(ASAPS) Il tanto agognato “motorino” non è più l’oggetto
dei desideri degli adolescenti di oggi. Il vecchio “cinquantino” è stato messo
in un angolo, per lasciare spazio alle “microcar”. Uguali in tutto e per tutto
ai ciclomotori, stessa cilindrata, stessa potenza e stessa velocità massima di
45 km/h. Attenzione però, proprio come i “cinquantini” possono essere manomesse
fino a fargli raggiungere i 90/100 km/h. Oltre al boom di vendite, 10.000
immatricolazioni in Italia, 2.500 solo a Roma, questi “micro” veicoli si sono
aggiudicati anche il primato per quel che riguarda gli incidenti stradali. Le
stime parlano di oltre duecento nel solo 2005. Un dato allarmante che potrebbe
indurre le autorità a ripensare la prassi per il rilascio del patentino, ai
guidatori di minore età. Oggi infatti è sufficiente superare una prova teorica
rispondendo esattamente a sei domande su dieci. Questo però non basta a
verificare l’effettiva capacità di guida del candidato. “La stupefacente
proliferazione dei quadricicli leggeri – spiega Carlo Buttarelli, comandante
del Git (Gruppo Intervento Traffico) della Polizia Municipale - è senz’altro
imputabile alle maggiori possibilità di trovare parcheggio offerte dalle
ridotte dimensioni del veicolo. Ma non bisogna sottovalutare il fattore
dell’estrema facilità con la quale vengono rilasciate le licenze di guida”. “Questi
veicoli – continua Buttarelli - sono in tutto e per tutto equiparabili ai
ciclomotori, ma non sono così innocui come sembrano. In proposito c’è da
considerare seriamente il fattore psicologico del conducente. Il suo
comportamento, infatti, a causa della sicurezza fornita dal condurre
dall’interno di un abitacolo, potrebbe non essere guidato dalla prudenza
richiesta dalla situazione. D’altra parte i limiti imposti al peso della
vettura, per esempio, fanno sì che essa non abbia niente a che vedere con la
stabilità e la resistenza agli impatti che possiede un’automobile. Per non
parlare poi della percezione della velocità a cui si sta procedendo che,
essendo al riparo, è completamente differente rispetto a quella del
ciclomotore”. Attenzione però a non generalizzare. Il fenomeno “microcar”,
infatti, non riguarda solo gli adolescenti. Queste vetture leggere vengono
utilizzate anche da persone adulte, per svariati motivi: accedere alle ztl
senza richiedere gli appositi permessi, muoversi più agilmente nel traffico
cittadino o trovare parcheggio più facilmente. (ASAPS) |
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