per riflettere sull’abuso - troppo spesso ampiamente tollerato e, anzi, incentivato dalla società – di birra, aperitivi, vino: gravi possono essere le loro conseguenze. LA PROVINCIA DI LECCO Al
cenacolo francescano Problema alcolismo: un concerto per riflettere (d. bon.) La musica e i canti del «Coro Grigna» saranno la colonna sonora dell’incontro contro l’abuso di alcol organizzato dall’Asl, che andrà in scena domani sera alle 20.45 al Cenacolo francescano di viale Turati. L’appuntamento, organizzato nell’ambito del mese per la prevenzione alcologica proposto dall’azienda sanitaria di Lecco, verrà infatti aperto dal concerto del coro diretto dal maestro Giuseppe Scaioli, che introdurrà il tema dell’alcol attraverso una serie di canzoni tratte dalla tradizione popolare. Brani che metteranno in rilievo la valenza giocosa che spesso viene accostata all’alcol, e che offriranno uno spunto di riflessione per la serata. Obiettivo dell’iniziativa, che si inserisce nel programma di incontri proposti dai responsabili del servizio di alcologia dell’azienda sanitaria, è infatti quello di sensibilizzare i lecchesi, e in particolare i giovani, sulle problematiche legate all’abuso di alcolici. «Problematiche che spesso hanno origine da una cultura del bere che tende a ridurre le conseguenze negative dell’alcol - ha sottolineato la responsabile del servizio alcologia, dottoressa Damaris Rovida - e che contribuiscono alla diffusione delle bevande alcoliche soprattutto tra i giovani». Ragazzi tra i quali sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti il fenomeno della dipendenza dall’alcol, sui cui effetti e sulle cui conseguenze per la salute verrà fatta chiarezza domani sera. Dopo un’introduzione musicale da parte del «Coro Grigna», la serata al Cenacolo francescano proseguirà infatti con la testimonianza di un volontario dell’associazione Alcolisti anonimi sulla propria dipendenza, per poi lasciare spazio alla lettura del racconto «La voce nel bicchiere», dello scrittore Massimo Trifirò. Un racconto nel quale la drammaticità della situazione che colpisce chi cade nella dipendenza dall’alcol viene descritta molto efficacemente, e al termine del quale ci sarà di nuovo spazio per la musica, i canti e l’allegria del coro diretto dal maestro Scaioli. Una partecipazione, quella del gruppo, «che ha anche l’intenzione di sfatare il mito che associa gli alpini all’alcol - ha sottolineato Scaioli - dando un’immagine falsata di ciò che le penne nere sono nella realtà». II
GAZZETTINO (Belluno) FALCADE Un ciclo di incontri su "Protezione e promozione alla
salute" è indetto dagli alcolisti in trattamento Alcol, abuso specie tra le
ragazze
Davare: «In Valle del Biois operano tre club, pochi rispetto a quanti
dipendono dal bere»
Falcade I nostri
giovani sono sempre più a rischio alcol. Infatti, tra le nostre comunità la
percentuale dei ragazzi che fanno uso o abuso di sostanze alcoliche è in
aumento. Basta andare a qualche sagra paesana o a qualche festa pubblica per
avere una chiara visione di come stanno le cose. Lo conferma Gian Battista
Davare, che opera come insegnate "servitore", cioè un ex bevitore che
in un club di alcolisti in trattamento aiuta gli aderenti a uscire dal tunnel,
sottolinea come questo problema sia purtroppo serpeggiante in Agordino.
Intanto, per sensibilizzare di più l’opinione pubblica verso questo problema,
il club dove opera Davare ha organizzato, oltre a quello di ieri sera, nella
sala consigliare del municipio di Falcade, altri due incontri su
"Protezione e promozione alla salute" nel quale si tratteranno questi
specifici temi. LIBERTA’ Rivergaro, ragazzi delle medie studiano i rischi
dell’alcol
Orlando:
«Nel 2004 poco più di 200mila controlli sugli automobilisti, in Spagna 190mila
in cinque giorni» Alcol e
adolescenti, per un approccio più consapevole ed informato sui rischi di abuso
di bevande alcoliche e sui corretti stili di vita da adottare è partito, nelle
scuole medie (terze classi) di Rivergaro e di Gossolengo, il progetto "E
sai cosa bevi". Progetto redatto dal Sert dell’Ausl di Piacenza e dal suo
responsabile, lo psichiatra Antonio Mosti, ed accolto dall’istituto comprensivo
di Rivergaro diretto da Marica Draghi all’interno del piano di offerta
formativa 2005-2006. Sabato scorso i ragazzi della media Alfieri di Rivergaro
(dopo i loro colleghi di Gossolengo) sono stati protagonisti di un incontro a scuola
con il dottor Sergio Orlando, primario ospedaliero piacentino del Reparto di
medicina - area critica ma per diversi anni a capo del pronto soccorso
cittadino, e quindi impegnato in prima linea a confrontarsi, purtroppo, con i
danni arrecati dall’alcol ad automobilisti spesso di giovane età, vittime di
incidenti sulla strada. La fase conclusiva del progetto vedrà prossimamente
l’intervento in aula di educatori del Sert. «Il progetto - ha spiegato la
dirigente scolastica Marica Draghi - riveste carattere interdisciplinare, e,
prima dell’incontro con il medico, gli studenti sono stati autori in questi
mesi insieme agli insegnanti di diversi lavori di approfondimento, sui temi di
cosa è l’alcol, e sull’uso ma anche sull’abuso di bevande alcoliche». «Il progetto
continuerà - ha affermato la dirigente scolastica - sia con verifiche sui
risultati per valutare eventuali aree di miglioramento del progetto stesso, sia
con altri incontri destinati a far riflettere gli studenti non solo
sull’aspetto medico riferito all’assunzione di sostanze alcoliche ma anche
sulle conseguenze psico-sociali da essa derivanti». Testimonial d’eccezione per
l’incontro di sabato coi ragazzi rivergaresi, il dottor Sergio Orlando,
impegnato in cattedra ad illustrare le correlazioni esistenti tra abuso di
sostanze alcoliche al volante e rischio di incidentalità. «In Italia - ha
focalizzato l’argomento Orlando - l’introduzione della patente a punti ha
prodotto risultati migliorativi nel contenimento della velocità, ma sull’alcol
il problema rimane ancora aperto, e molti incidenti, soprattutto nelle notti
del fine settimana, sono riconducibili a casi di abuso». Emergenza a più facce,
quella che unisce giovani e alcol, perché, nel loro caso, spesso si tratterebbe
di "bevitori problematici", come li ha definiti Orlando, ovvero non
assuntori cronici ma bensì sporadici, e quindi esposti maggiormente ai danni
acuti dell’abuso di sostanze alcoliche. Emergenza affrontabile anche a valle,
con azioni di contrasto, ma sul punto l’Italia dovrebbe ancora lavorare: «Nel
nostro paese - ha detto infatti il primario piacentino - nel corso del 2004
sono stati compiuti poco più di 200mila controlli alcolemici sugli
automobilisti, in Spagna, nel ponte dell’Immacolata, ovvero in 5 giorni, ne
sono avvenuti 190mila». L’ADIGE BRENTONICO/Dopo
la giornata di informazione, questa sera l’incontro pubblico BRENTONICO - Alcol, no grazie. E’ questo il messaggio divulgato dalle associazioni di volontariato che da domenica stanno lavorando per promuovere il messaggio «Liberi da?Liberi di?». Insomma un invito a tutti a scegliere uno stile di vita senza alcol per essere liberi di vivere liberamente nel proprio contesto sociale. Successo dell’iniziativa domenica mattina con la distribuzione di aperitivi analcolici nei gazebo posizionati a fianco della parrocchiale. E questa sera il tema sarà di nuovo affrontato, e in maniera per così dire medico scientifica, nell’ambito di un incontro presso la saletta della cooperazione al quale parteciperà l’operatore sanitario Franco Baldo; seguiranno poi testimonianze e dibattito. L’iniziativa ha soprattutto lo scopo di sensibilizzare e arriva dopo un monitoraggio effettuato dalle associazioni di volontariato circa l’allarme alcool a Brentonico. Hanno collaborato: Comune; Unità Pastorale Altopiano; Istituto Comprensivo; Club delle famiglie con problemi alcolcorrelati «Arrivare insieme» e la «La Strada» di Brentonico; Gruppo Alcolisti Anonimi - Trentino; O.d.V. «0 gradi»; Servizio Alcologia del distretto Sanitario Vallagarina; Gruppo Caritas. Arci, Cri e Gruppo Giovani dell’altopiano. TARGATOCN Stragi
del sabato sera. Costa: distribuiamo gli "alcoltest" CUNEO - Con
una lettera ai presidenti delle società autostradali del Piemonte, Liguria e
Valle d’Aosta, il presidente della Provincia di Cuneo, Raffaele Costa, propone
di estendere anche a queste regioni l’iniziativa promossa dalla società
Autostrade per l’Italia di distribuire gratuitamente, tutti i venerdì e sabato
da mezzanotte alle cinque, presso le aree di servizio delle autostrade, un
milione di “alcotest”, un kit con il quale l’automobilista potrà in modo facile
misurare il proprio tasso alcolemico ed acquisire immediatamente consapevolezza
del proprio stato psicofisico per proseguire il viaggio in sicurezza. LA PADANIA Test alcolico gratis in autostrada
La vita
può essere un soffio, soprattutto a bordo di un autoveicolo. E, allora,
conviene attrezzarsi quando si è al volante. È così che dal al 7 aprile al 30 settembre,
tutti i venerdì e sabato da mezzanotte alle cinque, Autostrade per l’Italia e i
suoi partner commerciali distribuiranno gratuitamente nei punti ristoro circa 1
milione di alcotest per misurare i tassi alcolemici. La nuova campagna per la
sicurezza stradale si chiama proprio "La vita è un soffio” mentre il test
sarà disponibile nei diversi punti ristoro ristoro denominati Autogrill
piuttosto che Camst, D’Ambrosio, Festival, FiniFast, Miramare, Moto, My Chef,
On the Run Cafè, Ristop, Sarni). Semplice richiederlo: basterà farne richiesta
alle casse dei punti ristoro delle 207 Aree di Servizio della rete di
Autostrade per l’Italia. AGENFAX ASAPS.IT GUIDA
IN STATO D’EBBREZZA: GLI UBRIACHI NON SONO COME I DROGATI, E IL GIUDICE MANDA
TUTTO ALLA CORTE COSTITUZIONALE Di
Lorenzo Borselli Ebbri
di alcol o di droga: la strada non è mai dritta ROMA – L’articolo
3 della Costituzione italiana recita: “tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico
e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese”. Ebbene, il Codice della Strada violerebbe proprio questo fondamento di
uguaglianza, sancito tra i principi fondamentali della nostra carta
costituzionale, quando prevede una punizione diversa tra chi guida un veicolo
in stato di ebbrezza alcolica (articolo 186) e chi invece si mette al volante
sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (articolo 187). O almeno questo è il
parere di un giudice del Tribunale di Roma – Albina Fiordalisi – che ha sospeso
un processo per una presunta “disparità di trattamento” inviando tutti gli atti
alla Consulta. La quaestio verte infatti sulla tesi avanzata dall’avvocato
Francesco Romeo, del Foro di Roma, che difende un cittadino cubano
dall’imputazione di guida in stato di ebbrezza alcolica, definita “non
manifestamente infondata” dalla dottoressa Fiordalisi. L’extracomunitario,
venne denunciato a piede libero nel gennaio 2004, dopo essere finito con la
propria auto contro una recinzione: quando la polizia municipale giunse sul
posto, ne accertò lo stato di ebbrezza alcolica. In ogni caso, l’avvocato ha
presentato una memoria difensiva all’inizio del dibattimento, all’interno della
quale mette in discussione l’intero impianto del codice, ipotizzando la
violazione del principio di uguaglianza in ordine ai due disposti, dei quali
uno – la guida in stato di ebbrezza alcolica, l’articolo 186 appunto – prevede
la competenza del giudice monocratico per l’irrogazione della pena, mentre il
secondo – l’articolo 187, in materia di guida sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti o psicotrope – prevede la competenza del giudice di pace. E come
se non bastasse, l’avvocato Romeo ha trovato un’altra falla – strettamente
correlata alla presunta incostituzionalità – andando oltre. Il decreto che
regola i procedimenti innanzi al giudice di pace ( D.Lgs. 274/2000), prevede
infatti – e ne abbiamo parlato in chiave critica più di una volta – che qualora
l’imputato sia chiamato a rispondere di fatti che abbiano comportato
conseguenze di “particolare tenuità” o provocato danni esigui, possa
beneficiare della dichiarazione di improcedibilità. Ci eravamo assolutamente dichiarati
contrari ad alcune sentenze di assoluzione, nei confronti di conducenti
ubriachi, spiegando che la guida in stato di ebbrezza è spesso più un reato di
pericolo che di danno, nel senso che non sempre gli agenti accertatori entrano
in azione successivamente ad eventi già consumati. Anzi, proprio grazie
all’accertamento sono state evitate conseguenze, ma la risposta fornita al
trasgressore – che ha in effetti violato la norma – non può essere quella di
una semplice pacca sulla spalla come se si trattasse di un semplice rimbrotto
ad un’ancor più semplice marachella. Ma non è finita qui. Il difensore
dell’imputato ha anche messo in luce che “la pena congiunta dell’ammenda e
dell’arresto prevista dall’art. 187 del Codice della Strada non sarà mai
applicata perché – sempre secondo il decreto legislativo 274/2000 – dovrà
essere sostituita dal giudice di pace con la pena pecuniaria, con la permanenza
domiciliare o con la pena del lavoro di pubblica utilità”. DIRITTO E
DIRITTI Anche il
tossicodipendente ha diritto all’amministratore di sostegno La legge n° 6 del 9 gennaio 2004,
emanata a conclusione dell’Anno
Europeo per le persone disabili, ha introdotto nel nostro
ordinamento l’istituto
dell’amministrazione di sostegno in applicazione del principio ispiratore della
nuova normativa laddove enuncia che "La legge ha la finalità di tutelare, con la minore limitazione
possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di
autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante
interventi di sostegno temporaneo o permanente,” Ostuni, Marzo 2006 REDATTORESOCIALE ALCOLISMO/1 - Giovani, bevete il "vero spritz" Una "carta della qualità" concordata tra
Comune ed esercenti di Padova definirà il "vero spritz", il
tipico aperitivo molto diffuso tra i giovani padovani, regolamentandone
preparazione, vendita e consumo. L’iniziativa si inserisce tra le azioni della
campagna di prevenzione alcologica "Alza la testa, non il gomito",
che gli esercenti si sono impegnati a diffondere (*). I locali fiorentini contro l’abuso d’alcool degli studenti americani, circa 10mila all’anno: gli "smart bar" aboliranno le promozioni e chiameranno taxi per chi ha bisogno. Accordo tra un gruppo di discoteche e le università americane del capoluogo toscano. LA STAMPA Studente in gita cade dal cornicione e muore
Due
classi di un ITG di Correggio alloggiavano in un hotel di San Salvario. I
ragazzi: scherzavamo, avevamo bevuto qualche limoncello
(...) nessuno di loro pensava di andare a dormire presto e così dopo la mezzanotte
ancora scherzavano, scorrazzando da una camera all’altra. Erano tutti
alloggiati al quinto piano dell’albergo, le cui camere dispari si affacciano su
un ampio cornicione, largo 85 centimetri, percorribile senza troppi problemi e
“ingabbiato” da una leggera
rete-antipiccione. Proprio questa abbiettiva modesta pericolosità ha fatto
credere ad Emanuele di poterlo percorrere senza problemi. Invece è precipitato
nel vuoto, infrangendo la copertura plastica del lucernaio sovrastante la sala
ristorante. Un volo di una decina di metri. I soccorsi sono arrivati subito, ma
per lui non c’è stato niente da fare. L’ADIGE Chiusa
l’inchiesta sulla tragedia di Arcade, dove morì la piccola Melania Grassedonio Il 6
agosto scorso, Melania Grassedonio, un’allegra bimbetta di 10 anni, venne
travolta e uccisa da una macchina impazzita ad Arcade, nella Marca trevigiana.
La piccola - nativa di Rovereto e residente ad Ala fino al trasferimento, lo
scorso anno, della mamma in Veneto - ora riposa nel cimitero di San Marco a
Rovereto. Quell’immane tragedia, però, la scorsa estate aveva fatto il giro
d’Italia. Per la morte di una piccola innocente, per il ferimento di altre
cinque persone ma anche per la dinamica dell’assurdo incidente. Orbene, dopo
otto mesi di indagine la procura di Treviso ha raccolto tutti gli elementi - la
ricostruzione del folle scontro, l’esito delle analisi del sangue sul
conducente del mezzo assassino e le testimonianze dei passanti - ed ora ha
chiuso ufficialmente l’inchiesta chiedendo il rinvio a giudizio dell’indagato
Stefano Girardi. Le accuse mosse dal sostituto procuratore Francesca Torri nei
suoi confronti sono quelle di omicidio colposo, lesioni personali colpose e
guida in stato di ebbrezza. L’automobilista, tra l’altro, si era già giocato
la patente per ubriachezza in una precedente occasione quando, sotto i fumi
dell’alcol, si era messo al volante della sua macchina uccidendo un passante.
L’uomo, comunque, da parte sua ha mostrato segni di pentimento assai marcati.
Continua a ripetere che vuole ammazzarsi e, come capita quasi sempre in questi
casi, l’essersi reso conto di cos’ha fatto è un rimorso che sembra troppo
grande da sopportare. Girardi era tornato in libertà dopo 24 giorni di arresti
domiciliari. Il tribunale del riesame di Treviso aveva infatti accolto la
richiesta dell’avvocato difensore Pietro Barolo e a nulla è poi valsa
l’impugnazione da parte della procura che insisteva per una misura restrittiva.
Quell’assurdo incidente estivo, infatti, come detto ha creato non poco clamore.
A tal punto che lo stesso automobilista ha rischiato il linciaggio in piazza
dopo aver travolto con la sua Bmw impazzita l’intera famiglia lagarina che
stava passeggiando per la sagra di Arcade. Stefano Girardi, 32 anni di Volpago
di Montello, era finito ai domiciliari tre giorni dopo l’incidente. Il
provvedimento era nell’aria già dalle prime ore dopo il grave fatto,
soprattutto in virtù del precedente, una condanna di sette anni fa per omicidio
colposo in seguito ad un altro scontro stradale. La tragedia dello scorso
agosto, ovviamente, ha suscitato grande scalpore in Trentino, dove la famiglia
di Rita Allegro viveva fino a pochi giorni prima, quando la donna aveva deciso
di rifarsi una vita ad Arcade. Ha pure sollevato grandi polemiche nel
Trevigiano per l’assurdità della dinamica e le gravi conseguenze di un gesto
che sembra frutto di semplice sconsideratezza. Girardi, poi risultato positivo
al test alcolimetrico, ha falciato con la sua Bmw sei persone: Rita Allegro, la
figlia Melania di 10 anni poi spirata all’ospedale di Treviso, il nuovo
compagno di Rita Fabrizio Musa, ricoverato con una duplice frattura alle gambe,
e altri tre figli della donna siciliana d’origine e trentina d’adozione. La
parola, comunque, ora passa al giudice per l’udienza preliminare. CORRIERE
ADRIATICO Una sbronza prima di uccidere Anna
Maria ANCONA -
Chissà quante volte, durante gli anni di servizio alle Volanti, il poliziotto
Tiziano Gentile aveva bloccato un delinquente a terra salendogli sulla schiena.
E certo nei momenti critici, quando fermava un tipo pericoloso, maneggiava la
pistola d’ordinanza. Difficile immaginare però, che in quelle situazioni
d’emergenza, il poliziotto fosse ubriaco al punto di rischiare il coma etilico.
Ecco forse la chiave di lettura del delitto di Posatora, svelata dagli esami
del sangue sull’arrestato. Era imbottito d’alcol l’assistente capo della
questura dorica quando sabato mattina ha ucciso con due colpi alla testa la sua
convivente, Anna Maria Fracassa, 39 anni, infermiera del Cardiologico Lancisi.
Il responso delle analisi sul tasso alcolemico presentato da Gentile poco dopo
il delitto è impietoso: 3,71 milligrammi di alcol per litro, un valore da
sbronza pesante, considerato che a 0,5 ti ritirano la patente per guida in
stato d’ebbrezza e a 5 si sprofonda in coma etilico. Era annebbiato dopo un
tour mattutino per i bar cittadini, almeno dieci tappe per scolarsi Campari
allungati col vino. Era ubriaco fradicio quando è saltato addosso ad Anna
Maria, l’ha stesa sul pavimento e da dietro, come in un’esecuzione, l’ha
trafitta alla testa con due colpi della sua pistola d’ordinanza, una Beretta
Calibro 9. Ieri, nell’udienza di convalida tenuta in carcere dal gip Alberto
Pallucchini, il poliziotto arrestato con l’accusa di omicidio volontario ha
continuato a difendersi parlando di una disgrazia. All’interrogatorio era
presente anche il pm Rosario Lioniello, che ha chiesto al giudice di tenere in
carcere Gentile perché gli arresti domiciliari non sembrano una misura
cautelare adeguata a scongiurare il pericolo che l’indagato fugga, tenti di
contattare possibili testimoni per inquinare le prove o addirittura si renda di
nuovo responsabile di fatti di sangue. Non è per nulla convincente, secondo il
magistrato dell’accusa, la tesi del colpo partito accidentalmente, a cui ne
sarebbe seguito un altro in una sorta di eutanasia, per far cessare la
sofferenza della poveretta in agonia. Perché questo racconta Gentile: “L’ho
vista con la mia pistola in mano, ho temuto che potesse usarla, le sono saltato
addosso e l’ho bloccata da dietro”. LA
NAZIONE SENZA
PATENTE Rumeno guida ubriaco e provoca incidente
E’ stato coinvolto in un incidente
stradale a bordo di un’auto rubata ed è fuggito dall’ospedale dove era stato
accompagnato per essere medicato. Si tratta di un minorenne cittadino rumeno
che è stato rintracciato dalla Polizia Municipale e denunciato insieme al
padre FIRENZE,
4 APRILE 2006 - E’ stato coinvolto in un incidente stradale a bordo di un’ auto
rubata ed è fuggito dall’ospedale dove era stato accompagnato per essere
medicato. Si tratta di un minorenne cittadino rumeno che è stato rintracciato
dalla Polizia Municipale e denunciato insieme al padre. SABAUDIA
NEWS 04/04/2006
- Latina - Il tutto è cominciato in tempi non sospetti, ed esattamente dieci
mesi fa, nel giugno del 2005, quando un comitato spontaneo, animato da Franca
Sammaciccia, alcuni commercianti e residenti di via Cicerone, fecero appello
alle Forze dell´Ordine ed alle parti politiche per riportare l´ordine nella
loro zona, completamente in balia di persone in stato di ebbrezza, che
nottetempo prendevano di mira portoni ed autovettura. Si mossero tutti, dal
Prefetto ai Consiglieri di Circoscrizione che in poco tempo riportano alla
normalità il quartiere ed iniziarono una serie di interventi di recupero e
decoro urbano. IL
MATTINO (AREA METROPOLITANA) LA LITE
PER MOTIVI DI PARCHEGGIO. CHIESTI MAGGIORI CONTROLLI NELLLA ZONA Finisce
in cella l’aggressore del by night MARCO DI
CATERINO Frattamaggiore. Balordi, pistole e movida. La sera del 19 febbraio
scorso, in via Roma a Frattamaggiore, nel pieno della movida, infastidito per
essere stato rimproverato davanti ad alcune ragazze, sparò un colpo di pistola
contro Angelo Buonomo, 26 anni, di Cardito, ferendolo alla pancia. Buonomo
stava protestando perché non poteva spostare la sua auto, bloccata dallo
scooter del «pistolero». Dopo due mesi di latitanza, ieri pomeriggio è stato
arrestato Antonio Paciolla, 26 anni, incensurato di Grumo Nevano, a cui i
carabinieri della caserma di Frattamaggiore hanno notificato una ordinanza di
custodia cautelare in carcere per tentato omicidio e porto e detenezione
illegale di arma da sparo, disposta dal Gip Lucio Aschettino, su richiesta del
pubblico ministero Francesco Valutini. Il bullo di Grumo Nevano, che era
scomparso dalla circolazione già da quella sera stessa,
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