(ASAPS) Usavano il gpl per riscaldare casa. La truffa “esplosiva” è stata scoperta dalla Polstrada di Olbia. L’indagine è partita a seguito di un episodio che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Un’auto appena uscita dal distributore dopo un rifornimento di gpl si è incendiata. Fortunatamente il conducente è sopravvissuto al rogo, riportando però gravi ustioni su gran parte del corpo. L’incidente ha destato i sospetti della Polizia Stradale che ha iniziato a tenere sotto controllo i due principali distributori della città. I “soliti furbi” fingevano di fare il pieno per l’autovettura, solo che dal bocchettone, sistemato solitamente sotto il vano bagagli, il gas propano liquido, finiva dentro a bombole di uso domestico. Lo stratagemma consentiva un risparmio del 50%, l’unico “inconveniente” è che trasformava gli automobilisti in insospettabili kamikaze. Infatti, i clienti, per evitare di essere scoperti, si allontanavano dalla stazione di servizio con il rubinetto del gas aperto, mettendo a rischio, anche con un banale tamponamento, la propria vita e quella degli altri. Finora sono trenta le informative trasmesse alla Procura di Tempio Pausania e altre quindici stanno per essere emesse. L’inchiesta è tuttora in corso ed è stata estesa a tutta la Sardegna. Gli indagati, per il momento, devono rispondere di violazione dell’articolo 78 del codice della strada che vieta le modifiche strutturali dell’auto senza il collaudo, la verifica del Dipartimento trasporti terrestri e prevede una contravvenzione di 358 euro con il ritiro della carta di circolazione. La denuncia penale nei loro confronti riguarda invece la violazione della legge 327 del 1958 che vieta il rifornimento di gas in luoghi non idonei e prevede la reclusione da due mesi a due anni e un’ammenda da 250 a 2500 euro.(ASAPS) |
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