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Notizie brevi 28/04/2006

ATTACCO A NASSIRIYA: MORTI TRE MILITARI ITALIANI, UNO GRAVISSIMO

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ROMA - E’ stata l’esplosione di una granata perforante a provocare a Nassiriya quattro morti - tre militari italiani e un graduato rumeno - e almeno un ferito molto grave.
Questi i nomi dei militari italiani caduti vittime dell’attentato
Capitano dell’ esercito Nicola Ciardelli, effettivo al 185/o Reggimento acquisizione obiettivi di Livorno
Maresciallo Capo dei Carabinieri Franco Lattanzio, effettivo al Comando Provinciale Carabinieri di Chieti
Maresciallo Capo dei Carabinieri Carlo De Trizio, effettivo al Comando Provinciale di Roma - Nucleo Radiomobile
Gravemente ferito il Maresciallo Aiutante dei Carabinieri Enrico Frassanito, effettivo al Comando Provinciale dei Carabinieri di Verona. Trasferito dall’ospedale da campo italiano di Nassiriya nell’ospedale americano di Ari Fajat, a circa 150 km da Kuwayt City, presenta ustioni sul 40 per cento delle braccia e del viso ma non avrebbe riportato lesioni agli organi interni. Il militare è seguito costantemente da un maggior medico dell’ esercito e da un maresciallo dei carabinieri


Il capitano Nicola Ciardelli


C’E’ UNA DOPPIA RIVENDICAZIONE PER L’ATTENTATO
L’intelligence italiana ha individuato su Internet una rivendicazione dell’attentato di Nassiriya fatta dalle ’Brigate Imam Hussein’. La rivendicazione è stata rintracciata su un sito islamista ritenuto riconducibile al terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi. Lo stesso gruppo sarebbe composto da baathisti, che potrebbero essere seguaci deL leader di al Qaida in Iraq. L’autenticità del documento è al vaglio degli esperti.

Anche l’Esercito islamico in Iraq ha rivendicato con un comunicato su Internet l’attacco costato la vita a Nassiriya a tre militari italiani ed ad un romeno.

Questa la ricostruzione ufficiale dell’accaduto fatta dallo Stato maggiore della Difesa. "Alle 8:50 ora locale (le 6.50 ora italiana), lungo una strada a sud ovest dell’abitato di An Nasiriyah, una pattuglia del Contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della MSU (Multinational Specialized Unit) con a bordo un Ufficiale dell’ Esercito, 15 militari dell’ Arma dei carabinieri ed un graduato della Polizia Militare rumena venivano coinvolti nell’ esplosione di un ordigno posto al centro della carreggiata". Dei due militari italiani rimasti gravemente feriti e ricoverati nell’ospedale da campo italiano, uno e’ poi morto per le ferite riportate. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e diverse pattuglie del Contingente italiano che, con l’ ausilio della polizia locale, hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area. Il convoglio - spiega il comunicato - si stava recando al PJOC (Provincial Joint Operation Centre, la sala operativa integrata delle Forze di sicurezza della Provincia) dove i militari coinvolti nell attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attività di coordinamento con le Forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare gli eventuali responsabili.
Il mezzo colpito, in base alle prime ricostruzioni, ha subito esternamente danni limitati mentre l’interno è stato completamente distrutto dall’esplosione le cui fiamme hanno avvolto i militari che erano all’interno.

IL MILITARE RUMENO MORTO AVEVA 28 ANNI
Il militare rumeno morto oggi insieme a tre italiani nell’ attacco subito a Nassiriya era il caporale Hancu Bogdan e aveva 28 anni, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa rumeno. Bogdan faceva parte della Polizia militare rumena formata da 100 uomini e ospitata a Camp Mittica.

FORZE INTERNAZIONALI, LA ZONA SUD
Nel sud dell’Iraq, in cui si trova Nassiriya, dove opera il contingente italiano (2.600 uomini circa), il controllo della zona, che gravita intorno a Bassora, é affidato alle forze britanniche (circa 8.000 soldati). Tra i paesi che forniscono uomini e mezzi nella regione, abitata in prevalenza da sciiti, ci sono la Romania, il Giappone, la Danimarca e la Norvegia. Ai giapponesi sono affidate esclusivamente attività logistiche.

© asaps.it


Da Repubblica.it
Venerdì, 28 Aprile 2006
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