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Notizie brevi 27/04/2006

Comportamenti gravi, ma comuni

Biserni: «Ci immedesimiamo in chi provoca incidenti, meno nelle vittime»

di MAURO EVANGELISTI

 «Il problema è che in Italia c’è una sorta di giustificazionismo diffuso nei confronti di chi provoca un incidente. Un perdonismo verso determinati comportamenti alla guida molto gravi che ha una ragione molto semplice: perché sono comportamenti molto comuni...». Così comuni che spesso ci immedesimiamo in chi ha provocato l’incidente, piuttosto che nelle vittime. «C’è una sorta di complicità latente», sospira Giordano Biserni. Un passato nella polizia stradale, è fra i promotori dell’Asaps (associazione amici della polizia stradale, appunto), oggi è uno dei più duri combattenti sul fronte della sicurezza alla guida. E basta collegarsi al sito Internet della sua associazione per constatare quanto sia sensibile al tema “guida in stato di ebbrezza”, al quale vengono dedicati numerosi link.
«Non voglio essere giustizialista, ma parto da alcuni punti fermi. In Italia non vai in galera neppure se guidi ubriaco, fai una curva a tutta velocità nella corsia sbagliata e provochi la morte di due o tre persone. Ecco - aggiunge Biserni - forse anche a livello simbolico, del messaggio che si lancia su un tema delicato come quello delle vittime della strada, a volte sarebbe giusto procedere all’arresto di chi ha causato un sinistro grave, anche se questa misura è facoltativa».
C’è la zona d’ombra della guida in stato di ebbrezza. L’Italia, rispetto ad altre nazioni, è una sorta di terra dove tutto è permesso. «E’ talmente sottovalutato questo problema di chi guida ubriaco che in Italia i controlli all’anno sono 200 mila, in Francia 10 milioni, in Spagna 4 milioni e mezzo. L’Unione europea ha dato un’indicazione: da qui al 2010 almeno la metà dei patentati dovrebbe essere sottoposto a un controllo. All’Italia serviranno almeno 170 anni, a questo ritmo. Guardiamo il resoconto degli incidenti di questo week-end: una tragedia nel Veneto, due morti, colpa di un automobilista ubriaco; in Sicilia, quattro vittime, ancora l’alcol».
Cosa si rischia quando si guida dopo avere bevuto troppo? «Una sanzione da 258 a 1.032 euro, la sospensione della patente. Anche un mese di arresto. Non solo: la legge 102 varata il 21 febbraio grazie all’impegno dell’Associazione vittime della strada ha inasprito le pene in caso di omicidio colposo o lesioni gravi. E ha introdotto, oltre al carcere, anche la possibilità di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità per alcuni mesi senza essere pagati».
«Insomma - conclude Biserni - , gli strumenti esistono, ma non sempre vengono usati. Ma il paese che ha ridotto della metà le vittime sulla strada, l’Inghilterra, l’ha fatto soprattutto con la severità delle pene».


© asaps.it


Da "Il Messaggero" del 24 aprile 2006
Il presidente dell’Asaps interviene sulle pagine de "Il Messaggero"
Giovedì, 27 Aprile 2006
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