Non
è la prima e non sarà l’ultima. Ma certo farà piacere a molti automobilisti
sapere che un’altra sentenza di un giudice di pace di Roma ha dichiarato
«fuorilegge» le strisce blu. Basta leggere il codice della strada per capire
come mai chi viene multato per aver parcheggiato negli spazi riservati alla
sosta a pagamento senza esporre il necessario tagliando, può vedersi annullare
l’odiosa contravvenzione.
È accaduto all’avvocato Alfredo Vasta, che dopo aver ricevuto due di questi
verbali ha fatto ricorso, vincendolo. E non perché il suo fosse un caso
particolare, ma semplicemente perché a quanto pare il Comune non ha letto bene
il codice della strada quando ha disposto che la città fosse invasa dalle
strisce blu con relativi parcometri. La legge, infatti, prevede che le aree
destinate al parcheggio a pagamento debbano essere «ubicate fuori dalla
carreggiata», ossia fuori dalla strada destinata al transito dei veicoli. Il
che vuol dire semplicemente che la quasi totalità delle strisce blu della
capitale sono irregolari. Basta guardarsi in giro per rendersi conto che i
parcheggi in questione si trovano quasi sempre all’interno della carreggiata e
raramente, come invece dovrebbe essere, «inglobati» dai marciapiedi o protetti
da cordoli spartitraffico. È questo che l’avvocato Vasta ha sottolineato nel
ricorso con il quale ha chiesto al giudice di pace di annullare le multe, per
due infrazioni commesse il 18 e il 31 marzo, ricevute lo scorso luglio. Stessa
violazione per i due verbali: sostava senza esporre il titolo di pagamento.
«Contestazioni del tutto infondate e prive di alcun presupposto giuridico»,
secondo il legale. Che, foto alla mano, ha dimostrato al giudice come le aree
blu dove aveva lasciato la sua auto, in via Paulucci de Calboli e in viale di
Villa Grazioli, fossero chiaramente all’interno della carreggiata dove
transitano le macchine. Di conseguenza, dovendosi ritenere illegittima la
delimitazione da parte del Comune di parte della sede stradale per destinarla
alla sosta a pagamento, il ricorrente non aveva commesso alcuna violazione. Una
motivazione accolta in pieno dal giudice di pace Romano. «Dalla documentazione
prodotta dal ricorrente - scrive nella sentenza - ed in mancanza di opposizione
da parte del Comune emerge che gli spazi destinati a parcheggio, nelle vie
indicate nei verbali impugnati, sono stati predisposti in violazione di quanto
previsto dai commi 6 e 8 dell’articolo 7 del codice della strada, all’interno
della carreggiata, con evidente restringimento della medesima». Poi, anche se
le decisioni dei giudici di pace non fanno giurisprudenza, il giudice Romano va
oltre, dichiarando «illegittime» le aree blu. «Essendo pertanto illegittimo -
si legge nella sentenza - il provvedimento del Comune relativo all’ubicazione
dei suddetti parcheggi, anche in considerazione della mancanza, nelle dette
aree o in altre nelle immediate vicinanze, di zone destinate a parcheggi senza
custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta, ne deriva
l’illegittimità della contestazione della violazione».
Patricia Tagliaferri
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