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Comunicati stampa 06/06/2005

Comunicato Stampa - Gallerie un rischio permanente ed effettivo nel nostro Paese.

FREJUS - Due morti, una ventina di persone intossicate.

Gallerie un rischio permanente ed effettivo nel nostro Paese.
FREJUS - Due morti, una ventina di persone intossicate.

foto da Repubblica

Puntuale come una cambiale si è ripetuto l’ormai periodico grave incidente in una delle grandi gallerie di valico del nostro Paese, questa volta al Frejus, con due morti e una ventina di intossicati nel conto finale. E dalla dinamica dei fatti, considerata la profondità nell’unica canna del Frejus è andata anche bene, se così si può dire.
Sappiamo che il tunnel del Frejus è da considerare sicuro. Potremo valutare solo in secondo tempo, se ci verranno forniti i dettagli, la tempestività e la qualità dei soccorsi, sia tecnici che sanitari, ma ci sembra che la macchina abbia funzionato a dovere. Quello che invece pensiamo, è che l’Italia possa dirsi ancora una volta un paese “fortunato”, con il massimo rispetto e dolore per la morte dei due camionisti rimasti intrappolati nella canna del traforo. Lo stato complessivo dei chilometri scavati nelle montagne italiane, infatti, è allarmante. La maggior parte dei tunnel, anche di considerevole lunghezza, di andamento curvilineo e con variazioni altimetriche del tracciato stradale, è sempre preoccupante.
Vie di comunicazione stressate da un traffico su gomma incessante e in aumento con lunghe gallerie a doppio senso, e con sistemi di allarme e vie di fuga ancora non del tutto adeguati, possono solo per poco tempo forzare i tempi della casistica senza che accadano incidenti gravi.
Alcune riflessioni. Come è pensabile che un sistema di verifica e controlli che non intervenga in modo severissimo per far rispettare le dovute distanze di sicurezza e i particolari limiti di velocità dei mezzi, anche pesanti, possa spezzare la catena del rischio? Si pensi poi a quello che può causare anche un conducente che guida in stato di ebbrezza in una condizione così particolare o, al rischio dello scoppio di uno pneumatico.
Si deve anche analizzare il ripetersi di perdite di carburante e incendio dei propulsori turbo, piuttosto frequente e solo allarmante in una strada normale, ma drammatico in una galleria. Vanno attivati anche più frequenti controlli a campione con l’utilizzo dei CMR (Centri Mobili di revisione) e l’impiego di personale del ministero delle Infrastrutture insieme alle pattuglie della Polizia Stradale.
Certo, abbiamo anche tunnel fra i più sicuri del mondo, come quello del Bianco o come quelli dell’Autobrennero, ma cosa sarebbe successo se quel camion si fosse incendiato all’interno della galleria Roccaccia sulla E45 (indicata come la peggiore d’Europa in una recente dell’Eurotap), magari con un pullman di vacanzieri nei paraggi? Ve lo diciamo noi: sarebbe stata una carneficina, un’altra strage, perdipiù annunciata. E il fatto, oltre che di accurata analisi tecnica che non mancheremo di effettuare quando disporremo della documentazione necessaria, è degno anche di altre considerazioni. La prima riguarda il destino della montagna valdostana: cosa succederà ora? Il Frejus, questo è certo, non potrà essere riaperto prima di qualche mese, almeno nell’ipotesi che il manufatto non abbia riportato danni strutturali importanti: in caso contrario, potremmo ipotizzare anche l’anno, l’anno e mezzo. Il Bianco potrà sopportare il volume di traffico pesante che ancora sostituisce sconsideratamente quello su rotaia? Noi ne dubitiamo: non tanto per la capacità operativa del Tunnel, ma per il rigido protocollo di sicurezza che viene ora adottato. Le aree tecniche di controllo, non potranno abbassare la guardia proprio ora, ma temiamo che un sovraccarico di veicoli (e non è un eufemismo) che si presentino per il check control, induca gli operatori a fare più in fretta, e questa è sempre cattiva consigliera. C’è poi il discorso ambientale, ma a questo – alla conseguenza sull’ambiente di questa deviazione commerciale – lasciamo la parola alle associazioni specializzate.

Presidente Asaps
Giordano Biserni

foto da Repubblica

Lunedì, 06 Giugno 2005
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