(ASAPS) In Europa, dal 1999 al 2003, l’inquinamento
prodotto dal settore trasporti è aumentato del 22%. Un dato preoccupante visto
tutte le innovazioni introdotte nei diversi tipi di veicoli , soprattutto quelli che viaggiano su strada
- con i vari Euro 1-2-3-4 - per combattere proprio questo fenomeno. Infatti,
nonostante l’applicazione di misure più restrittive sulle emissioni, l’aumento
della domanda ha compromesso i risultati conseguiti. Ad affermarlo è l’Agenzia europea dell’Ambiente tramite il rapporto sulla
mobilità dal titolo “Trasporto e ambiente 2005: di fronte a un dilemma”.
Secondo l’Agenzia deve cambiare anche la cultura generale, indirizzandosi verso
vettori meno inquinanti, verso il ricorso ai mezzi pubblici e a formule
alternative. “Pecora nera” dell’inquinamento è l’Irlanda con un aumento del
130% (esclusi il settore aviazione e quello marittimo). “Prima della classe”,
invece, è la Germania con un incremento solo del 5%. Settore più interessato è
quello del trasporto passeggeri aereo con un +96% (nel periodo 1990-2002),
mentre i dati per quelli su rotaia e su strada rimangono costanti. Questi
valori hanno una diretta ripercussione sul benessere dei cittadini. Non
dimentichiamo che l’esposizione alle emissioni a livello della strada può avere
effetti seri sulla salute. Inoltre, il traffico è la fonte ormai più
significativa di polveri sottili. Se nelle città europee si continuerà a
superare i limiti consentiti, le conseguenze saranno molteplici, soprattutto
per l’uomo. Oggi infatti, le stime parlano già di 370 mila morti l’anno a causa
dell’inquinamento atmosferico in Europa. (ASAPS)
|