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Articoli 08/04/2006

LA SICUREZZA STRADALE E’ “GIOVANE”


Con il DLG n. 9/2002 (modificato poi nei termini applicativi) è stato istituito il certificato di idoneità per la guida dei ciclomotori, quello che in gergo riconosciamo come “patentino” e che in seguito a successivi DL. del 2003 e 2004 dal 1-07-2005, è divenuto poi obbligatorio per tutti coloro che non siano in possesso di altri tipi di patenti, anche se maggiorenni!

L’ obbligatorietà di tale certificato di idoneità alla guida, ha costretto tutti gli utenti, dai giovanissimi sino ai più maturi, ad una lettura, o meglio, conoscenza più specifica, del Codice della strada. Tutti i ciclomotori infatti sia a due ruote che a tre ruote (compresi i quadricicli leggeri a quattro ruote che sono considerati ciclomotori), per la loro guida, necessitano di tale certificato sì da poter circolare sulle strade della nostra bella Italia in piena tranquillità.

Ecco allora che per il conseguimento del tanto agognato “patentino” oltre che a promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico, come recita l’art. 230 del Codice della Strada, che prevede lo svolgimento di appositi programmi specifici per la divulgazione della sicurezza stradale, nelle scuole di ogni ordine e grado, si sono organizzati appositi corsi al fine di preparare i giovani a sostenere il non troppo facile esame. 

Chi vi scrive, unitamente alla collaborazione del suo Coordinatore Direttore Amministrativo Sergio Di Fresco ed al Vice Coord. Funzionario Tecnico Fabrizio Sala, già da diversi anni si reca presso le scuole di ogni ordine e grado (devo confessare che rimarrà indimenticabile la meravigliosa esperienza acquisita presso la materna di S. Maria Maddalena prov. di RO, unitamente a quella di Cesenatico) e con spirito pionieristico ha affrontato in modo semplice, ma realistico e veritiero, il maggior numero delle problematiche relative alla circolazione e sicurezza stradale.

Trasmettere certi concetti ispirati al rispetto dell’altrui vita, ma soprattutto della propria, non sempre risulta di facile propagazione, per due semplici ma fondamentali motivi:

le lezioni si svolgono in prevalenza dalle 14,30 alle 17,30, quando ormai gli alunni più che volenterosi, ma visibilmente già affaticati, si sottopongono al dialogo su argomenti che a loro sembrano di normale rutin, ma che poi scoprono completamente nuovi ed estremamente interessanti perché strettamente collegati al bene più importante, proprio la loro LA VITA!

In secondo luogo perché ormai da troppo tempo si lavora con materiale non al passo con i tempi ovvero moderno ed attuale, per cui spesso ci viene in aiuto la prestigiosa rivista “IL CENTAURO” che, costantemente aggiornata sulle variazioni al C.d.S. e sulle tematiche più attuali, viene consultata ed analizzata specie in quegli articoli che trattano argomenti pertinenti i pedoni, i ciclisti ed attualmente i ciclomotori.

I giovani imparano in tal modo ad avere un concetto diverso nei confronti delle Forze dell’Ordine che vengono loro presentate come veri amici, dediti ad un lavoro oltre che pesante, anche apparentemente aspro, in quanto oltre all’educazione stradale, devono applicare la giusta repressione che per Legge viene da loro stessi fatta rispettare.

Ecco allora che gli occhini dei nostri futuri utenti della strada, ti osservano fra l’incredulo e l’ammirato, sollevando di tanto in tanto un qualche problema che la mamma o il papà, o il fratello maggiore, hanno avuto più o meno recentemente, con qualche agente, ma una volta chiarito correttamente l’interrogativo posto, il sorriso torna genuino sulle loro facce ancora pulite, prive di malizia e sempre pronte al sorriso.

Infatti è proprio con lezioni improntate al sorriso ed alla più totale sincerità sui comportamenti da tenere sulle strade non solo dell’Italia, ma dell’Europa tutta, che miriamo a raggiungere quella drastica riduzione delle migliaia di morti che annualmente si verificano proprio in quella fascia di età che comprende anche i ragazzi dei licei dove svolgiamo i corsi per il conseguimento del “PATENTINO” facendo leva in particolare sulla dimensione educativa quale componente insostituibile del processo di formazione e sviluppo circa i comportamenti corretti da tenere e trasmettere sulla strada.

Credere in un radicale cambiamento nel comportamento da tenere sulla strada, è stato il principio fondamentale che ci ha spinto ad avvicinarci ai giovani con l’indispensabile aiuto della “scuola”!

I primi esperimenti effettuati negli anni ’90 con il validissimo aiuto dei Signori Presidi che accettarono e permisero lo svolgimento anche di ore di educazione stradale, oltre alle altre ore che per disposizioni ministeriali dovevano comunque essere effettuate, ci fece subito notare che la strada intrapresa, seppur faticosa, era proprio quella giusta!

Quanti bambini, ragazzi, adolescenti si interessavano in maniera specifica al “velocipede” scoprendone il giusto utilizzo! All’uso delle cinture di sicurezza o sistemi di ritenuta e così via sino al corretto utilizzo del casco ecc. ecc. ed il riscontro di quanto si stava facendo era ben chiaro e riscontrabile.

Moltissimi genitori (nelle piccole città o paesi ci si conosce quasi tutti) molte volte mi hanno fermato, pregandomi “scherzosamente” di non creare più nuovi istruttori,  perché i giovani alunni tornando a casa riprendevano in modo tenace e rigoroso, ogni errore della persona alla guida, ricordando l’uso delle cinture durante la marcia, la moderata velocità all’interno dei centri abitati, i famosi quanto mai obliati atti vietati riportati dall’art. 15 del C.d.S. ed avanti di questo passo, pur di far notare al genitore la loro nuova conoscenza delle norme.

Ma questo era e rimane il nostro obiettivo, la giusta conoscenza delle regole e la successiva divulgazione delle stesse! Ma chi meglio dei figli, nipoti, fratelli o sorelle può diventare un giusto veicolo di diffusione di una nuova mentalità basata sul rispetto reciproco e non più sulla scaltrezza o furbizia dell’Utente che, troppe volte, scarica i suoi malumori o nervosismi attraverso il mezzo potente ed ultramoderno!

La sicurezza stradale è giovane, perché è dai giovani che verrà quel nuovo modello di utente, che non sarà certo l’autista timoroso, incerto, lento nel traffico per paura od insicurezza, ma bensì deciso, scattante al momento giusto e soprattutto sicuro a bordo del suo mezzo, che conosce molto bene, come bene conosce tutti i segnali che lo guidano e lo aiutano nel suo pericoloso tragitto quotidiano.

I corsi per il conseguimento del “certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori” offrono l’opportunità di svolgere oltre al programma Ministeriale, anche le utilissime norme di comportamento che, integrate alla conoscenza dei segnali stradali ed agli articoli del Codice, offriranno certamente i risultati sperati.

Attualmente siamo impegnati con le lezioni presso il Liceo Sabin di Bologna, la Scuola Media Rodai ed Jussi di San Lazzaro di Savena, Liceo Montessori di Porretta terme ed il Liceo Ariosto di Ferrara.

Ed è proprio con il Liceo Ariosto di Ferrara che da anni ormai si è applicata quella strategia educativa che deve accompagnare il giovane durante il suo cammino di formazione per aspirare ad ottenere quei risultati concreti e duraturi, intervenendo con l’ottimo aiuto dei professori, sui comportamenti degli alunni prima che questi vengano consolidati in abitudini scorrette ed illegali.

In altre parole, con il corpo degli insegnanti di tale plesso, abbiamo subito creduto a quanto si proponeva il piano nazionale della sicurezza stradale e con forza vogliamo raggiungere l’obiettivo della riduzione entro il 2010 del 40 % dei morti e dei feriti causati da incidenti stradali.

Alleghiamo la foto di gruppo dell’ultimo (in ordine di tempo) corso tenuto presso tale Istituto.
Franco Da Scorno

Fabrizio Sala

Sergio Di Fresco

© asaps.it
Sabato, 08 Aprile 2006
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