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Rassegna stampa Alcol e guida del 18 aprile 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ANSA

PREOCCUPAZIONE DEGLI ESPERTI PER IL CONSUMO DI ALCOL TRA GIOVANI

ROMA - Attenzione sempre più puntata su giovani e giovanissimi alla giornata mondiale sulla prevenzione del consumo di alcol del 20 aprile. Secondo i più recenti dati a disposizione del ministero della salute più della metà delle vittime degli incidenti stradali è causata dall’alcol e in particolare ogni anno nel nostro Paese, perdono la vita sulle strade circa 200 giovani, per guida in stato di ebbrezza. Il consumo di alcol, soprattutto fuori pasto, fra gli adolescenti è in costante crescita: i giovani, specialmente le ragazze, bevono per sentirsi più sicuri e loquaci in gruppo. Bere è considerato trendy agli occhi degli amici.
L’età di avvio al consumo alcolico in Italia secondo un recente raffronto internazionale risulta essere la più bassa d’Europa: circa 12 anni; e il dato è particolarmente preoccupante, sostengono gli esperti che giovedì dedicheranno un convegno nazionale a all’Istituto superiore di sanità, anche per motivi strettamente medici: prima dei 15 anni l’apparato digerente non ha completato la maturazione del complesso sistema biologico-enzimatico che smonta l’alcol per digerirlo ed è quindi inevitabile, spiega Emanuele Scafato dell’osservatorio nazionale alcol dell’Iss, che qualsiasi bevanda alcolica consumata esponga a maggior rischio l’organismo. Il sistema di smaltimento dell’alcol è inoltre differente per i due sessi, essendo comunque l’organismo femminile dotato di un sistema capace di eliminare la metà dell’alcol ingerito rispetto a quanto avviene per i maschi; da ciò ne deriva che le donne sono più vulnerabili e che sperimentano gli effetti negativi dell’alcol con la metà delle quantità ingerite dagli uomini. La natura, in questo caso, non conferisce pari opportunità. Ogni singola consumazione di bevanda alcolica (un bicchiere di vino, una lattina di birra, una bottiglietta di alcopop o di aperitivo analcolico, un bicchierino di superalcolico) contiene circa 12 grammi di alcol.
Mentre gli adulti non dovrebbero superare la soglia dei 40 grammi al giorno per gli uomini e di 20 grammi per le donne (corrispondenti a 2-3 bicchieri e 1.2 rispettivamente per i due sessi), per i giovani tali limiti dovrebbero essere ulteriormente ridotti in funzione delle condizioni fisiologiche che potrebbero essere non completamente confrontabili con quelle dell’organismo maturo.
In ogni caso è sconsigliabile bere al di sotto dei 15 anni (la normativa vieta la somministrazione di bevande alcoliche al di sotto dei 16 anni) ed è sempre sconsigliabile bere se si deve guidare. Per gli adolescenti in particolare tali indicazioni dovrebbero essere sempre comunicate ed in ogni caso verificate con il medico di famiglia che può dare ulteriori consigli in funzione della conoscenza specifica dello stato di salute individuale che potrebbe sconsigliare il consumo alcolico. Un discorso in più, spiegano gli esperti dell’Iss, va fatto per le adolescenti (e per le donne in genere).
E’ sempre più frequente riscontrare giovani ragazze che si ubriacano o che eccedono nel bere. Il fenomeno, da questo punto di vista è più frequentemente maschile che femminile. Il fenomeno è piuttosto recente perché in passato era considerato ’sconveniente’ per una donna bere e soprattutto in pubblico. Per questo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, é sempre più necessario promuovere il coinvolgimento della società e dell individuo nell ottica di un rafforzamento della rete di competenze professionali che possono favorire un più elevato livello di protezione e tutela dai rischi alcol-correlati.


 

QUOTIDIANO

Venerdì gazebo su “Alcol, sai cosa bevi? Più sai meno rischi!”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Tutte le persone che, per diversi motivi, siano interessate a conoscere i rischi connessi al consumo di bevande e avranno piacere di applaudire i piccoli vincitori del concorso, saranno ospiti graditissimi del gazebo.

Il Servizio Risposte Alcologiche del Comune di S. Benedetto, Settore attività sociali ed educative, ritenendo importante informare giovani ed adulti, riguardo agli effetti che il consumo di bevande alcoliche può esercitare sullo stato di salute, allestirà venerdì 21 Aprile dalle ore 10.00 in Viale Secondo Moretti, in occasione di Aprile, mese nazionale di prevenzione alcologica (promosso dalla Società Italiana di Alcologia - S.I.A. - e dall’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti In Trattamento - A.I.C.A.T.), un gazebo sul tema: “Alcol sai cosa bevi? Più sai meno rischi!”, nel quale i cittadini riceveranno materiale informativo gratuito e simpatici gadgets. Inoltre, presso il punto informativo, le famiglie dei Club degli Alcolisti in Trattamento della città, alle ore 11.00, premieranno i vincitori del concorso, indetto dall’APCAT, rivolto alle quarte e quinte classi delle Scuole elementari pubbliche e private di S. Benedetto dal titolo: ”Il Mondo è a colori! Ma con l’alcol”.
Le motivazioni del Mese Nazionale di Prevenzione Alcologica
L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute: bere è una libera scelta individuale e familiare, ma è necessario essere consapevoli che rappresenta un rischio per la propria salute e, spesso, anche per quella degli altri. A differenza del fumo, i cui effetti negativi sulla salute si possono subire dopo decenni di consumo abituale di sigarette, l’alcol può esporre a forti rischi anche in seguito ad un singolo episodio di consumo, erroneamente valutato come moderato.
Ad esempio per quanto riguarda la sicurezza stradale, è noto che possono essere sufficienti appena 2 bicchieri di un bevanda alcolica per incrementare notevolmente il rischio di incidenti dovuti all’inevitabile rallentamento della capacità di reagire prontamente agli stimoli acustici, luminosi e spaziali. Inoltre, l’alcol è una sostanza tossica potenzialmente cancerogena, capace di indurre dipendenza superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute. I giovani (al di sotto dei 16 anni), le donne e gli anziani sono più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche, a causa di una ridotta capacità dell’organismo a metabolizzare l’alcol.
Per tutte queste ragioni, oggi, le società scientifiche considerano più adeguato, per la tutela della salute dell’individuo, parlare di quantità a basso rischio, evidenziando che il rischio esiste a qualunque livello di consumo ed aumenta progressivamente con l’incremento delle quantità di bevande alcoliche consumate. Ecco perché la regola dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) è: Alcol? Meno è meglio. Per informazioni: Servizio Risposte Alcologiche - Settore Attività Sociali ed Educative - numero verde 800-239220 indirizzo di poste elettronica: sralcologiche@libero.it. Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00


 AGE

BOLOGNA: PREVENZIONE ALCOLOGICA, GIOVEDI’ 20 CONFERENZA STAMPA

(BOLOGNA - Aprile è il mese dedicato a livello internazionale alla prevenzione dei rischi e dei problemi legati al consumo eccessivo di bevande alcoliche, riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come prima causa di morte fra i giovani europei fra i 15 e i 29 anni. Per combattere questo fenomeno e per cercare di arginare l’incidentalità stradale causata dall’abuso di alcol e dall’uso di sostanze stupefacenti, Provincia e Comune di Bologna promuovono il progetto di prevenzione alcologica “Alcol-I piaceri dell’uso e i dispiaceri dell’abuso”. Il progetto, che è frutto della collaborazione con diversi soggetti fra i quali l’Azienda Usl di Bologna, si articola in due iniziative principali: lo spettacolo “Disco palace e la crew dei pini”, dedicato agli studenti delle scuole medie superiori del territorio provinciale e la VI edizione del “Quality member tour”, serate informative accompagnate dalla distribuzione di etilo test monouso che quest’anno farà tappa in 14 locali cittadini a partire dal 22 aprile. I dettagli dell’iniziativa saranno illustrati in una conferenza stampa giovedì 20 aprile alle ore 13 nella sala Rossa di palazzo Malvezzi in via Zamboni 13 – Bologna. Interverranno: Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità e Servizi sociali della Provincia di Bologna,  Adriana Scaramuzzino, vicesindaco del Comune di Bologna, Giuseppe Paruolo, assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Daniele Gambini, coordinatore Ausl del Sert (Servizi pubblici per le tossicodipendenze), Luisa Prata, responsabile Sert area Bologna.


ASAPS

OSSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA STRADALE
Presentazione INIZIATIVA “NOTTI SICURE"
Reggio Emilia 22 aprile 2006

Asaps - Anvu - Emergenza Sanitaria

www.osservatoriostradale.it
INIZIATIVA “NOTTI SICURE”
Nell’ambito delle attività tese a sensibilizzare la cittadinanza - e in modo particolare i giovani - verso gli aspetti più importanti che riguardano la sicurezza stradale, l’Osservatorio Provinciale Sicurezza Stradale ha organizzato l’’iniziativa denominata “Notti Sicure”.

Un gruppo di volontari dell’osservatorio, rappresentati perlopiù da giovani di 20/25 anni, si porterà davanti a quattro note discoteche della nostra provincia e distribuirà gratuitamente, all’uscita dei ragazzi dai locali, oltre 4.000 etilometri monouso per accertare l’eventuale superamento dei limiti alcolemici.

L’iniziativa, che ha trovato il sostegno dei gestori delle discoteche, verrà presentata:

GIOVEDI’ 20 APRILE ALLE ORE 10,30

nella sede dell’Osservatorio Provinciale Sicurezza Stradale

presso Villa Ottavi – Via Gorizia, 49

Per l’occasione, oltre ai componenti dell’Osservatorio provinciale, saranno presenti alla conferenza stampa anche i gestori delle discoteche interessate, alcuni ragazzi del gruppo che si occuperà della distribuzione, diversi genitori ed i rappresentanti della CarServer di Villa Cella (azienda che ha sponsorizzato l’evento) e della Pectrol di Verbania (azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione degli etilometri monouso).

IL BISTURI

Sempre più giovani hanno problemi con l’alcol

Cresce il consumo di alcol tra i giovani e i giovanissimi. E l’età del “primo bicchiere” è in Italia la più bassa d’Europa: circa 12 anni. Un male che ogni anno provoca la morte di 200 ragazzi per incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Per contrastare questo pericoloso stile di vita, giovedì sarà celebrata la Giornata mondiale sulla prevenzione del consumo di alcol con iniziative dedicate ai giovani ma anche agli adulti del nostro Paese.

Secondo i più recenti dati a disposizione del ministero della Salute, lo stato di ebbrezza è la causa di più della metà delle vittime degli incidenti stradali in Italia. Il consumo di alcol, soprattutto fuori pasto, è in crescita fra gli adolescenti. Secondo gli esperti si tratta perlopiù di un comportamento legato alla ricerca di uno “stile di vita” considerato “più trendy”: i giovani, specialmente le ragazze, bevono per sentirsi più sicure e loquaci in gruppo e bere è un modo per fare più gruppo e risultare simpatici. Un atteggiamento sempre più diffuso in particolare tra le ragazze.

E secondo i dati recenti, in Italia l’inizio del consumo di alcol avviene ad un’età più giovane che negli altri Paesi europei. Il dato è particolarmente preoccupante anche per motivi strettamente medici, sostengono gli esperti che giovedì dedicheranno un convegno nazionale all’Istituto superiore di Sanità: prima dei 15 anni l’apparato digerente non ha completato la maturazione del complesso sistema biologico-enzimatico che smonta l’alcol per digerirlo”, ha spiegato Emanuele Scafato dell’osservatorio nazionale alcol dell’Iss, secondo il quale è quindi inevitabile che qualsiasi bevanda alcolica consumata dai giovanissimi esponga a maggior rischio il loro organismo.

Il sistema di smaltimento dell’alcol è inoltre differente per i due sessi, essendo comunque l’organismo femminile dotato di un sistema capace di eliminare la metà dell’alcol ingerito rispetto a quanto avviene per i maschi; da ciò ne deriva che le donne sono più vulnerabili e che sperimentano gli effetti negativi dell’alcol con la metà delle quantità ingerite dagli uomini.

In quanto ai livelli di consumo consigliati, gli esperti spiegano che ogni singola consumazione di bevanda alcolica (un bicchiere di vino, una lattina di birra, una bottiglietta di alcopop o di aperitivo analcolico, un bicchierino di superalcolico) contiene circa 12 grammi di alcol. Mentre gli adulti non dovrebbero superare la soglia dei 40 grammi al giorno per gli uomini e di 20 grammi per le donne (corrispondenti a 2-3 bicchieri e 1.2 rispettivamente per i due sessi), per i giovani tali limiti dovrebbero essere ulteriormente ridotti in funzione delle condizioni fisiologiche che potrebbero essere non completamente confrontabili con quelle dell’organismo maturo. In ogni caso è sconsigliabile bere al di sotto dei 15 anni (la normativa vieta la somministrazione di bevande alcoliche al di sotto dei 16 anni) ed è sempre sconsigliabile bere se si deve guidare.


 
IL MESSAGGERO

Quasi illeso il giovane che ha provocato l’incidente. Pochi minuti prima una telefonata al 113: «C’è un pazzo sulla corsia sbagliata»

Ubriaco contromano: strage sulla Pontina 

Scontro frontale all’alba, tre morti nella Mercedes. Tornavano a Roma da una festa al Circeo 

di ALDO CEPPARULO
LATINA I fari arrivano veloci, velocissimi: un lampo nella notte, contromano poco prima dell’alba di Pasquetta. Per Marco Gattuso, 37 anni, romano, è stato istintivo spostarsi sulla corsia di sorpasso, ma inutilmente. «Non avrei mai immaginato che quello arrivasse contromano a quella velocità: un proiettile!», racconta Marco appoggiato alla ringhiera del pronto soccorso dell’ospedale ”Santa Maria Goretti“ di Latina: ha il braccio destro fratturato, sangue sui jeans, un cerotto sul naso e un profondo stato di shock.
Nella Mercedes Sl 300 guidata da lui e diretta a Roma c’erano due ragazze e il proprietario della vettura. Solo Gattuso, piccolo imprenditore del settore dell’elettronica, è sopravvissuto: Maurizio Montanari e Deborah Borsari, 44 e 37 anni, sono deceduti sul colpo, catapultati fuori dall’abitacolo. Jolanda Ramos, 29 anni, originaria dell’isola di Capoverde ma residente a Roma, è spirata all’alba nell’ospedale di Latina dov’era giunta in condizioni disperate.
Il bolide che li ha centrati è un’Audi A3 guidata da un giovane di Nettuno (Roma): Stefano Masci, 28 anni, rimasto lievemente ferito nell’impatto. Masci, secondo i primi accertamenti della Polstrada, era completamente ubriaco. «Farneticava, era in preda a convulsioni racconta un ispettore della Sezione di Latina era molto confuso e quasi certamente ubriaco».
Sono passate da poco le 4 del mattino quando alla sala operativa del ”113“ della Questura di Latina arriva una telefonata trafelata di un automobilista: «Presto, correte sulla Pontina, nella carreggiata verso Roma c’è un pazzo che corre contromano: fermatelo prima che ammazzi qualcuno...». Una “volante” lascia a sirene spiegate la periferia del capoluogo pontino e imbocca la 148 famigerata in tutta Italia per l’alto tasso di incidenti con esito letale per tentare d’intercettare la vettura contromano. Gli agenti falliscono nell’intento e si trovano davanti agli occhi una scena da brivido: le due potenti auto si sono centrate frontalmente e dalla Mercedes sono stati sbalzati fuori alcuni dei passeggeri. Mentre accorrono ambulanze del “118”, vigili del fuoco e pattuglie della Polstrada, i poliziotti tentano un primo soccorso. Le prime luci dell’alba illuminano quella scena da incubo, siamo al km. 57 della Strada regionale, nel territorio di Borgo Le Ferriere conosciuto nel mondo per essere il borgo della casa del martirio di Santa Maria Goretti. L’alba illumina la scena della tragedia: brandelli di carrozzeria sparsi ovunque, pezzi di motore, frammenti di oggetti personali. I quattro romani nella Mercedes Sl 300 erano stati ad una festa privata in un albergo al Circeo: «Eravamo sulla via del ritorno, guidavo io anche se la macchina è di Maurizio conclude Marco Gattuso io e Deborah Borsari eravamo fidanzati da alcuni mesi: era seduta accanto a me, una ragazza solare. Purtroppo l’ho persa per colpa di quell’uomo che guidava contromano». (...)




IL MESSAGGERO

Serve la puntualità della sanzione penale

di LUCIO LOMBARDI
I PRIMI accertamenti dopo lo schianto sulla Pontina ci raccontano di un giovane conducente in stato di ebbrezza. A Milano un’inchiesta rivela che tra i ragazzi fra i 20 e i 29 anni, uno su due guida anche dopo aver bevuto alcolici. E le statistiche parlano di circa 200 giovani vittime l’anno sulle strade per abuso di alcol. Nell’impraticabilità etica, ma anche pratica, di un regime proibizionista, la partita sulla sicurezza si gioca evidentemente sulla prevenzione: in prima fila, dunque, scuola, famiglia e autoscuole. Ma la prevenzione funziona solo se a valle un’efficiente macchina sanzionatoria è in grado di inchiodare i trasgressori alle loro responsabilità. Chi viola la norma, però, ha la sensazione (per non dire la certezza) di farla franca, di riuscire comunque a passare attraverso le maglie, spesso troppo larghe, del sistema repressivo: una sanzione penale puntuale sarebbe sicuramente più incisiva di qualche punto patente in meno


IL MESSAGGERO

L’allarme della Polizia Stradale: un incidente su 3 causato dall’alcol

di ANTONIO DE FLORIO
ROMA - Un terzo degli incidenti gravi e mortali è legato a persone che hanno abusato dell’alcol. Il dato è fornito dal ministero della Salute a cui si aggiunge uno studio dell’Aci, in base al quale otto incidenti stradali al giorno dipendono dallo stato di ebbrezza.
«Nell’ultima campagna sistematica di controlli - spiega Rosanna Ferranti, dirigente della Polizia stradale - organizzata nelle zone di riviera con più discoteche, nonostante le informazioni, gli steward, i biglietti premi, il guidatore prescelto, circa il 10% delle persone controllate, casualmente, all’uscita dei locali, è stata trovata con un tasso alcolemico superiore a quello consentito (0,5 grammi per litro)».
Dottoressa Ferranti, le sanzioni non sono abbastanza severe?
«No, non dipende dalle pene: non c’è la percezione della gravità della situazione . Chi guida in quello stato non si rende conto che per mettersi al volante la quantità di alcol deve essere pari a zero».
Ci sono delle cifre che riassumono il fenomeno?
«Nell’ultimo studio dell’Istituto superiore della sanità è risultato che il 30% degli incidenti gravi, quelli con lesioni e morti, per intendersi, è collegato a un soggetto che è condizionato dall’alcol: o perché svolge una manovra troppo lenta oppure perché non percepisce bene i contenuti della situazione e quindi determina un incidente stradale».
Una stima inquietante...
«La società italiana di alcologia ha stabilito di recente che in Italia c’è un milione di soggetti affetti da alcolismo. Sta scendendo l’età media di coloro che sono dediti all’alcol e anche l’età media del primo consumo di prodotti alcolici sta decrescendo».
Quale è l’età?
«Quella adolescenziale, 14-15 anni. Nel piano sanitario si prevedono finanziamenti proprio per campagne informative di prevenzione sui pericoli derivanti dall’alcol. Speriamo che il piano funzioni».
Chi viene trovato con un tasso alcolico superiore allo 0,5 cosa rischia?
«Prima di tutto un processo penale per guida in stato d’ebbrezza perché è un reato, con la decurtazione di 10 punti dalla patente. Poi oltre alla denuncia è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a tre mesi; il periodo si raddoppia se l’infrazione è ripetuta nel corso di un anno. Si arriva alla revoca della patente se si è alla guida di un autobus o di un autocarro di peso superiore alle 3,5 tonnellate».
Una critica che viene rivolta alla forze dell’ordine è che vengono svolti pochi controlli...
«Le pattuglie quando si muovono hanno di base l’etilometro e ogni volta che intervengono su un incidente stradale possono sottoporre a controllo tutti i conducenti coinvolti nel sinistro. La vigilanza c’è, ma l’area di intervento è piuttosto vasta».
Quali sono le regioni dove avete constatato più infrazioni legate all’alcol?
«Lo ”zoccolo duro” è rappresentato da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il fenomeno invece è in diminuzione nelle regioni del centro-sud. Probabilmente si ha una migliore conoscenza dell’effetto dell’alcol con abitudini alimentari diverse».


IL MESSAGGERO

La tragedia di Pasquetta/ Parla il giovane alla guida dell’auto: «Ho visto quel bolide venire contromano...»

Pontina, la strage non si ferma 

Otto volte più pericolosa della media italiana, quasi quattro incidenti a chilometro 

Torna l’allarme sulla sicurezza della Pontina, dopo il tragico incidente che l’altra notte ha spezzato la vita di tre persone. Sull’ex strada statale - dal 2001 è di proprietà della Regione Lazio, che di recente ha stanziato 9 milioni di euro per lavori urgenti - il tasso di incidenti è otto volte superiore alla media nazionale di questo tipo di arterie, e le vittime sono state più di cento negli ultimi cinque anni. (*) I problemi derivano anche da una serie di competenze frammentate tra la Pisana e le Province di Roma e Latina. Intanto, l’unico sopravvissuto delle quattro persone tragico scontro ricostruisce il momento dell’incidente: «L’Audi mi è arrivata di fronte, contromano, a velocità pazzesca», dice Marco Gattuso, che ha tentato di evitare l’impatto andando nell’altra corsia, ma non ne ha avuto il tempo. E per i medici del 118 i week-end sono sempre più a rischio, a causa di alcol e alta velocità.
Cepparulo, Evangelisti e Rossi all’interno

(*) Nota: le condizioni delle strade hanno sicuramente la loro importanza, ma se quei 9 milioni di euro fossero investiti nella prevenzione degli incidenti causati dalla guida sotto effetto degli alcolici, darebbero un rendimento maggiore.


IL MESSAGGERO

Il caso

Ubriachi al volante: uno in carcere l’altro è libero

Ubriachi al volante. Uno imbocca la Pontina contromano, si scontra frontalmente con un’auto e uccide tre persone. Un altro tampona con la sua Passat un’auto che lo precedeva sulla Lungomare e provoca, oltre ai danni ai mezzi, il classico colpo di frusta alla guidatrice: 20 giorni di guarigione. Il primo, un ventottenne di Nettuno, scampato miracolosamente al terribile impatto, è libero. L’altro, un quarantottenne rumeno è stato arrestato.
Perché una così diversa applicazione della stessa legge? Fino a che punto può arrivare la discrezionalità di chi indaga? Domande alle quali dovrà essere data una spiegazione. Se lo sono chiesto ieri i cronisti e i parenti delle vittime, se lo chiederanno oggi i lettori. E l’Associazione Familiari Vittime della Strada ha sollecitato con un comunicato “seri ed immediati interventi nei confronti di chi ha causato la strage sulla Pontina” minacciando, in caso contrario, manifestazioni davanti alla sede del tribunale.
C’è un precedente: a marzo 2003 al Lido di Latina, un camionista sardo ubriaco, piombò con il suo tir sulle bancarelle di Capo Portiere e fece una strage. Anche in quel caso l’uomo venne lasciato libero dagli agenti che avevano rilevato l’incidente. Ma due giorni dopo il magistrato ordinò l’arresto del camionista che venne bloccato al porto di Civitavecchia dove si stava imbarcando per ritornare in Sardegna.
G.Cop.


 

CORRIERE ADRIATICO

Ubriaco guida auto rubata: tre denunce

FANO - L’auto, un’Alfa Romeo 145, aveva seminato il panico sull’autostrada, nel tratto tra Pesaro e Marotta sbandando vistosamente. Quando due pattuglie della polizia autostradale l’hanno fermata si è scoperto che il conducente guidava in stato di ebbrezza e soprattutto che la vettura, sulla quale viaggiavano tre extracomunitari, era rubata e all’interno custodiva arnesi per lo scasso.
Un’efficace azione repressiva e di prevenzione è stata attuata dalla polizia del distaccamento autostradale di Fano il giorno di Pasqua. Era stato un automobilista a segnalare nel tardo pomeriggio quella vettura che procedeva a zig-zag. Subito nella zona si sono precipitate due pattuglie che con la dovuta prudenza e le precauzioni del caso hanno costretto il conducente dell’Alfa 145 a fermarsi. Si tratta di un ventenne albanese P.D., già noto alla giustizia, in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno: l’etilometro ha rivelato che aveva un tasso alcolico superiore al limite di legge. Gli accertamenti al terminale hanno permesso di scoprire che l’Alfa 145 era stata rubata a Genova la vigilia di Pasqua. In compagnia dell’albanese c’erano una marocchina incensurata, T.E., 25 anni, e un diciassettenne albanese, G.P., già noto alla stessa polizia per il furto di una Jaguar. Tutti e tre sono stati denunciati, il minore è stato affidato ai servizi sociali. L’auto è stata sequestrata insieme al denaro che possedevano. Si sospetta che gli arnesi da scasso trovati servissero per furti nelle abitazioni, ma nella zona non ne sono stati segnalati.


 

IL GAZZETTINO (Venezia)

Sedicenne muore durante la festa in discoteca

A provocare il decesso potrebbe essere stato il mix tra alcol e qualche pastiglia di ecstasy. La ragazzina soffriva di diabete

Dramma in discoteca. Una ragazzina di 16 anni è deceduta ieri notte a Portogruaro. Valentina Fuin, residente a Castello, si trovava alla discoteca TnT di Lugugnana con gli amici quando ha accusato un improvviso malore. Trasferita in ospedale a Portogruaro è deceduta poco più tardi. Le cause del decesso sono ancora tutte da chiarire da parte degli agenti, agli ordini del vicequestore Gianpaolo Palmieri, che hanno avviato le indagini.

Sembra accertato che la ragazzina avesse fatto uso di sostanze stupefacenti, ma anche che soffrisse di diabete. Il gruppo di amici veneziani era arrivato domenica sera a Portogruaro per passare la serata festeggiando la domenica di Pasqua in discoteca. Purtroppo quella che doveva essere una nottata spensierata si è tramutata in una terribile tragedia.

Valentina e gli amici erano oramai nel clou della notte, mentre i "loro" dj si alternavano in consolle per fornire il massimo dello spettacolo. Per "Celtika" (questo era il titolo della notte Pasquale del Tnt) erano stati programmati molti artisti, beniamini di quel pubblico. Verso le 2 e 30 di ieri notte, mentre il gruppo era all’ interno di una delle sale, Valentina ha iniziato a perdere i sensi. Nessuno tra gli amici ha pensato al peggio, sapendo che Valentina soffriva di diabete. Immediatamente la sicurezza si è accorta del problema, intervenendo congiuntamente alla proprietà. Tutti sono usciti all’ esterno del locale dove le condizioni si sono aggravate. Nel frattempo i gestori hanno chiamato il 118. Sul posto è arrivata l’ ambulanza del Pronto soccorso di Portogruaro.

La ragazzina è stata così trasferita nell’ ospedale cittadino e sottoposta alle cure del caso, ma è morta alle 3 e 13. Immediate sono scattate le indagini e gli amici di Valentina sono stati trasferiti in Commissariato e ascoltati fino al primo pomeriggio di ieri dal dirigente e dalla Squadra mobile veneziana. Secondo le indiscrezioni i ragazzi avrebbero ammesso che Valentina, dopo aver bevuto alcol, abbia quindi fatto uso di sostanze stupefacenti. Nel particolare si tratterebbe di una o più pastiglie di ecstasy. Ma la vicenda riporta anche dei lati oscuri su cui Polizia e sanitari vogliono fare piena luce. Sembra infatti che la morte sia sopraggiunta da "un effetto combinato congiunto". Dall’ ambiente sanitario emergono "strani particolari" dovuti ad una possibile iniezione. Solo gli esami specifici potranno accertare di cosa si tratti. Potrebbe anche trattarsi di una iniezione di glucosio, sembra accertato che i valori di glicemia registrati fossero alti.


Marco Corazza

 

IL GAZZETTINO (Treviso)

In coma etilico, salvato dal Suem

Trentaquattrenne si sente male fuori dell’Interno 7, il titolare chiama prontamente i soccorsi

A chiamare tempestivamente il Suem 118 è stato il titolare del pub "Interno7", vedendo fuori dal suo locale un giovane riverso a terra, che apparentemente non dava segni di vita. Solo l’immediato intervento dell’ambulanza ha evitato che la notte brava di un 34enne trevigiano finisse in tragedia.

Erano circa le 2 nella notte tra sabato e domenica, e l’"Interno7" in Galleria Bailo era pieno di clienti, come ogni fine settimana. Giovani e giovanissimi che festeggiavano con allegria la Pasqua, magari alzando un po’ il gomito ma mai il maniera eccessiva. Ad un certo punto, dall’esterno del pub un urlo d’aiuto. Un giovane era accasciato a terra, apparentemente senza respiro, e con la faccia rossa. Crisi da eccesso d’alcol è stata la prima diagnosi di un amico, che l’aveva accompagnato e l’aveva visto bere in maniera smodata all’esterno del locale, a ridosso della Galleria. A quel punto è intervenuto il titolare dell’"Interno7", che correttamente ha chiamato il Suem118 spiegando la situazione e l’emergenza.

Velocissimi i sanitari che con l’ambulanza hanno trasportato il giovane al Ca’ Foncello. I medici del Pronto soccorso l’hanno sottoposto a una cura d’urgenza, e al momento il giovane è fuori pericolo. Grazie al titolare dell’"Interno7" e al personale del Suem, le cui velocità e correttezza hanno impedito il degenerare delle condizioni di coma etilico.

Pare comunque che il ragazzo, colto da malore all’esterno da uno dei pub più frequentati della città, fosse solito alzare un po’ il gomito nel fine settimana. Non certo, comunque, al punto di causarsi un coma etilico. Questa volta deve avere esagerato. Sul posto, in ausilio ai sanitari del Suem 118, è intervenuta anche una volante della Polizia che transitava nella zona.

Gli infermieri, veloci e professionali, hanno caricato il 34enne dal pavimento della Galleria Bailo su una barella e sono arrivati in ospedale nel tempo minimo, sufficiente a salvargli la vita. E’ proprio a loro che il giovane deve la sua immediata guarigione, se è vero che dopo qualche ora in osservazione, passata la fase critica, è stato dimesso. Con la "raccomandazione", speriamo, di non alzare più il gomito.

Serena Masetto


IL GAZZETTINO (Vicenza)

VALDAGNO Migliorano le condizioni del giovane accoltellato dal muratore albanese. Continuano gli interrogatori

Violenza in strada, città sotto shock

Oggi durante la giunta il sindaco Neri affronterà il problema della "via degli aperitivi"

Valdagno

Le condizioni cliniche di Robert Luka Granato, 25 anni, via Santissima Trinità, il giovane ferito gravemente ad un polmone da una coltellata sferratagli la vigilia di Pasqua in pieno centro a Valdagno da un muratore albanese, Afrim Alushi, 31 anni, vanno migliorando. Operato d’urgenza al San Lorenzo di Valdagno il giovane, soprannominato "il somalo" perchè nato in Africa e già noto alle forze dell’ordine, è stato poi trasferito all’ospedale di Verona in terapia intensiva, ma già oggi, salvo complicazioni, potrebbe essere trasferito in corsia. Ieri è stato sentito dal magistrato che si occupa dell’indagine.

Continuano intanto le audizioni di testimoni da parte dei carabinieri della Compagnia di Valdagno per far luce sull’episodio. Dai primi accertamenti sembra che il muratore avesse protestato contro coloro che avevano scelto il porticato e le zone adiacenti all’entrata della sua abitazione, che si trova proprio dietro ad uno dei bar di via Garibaldi, per espletare i loro bisogni. Proteste che avevano scatenato un’immediata reazione, tanto che l’albanese era stato costretto a rientrare in casa e a rintuzzare un tentativo di irruzione. Il persistere della situazione avrebbe fatto perdere il controllo al muratore che è uscito di casa armato di coltello tirando un fendente alla cieca che ha colpito Robert Luka Granato. Le fasi successive sono state parecchio concitate, con un gruppo che, deciso a farsi vendetta, ha preso d’assalto l’abitazione dell’albanese danneggiando infissi e porta d’entrata. Nella colluttazione è rimasta contusa anche la moglie del muratore. Una sorta di aggressione l’hanno subita anche i carabinieri intervenuti sul posto con il Luogotenente Cassanego, tanto che un paio d’auto sono state colpite con calci e pugni. I militari dell’Arma stanno visionando le riprese delle telecamere posizionate in zona per risalire ai responsabili.

Ora Afrim Alushi si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio. La moglie e i cinque figli invece, temendo ritorsioni, hanno trovato ospitalità da amici.

Intanto la città s’interroga. L’accoltellamento avvenuto in via Garibaldi, ribattezza "strada degli aperitivi", per le sue modalità ricalca più un episodio da via Anelli a Padova che da centro storico di una cittadina, come quella laniera, da sempre definita tranquilla ma che forse proprio tanto non lo è.

Quello della "strada degli aperitivi" è un problema che si trascina da mesi e mesi. Amministrazione comunale, residenti, esercenti, l’associazione giovanile Agorà hanno provato a sedersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione condivisa, ma tutti i tentativi sono naufragati.

Sono centinaia i giovani e non che nei week-end, a partire dal pomeriggio, invadono e s’appropriano di via Garibaldi. Agli schiamazzi notturni l’amministrazione comunale aveva replicato riducendo l’orario di apertura degli esercizi pubblici, fissandone la chiusura alle 24. Ma chi deve rincasare in auto, o solo attraversare la via, continua a trovarsi di fronte ad una muraglia di persone poco propense a farsi da parte e che a volte diventano addirittura minacciose. Le denunce da parte dei residenti non sono mancate. Lo stesso Afrim Alushi, l’uomo che ha sferrato la coltellata, aveva avuto da ridire.

Lo scorso settembre i carabinieri del capitano Massari e quelli del Nas di Padova avevano compiuto un blitz in grande stile, denunciando alla fine 160 persone per occupazione di sede stradale e 5 per ubriachezza. Contravvenzioni erano state elevate anche a due bar.

"E’ da tempo - il commento del sindaco di Valdagno, Alberto Neri - che stiamo affrontando la questione. Abbiamo cercato di dialogare con le parti alla ricerca di una soluzione. Poi, visto il persistere della situazione, abbiamo provveduto a limitare l’orario di apertura dei bar sino alla mezzanotte, e nelle ultime due settimane abbiamo intensificato i controlli per verificare che tale orario venisse rispettato. Purtroppo quello che è stato fatto sino ad ora si è dimostrato insufficiente. Fortunatamente apprendo con sollievo che le condizioni del giovane ferito vanno migliorando. Quali provvedimenti intendiamo assumere? A caldo è sempre sbagliato prendere decisioni. Domani (oggi per chi legge) c’è giunta, affronteremo la questione".

Giorgio Zordan


IL GAZZETTINO (Venezia)

PIAZZALE ROMA

Scoppia una rissa tra due ubriachi

Violenta rissa, domenica alle 15.45, nelle immediate vicinanze di piazzale Roma. A darsele di santa ragione sono stati due polacchi, da tempo conosciuti in città in quanto ospiti della mensa di Betania. Sul posto per placare gli animi, nella zona dei giardinetti, sono intervenuti i vigili del Pronto intervento. Gli agenti della Polizia municipale hanno accertato che i due polacchi erano ubriachi. Non è escluso che nei prossimi giorni, come spesso accade, i due stranieri vengano denunciati.


 

IL MESSAGGERO (Abruzzo)

LA GITA FINISCE A BOTTE

Maxi zuffa a Rigopiano, due giovani feriti 

E’ finita male la gita a Rigopiano per due giovani di Penne. Uno in ospedale, a Pescara, con trauma cranico ma prognosi di otto giorni, l’altro finito al nosocomio di Penne, con prognosi di dieci giorni.
Tuttavia, all’inizio, si era pensato a qualcosa di ben più grave: l’ambulanza del 118, infatti, era intervenuta a Rigopiano per soccorrere un ragazzo che, secondo le indicazioni degli amici, era stato investito volontariamente dal conducente di un fuoristrada.Il ragazzo veniva trasportato, in effetti, a Pescara, con la diagnosi di sospetta frattura del bacino. Invece, per fortuna, nulla di tutto questo: le ferite erano contusioni e sotto le ruote il giovane sarebbe caduto per un suo errore e non di chi guidava il veicolo.
Secondo la prima ricostruzione del fatto la contesa è nata al mattino fra le due comitive di gitanti, probabilmente per una questione di confini, poi è cresciuta con il passare delle ore e alla fine è culminata con una maxi zuffa fra i due gruppi, con la tensione alimentata anche dall’alto tasso alcolico raggiunto da molti dei contendenti.
Nel pomeriggio, erano quasi le cinque, l’ ”incidente” mentre quasi tutti si preparavano al rientro. E il ragazzo di 28 anni che finisce sotto il fuoristrada.
Sul posto è arrivata l’ambulanza del 118 e contemporaneamente una pattuglia dei carabinieri.
Subito dopo, alla caserma dell’Arma, a Penne, sono cominciati gli interrogatori che si sono protratti fino a tarda ora.


 

CORRIERE ADRIATICO

Pugni e calci tra un gruppo di giovani. Posti di blocco e controlli in tutto il Piceno 
Una rissa turba la calma del weekend

ASCOLI - Gli ascolani hanno trascorso una Santa Pasqua tranquilla e serena, fatta eccezione per un episodio che si è verificato nella nottata di sabato scorso che ha coinvolto in una via del centro storico alcuni giovani in una rissa. Difficile individuare i motivi che hanno innescato la disputa ma tutto lascerebbe pensare che a fronteggiarsi siano stati dei ragazzi che in precedenza avevano alzato il... gomito e quindi vittime dei fumi dell’alcol. Il bilancio della zuffa, per fortuna, non ha fatto registrare conseguenze fisiche di particolare rilievo. Sono volati pugni e calci che in alcuni casi hanno raggiunto il bersaglio... grosso provocando momentaneo dolore e successivo gonfiore alla parte colpita. (...)


 

CORRIERE ADRIATICO

Ubriachi disturbano la Via Crucis
Due giovani che hanno bissato il blitz anche alla messa della Vigilia
FOSSOMBRONE - Due giovani non identificati, bottiglia in mano, quasi sicuramente alticci, hanno profferito qualche epiteto nel momento in cui sopraggiungeva la Via Crucis del venerdì santo. Il fatto è stato definito spiacevole dal parroco della cattedrale. Poi ripetuto nel corso delle varie omelie. A cominciare da quella della veglia di Pasqua. Non c’è stata esecrazione da parte di nessuno. Solo un’indicazione della differenza che esiste tra giovani che hanno il senso del rispetto della religiosità in generale e quelli che invece vivono inseguendo un’illusione che non diventa mai realtà. I toni in chiesa sono stati garbatamente contenuti.
La gente per strada ha parlato a lungo dell’accaduto. In verità c’è di mezzo la libertà e il rispetto delle norme civili. Non era mai successo un fatto del genere. Per fortuna non tutti i partecipanti alla Via Crucis si sono resi conto di cosa è successo.
Quanto è accaduto è stato colto solo da primi della fila. Qualcosa di repentino che ha destato una certa apprensione. Un fatto che conferma il verificarsi di eventi poco rassicuranti. Nessuna attenuante nel modo più assoluto e ferma condanna di quanto successo - é stato ribadito a gran voce dalla gente - non si potrà che respingere a viva forza la tesi dei soliti ignavi secondo i quali ancora una volta è stata messa a segno solo una goliardata. Senza voler ingenerare chissà quali sospetti bisognerebbe anche risalire, stando solo alle testimonianze, se si trattava esclusivamente di ragazzi italiani.
Un dubbio che serpeggia con insistenza e che invita alla massima prudenza. Ma anche all’attenzione. La memoria è corsa alla distruzione della statuetta della Madonnina nell’oratorio al bivio della mondaviese con il cimitero. Un fatto che risale a un paio d’anni fa. Anche in quell’ occasione ad entrare in azione, da quello che si era potuto capire, era stato un individuo in preda ai fumi dell’alcol ma non italiano. A memoria di cronista bisogna risalire di molto indietro nella storia della vita cittadina. In quella lontanissima occasione successe che al passaggio della processione del Corpus Domini qualcuno lasciò andare a tutto volume il suo giradischi con l’inno dell’internazionale socialista. Una bravata che si ricompose subito. Quando si risalì all’autore. La disdicevole cosa finì subito nel dimenticatoio.
Stavolta alla ripetuta segnalazione dall’altare nel giorno di Pasqua dei due giovani alla prese con le bottiglie di birra irriguardosi della processione che stava avanzando induce a cercare di capire meglio. E’ il caso di ribadire: con la dovuta accortezza. Senza però nulla sottovalutare. Una segnalazione che può essere utile alle formazioni politiche alle prese con le liste per le prossime comunali.
E’ il caso di studiare un piano di controllo notturno. Se a ciò si arriverà istituendo il consorzio intercomunale dei vigili urbani, progetto caro al presidente della Comunità Montana Omicioli, ben venga. Una questione già rimbalzata in consiglio comunale. Quanto successo è la conferma di un aggravarsi della situazione. Meglio correre ai ripari. Potendo contare, altro elemento di riferimento non sottovalutabile, anche sulla collaborazione dei cittadini.


 

LA SICILIA

Mercoledì, 19 Aprile 2006

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