IL GAZZETTINO (NORDEST) Tutti salutisti: tra gli adulti l’82\% non fuma. Alcol, il 36\% si dichiara astemio (M.B.) Veneto terra delle famiglie salutiste. È questo quanto emerge dai dati raccolti nell’indagine. L’82\% degli intervistati, con più di 14 anni, non fuma. Le donne fumatrici rappresentano il 10,8\% della popolazione femminile, gli uomini fumatori il 17,2\% di quella maschile. La maggior parte dei fumatori ha un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, sono il 48,5\%, mentre, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le percentuali più basse si riscontrano nei giovani tra i 15 e i 24 anni e negli "over" 65. La distribuzione in questo frangente appare omogenea, con i ragazzi dai 15 ai 24 anni che fanno registrare un approccio al fumo più anticipato nel sesso maschile. Un tabù da sfatare è anche quello riferito all’alcool, infatti un terzo della popolazione, il 35,7\%, è astemio, il 32,1\% beve solo occasionalmente o in compagnia e il rimanente 32,1\% dichiara di fare consumo abituale di alcolici, soprattutto durante i pasti. Per quanto concerne l’alcol, però, la differenza tra i sessi è rilevante. Mentre le donne astemie sono il 45,3\%, gli uomini scendono al 25,6\%; di contro i consumatori abituali sono il 23,9\% nelle donne e il 40,8\% tra gli uomini. Molto simile per entrambi i sessi invece risulta essere la percentuale di coloro che fanno consumo occasionale di bevande alcoliche: il 30,8\% delle donne, il 33,6\% degli uomini. E se le donne astemie sono distribuite abbastanza equamente nelle varie fasce d’età, differente è il discorso per quanto riguarda i maschi, la classe più giovane, con il 28,8\%, è quella che conta più astemi, diminuisce sensibilmente invece negli "over" 65. IL GAZZETTINO (PADOVA) Nove fendenti. Vibrati ... Abano Nove fendenti. Vibrati con incredibile violenza. Quando
Ilir Shelna ha estratto il pugnale da sopravvivenza, il suocero Gjovail
Melanori ha alzato le braccia per difendersi. L’autopsia, eseguita ieri
pomeriggio dal coroner Massimo Montisci dell’Istituto di medicina legale
dell’Università, ha evidenziato tre ferite da taglio e da punta al braccio
sinistro del fanghino. Tipiche ferite da difesa. Un quarto taglio alla guancia
sinistra. Ma i colpi mortali sono tutti concentrati al torace. Due alla pancia,
altri tre all’emitorace sinistro. Uno, in particolare, ha provocato la morte
quasi istantanea del cinquantaduenne: l’appuntita e tagliente lama del coltello
ha trapassato l’aorta conficcandosi nel cuore. Arresto cardiaco praticamente
immediato. Ieri mattina il trentunenne albanese è stato interrogato
nel carcere Due Palazzi dal giudice delle indagini preliminari Cristina
Cavaggion, alla presenza del pubblico ministero Orietta Canova e dell’avvocato
Andrea Frank, che ha assunto la difesa del giovane omicida. Nell’interrogatorio,
iniziato a mezzogiorno, Ilir Shelna ha sostanzialmente confermato le
dichiarazioni già rese al magistrato requirente nell’immediatezza del fermo di
polizia giudiziaria, dopo essersi spontaneamente costituito ai carabinieri.
Movente del delitto sarebbero le offese ricevute giovedì sera in un bar di
Abano dal suocero. Il fanghino, che il genero ha descritto ubriaco,
avrebbe accusato il giovane di vivere alle spalle della figlia e avrebbe
insultato la madre e la sorella dell’omicida. Per questo motivo venerdì mattina
Ilir Shelna ha affrontato il suocero al Bar Posta di piazza dei Caduti, davanti
al municipio. Ha detto che sua intenzione era di chiarire l’alterco. Ma allora
per quale motivo è uscito di casa con il pugnale? Particolare, questo, che gli è
valsa anche l’aggravante della premeditazione nell’omicidio, di per sè già
aggravato dal vincolo di parentela con la vittima. Venerdì mattina, prima di affrontare il fanghino, Ilir
Shelna ha bevuto alcolici. Il narcotest, eseguito quattro ore dopo il delitto,
ha evidenziato un tasso alcolico di 0,6 grammi per litro di sangue. Poco al di
sopra del limite massimo sancito per legge. Se si considera che il picco
degli effetti dell’alcol si manifesta circa mezz’ora dopo l’assunzione delle
sostanze, se si considera inoltre che il test è stato eseguito quattro ore
dopo, calcolando il peso del giovane, è facile ipotizzare che nel momento in
cui è stato consumato l’omicidio il tasso alcolico fosse di gran lunga
superiore, prossimo al grammo e mezzo per litro. Qualche bicchiere forte
prima di affrontare il rivale? Oppure il giovane era aduso all’alcol, come
sostengono i congiunti della vittima, a tal punto che quando alzava un po’
troppo il gomito non risparmiava maltrattamenti alla moglie? Ilir Shelna
non ha voluto sottoporsi ad accertamenti specifici dai quali potrebbe emergere
la sua condizione di etilista. Scontata da parte del giudice delle indagini preliminari
l’emissione della custodia cautelare in carcere: motivata dal pericolo di fuga
e dal pericolo di reiterazione del reato. G.Colt. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO La vittima, 15 anni, vagava in stato di incoscienza Fa ubriacare ragazza e la violenta: arrestato Giovane operaio a Francavilla in Sinni (Pz) FRANCAVILLA IN SINNI Come previsto, già prima dell’alba un arresto per la
violenza su una minorenne a Francavilla in Sinni, nell’area sud della Provincia
di Potenza. A finire in carcere è un giovane operaio del paese, Milton
Gallicchio, 22 anni, ma i carabinieri proseguono con le loro indagini volte a
«chiarire altre situazione non ancora definite» ossia ad «accertare eventuali
altre responsabilità». Lo spettro è sempre quello: che la violenza sulla
ragazza, ridotta in stato di incoscienza, sia stata consumata da un «branco».
Il caso della violenza che si è consumata nella notte tra sabato e domenica,
insomma, non si è chiuso con l’arresto del ragazzo di essere colui che, dopo
aver fatto ubriacare la vittima, l’ha portata in un bosco, e ne ha abusato. I
carabinieri guidati dal comandante provinciale, col. Domenico Pagano e da
quello della Compagnia di Senise, cap. Biagio Simonetti, vanno avanti tra
rilievi sui luoghi teatro del delitto e altri interrogatori. Certo, molto ci si
aspetta possa essere chiarito dall’interrogatorio dello stesso Gallicchio, ora
rinchiuso nel carcere di Sala Consilina, molto potrebbe uscire anche dal
racconto della ragazza, affetta, oltre che dalle lesioni fisiche, da un forte
stato di chock e per questo ricoverata all’ospedale di Chiaromonte. In ogni
caso, però, i carabinieri continuano a seguire quella strada di indagini
autonome che fino a questo momento ha portato all’importante risultato
dell’arresto colto in breve tempo. A incentrare i sospetti su Gallicchio,
infatti, si è arrivati in pratica già prima che la ragazza venisse ritrovata a
vagare in evidente stato di chock all’incirca alle cinque del mattino di
domenica. Subito dopo che sabato notte i genitori ne avevano denunciato la
scomparsa, i militari hanno immediatamente raggiunto e interrogato tutti i suoi
amici. Vari gli elementi che evidenziavano la posizione particolare del
giovane. Innanzitutto era l’unico a non essersi ritirato a casa, poi, il suo
nome era stato fatto dagli altri compagni della vittima per indicare la persona
con cui la ragazza si era incontrata quel sabato sera nella villa comunale di
Francavilla in Sinni, e con cui, a ora tarda si era recata in un bar. Lì,
stando alla ricostruzione degli investigatori, Gallicchio avrebbe indotto la
giovane a bere alcolici fino a perdere il controllo. Ancora con Gallicchio
la ragazza avrebbe lasciato il locale in stato di incoscienza e il giovane
l’avrebbe portata in un bosco vicino dove ne avrebbe abusato. Probabilmente non
aveva considerato l’allarme causato dall’assenza della ragazza, così quando
Gallicchio ha fatto ritorno a casa, verso le cinque del mattino, ha pensato di
abbandonare la vittima in stato di incoscienza sul ciglio di una strada. A Casa
del giovane, però, si erano già recati i carabinieri e appena rientrato è stato
sottoposto a interrogatorio. Le risposte fornite sono subito risultate
incongruenti. Il giovane si sarebbe contraddetto e le motivazioni date sul
motivo della sua assenza da casa sono risultate prive di riscontro alle
verifiche fatte dai militari. E’ stato così disposto il fermo. L’anno scorso,
ad agosto, del giovane si erano già occupate le cronache per un triste
incidente in cui rimase coinvolto e in cui persero la vita tre ragazze. E sulla
situazione giovanile, anche a seguito dell’ultimo episodio, il sindaco di
Francavilla, Vincenzo Amatucci ha annunciato un dibattito in occasione della
seduta di Consiglio Comunale già prevista per domani. Giovanni Rivelli IL GAZZETTINO (VICENZA) MUSSOLENTE Inseguita e bloccata in auto, la donna ha
chiamato in soccorso i Cc che hanno evitato una zuffa Ubriaco, "assale" in strada l’ex-moglie L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e
la patente gli è stata ritirata Mussolente Non si erano lasciati - diciamo - pacificamente. Domenica,
lui l’ha incrociata in auto, l’ha inseguita, l’ha bloccata e ha cominciato
ad insultarla. È arrivata una pattuglia dei Carabinieri che ha scoperto che
l’uomo era ubriaco. Risultato: denuncia per guida in stato di ebbrezza e ritiro
della patente. Ma almeno i due ex-coniugi non si sono picchiati. Alle 18.15 dell’altroieri, F.T., 40 anni, di Mussolente,
da viale XI Febbraio, in paese, ha chiamato il "112". "Aiuto -
ha riferito concitata alla centrale dell’Arma - il mio ex-marito mi ha
inseguito, mi ha chiuso la strada con la macchina e ora mi minaccia!" Il tipo in questione era O.E., 41 anni, sempre di
Mussolente. È emerso che l’uomo non ha gradito la separazione e da tempo in
vari modi tormenta l’ex-moglie. I militari hanno notato che il 41enne, che
aveva accanto a sè il suo "Fiorino", era sin troppo agitato. L’hanno
sottoposto al test alcolimetrico e questo ha dato esito positivo: 210 mg./dl.,
più di quattro volte il consentito. A questo punto gli uomini del Norm lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli hanno ritirato la patente. Nulla invece gli è stato contestato per quanto riguarda l’aggressione a F.T., rimasta a livello verbale. IL MESSAGGERO (MARCHE) Prevenzione sul consumo di alcol dei giovani SAN BENEDETTO - Il Servizio Risposte Alcologiche, Settore Attività Sociali e Educative del Comune di San Benedetto, aderisce al mese nazionale di prevenzione all’uso di alcol promosso dalla Società Italiana Alcologia e dall’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento. Assodato che l’alcol è uno dei più gravi fattori di rischio per la salute dei cittadini, soprattutto dei giovani, si cerca di fornire la migliori informazioni. Venerdì 21 aprile il Servizio Risposte Alcologiche del Comune allestirà una gazebo in viale S.Moretti, per consentire a tutti di approfondire la conoscenza dei problemi derivanti dal consumo di alcol. Sarà distribuito materiale per l’educazione dei giovani. IL MASCALZONE Alcol: sai cosa bevi? + sai – rischi! S. Benedetto T., 2006-04-11 - l’iniziativa: il 21 aprile nella
nostra città, nei pressi di viale Secondo Moretti, il
Servizio Risposte Alcologiche del Comune - Settore attività sociali ed
educative-, in collaborazione con le famiglie dei Club degli Alcolisti in
Trattamento della città e con la partecipazione di A.A. allestirà un Gazebo per favorire la diffusione
d’informazione sulle tematiche alcolcorrelate,
attraverso la distribuzione di materiale informativo gratuito (vedi opuscolo informativo). Non solo….. Città di S. Benedetto del Tronto, Settore attività
sociali ed educative Servizio Risposte Alcologiche, Mese Nazionale della
prevenzione alcologica 2006
IL SECOLO XIX San Martino, una notte di paura CRIMINALITA’ Polizia, carabinieri e vigili urbani
impegnati in una grandissima caccia all’uomo. Al momento senza esito Nordafricano "impazzito"
aggredisce titolare di pizzeria e sfascia auto e moto Sanremo Non si conosce ancora il suo nome, in compenso si
sa cosa è riuscito a combinare nel volgere di appena mezzora. Nell’ordine: ha
distrutto una decina di scooter, preso a calci otto macchine, ha aggredito il
titolare di una pizzeria dopo averlo scaraventato contro una vetrata del locale
mandandola in frantumi. Ma non è tutto. Dopo essersi spostato di circa duecento
metri, si è accanito su altre vetture e contro uno dei proprietari che tentava
di fermarlo. Poi si è dato alla fuga lungo l’ex ferrovia. Polizia,
carabinieri e vigili urbani hanno dato vita a una imponente caccia all’uomo,
che purtroppo si è conclusa - per il momento - senza esito. L’unica cosa certa è che il
protagonista della rovinosa scorribanda modello far west è un cittadino
nordafricano di una trentina d’anni grosso come un armadio. Così almeno lo
hanno definito coloro che domenica sera, a San Martino, lo hanno visto
all’opera. Erano da poco passate le 21,30, la pizzeria "Da Romano"
era piena di gente che cenava tranquillamente. Ad un certo punto si sono
sentite delle urla. E un fracasso infernale. Fuori, lungo il marciapiede, c’era
un extracomunitario che rovesciava uno dopo l’altro tutti gli scooter
parcheggiati davanti al locale. Un paio di clienti sono usciti nel tentativo di
bloccare l’uomo, visibilmente ubriaco e «forse sotto l’effetto di
cocaina», ha sostenuto ieri il commissariato. Per nulla intimorito, il
nordafricano ha preso a tirare calci contro le macchine posteggiate da entrambi
i lati di corso Cavallotti. Poi è tornato davanti alla
pizzeria, dove nel frattempo è sopraggiunto anche il figlio del titolare,
Roberto Romano. Il ristoratore viene affrontato dal nordafricano: spintoni,
calci. Poi cede una delle vetrate e Romano si ferisce, per fortuna in modo
lieve. Qualcuno chiede l’intervento della polizia. Due pattuglie si precipitano
in corso Cavallotti. Arrivano anche i carabinieri e anche loro con due
equipaggi. L’uomo sembra sparito nel nulla. «E’ scappato verso il centro», dice
un testimone. Vengono avvisati anche i vigili urbani, perchè organizzino un
posto di blocco all’altezza del rondò Garibaldi. Dieci minuti più tardi al centralino del commissariato
arriva una seconda telefonata: «Sotto casa abbiamo un pazzo che sta sfasciando
le nostre macchine». La strada è via Ansaldi. Interviene una volante, ma nel
frattempo l’extracomunitario ha concesso il bis prendendo a calci altre vetture
e aggredendo il direttore dell’Amaie, Giancarlo Bellosta: la cui unica colpa è
stata quella di scendere in strada nel tentativo di "difendere" la
sua macchina. Il manager comunque se l’è cavata con qualche graffio e il
pullover strappato. «Lo abbiamo visto correre verso l’ex ferrovia», hanno
detto altri testimoni. Polizia e carabinieri hanno perlustrato quasi tre
chilometri di massicciata, ma dell’uomo nessuna traccia. «Abbiamo mostrato
diverse foto segnaletiche, forse ci siamo fatti un’idea dell’autore del raid
anche se - ha detto ieri il dirigente del commissariato, Pietro Martullo - al
momento siamo ancora impegnati a trovare altri riscontri». Fabio Pin CLUBPAPILLON.IT BIRRA FUORI STRADA Da mesi occhieggiava dai cartelloni delle autostrade italiane, ma dal 4 aprile è stata bandita: si tratta della pubblicità della Drive Beer, che univa all’immagine di Giancarlo Fisichella lo slogan “La birra in regola con il codice della strada”. E’ stata dichiarata non in regola dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, grazie ad una denuncia di Efrem Bovo, presidente onorario dell’Istituto di studi sociali Cuniolo, che ha messo in luce l’inammissibilità di un’incitazione a consumare alcool prima di guidare: “Va contro sicurezza e buonsenso”. IRAN: LEGGI PIU’ SEVERE CONTRO ALCOOL, MA NON SI E’ MAI
BEVUTO TANTO = Teheran, 9 apr. (Adnkronos) - Chi beve o vende alcool in Iran rischia 74 frustate, una multa salata e da uno a tre mesi di carcere. Sono queste le nuove pene con le quali il parlamento a maggioranza conservatrice intende bloccare il consumo, ma lo sforzo appare vano, racconta il New york Times. L’aggiunta di una multa e il raddoppio del periodo di detenzione non sembrano infatti scoraggiare un mercato sempre piu’ florido. Un venditore di alcolici, indicato col nome di fantasia di Alan, commenta divertito che la multa e’ in ogni caso inferiore alle tasse che dovrebbe pagare per un commercio lecito. ’’La richiesta e’ alta e il reddito ottimo. Non potrei lasciare’’, afferma, mentre il suo cellulare squilla in continuazione per le richieste dei clienti. La gente chiama e la merce viene portata domicilio da fattorini a bordo di scooter. Vini e liquori di tutte le marche sono ora facili da trovare, grazie al contrabbando dal Kurdistan iracheno. La repubblica islamica ha ingaggiato fin dal suo avvento nel 1979 una decisa lotta agli alcolici, il cui consumo e’ vietato dal Corano. Ma si e’ scontrata con un’abitudine diffusa, che ha anche profonde radici culturali. Il vino, mey in persiano, e’ stato celebrato per secoli dai poeti, mentre scavi archeologici provano che la bevanda era prodotta in Persia gia’ nel 5400 avanti Cristo. I primi reperti in Francia risalgono soltanto al 500 avanti Cristo. Nel 1997, dopo l’elezione del presidente riformista Mohammed Khatami, il governo ha autorizzato la vendita di alcool puro nei negozi. In breve sono sorte 40 distillerie, spesso dotate di macchinari importati da Cina e Europa. Una bottiglietta da 600 millimetri costa meno dell’equivalente di tre euro e la gente la usa mischiando una parte di alcool e due di succo di frutta. Secondo una fonte governativa, naturalmente anonima, il provvedimento era un modo per arginare il numero di persone avvelenate da alcool di contrabbando di cattiva qualita’. Tuttavia le vendita viene a volta ostacolata. Uno degli impianti, che produceva birra e vino prima della rivoluzione islamica, vendeva 20mila bottigliette al giorno prima che il governo le imponesse di aggiungere un addittivo che lo rendeva amaro. Le vendite sono precipitate a 3mila bottigliette. IL MATTINO (AVELLINO) Maxi-rissa durante la notte: tre feriti MARIA ELENA GRASSO
IL GAZZETTINO (VICENZA) Altavilla Vicentina (G.Z.) Musica ... Musica e cocktail analcolici:
saranno questi gli ingredienti dell’happening in programma domani dalle 21 al
Centro Giovanile Area 51. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Comune
di Altavilla e la cooperativa sociale "Il Mosaico", si propone di
lanciare un forte messaggio in controtendenza con la cultura diffusa, che
valorizza le bevande alcoliche come veicolo di integrazione e spesso etichetta
i non bevitori come antisociali. La serata rientra nelle iniziative di "Meno alcol più
gusto", la campagna di sensibilizzazione promossa dal Sert dell’Ulss 6 di
Vicenza in questo mese di aprile, preceduta ad Altavilla da un primo incontro
svoltosi lo scorso mercoledì, durante il quale gli Alcolisti Anonimi hanno
presentato la loro attività, portando anche alcune testimonianze dirette. L’appuntamento - sottolineano gli organizzatori - vuole
essere un’occasione per stare bene in compagnia senza bisogno di ricorrere
all’alcol come "ingrediente indispensabile". Una serata di
divertimento, intrattenimento e buona musica in cui ci sarà modo di parlare di
piacere, benessere e salute. Durante l’happening si cercherà inoltre di far
luce sui percorsi di sostegno disponibili per chi desidera liberarsi dalla
dipendenza dall’alcol. Sono molte le soluzioni, individuali o di gruppo,
presenti in modo attivo e capillare su tutto il territorio.«Un momento di
aggregazione importante - sottolinea il sindaco Giannira Petucco - per sensibilizzare
la cittadinanza, con particolare riguardo ai giovani, su un tema sempre più
d’attualità nel territorio. La partecipazione del Comune alla campagna ’Meno
alcol più gusto’ vuole essere un ulteriore passo nell’impegno che
l’amministrazione dedica a un problema sentito anche nel nostro paese». Per chi vorrà essere presente alla serata è garantito un buono per una consumazione gratuita, ovviamente analcolica. L’ingresso è libero. Per informazioni si può telefonare allo 0444/291666. IL MESSAGGERO (UMBRIA) VANDALISMI A CITTA’ DI CASTELLO Giovani nei guai
per scritte spray sui camion Denunciati quattro studenti, dopo una festa avevano
causato danni per seimila euro di SIMONE SANTI CITTA’ DI CASTELLO - Una serata di festa era finita in
ebbrezza, facendo saltare i freni inibitori e spingendo tutto il gruppo a
compiere atti di vandalismo. Adesso quattro giovani altotiberini, responsabili
di una bravata che aveva causato almeno seimila euro di danni, sono stati
scoperti e denunciati alla procura della Repubblica di Perugia dai Carabinieri
di Città di Castello, a conclusione di una meticolosa indagine. Dei giovani studenti sono state fornite solo le iniziali
dei nomi: C.G. 18enne, N.M. 19enne, entrambi di Comuni alla periferia del
capoluogo tifernate, poi B.C. e T.G., entrambi 18enni. Tutti sono stati
denunciati per ”danneggiamento in concorso”. I giovani a metà marzo partecipavano ad una festa
organizzata presso un circolo Acli. Poi, senza un motivo, forse per una
bravata, sono entrati nel parcheggio di una nota ditta di autotrasporti,
situata vicino al locale. Con delle bombolette spray di vernice hanno
imbrattato le fiancate di alcuni camion. I ragazzi con queste bombolette hanno disegnato delle
righe, coprendo le scritte. La ditta di autotrasporti per riverniciare i mezzi
ha subìto un danno di circa 6.000 euro. E il giorno dopo era scattata la
denuncia ai Carabinieri. I militari hanno subito avviato indagini, interrogando alcuni partecipanti alla festa, che hanno indirizzato le forze dell’ordine all’individuazione dei responsabili del danneggiamento. Qualcuno ha affermato che i ragazzi avevano bevuto troppo durante la festa ed erano stati coinvolti in un momento di particolare euforia. La presenza delle bombolette spray, che doveva servire per verniciare qualche parete, è servita invece per fare danni, che ora i ragazzi dovranno rifondere, a spese dei propri genitori. IL GAZZETTINO (UDINE) ACU Abuso di alcol alla guida Domani, alle 9.35, nell’aula magna del Copernico in via Planis 25 è in programma una conferenza su «Circolazione stradale: abuso di sostanze alcoliche; rischi e sanzioni conseguenti. Conseguenze traumatiche degli incidenti stradali». L’incontro di studio è organizzato dall’Acu di Udine. Interverranno tra gli altri, il commissario capo dottor Gianluca Romiti, dirigente del Coa di Udine e la dottoressa Emiliana Bizzarrini, dirigente medico del Gervasutta. IL GAZZETTINO (PADOVA) Lettera aperta a Claudio Piron,
Assessore alle politiche giovanili del comune di Padova Ho letto con attenzione quanto da Lei dichiarato
nell’articolo apparso nell’edizione di sabato 8 aprile dell’edizione locale de
"Il Gazzettino" e mi permetto di chiosare alcune Sue affermazioni,
con l’unico scopo di fare chiarezza e di proporre qualche considerazione, non per
"distruggere", ma per "costruire", visto che, come Lei
giustamente dice, si tratta di far sì che "in questo mondo dove tutto
sembra lecito a rimetterci saranno i nostri giovani". Sono perfettamente
d’accordo sul fatto che è necessario combattere "contro il business
televisivo, la porcheria dei Grandi Fratelli, le Fattorie, le Isole dei Famosi
": da parte mia Le assicuro, visto che Lei lo auspica, che sia come
insegnante che come operatore sociale ho sempre combattuto in proposito,
proprio perché i miei studenti e i giovani possano crescere in modo equilibrato
e armonico, in ogni caso senza portare il proprio cervello all’ammasso, ma
ragionare con la propria testa. In quest’ottica non posso nascondere le mie forti
perplessità circa una realtà negativa che è sotto gli occhi di tutti: il
dilagare dell’uso e dell’abuso di alcol e di droghe di ogni tipo, che riguarda
sia gli adulti che i giovani. Ma parliamo di questi ultimi e in particolare di
un fenomeno che avviene in modo palese: il popolo degli spritz che si
caratterizza per una serie di comportamenti pericolosi e negativi sia sul piano
della salute che su quello dell’educazione civica di primo livello. Neanch’io
sono un "bacchettone", ma non credo sia giusto assistere impotenti a
disgustose scene di massa che passano da ingurgitare in dosi massicce delle
vere e proprie bombe (spesso gli spritz bevuti non si limitano certamente a
uno, e magari si accompagnano ad altre sostanze) e poi trasferirsi sul piano di
comportamenti incivili, come lordare in tutte le maniere le piazze, le vie, le
case, con il contorno di danni e insulti alle persone, senza contare il
disturbo e l’attacco al diritto della quiete pubblica, visto che schiamazzi e
quant’altro si protraggono fino a notte inoltrata. Non credo che questo corrisponda al criterio più logico di
"legalità", e mi permetto di sottolineare in primo luogo il pericolo
per la salute. Educare vuol dire anche saper dire qualche "no", che
può essere "scomodo" e "impopolare", ma che è necessario e
anche utile se è fatto con rispetto per la persona e nella giusta misura. E passiamo all’altra iniziativa, che ho criticato, quella
delle conferenze, degli incontri informativi con gli studenti delle scuole
medie superiori. Insisto nel dire che in questa prospettiva non servono a niente,
come pure non serve a niente la somministrazione di questionari: c’è già ampio
materiale in proposito. Questa non è una mia opinione personale, ma la
posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un organismo che
proprio Lei ha invitato qui a Padova l’anno scorso, e che anche qui nella
nostra città ha ribadito le linee-guida di una giusta politica in questo
ambito: no all’informazione isolata da un contesto più ampio, no al terrorismo
psicologico, sì a un lavoro più difficile, meno popolare e più lungo, che deve
puntare da un lato ad agire sugli "atteggiamenti" e sui modi di
vivere negativi, dall’altro a coordinare gli interventi tra mondo della scuola
e dei giovani e gli adulti, in un’ottica di interazione con il territorio e con
il più vasto contesto della realtà sociale e politica. La salute privata e
pubblica (è ancora l’OMS che parla) non è assenza di malattie, ma star bene dal
punto di vista individuale e sociale in una prospettiva di equilibrio e di
armonia. Personalmente è dal 1970 che mi occupo di questi problemi
e, modestamente, credo di aver acquisito una sufficiente esperienza, che mi
porta a respingere le Sue affermazioni, quando dice che le mie opinioni sono
"affermazioni gratuite e giudizi fuori luogo": per fare il bene non basta
cercare di farlo in qualsiasi maniera, ma bisogna farlo bene (lo sostiene in
modo molto chiaro padre Dante, anche parlando di se stesso), altrimenti si
rischia di fare peggio. Tutto questo lo dico senza spirito di polemiche sterili
e, se Lei lo riterrà opportuno, offro la mia piena disponibilità senza
pretendere di insegnare niente a nessuno. Le auguro in ogni caso buon lavoro
per il Suo delicato lavoro e Le invio i miei più cordiali saluti. Giuseppe Iori IL GAZZETTINO (PADOVA) Commozione e lacrime tra gli studenti dello Scalcerle per
la morte delle loro compagne diciottenni Nicole Garneri e Carolina
Ardinghi «Poche ore prima ballavano belle e felici» Il preside Giulio Pavanini: «Daremo vita a un’associazione
benefica, questa tragedia non dovrà essere dimenticata» La morte di Nicole Garneri e Carolina Ardinghi è stata
pianta da tanti compagni di scuola delle due studentesse di quinta all’istituto
Scalcerle. Ieri mattina molte amiche delle diciottenni che hanno perso la vita
nell’incidente stradale di domenica sera sul cavalcavia di Chiesanuova non ce
l’hanno fatta a rimanere in classe: i genitori le sorreggevano all’uscita
dall’istituto superiore di via delle Cave mentre si abbandonavano ad un pianto
disperato. Altri compagni si abbracciavano in corridoio cercando di affrontare
assieme un dolore tanto grande, arrivato all’improvviso al termine di un fine
settimana passato con spensieratezza. «Ho visto Carolina, Nicole e Silvia ieri pomeriggio
(domenica per chi legge, ndr) in discoteca - ricordava Simone asciugandosi una
lacrima - avevano ballato tutto il tempo sui cubi dell’Extra, ammirate da
tutti. Erano sempre solari, sorridenti, felici di vivere. Adesso Carolina e
Nicole non ci sono più. So che Silvia Ministero era alla guida dell’auto e
se la caverà. Mi dispiace per lei e per le tre famiglie che sono state
coinvolte in questa tragedia». Poi il compagno di scuola delle tre diciottenni
ricorda la gita a Parigi con Silvia Ministero e Nicole Garneri e il legame
inseparabile che le univa a Carolina Ardinghi.Allo Scalcerle ieri mattina è
arrivato anche l’assessore alla scuola del Comune Claudio Piron: «È un lutto
terribile per tutta la città - ha spiegato all’uscita - proprio la settimana
scorsa abbiamo concluso in questo istituto le iniziative per la prevenzione
dell’abuso dell’alcool nei giovani. La scuola fa molto per poter educare i
ragazzi alla consapevolezza dei rischi della guida, e probabilmente va fatto
ancora qualche sforzo in più. Anch’io sono padre di tre figli e sono sconvolto
da una tragedia come questa, che troppo spesso abbiamo dovuto commentare.
Probabilmente come genitori dobbiamo cercare di educare meglio i nostri figli
alla percezione del rischio, è importante spiegare ai nostri ragazzi che la
vita non è uno spot virtuale e mettersi al volante non è un gioco». (*) Il preside Giulio Pavanini ieri ha annunciato che sulla
morte di Nicole Garneri e Carolina Ardinghi verrà aperta una riflessione con
gli studenti dello Scalcerle. «Daremo vita ad una iniziativa benefica in memoria di
queste due nostre giovani studentesse - ha spiegato il preside -. È
importantissimo che i compagni di scuola di queste ragazze traggano un
insegnamento e un monito da quanto è successo, perché questo dramma che ha
sconvolto tre famiglie non sia accaduto in vano». Alla guida della Mini Cooper domenica sera c’era Silvia
Ministero, aveva preso la patente lo scorso dicembre appena raggiunta la
maggiore età. Nicole Garneri aveva superato gli esami teorici e si stava
preparando per l’esame di guida. Carolina Ardinghi aspettava a giorni di
potersi mettere al volante della Fiat Punto che i genitori le avrebbero
regalato per l’estate.«Al pensiero di poter guidare l’auto Carolina era
felicissima - ricordava ieri un’altra compagna di scuola - non parlava
d’altro». I sogni di indipendenza e di libertà di Nicole e Carolina
sono finiti in un attimo al termine della carambola in cui hanno perso la vita.
Silvia Ministero è ricoverata in ospedale e ieri mattina è stata dimessa. Le
sue ferite guariranno. Rimarrà in lei e in tutti i ragazzi che hanno conosciuto
Nicole e Carolina il ricordo di due ragazze solari e carine, morte all’alba
della vita a causa di una sbandata sulla strada del ritorno a casa al termine
di una giornata passata in maniera spensierata e felice in discoteca. Legato ad un palo della pista ciclabile di via Chiesanuova
qualcuno ieri mattina ha portato un mazzo di fiori di campo. Nelle classi
quinta H ed F questa mattina i compagni di Nicole e Carolina appoggeranno
biglietti di ricordo e fiori bianchi. Segni che rappresentano in maniera
semplice un dolore grande per due morti assurde. Alberto Gottardo IL GAZZETTINO (Nordest) Non è stato trovato il segno di alcuna frenata sul luogo
dello schianto costato la vita alle studentesse Tragedia dell’inesperienza Domani i funerali a Caselle Una tragedia dell’inesperienza. Sul punto dello schianto costato la vita a Nicole Garneri, 18 anni, e Carolina Arlinghi, 19 anni, entrambe residenti a Caselle di Selvazzano, non sarebbe stato trovato alcun segno di frenata da parte della polizia municipale che ieri ha compiuto un nuovo sopralluogo. La guidatrice della Mini Cooper, Silvia Ministero, 18 anni, che è già stata dimessa, è stata indagata per duplice omicidio colposo. È probabile che la giovane abbia imboccato ad alta velocità lo svincolo di corso Australia e che poi non si sia resa conto di essere già arrivata in via Chiesanuova, superando lo spartitraffico e finendo contro una Tuareg. Domani, alle 15.30, a Caselle, si terranno i funerali delle due studentesse.
BRESCIA OGGI MANERBIO. Al Palasturla 5000 indiani: incidenti e code Per il «sì» al concerto opposizione all’attacco Palasturla di
Manerbio stracolmo domenica per il concerto di musica indiana, con musicisti di
fama mondiale come Sharma Anil e Herri Kamaljit con le loro band, che hanno
intrattenuto per più di tre ore 5000 connazionali. Ma allo spettacolo si devono
purtroppo aggiungere episodi spiacevoli di risse fra il pubblico,
prontamente sedate dalle forze dell’ordine. Inoltre i carabinieri sono stati
impegnati a fine concerto per disagi creati al traffico a causa di vari
tamponamenti tra veicoli che imboccavano la strada che dal Palasturla porta
sulla ss 668 lenese. Fortunatamente non si sono registrati danni alle persone,
ma dai controlli effettuati su alcuni automobilisti si è registrato un abuso
di bevande alcoliche. I tafferugli e i disordini hanno fatto sorgere
domande fra le forze politiche di opposizione, riguardo all’ autorizzazzione di
una manifestazione che comporta un dispiegamento di forze dell’ordine che in
concomitanza con le elezioni politiche non era possibile garantire. Secon
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