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Comunicati stampa 27/10/2003

Comunicato Stampa - Non siamo soli nella battaglia contro i 150 km/h in autostrada Famiglia Cristiana affianca l’Asaps

 

Non siamo soli nella battaglia contro i 150 km/h in autostrada
Famiglia Cristiana affianca l’Asaps



Avevamo lanciato il nostro preoccupante allarme il 24 ottobre scorso, sul nuovo limite di velocità a 150 km/h nelle autostrade a 3 corsie, fornendo una pratica tabella del basso "costo" in termini di sanzioni e punti per chi viaggia fino a 200 km/h.
Il comunicato, regolarmente lanciato a livello nazionale dall’agenzia ANSA, era stato ripreso solo da pochissimi giornali locali e da nessuna testata nazionale.
Ora però ci ha affiancato, ancora una volta, Famiglia Cristiana che ha fatto propria la causa dell’Asaps alla quale si era associata anche Sicurstrada.
Il prestigioso settimanale cattolico, che vanta tre milioni e mezzo di lettori, nella rubrica "Al volante", a cura di Pino Pignatta, sul n. 44 di Famiglia Cristiana in uscita il 30 ottobre 2003, sposa completamente le tesi dell’Asaps in un pezzo intitolato "150 all’ora, schiaffo alla sicurezza", (praticamente lo stesso titolo del nostro comunicato), nel quale con toni severi, ma ben argomentati, la rivista cattolica critica l’adozione del nuovo limite.
Fa piacere scoprire di non essere soli nella battaglia seria per una reale sicurezza stradale.
Quando poi si scopre di essere affiancati da un gigante della comunicazione ci si incoraggia ancora di più.


Famiglia Cristiana
Rubrica "Al volante" (n. 44 in uscita il 30 ottobre 2003 con data di copertina 2 novembre 2003)
a cura di Pino Pignatta


150 ALL’ORA, SCHIAFFO
ALLA SICUREZZA
Il ministro Pietro Lunardi annuncia il debutto
da novembre del nuovo limite. Risultato:
chi già corre, correrà ancora di più. Sino a sfiorare i 200.

Vorremmo invitare i nostri lettori a una riflessione (e a una conseguente presa di coscienza sulla "politica di sicurezza stradale" di questo Governo): percorrendo ai 150 all’ora il tratto Roma-Napoli, sino a Caianello, che in autostrada sono appunto circa 150 chilometri, si risparmiano, rispetto al limite vigente dei 130, cinque minuti. Si arriva cinque minuti prima. Dopo aver sottoposto, però, nonostante siano rispettati i criteri per la sperimentazione (e cioè tre corsie, buone condizioni meteo, eccetera) la propria sicurezza e quella degli altri a un forte aumento dei rischi d’incidente.
Senza dimenticare che a fronte di soli 5 minuti risparmiati, oltre all’incalcolabile perdita di vite umane, a causa di un incidente autostradale si possono invece perdere ore e ore in coda. E tutto questo perché il ministro Pietro Lunardi non rinuncia alla scelta "populista" di rendere felici gli automobilisti che amano pigiare sull’acceleratore.
Con quali conseguenze? Lo spiega bene l’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale: "L’annuncio del Ministro Lunardi che da novembre in numerosi tratti autostradali a 3 corsie, alcuni peraltro ad alto tasso di traffico e incidentatlità, si potrà viaggiare a 150 km/h (unico Paese in Europa), lancia un’ombra di grande preoccupazione tra chi persegue l’obiettivo di una maggiore sicurezza. Ricordiamo che nei tratti in cui entrerà in vigore il nuovo limite, concesso il 5 per cento di tolleranza sulla velocità misurata, in realtà si potrà viaggiare:
-sino a 157 km/h senza sanzione;
-sino a 168 km/h si pagheranno appena 33,60 euro e zero punti per la patente;
-sino a 200 km/h si pagheranno 137,55 euro e 2 punti per la patente (un costo accettabile: si spende di più ad affittare una pista);
-oltre 200 km/h si pagheranno 343,35 euro e 10 punti, col ritiro della patente solo se la vettura verrà fermata immediatamente".

"In realtà", concludono i sostenitori della Polizia stradale, "una maggiore velocità, è matematico, causerà più incidenti o microtamponamenti, con una più frequente interruzione del traffico, e si conteranno più vittime".
E tutto questo per gratificare la voglia di correre degli italiani. Allora chiediamo agli oltre 3 milioni e mezzo di nostri lettori di fare qualche riflessione su questa misura. Tenendo conto che aumentare il limite significa far sì che chi già corre, e non rispetta le norme attuali, si sentirà autorizzato a correre ancora di più. Proprio mentre il presidente dell’Aci, Franco Lucchesi, annuncia che la patente a punti ha permesso sinora una riduzione tra il 20 e il 30 per cento di sinistri, morti e feriti sulle strade.
Lunedì, 27 Ottobre 2003
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