COME RICHIEDERLO La domanda di rilascio del passaporto elettronico e’
presentata personalmente dall’interessato, in Italia: nel luogo dove il
richiedente ha residenza, domicilio o dimora, alla questura o all’ufficio
locale distaccato di pubblica sicurezza, ovvero, in mancanza di questi, al
comando locale dei carabinieri o al comune; all’estero: alle rappresentanze
diplomatiche e consolari. Presso il Ministero degli affari esteri e’ previsto
il rilascio di passaporti elettronici per motivi istituzionali. Con la domanda l’interessato deve indicare ed
autocertificare il nome, il cognome, il luogo e data di nascita, la
cittadinanza italiana, la residenza anagrafica, la statura e colore degli
occhi, lo stato civile in relazione al matrimonio, lo stato di famiglia,
l’eventuale esistenza di procedimenti penali o di condanne penali, nonche’ di
multe o ammende non pagate relative sempre a procedimenti penali, nonche’
l’esistenza di eventuali misure di sicurezza detentiva o di prevenzione,
l’eventuale status di fallito, l’eventuale esistenza di obblighi alimentari.
Alla domanda devono essere allegate le due solite foto identiche frontali e a
volto scoperto, conformi alle modalita’ richieste dall’Icao. Al momento della presentazione della domanda verificata
l’identita’ dell’interessato deve essere acquisita, attraverso la scansione
elettronica, l’impronta del dito indice delle mani dell’interessato. Se, in una
mano, - spiega il decreto - l’impronta del dito indice non fosse disponibile si
utilizzera’ per la stessa, procedendo in successione, la prima impronta
disponibile nelle dita medio, anulare e pollice. Ove a causa di mutilazioni le
impronte siano inesistenti, o per lo stato dell’epidermide le stesse non
fossero leggibili, si omettera’ l’acquisizione delle impronte. Il passaporto elettronico va ritirato personalmente
dall’interessato presso l’ufficio competente, in genere lo stesso che ha
ricevuto la domanda. Al momento della consegna, l’Ufficio competente
verifichera’ il funzionamento del passaporto e l’identita’ del titolare
attraverso la lettura delle impronte. Il decreto prevede l’istituzione presso il Dipartimento
della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno, una banca dati passaporti
per finalita’ amministrative di verifica dell’esistenza di precedenti
passaporti rilasciati alla medesima persona ovvero dei dati del passaporto in
caso di denuncia di furto o smarrimento del documento nonche’ per consentire le
necessarie verifiche in caso di malfunzionamento del chip. La banca dati
contiene esclusivamente le informazioni relative ai passaporti emessi in Italia
e all’estero. Per ogni passaporto sono registrati nella banca dati tutti i dati
identificativi del passaporto stesso e del chip, nonche’ le generalita’ e la
fotografia dell’interessato. Non sono registrate le impronte digitali e dati
biometrici da queste derivati sono altresi’ registrate le informazioni relative
al furto o allo smarrimento del passaporto, nonche’ i provvedimenti di
sospensione di validita’ dello stesso. Gli elementi e i dati biometrici possono
essere utilizzati solo per finalita’ di verifica dell’identita’ del titolare
del passaporto. (Ansa) |
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