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Notizie brevi 11/04/2006

I VIGILI DEL FUOCO ABBANDONANO IL TRAFORO Per sostituirli al Monte Bianco è stata indetta una gara d’appalto europea


Foto Geie


Un appalto ultramilionario per garantire la sicurezza antincendio all’interno del Traforo del Monte Bianco. Nel cuore del tunnel, dopo il rogo del ’99 e la conseguente ristrutturazione, c’è una postazione fissa per i vigili del fuoco. Che, però, non ci vogliono più stare, anche se il presidio è previsto dal piano per la sicurezza del traforo. In numerose occasioni hanno sollevato il disagio di lavorare laddove c’è un’alta concentrazione di gas di scarico di auto e Tir. Da qui, la decisione del Geie, gruppo economico di interesse europeo che gestisce la struttura, di rivolgersi a privati. La imprese, che hanno fatto domanda di partecipazione alla gara, hanno visitato il Traforo il 30 marzo ed il 6 aprile per rendersi conto di ciò che andranno ad affrontare. L’appalto, il cui importo a base d’asta è di 14 milioni e 750 mila euro per tre anni, è europeo, ma sinora si sono presentate soltanto ditte francesi ed italiane. “Devono dimostrare di essere già operative nel settore con successo – spiega Elio Marlier, responsabile dei servizi antincendio per il Geie – quindi non verranno accettate nuove imprese, senza un curriculum alle spalle”. Paletti? “Il bilinguismo: tutti gli operatori dovranno essere in grado di parlare sia il francese sia l’italiano”. Fattore che, con molta probabilità, agevolerà l’assunzione di personale di confine: basti pensare che in Valle d’Aosta lo studio del francese è obbligatorio in tutte le scuole.

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Foto Geie

Tuttavia, nessuna impresa valdostana si è presentata alla gara: non ve ne sono con le caratteristiche richieste. L’appalto prevede che la struttura venga presidiata 24 ore su 24 da undici persone, il che vuol dire che, come minimo, ne verranno assunte 66. Il personale avrà a disposizione tutti gli strumenti di sicurezza di cui il Traforo è dotato sin dalla sua riapertura, compreso il Janus bifronte. Le buste verranno aperte ai primi di maggio e da giugno l’impresa appaltatrice avrà una sorta di pre-affidamento dell’incarico. Dal 16 agosto fino al 23 ottobre, i neoassunti dovranno seguire un corso specifico di prevenzione degli incendi in galleria, ma dovranno anche imparare come affrontare le emergenze qualora se ne verificassero in futuro. I loro “maestri” saranno i vigili del fuoco che sinora si sono occupati del Traforo. Tra essi, ve ne sono molti (come lo stesso Marlier) che hanno operato il 24 marzo del 1999, rischiando la vita per cercare di salvare camionisti ed automobilisti intrappolati nel rogo in cui morirono 39 persone. Non sarà semplice, perché in pochi mesi i nuovi addetti dovranno non soltanto imparare le nozioni di base, ma anche specializzarsi in un settore tutt’altro che ordinario. Fa, inoltre, riflettere l’importo a base d’asta, oltre 28 miliardi delle vecchie lire, considerato che non comprende l’acquisto di mezzi o la realizzazione di nuove strutture. Elio Marlier minimizza: “E’ stato calcolato sulla base di quanto più o meno veniva già speso per il presidio dei vigili del fuoco. Certo, in quel caso non c’era nessuno che ci guadagnava (non poteva certo farlo la Regione) mentre adesso bisognerà tener conto degli introiti spettanti alla nuova società che gestirà il servizio”. Bocche cucite sulle aziende candidate, anche se i maligni mormorano che ad aggiudicarsi i tre anni di copertura antincendio sarà un’impresa italiana. Voci di corridoio, certo, che potrebbero essere smentite a maggio con l’apertura delle buste. Ma quando ci sarà il “cambio della guardia”cosa cambierà, in concreto, all’interno del Traforo del Monte Bianco? “Sarà tutto come prima – conclude Marlier – L’unica differenza sarà nel colore delle divise”.

Maria Teresa Zonca


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Martedì, 11 Aprile 2006
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