(ASAPS)
Il mezzo di trasporto preferito dagli italiani? L’automobile naturalmente.
Nonostante gli ingorghi, le file, il traffico e il tempo sprecato, gli
automobilisti “nazional popolari”, non demordono. E non solo in occasione di
ponti o ferie. Ogni giorno, infatti, un italiano su due si sottopone allo
stress da “quattroruote” per accompagnare i figli a scuola o andare al lavoro.
Questo ha fatto conquistare all’Italia il record europeo di autovetture che
circolano sul territorio nazionale: 8 milioni in più negli ultimi 10 anni. Una
cifra a cui si affianca quella del costi: 4 miliardi di euro ogni anno.
Tradotto: ogni famiglia sborsa in media circa 200 euro per passare buona parte
della giornata imbottigliato nel traffico. Una somma che potrebbe essere
“evitata” se il “Bel Paese” avesse una rete viaria più efficiente. Il calcolo
della spesa è stato effettuato dalla Trt Trasporti e Territorio, utilizzando un
metodo matematico denominato Astra-Italia. Il modello si basa sul confronto tra
il costo corrente del traffico effettivo e quello ottimale. Con quest’ultimo si
identifica un andatura costante a una velocità, fuori città, di 70-90 km/h. Un
vero miraggio, soprattutto nell’area più motorizzata del Paese: il nord. Qui
infatti si concentra la fetta più consistente della spesa, 2,3 miliardi di
euro. Meglio nelle regioni centrali dove l’inadeguatezza delle strade incide
per 800 milioni. Infine al sud la situazione è un po’ particolare: ci sono meno
auto e meno camion, ma le vie di comunicazione sono peggiori. Una condizione
che porta a un’impennata dei costi: 1 miliardo di euro. Nonostante le cifre
esorbitanti, gli italiani proprio non vogliono saperne di utilizzare i mezzi
pubblici. Nel 1991 li usava poco più del 17%, dopo 10 anni la percentuale è
diminuita di 1/3, arrivando al 12,9%. Situazione nera anche per la mobilità su
due ruote: meno del 5% degli interessati usa lo scooter o la moto. Per non
parlare poi di pedoni e biciclette. I primi si aggiudicano il 16% , mentre gli
altri il 4. E il restante 60%? Beh la risposta è ovvia. Questa situazione “di
ingorgo” è tipica dell’Italia. In Francia, ad esempio, 4 milioni di pendolari
su 10 usano i mezzi pubblici. Ancora meglio a
Londra dove su 26 milioni, sempre di pendolari, 1/3 usa il trasporto
pubblico.(ASAPS) |