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Articoli 26/04/2006

OGNI MALEDETTA DOMENICA… FERMIAMOCI PER UN ATTIMO E PARLIAMONE.



Guardiamoci negli occhi e non facciamo più finta, per piacere. Alziamo la visiera, per un attimo, mettiamo le moto sul cavalletto e cerchiamo di ragionare. Con serietà, però, altrimenti stiamo zitti, che è meglio. Domeniche così si ripetono da troppo tempo e se non ci diamo una svegliata, se non cominciamo ad esprimere concetti in maniera seria, sarà troppo tardi. Avrà ragione, allora, chi ci considera scalmanati, nella migliore delle ipotesi. Pazzi scatenati, nell’immaginario collettivo. 13.500 morti in dieci anni, non sono un numero normale. E la cosa drammatica è che in Europa le cose non vanno meglio. Finirà che l’Unione legifererà chiudendo d’imperio le manette, facendo finire l’epoca dei mostri a due ruote, che resteranno a invecchiare nei garage di qualche appassionato. Finirà che i costruttori dovranno darsi una regolata, finirà che aumenteranno le trappole sulle strade: ci riferiamo alla repressione, perché quelle d’acciaio, di cemento o d’incuria ci sono già e mietono un bel po’ di vittime di par loro. Finirà che ci metteranno il limitatore, che cambierà il codice della strada, che non potremo più comprare un bel 600 da strada a 18 anni. I disegni di legge, ci sono già. Costa così tanto mettersi buoni per un attimo a ragionare? Okay, la colpa non è solo dei motociclisti, lo sappiamo. Lo ribadiamo da tanto tempo anche noi, che stiamo comunque in sella in mezzo a tutti voi. Ci sono automobilisti incoscienti, lame di guardrail affilatissime, buche a non finire. Se non prendi una buca, poi, prendi una foto in un tratto di strada rettilinea, dove magari non è mai successo niente. Però siamo sinceri: quanti di noi affrontano curve contromano col ginocchio a terra? Quanti sfrecciano a 200 e passa in autostrada col traffico intenso, sulla striscia di mezzeria come acrobati sul filo? Quanti, con lo scooter, pensano di avere la città a propria disposizione, imboccando sensi vietati, passando col rosso o semplicemente sfrecciando sui viali? Quanti genitori firmano “incoscientemente” dal meccanico per togliere “i fermi” allo scooterino nuovo dei propri figli, sui quali poi si aggiungono marmitte, silenziatori o modifiche da competizione? Badate bene: chi scrive ha più ferro nelle braccia che sul telaio della sua 1.200 centimetri cubici. Per alcuni di quei chiodi, colpa di un ubriaco che lo ha scaraventato in un incubo, ma tanti altri se li è trovati mentre andava a cercare la curva perfetta. E la perfezione, lo sapete tutti meglio di me, non è roba da uomini. Semmai da idoli. Magari col 46#1 impresso su capolino, casco e tuta… ma quello non è con noi in giro, la domenica.

Lorenzo Borselli


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Mercoledì, 26 Aprile 2006
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