(ASAPS) - Migliorare la viabilità urbana di un
quartiere? Decidere se intensificare una linea di autobus o crearne una nuova?
Da oggi gli amministratori locali non dovranno più “scervellarsi” per adottare
le soluzioni più idonee. Infatti in aiuto degli addetti ai lavori arriva
“Mobilis”, il sistema, progettato dal gruppo di Fisica dei sistemi complessi
dell’Università di Bologna, guidato da Bruno Giorgini che simula i flussi
urbani. E non solo. Con “Mobilis” sono nati anche “Campus”, per la mobilità
pedonale e “Automobilis”, che studia i flussi veicolari. “L’obiettivo –
spiegano i ricercatori – è quello di creare una mobilità sostenibile, non solo perché ha bassi livelli
d’inquinamento, ma anche perché diversi mezzi di trasporto concorrono a una
mobilità comoda e più fluida”. Si tratta di tre sistemi informatici che si
basano su un modello fisico-matematico che integra una mappatura dettagliata di
una città, insieme ai dati sul trasporto pubblico, quello privato e sulle
diverse abitudini sociali dei suoi abitanti. Una volta inseriti tutti i
parametri, il software è in grado di prevedere come la mobilità si modifica in
risposta a diversi cambiamenti o all’inserimento di elementi di disturbo come
nuove strade, nuovi palazzi o incidenti stradali. “Il funzionamento del sistema
– sottolinea Giorgini - non è
eccessivamente complesso: il modello della città che si vuole studiare viene
strutturato attraverso dei ‘cronotopi’, cioè dei punti di attrazione dove esistono
attività calendarizzate. Inserendo, poi, auto, pedoni e mezzi di trasporto
pubblico, si opera la vera e propria interazione tra singolo individuo e città.
In questo modo si arriva ad ottenere quello che si chiama un modello di
mobilità integrato che può andare da ambienti di poche decine di metri fino
alla mobilità automobilistica di una città. Nella pratica di tutti i giorni
questo meccanismo può essere impiegato per valutare l’efficacia di una
ristrutturazione, per indicare gli effetti di un evento critico, per suggerire
soluzioni di emergenza e costituire un elemento utile, se non fondamentale, per
progettare interi quartieri”. Per far funzionare i tre sistemi non occorrono
attrezzature particolarmente sofisticate, bastano dei comuni pc. E il prossimo
obiettivo dei ricercatori è quello di semplificare il linguaggio utilizzato,
per agevolare il dialogo anche con i “non addetti ai lavori”. (ASAPS)
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