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Notizie brevi 24/04/2006

Ansa - FORMULA 1: IMOLA; MONTOYA, SE SI BEVE NON SI GUIDA A IMOLA CON JOHNNIE WALKER CAMPAGNA PER LA SICUREZZA STRADALE



(ANSA) - IMOLA (BOLOGNA), 20 APR – “Nel nostro lavoro dobbiamo avere tutto sotto controllo: rischio zero e responsabilità sempre. Bere alcolici e poi mettersi alla guida è il contrario di quell’atteggiamento responsabile che vogliamo diffondere sposando la collaborazione con Johnnie Walzer”. E’ il messaggio di Juan Pablo Montoya in occasione del Gp di San Marino, e di Johnnie Walker, dalla scorsa stagione corporate partner della scuderia McLaren Mercedes che “ribadisce – si legge in una nota – l’attenzione al bere responsabile”. Lo Scotch whisky, di proprietà della Diageo di Torino, azienda leader mondiale nel settore alcolici, richiama il messaggio chiave che sottende la sponsorizzazione di McLaren, ovvero “l’invito a scegliere responsabilmente tra due azioni non compatibili come bere e guidare. La Formula 1, con quasi 3 miliardi di spettatori all’anno, rappresenta nel mondo dei motori la massima espressione di controllo e responsabilità”. Di qui l’iniziativa “Resta in Pista” attivata in alcuni locali di Imola rientra in una campagna di sensibilizzazione mirata a fornire informazioni e consigli sull’alcol e sui suoi effetti. I suggerimenti di Johnnie Walker “dovranno tradursi nei comportamenti dei consumatori, affinché il buon senso e, di conseguenza, la lucidità e il controllo consentano di “restare in pista” quando, la sera, si esce a bere qualcosa con gli amici. Il primo consiste nell’invito a scegliere consapevolmente se bere o guidare: Johnnie Walker afferma infatti senza esitazione che le due azioni non possono mai coesistere. Guidare è un’attività quotidiana che richiede una costante attenzione, ed anche consumazioni di alcol apparentemente modeste possono incidere sulla capacità di reagire di ogni individuo. Nelle occasioni fuori casa, è importante scegliere fin da subito la persona che farà da “autista” e che quindi non berrà alcol”.


Il commento dell’Asaps

 
Queste iniziative sarebbero anche lodevoli, se ci convincessero. A noi però resta un dubbio, grandissimo: può una società “leader” nel settore mondiale degli alcolici, parlare di “bere responsabile”? Tecnicamente, è anche possibile: informando l’utenza che bere “nuoce gravemente alla salute”, punto. Quindi, si può decidere di bere perché in fondo la vita è bella e purtroppo breve, e qualche sfizio ce lo potremo pur togliere… ridurre il problema del bere alla sola sicurezza stradale, ci pare però riduttivo. Scegliere il “capitano di serata”, quello cioè che resta sobrio e riporta gli ebbri a casa – perchè questo ci pare essere il senso del messaggio – è una scelta di sopravvivenza stradale, ma sarebbe come dire ad un gruppo di fumatori che chi guida non deve accendere nemmeno una cicca mentre gli altri possono fare quello che vogliono. Purtroppo, lo diciamo noi, fumare fa male. E bere alcolici, anche in modica quantità, è nocivo per l’organismo. Per favore, allora, niente ipocrisie. Ci dispiace soltanto che il mondo dello sport motoristico, che è comunque sport e che quindi dovrebbe promuovere il vivere sano, sia sempre sostenuto – nel ventunesimo secolo – da multinazionali del tabacco e dell’alcol. Come abbiamo già detto altre volte, ci pare una contraddizione in termini.


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Lunedì, 24 Aprile 2006
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