(ASAPS) – Da persone meno giovani, confessiamolo, non ce
lo aspetteremmo mai. Eppure la cronaca ci smentisce: a Bologna una signora di 60 anni, ha investito e ucciso un
motociclista, scappando senza nemmeno essersi fermata. È stata rintracciata due
ore dopo, da una volante della polizia che aveva raccolto la nota dei primi
agenti intervenuti alle 21.30 sulla via Emilia, all’altezza di Toscanella di
Dozza, nei pressi di Imola. I poliziotti avevano sentito alcuni testimoni
dell’incidente, che avevano parlato di una donna alla guida di una monovolume
Mitsubishi Space Star. Quell’auto si era scontrata con la Ducati di Rosario
Preziosi, un 45enne di Imola, deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale. La
pirata della strada era tornata a casa, nel cui garage aveva parcheggiato
tranquillamente la propria auto. Quando hanno suonato al suo campanello, i
poliziotti si sono sentiti raccontare che era scappata per paura, spinta dal
panico, che si sarebbe comunque presentata. Difficile dire se sia vero. Lei se
la caverà con una denuncia a piede libero, mentre il motociclista è sul tavolo
dell’obitorio. Meno tragico, ma comunque drammatico, l’episodio di Viareggio, dove una signora di 81 anni
ha prima provocato un incidente, urtando un motociclista sul lungomare, e poi è
fuggita. Una volante del Commissariato,
l’ha intercettata poco dopo, ma lei non si è fermata. Ha ignorato l’alt ed ha
continuato a scappare. Le è stata chiusa la strada, ed ha risposto ingranando
la retromarcia. Poi, definitivamente bloccata, si è chiusa in auto ed ha
rifiutato di dare i documenti, fino all’intervento energico del capopattuglia.
Denuncia a piede libero, anche per resistenza, e ritiro immediato della
patente. (ASAPS)
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