(ASAPS) La tecnologia è un nemico della sicurezza. Chi lo
avrebbe mai detto che tutti quei “marchingegni” elettronici che ci semplificano
(non sempre) la vita, potessero essere pericolosi. Ad essere presi di mira sono
i “gingilli” che ornano i cruscotti delle automobili moderne, che con le loro
luci e mille funzioni distolgono l’attenzione del guidatore dalla strada.
L’oggetto più pericoloso rimane il cellulare, anche se si usa l’auricolare.
Rispondere al telefonino mentre si guida ai 50 km/h equivale a percorrere 29
metri alla cieca (che diventano 76 se la velocità è di 130 Km/h). Un dato
preoccupante soprattutto in Italia dove l’uso del cellulare al volante è tra le
prime cause di incidenti stradali. Il Transport Research Laboratory, l’istituto
inglese per la ricerca stradale, tramite un simulatore di guida, ha misurato i
tempi di reazione di chi guida con il cellulare. Risultato? Più lenti del 30%
in confronto a chi guida in stato di ebbrezza e del 50 per chi è in condizioni
normali. Altro nemico è il navigatore satellitare. Questa volta il monito
arriva da uno studio condotto dalla Manchester Metropolitan University. Secondo
questo infatti, quando il navigatore è in funzione il movimento degli occhi si
divide tra la strada e il monitor. Inoltre il conducente deve fare attenzione
alle varie indicazioni, rischiando di abbassare l’attenzione posta alla strada.
Per contrastare, e frenare questo fenomeno, dalla California è in arrivo una
legge che vieta l’uso di qualsiasi dispositivo informatico che abbia un monitor
visibile dal conducente e che non dia informazioni legate all’uso del veicolo.
Sembra proprio che, volenti o dolenti, i costruttori di automobili dovranno
tornare alla semplicità. (ASAPS)
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