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Rassegna stampa alcol e guida del 28 aprile 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

MARKETPRESS.INFO
BLITZ DEL VINO NEI SANTUARI DELLA NOTTE DI ROMAGNA “GENUVINO” PER UNA DEGUSTAZIONE E UN CONSUMO CONSAPEVOLE SI PARTE SABATO 29 APRILE TEATRO VERDI CESENA NELLE SETTIMANE SUCCESSIVE SI REPLICA A RIMINI E RAVENNA (*)

Inviato da Franca Scotti

Il vino nei santuari della notte? Ora si può. Dove? Nella capitale del divertimento, la Romagna. Con “Genuvino”, un percorso di qualità tra vino e liturgie da sabato sera, di scena in alcuni locali simbolo dell’aggregazione notturna, con inizio a Cesena al Teatro Verdi il 29 aprile (ore 22,30). E con la partecipazione speciale di testimonial cari al popolo della notte: figure-simbolo come Niconote, notissima performer–dj nelle principali discoteche italiane e un cast misto di rapper, writer e spray artist. Obiettivo esportare il consumo consapevole e la cultura del vino in discoteca dove oggi invece i protagonisti sono i cocktail, la birra, i superalcolici, gli energetici… Mentre il grande latitante è proprio lui, il vino di qualità, e ancora più latitante è il vino prodotto vicino a casa. Particolare importante: Genuvino non propone il bere tout court, bensì promuove la cultura della degustazione che guarda al vino nella sua lentezza, necessaria per essere compreso. In altre parole l’iniziativa vuole rallentare l’uso dell’alcol nei tre quarti d’ora della durata dell’evento, modificandone la cultura del consumo. Allora tutti pronti al blitz. Nella lunga notte dei locali cult della Romagna vanno in scena cinquanta minuti di spettacolo e degustazioni in cui i linguaggi del popolo della disco si mescolano con quelli della cultura del vino. Nessun monologo né tantomeno dotte spiegazioni. Invece, a dettare la legge del vino sarà un banco d’assaggio temporaneo allestito nei locali dove sommelier professionisti in divisa dell’Ais faranno scorrere bianchi e rossi di Romagna, innestando le degustazioni all’interno di percorsi condivisi fra rapper, dj vocalist, video a tema e live show. Ma attenzione, tutto questo a due condizioni: prima di tutto il rispetto dello stretto legame col territorio. Il vino presentato, infatti, è quello di qualità prodotto in Romagna, con particolare attenzione al territorio della provincia di Rimini, che sponsorizza gli eventi, nell’ambito dei progetti di sviluppo e promozione del territorio del Gal L’altra Romagna. In secondo luogo il coinvolgimento dei testimonial della notte, artisti e dj capaci di essere il trait d’union con il popolo della discoteca. Ogni notte quindi la giostra delle degustazioni debutta con un format preciso, sapientemente adattato ai linguaggi notturni. Si comincia con Le notti bianche momento di spettacolo dove protagonisti sono l’albana Docg, il trebbiano e il pagadebit doc di Romagna, per poi lasciare il posto al Fil rouge dove trionfano le doc Colli di Rimini e il sangiovese di romagna doc, in una sorta di percorso che fa leva su situazioni diverse, fuse tra loro, dove la presenza del vino diventa un’incursione inaspettata, un’esperienza inconsueta che vuole fissarsi nella memoria e radicarsi come un incontro piacevole. Il via a Cesena. Si parte sabato 29 aprile alle 22,30 al Teatro Verdi di Cesena, un locale simbolo del territorio di Forlì-cesena, riscoperto come teatro polivalente che con le serate disco attira migliaia di giovani. Dopo Cesena l’iniziativa sarà ripetuta, nelle settimane successive, in un locale della Provincia di Rimini e di Ravenna. Le date saranno comunicate nei prossimi giorni. Come si svolgono le serate. Il mondo della notte, si sa, ha le sue regole. Dunque, Genuvino viaggerà tra diverse proposte di intrattenimento, unite dal comune denominatore del vino. Più nel dettaglio nella discoteca sarà allestito uno spettacolo che per 50 minuti alternerà momenti di vino a performance a tema di artisti e dj. I protagonisti delle degustazioni saranno sommelier professionisti dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier) per una volta calati in un insolito ambiente, quello della discoteca. Genuvino propone tre piccoli assaggi di vini e il dialogo con i sommelier preposti alla mescita, promuovendone la qualità, la genuinità e il consumo responsabile. I sommelier saranno affiancati da artisti e performer-Dj che hanno fatto del recupero della tradizione una risorsa del loro essere artisti. Troveremo così Boord-l crew funky-folk, che moduleranno riletture lounge e funky delle partiture del mitico Secondo Casadei, il re del liscio romagnolo di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, completamente reinventato per l’occasione; Eron live show, riconosciuto internazionalmente come uno dei migliori writer e spray artist italiani, le cui realizzazioni in pubblico sono veri e propri capolavori di spettacolo; Word il rapper dialettale riminese, affabulatore e poeta che con le sue spiccate doti da palcoscenico si proporrà anche come figura alternativa di conduzione. Il tutto mixato dall’attenta regia di Niconote, che proporrà live un suo originale percorso sonoro/musicale sul vino.

(*) Nota: quando era stata proposta, questa iniziativa aveva suscitato diverse reazioni in alcuni lettori di questa rassegna (cfr rassegna 27.3.06). Abbiamo già commentato sul controsenso di una pubblicità al vino mascherata da promozione alla salute. Tanta palese insulsaggine fa venire voglia di mettere in atto iniziative eclatanti. Si accettano proposte. Una prima idea può muovere dalla Legge quadro sull’alcol (125/01) che all’art. 13 dice proibisce: di "rappresentare in modo positivo l’assunzione di bevande alcoliche o superalcoliche" e "pubblicizzare direttamente o indirettamente le bevande alcoliche e superalcoliche nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori di 18 anni di età". Un esposto alla questura di Forlì – Cesena potrebbe essere un primo passo.

Se ci farete pervenire altri commenti o proposte per fermare questa assurda iniziativa, ne daremo conto nelle prossime rassegne stampa. Qui di seguito presentiamo un primo commento del presidente ASAPS Giordano Biserni.


ASAPS

Originale iniziativa romagnola
UN CALICE DI VINO TI SALVERA’ DALLO SBALLO DEL SABATO SERA. QUESTA NON S’ERA MAI SENTITA. UN NUOVO MODO PER COMBATTERE GLI INCIDENTI DEL FINE SETTIMANA
Iniziativa dei sommelier si parte da Cesena con la Benedizione della provincia di Rimini

Se non fosse assurda, “Genuvino” l’iniziativa della AIS (Associazione Italiana Sommelier), che è addirittura sponsorizzata dalla Provincia di Rimini, di “salvare i giovani dallo sballo del sabato sera”, dando loro da bere del vino, sarebbe persino divertente. Diciamo subito che a noi pare ridicola e non ce la danno a bere. In pratica si vuole far passare una semplice operazione di promozione del vino, pur legittima in altri contesti, col travestimento di un’operazione contro lo stragismo stradale. Il problema è che tutto questo viene fatto forse anche con soldi pubblici. Complimenti agli ideatori e organizzatori. Non sapevamo che l’alcol si combatte con l’alcol, si tratta di una novità assoluta anche per noi. Se questa si rivelerà il modo giusto per debellare il fenomeno degli incidenti stradali non finiremo mai di darci degli stupidi per non averci pensato prima. Ma come abbiamo fatto, proprio noi che da tanti anni ci occupiamo in prima linea di sicurezza stradale? Come ha fatto a non pensarci l’AICAT o l’Istituto superiore di Sanità?Si parte da Cesena (ottima scelta per la presenza della già storica scuola della Polizia Stradale) per poi approdare in altre realtà dei locali della costa.La cosa che ci fa sentire ancora più inadeguati è il fatto che anche il Sert di Bologna, cioè proprio il servizio che istituzionalmente si occupa di dipendenze da sostanze e alcol, si è dimostrato, a sorpresa, comprensivo “Bere meno, bere meglio, l’importante è non sbronzarsi”. E noi che pensavamo - poveri ingenui - che per salvarsi dai gravi incidenti del sabato sera fosse opportuno non bere per niente quando si deve guidare! Altro che storie. Il limite di 0,5 g/l è una border line molto sottile, facilmente superabile. Le conseguenze sono sotto gli occhi e le gomme di tutti.Complimenti anche per il tempismo. Con questa trovata originale che viene dopo un fine settimana in cui l’asfalto è stato intriso di sangue e di alcol come poche, dopo che solo 7 giorni fa - il 20 aprile scorso - si è celebrata la giornata mondiale contro l’alcol. Veramente entusiasmante l’opportunità dell’iniziativa. Vorremmo ricordare agli organizzatori che sulla strada non ci vanno poi solo quelli che bevono, i quali col loro fegato possono fare quello che vogliono, ma ci siamo tutti.

Troviamo già inammissibile che un ebbro abbia ancora in questo paese la quasi impunità quando emette una condanna a morte, inappellabile ed immediatamente eseguita sul posto anche a carico di perfetti innocenti che hanno la sventura di incrociare il suo cammino. Ora avrà anche gli sponsor. Se questa è cultura della sicurezza stradale a noi non ci resta che cambiare mestiere.

Forlì, lì 27 aprile 2006

Giordano Biserni
Presidente Asaps


ASAPS
L’Asaps a fianco di chi si occupa di sicurezza
APPLICAZIONE DELLA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI ALCOL
Disposizioni per la sicurezza sul lavoro, compreso l’autotrasporto

di Franco Medri Ufficio studi Asaps Ispettore Superiore della Polizia Stradale

Con la pubblicazione della legge 30 marzo 2001 n° 125 “Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati” sono state introdotte le norme finalizzate alla prevenzione, alla cura ed al reinserimento sociale degli alcoldipendenti.
Al fine della presente legge si identifica come bevanda alcolica ogni prodotto contenente alcol alimentare con gradazione superiore a 1,2 gradi alcolici e per bevanda superalcolica ogni prodotto con gradazione superiore al 21 per cento di alcol in volume.
Per quanto riguarda le disposizioni relative al consumo delle bevande alcoliche e in materia di sicurezza sul lavoro, la legge 125/2001 ha disposto che “è vietata la vendita al banco di bevande superalcoliche nelle aree di servizio situate lungo le autostrade dalle ore 22.00 alle ore 06.00” a cui consegue l’applicazione di una sanzione amministrativa di € 1.721,33.
Ma la grande prescrizione introdotta dalla medesima normativa riguarda le disposizioni per la sicurezza sul lavoro; infatti “nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi, individuate con decreto del Ministero del lavoro e della prevenzione sociale, di concerto con il Ministero della sanità, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge (legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 90 del 18-04-2001 e provvedimento pubblicato Gazzetta Ufficiale n° 75 del 30-03-2006), è fatto divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche” (per chiunque contravvenga a queste disposizioni si applica una sanzione amministrativa di € 860,76).
Alla luce di quanto esposto si rappresenta che con il Provvedimento del 16 marzo 2006 (G. U. n° 75 del 30.03.2006) emanata dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sono state elencate le attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro per le quali si fa divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche in riferimento al disposto di cui all’articolo 15 della Legge 125/2001.
Tra le predette attività rientrano le mansioni inerenti l’attività di trasporto degli “addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D, E, e quelli per i quali è richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per la guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada”.
In osservanza a questa disposizione, chiunque eserciti una mansione relativa ad una attività di trasporto per la quale necessita di una delle predette patenti e che abbia assunto alcolici o superalcolici, a prescindere dalla quantità, sarà assoggettato alla sanzione amministrativa di € 860,76.
Un esempio pratico potrà meglio chiarire il concetto: se da un controllo emerge che il conducente di un autotreno carico di merce per conto di terzi evidenzia (attraverso apparecchiatura etilometrica) un tasso alcolemico pari a 0,12 g/l, incorrerà nella sanzione amministrativa di cui all’articolo 15/1°-4° della Legge 125/2001 corrispondente a € 860,76.
Logicamente potranno concorrere le violazioni riconducibili sia alla guida in stato di ebbrezza di cui all’articolo 186 del Codice della Strada, nonché l’applicazione della sanzione amministrativa relativa all’articolo 15/1°-4° della Legge 125/2001, qualora l’accertamento evidenzi una assunzione di alcol che determina un tasso superiore a 0,50 g/l.

Nota: Per le finalità previste dalla Legge 125/2006, il comma 2 dell’articolo 15 stabilisce che “i controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro possono essere effettuati esclusivamente dal medico competente ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, ovvero dai medici del lavoro dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro con funzioni di vigilanza competenti per territorio delle aziende unità sanitarie locali”.
Pertanto sulla base di questo enunciato, si rappresenta che un controllo stradale diretto all’osservanza delle disposizioni per la sicurezza del lavoro, disciplinate dall’articolo 15 della Legge 125/2001, non è attribuibile specificatamente agli operatori di polizia stradale, ma l’applicazione della prescritta sanzione amministrativa potrà avvenire esclusivamente in via residuale.
Infatti solo ad un controllo che ha come intento principale la rilevazione del tasso alcolemico al fine di contestare una eventuale guida in stato di ebbrezza, si potrà comminare la violazione di cui all’articolo 15 della Legge 125/2001, sapendo che i presupposti per l’accertamento tecnico attraverso l’utilizzo dell’etilometro sono:

  • l’accertamento preliminare effettuato es. con un pretest che fornisce esito positivo;
  • in caso di incidente stradale;
  • quando si ha motivo di ritenere che il conducente si trovi in stato di alterazione psico-fisica (ebbrezza) dovuta all’assunzione di alcool.


L’opinabilità dell’utilizzo dell’etilometro ai sensi dell’articolo 13 della Legge 689/81 in questo caso non trova piena giustificazione; infatti il comma 1 prescrive che “Gli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono, per l’accertamento delle violazioni di rispettiva competenza (il dettato normativo di cui al comma 2 dell’articolo 15 della Legge 125/2001 deputa la competenza esclusiva dei controlli alcolimetrici sui posti di lavoro al medico, per cui con questa definizione può intendersi anche come posto di lavoro lo stesso autotreno il cui conducente viene fermato durante la circolazione del medesimo ai fini di un controllo sulla rete stradale), assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica”.


IL GAZZETTINO (VENEZIA)

L’Associazione italiana familiari ...

L’Associazione italiana familiari e vittime della strada sede di Venezia "denuncia" dopo l’ennesimo incidente mortale per colpa di chi guida sotto l’effetto di alcool (vedi i 2 giovani motociclisti) la non volontà da parte delle istituzioni nel voler cambiare questo quadro di morte a cui assistiamo impotenti. Si ricordano anche i troppi casi di morti per incidente per mano di automobilisti ubriachi o drogati che continuano imperterriti a guidare perchè l’emendamento votato dal Senato secondo il quale chi provoca un incidente mortale guidando ubriaco incorrerà nella revoca definitiva della patente solamente se trovato con alcolemia superiore a sei volte il limite previsto dalla legge, limite sulla soglia del coma etilico, permette e consente alle persone che non sono in grado di mettersi al volante, di continuare ad uccidere, anzi, mettono loro in mano a questi assassini la licenza di uccidere! Perchè non allineare l’Italia agli altri paesi europei? in Francia Chirac intervenendo personalmente nel programma sulla sicurezza stradale ha ottenuto un risultato eccezionale: riduzione del 20\% dei morti in soli 18 mesi! Ci si chiede allora chi sia il vero responsabile, colui che guida in stato di ebbrezza o la nostra legge permissiva? Voglio sperare che l’Istituzione permanente dell’Osservatorio per la Sicurezza stradale del Veneto - di cui faccio parte - non si soffermi solo nel prendere conoscenza precisa del territorio nè che si fermi a meri numeri statistici ma che intervenga concretamente a livello centrale - come governo e parlamento - con un unico obiettivo così come dichiarato dal Proc. Antonio Foiadelli, coordinatore del Comitato, la difesa della vita umana, adottando una linea dura e repressiva per chi viola il codice della strada. Richieste che l’Aifvs appoggia e sostiene e che intende riaffermare e riproporre come fatto nella passate legislatura. L’indifferenza e la superficialità con cui si tratta il tema dell’incidentalità stradale è incomprensibile ed inaccettabile per la nostra società così detta civile!!

Pierina Guerra Ass. Familiari e Vittime della Strada Venezia


IL GAZZETTINO (PADOVA)
UNIONE DEI COMUNI A Marostica un convegno, poi tutti a divertirsi al palatenda di Nove 

"Party dai giovani nigth", una festa per spiegare la pericolosità dell’alcol

Marostica

(B.T.) "Party dai giovani". Non poteva avere nome più accattivante la doppia iniziativa organizzata in occasione del mese della prevenzione alcologica dall’Unione dei Comuni del Marosticense e dall’Ulss 3, in collaborazione con numerose altre realtà comunali del comprensorio e Blu Runner. Un convegno e una festa per parlare di alcol e della sua corretta assunzione; un’ occasione per spiegare ai ragazzi e non solo la pericolosità sanitaria e sociale dell’abuso alcolico, divenuto oggi un problema sempre più frequente soprattutto tra i giovanissimi. Sarà l’ex chiesetta di San Marco ad ospitare venerdì, a partire dalle 9, il convegno che vedrà la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti italiani del settore. Nell’occasione Emanuele Scafato dell’Istituto superiore della Sanità parlerà di "Italia-Europa, quali politiche sull’alcol. Dove, come e quando si divertono i giovani", mentre il vicepresidente della Società italiana di alcologia Giovanni Greco tratterà il tema "Alcol e mamma, scorte e consumi domestici". Giovanna Le Divelec, della Fondazione Devoto di Firenze si occuperà de "L’educazione, il consumo, le risposte, il divario giovani-adulti", mentre l’originale tema del rapporto tra alcol e alimentazione sarà al centro dell’intervento del gastroenterologo Andrea Quartini. Il compito di spiegare le implicazioni cliniche dell’abuso di alcolici, sarà lasciato a Luigi Piloni, dirigente medico del settore alcologia dell’ Ulss 3, mentre spazio sarà dato anche al volontariato e all’importanza dell’educazione al divertimento sano tra i giovani. E proprio in quest’ottica, s’inserisce il secondo degli appuntamenti in programma, previsto per la serata di sabato 29 aprile. "Party dai giovani night", il titolo dell’evento gratuito ospitato al palatenda del quartiere Brenta di Nove, dove dalle 20.30 fino a notte fonda, gli animatori di Blu Runner organizzeranno una serata a base di musica, ballo, giocoleria e tutto quanto è in grado di portare divertimento. Special guest della serata il notissimo gruppo di percussionisti Bloko Maranhao.


LA PROVINCIA DI CREMONA
Campagna Fipe, Asl, Bussola e Associazione Europea familiari e vittime della strada

‘Niente alcol per i giovanissimi’

Anche il divertimento, in una società spesso malata di eccessi, pare diventato un problema. Soprattutto per i giovanissimi, maggiormente inclini ad assimilare modelli negativi proposti dai ragazzi più grandi come dai mass media. ‘-16... NO ALCOL !’ è un’incisiva campagna di sensibilizzazione contro il consumo di alcolici da parte di minori di 16 anni promossa dal Gruppo provinciale dei Pubblici Esercizi (FIPE), aderente all’Associazione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Cremona, in collaborazione con il Dipartimento per le Dipendenze Nucleo Operativo Alcologia dell’ASL, con l’Associazione Bussola e con l’Associazione Europea familiari e vittime della strada. Richiama, già nello slogan, l’articolo 689 del Codice Penale che vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. «È un monito quanto mai opportuno ed attuale – osserva il dottor Sorini, del nucleo SERT dell’ASL di Cremona –. L’ O.M.S. evidenzia infatti, un massiccio incremento del consumo di bevande alcoliche anche tra i giovanissimi (14-17 anni), in particolare tra le ragazze e spesso fuori pasto. Anche in Italia alcuni studi dimostrano che il fenomeno del consumo giovanile di alcolici presenta dati a dir poco allarmanti: risulta infatti che i ragazzi iniziano a consumare alcolici intorno ai 12 anni.


EMILIANET

Alcool e stupefacenti: corso di formazione a Quattro Castella

Promosso dal Comando convenzionato di Polizia Municipale col patrocinio della Regione 

QUATTRO CASTELLA (RE, 26 apr. 2006) - Il Comando Convenzionato di Polizia Municipale di Quattro Castella ed Albinea organizza un corso di aggiornamento professionale sull’uso e l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti rivolto agli operatori di polizia municipale, ai volontari della Croce Rossa Italiana di Quattro Castella e della Croce Verde di Albinea e ai responsabili dei centri giovani dei due comuni.
L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto ’Di sera d’estate. Fuori porta sì, fuori di testa no’ che ha ottenuto un finanziamento della Regione per l’acquisto di specifici strumenti elettronici al servizio degli agenti di polizia municipale che consentiranno l’individuazione immediata di tracce di alcolici e droghe in occasione di controlli sulle strade. Il corso si svolgerà in due pomeriggi nella sala consiliare del Municipio di Quattro Castella. Il primo appuntamento è in programma venerdì 28 aprile dalle 14 alle 17, il secondo venerdì 5 maggio dalle 14 alle 17.
In entrambe le occasioni il relatore del corso sarà il dottor Roberto Bosi, direttore del Sert dell’Ausl di Reggio Emilia. L’aggiornamento verterà in particolare su questi argomenti: individuazione delle principali sostanze psicotrope; collocazione medico-farmacologica dell’alcool e delle sostanze stupefacenti; effetti sull’organismo umano; la tossicodipendenza fisica e psicologica; effetti visibili nel breve, medio e lungo periodo delle principali sostanze psicotrope disponibili sul mercato legale e illegale; problematiche relazionali per chi abusa/usa di alcool e droghe; problematiche mediche connesse alla guida di veicoli sotto l’effetto di alcool e droghe; l’evoluzione ’sociologica’ del fenomeno; l’evoluzione ’soggettiva’ del fenomeno; le differenze di genere nell’abuso/uso di alcool e droghe.
"Le due amministrazioni comunali di Albinea e Quattro Castella – spiega il comandante dei vigili Lazzaro Fontana - hanno già promosso una serie di progetti e iniziative su questa materia. Questo corso di aggiornamento intende fornire tutti gli operatori interessati dei migliori strumenti conoscitivi e operativi. Il progetto ’Di sera d’estate. Fuori porta sì, fuori di testa no’ vede coinvolti, attraverso una rete di contatti e collaborazioni, diversi soggetti: la Croce Rossa Italiana di Quattro Castella, la Croce Verde di Albinea, la direzione didattica di Quattro Castella e lo spazio Giovani Lunatika di Roncolo. Il nostro convincimento è che solo investendo sui giovani potremo avere degli adulti, in un futuro, più consapevoli e, si spera, responsabili".


IL GIORNALE DI VICENZA
I ragazzi & le tossicodipendenze. I partecipanti al progetto “Senza filtro” hanno coniato un messaggio

La droga? “Ritagliati fuori”

Tra studenti e operai 550 i contatti sui pullman delle Ftv

(s. s.) Senza dubbio il momento più difficile è stato l’approccio. Infatti racconta ora il coordinatore del progetto “Senza filtro” Gianni Bonotto: «Forse qualcuno di primo acchito deve averci scambiato per spacciatori: d’altra parte cosa può pensare un ragazzo al quale uno sconosciuto fa strane domande sulla droga? Di sicuro poi in molti ci hanno confuso con i controllori che cercano di pizzicare i “portoghesi”, che viaggiano senza pagare il biglietto».
Già, perchè il progetto, sostenuto dalla Regione con un finanziamento di circa 100 mila euro e appoggiato dalla Provincia che ha dato l’ok all’utilizzo dei suoi pullman “targati” Ftv, è cominciato nelle stazioni dell’azienda vicentina ed ha mosso i primi passi proprio sulle corriere, dove inizialmente gli operatori hanno condiviso il viaggio di andata o di ritorno, dalla scuola oppure dal lavoro, di 550 pendolari, ascoltandoli e raccogliendone le preoccupazioni, i disagi, le difficoltà, per costruire assieme a loro una campagna informativa sulla prevenzione delle tossicodipendenze.
È questa la prima novità che caratterizza il progetto cominciato agli inizi della scuola due anni fa e che arriverà al capolinea alla fine di quest’anno scolastico. Infatti la campagna contro il consumo di droga è stata costruita dal basso, passo dopo passo, scremando dal mezzo migliaio di ragazzi contattati i cinquanta che sono parsi più informati, più attivi e più propensi a spendersi per lanciare ai coetanei un messaggio capace di fermare e riportare a “riva” quanti hanno cominciato ad usare, per curiosità o per altri motivi, droghe leggere oppure ad abusare dell’alcol.
In poche parole il progetto “Senza filtro” di cui si conosce solo qualche precedente (a Torino e nel Comasco) è stato ideato dalla cooperativa sociale “Radicà” di Calvene, che per la sua realizzazione s’è consorziata con le cooperative “Adelante”, “Mosaico”, “Job Mosaico” e “Nuova vita”, creando “Prisma” di cui è presidente Franco Balzi. Le zone nelle quali, in stazione Ftv e in pullman, sono stati contattati i ragazzi, sono quattro: Arzignano-MontecchioMaggiore, Thiene Schio, Bassano e Vicenza centro. Ai primi approcci è seguita una cernita, quindi con i cinquanta prescelti sono cominciati gli incontri, che si sono conclusi con meeting-soggiorni di tre giorni a Lignano, a Sapada e per due volte anche a Calvene.
I risultati sono stati mostrati e spiegati ieri a palazzo Nievo, durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, con operatori sociali e responsabili del consorzio “Prisma”, anche l’assessore provinciale ai trasporti Maria Rita Busetti e il dott. Rampazzo in rappresentanza dell’assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli. La “sintesi” di quasi due anni di lavoro sono il messaggio “Ritagliati fuori” stampato su qualche migliaio di magliette rosse, un giornale-manifesto e un Dvd di tre minuti che racconta per sommi capi l’esperienza vissuta dai ragazzi coinvolti nel progetto “Senza filtro”. Tutto sarà distribuito a fine anno durante una festicciola nella sede delle Ftv con una “degustazione” offerta dall’istituto alberghiero di Tonezza e soprattutto sui pullman sui quali sono stati inizialmente contattati studenti e giovani lavoratori.
E visto come sono andate le cose, il progetto avrà un seguito. Il coordinatore Bonotto precisa infatti che le cinque cooperative sono fin da ora intenzionate a varare un “Senza filtro”-bis, inserendolo nei piani triennali veneti per la lotta alle tossicodipendenze, che sono in corso di elaborazione a livello locale e saranno presentati per l’approvazione entro la fine di giugno,mentre il dirigente dell’assessorato regionale Rampazzo ha lasciato intendere che Venezia non lascerà che venga dispersa l’esperienza accumulata da “Prisma in questi due anni.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA)
Pressante la richiesta di insegnanti e operatori scolastici 
«Aiutate i nostri ragazzi»

Parte il corso di prevenzione delle dipendenze

MATERA Adolescenti: giovani a rischio. E la richiesta di sostegno nel gestire questa età così delicata cresce, da parte di insegnanti ed operatori scolastici. È quanto hanno rivelato Isidoro Gollo e Natale Pepe, sociologi del Sert, il Servizio per le tossicodipendenze dell’Asl n.4, che la Gazzetta ha incontrato nella prima giornata di corso di auto aiuto per la prevenzione delle dipendenze, nell’Osservatorio socio-epidemiologico dell’Azienda. Un corso di formazione rivolto agli orientatori delle comunità locali, in particolare volontari del sociale, per promuovere la cultura dell’ascolto. L’iniziativa, a numero chiuso per 25 partecipanti, è organizzata in cinque incontri su altrettanti temi caldi della comunicazione: richiesta d’aiuto, risposta alla domanda d’aiuto, ascolto, consapevolezza nella comunicazione, gruppo come risorsa. La docente è Carmela Ascolillo, psicologa. «Questo corso - spiega Pepe - è il secondo livello di un percorso intrapreso da circa due anni, in cui abbiamo girato in alcuni comuni del Materano, interagendo con persone "non del settore": insegnanti, familiari, volontari, e tutti coloro che, nelle comunità , svolgono un ruolo di orientamento relazionale. Gente che ha antenne sensibili sui bisogni del territorio, e che è in grado di recepire i problemi dei giovani, e di chiunque altro soffra di dipendenze patologiche, e di indirizzare queste persone verso le strutture socio-sanitarie giuste, dove troveranno gli operatori adeguati a sostenerli nella ripresa». La struttura ideale, in questo senso, è il SerT, che nell’ultimo anno ha visto aumentare il numero di utenti da 350 e 408: i due terzi di essi sono dipendenti da eroina; gli altri, da alcol, soprattutto i giovanissimi, e da cocaina. «Il meccanismo che crea la dipendenza - afferma Gollo - è sempre lo stesso. E c’è bisogno di gente che sia punto di riferimento per questi "soggetti deboli", che ne raccolga i problemi. Cercando anche di riportare l’emergenza nella comunità: perché, paradossalmente, il livello di attenzione delle istituzioni e della pubblica opinione su questi problemi è un po’ scemato. Come se le dipendenze, soprattutto quelle considerate "leggere", fossero normali, fisiologiche, quasi una tappa della vita, in particolare quando si parla di adolescenza. Puntiamo invece a stimolare nuovamente l’attenzione su questi temi». Molte volte, il vero ostacolo è convincere le persone affette da dipendenza a farsi aiutare. «Il filo conduttore è l’ascolto - dice Ascolillo -. Il tentativo è portare la persona sfiduciata a parlare con qualcuno: è per questo che cerchiamo di intervenire sulle famiglie, sulle scuole, sulle associazioni». Intanto, in 4 anni, il Sert ha già organizzato 10 corsi per insegnanti di scuola superiore sul tema «rischio accettabile» i quali, a loro volta, hanno lavorato con oltre 1500 studenti in laboratori educativi in classe. Ora sta per partire un progetto ancora più delicato, un lavoro di sensibilizzazione su alunni e professori di scuole medie: 13, 14 anni è l’età più a rischio per cadere nelle dipendenze patologiche, soprattutto per quanto concerne il consumo di alcolici. Il seminario sarà una risposta alle richieste precise che arrivano da presidi, docenti, genitori. «Ma lavorando bene - assicura Pepe - si ottengono risultati importanti, sui giovanissimi: nei corsi sul rischio, dopo averli sensibilizzati sulla pericolosità di alcune situazioni, abbiamo conseguito quello che per noi è un risultato ottimale: un terzo di loro ha acquisito la consapevolezza del rischio, e deciso di modificare i propri comportamenti». Grazia Tantalo

L’Asl n.4 forma 25 volontari del sociale per promuovere la cultu- ra dell’ascolto


L’ADIGE
VOLANO - Prende il via domani sera, ore 20,30 presso il portico «BeB Piazota» in via Tei 15, il corso sulla conoscenza, l’uso e l’abuso dell’alcol e sui suoi effetti sull’organismo, strutturato in tre incontri serali, promosso dal Circolo Acli e da Acli Terra e rivolto a tutti i giovani dai 18 ai 35 anni

Gli incontri sono strutturati per un gruppo minimo di dieci persone e massimo di venti e la quota di partecipazione è di dieci euro a persona (informazioni e iscrizioni: Agostino 348/3368185 o Maddalena 340/6017324). Il primo incontro (relatori Walter Raoss e il dottor Valerio Costa) avrà come tema «Conosci quel che bevi: la birra nei suoi colori. In questo «gioco» chi comanda?». Seguirà venerdì 5 maggio, stessa ora, stesso luogo, una serata a tema «Alza il «grado» di attenzione. Salute e alcool: quali verità?», relatori alcuni sommelier e il dottor Agostini. Il terzo incontro, che concluderà il ciclo, è in programma venerdì 12 maggio e avrà come tema «Il vero gusto del vino: tradizione e storia. Alcool e guida: sai cosa rischi», relatori Flavio Cristoforetti, Franco Penner e Vigilio Baldessarini.


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Italiani e alcol: gli ultimi dati sulla diffusione del consumo di bevande alcoliche in Italia e in Europa

Gli adolescenti italiani bevono troppo. E’ l’allarme lanciato nei giorni scorsi, in occasione della quinta Giornata di Prevenzione Alcologica organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’Istat che ha messo sotto la lente di ingrandimento il rapporto tra giovani e alcol nel nostro Paese tra il 1998 e il 2005. In questo periodo il consumo di bevande alcoliche sembra essere rimasto sostanzialmente invariato, ma si è registrato, invece, un pericoloso aumento delle giovani donne bevitrici (che sono passate dal 53,3% del 1998 al 56,3% del 2005 per la fascia di età 18-19 anni, e dal 57,6% al 60,4% per quelle tra i 20 e i 24 anni).
Lidia Laura Sabbadini, direttore centrale dell’Istat, ha spiegato che rimane invariato il dato relativo ai bevitori di vino (57,6%), a quelli di birra (47%), mentre sono aumentati dal 39,5% al 43,1% coloro che assumono altre bevande alcoliche, tipo amari, liquori, drink e aperitivi.
Nonostante questi dati sembrino preoccupanti, però, la Sabbadini ha gettato acqua sul fuoco ribadendo che l’Italia è all’ultimo posto nella classifica europea per consumo di alcol negli ultimi mesi e ha ribadito che l’assunzione di bevande alcoliche resta limitato, per la maggior parte della popolazione, a momenti di convivialità.
Resta il dato preoccupante relativo al consumo di alcol da parte di ragazzini sotto i 15 anni: il 19,5% dichiara di aver consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno e, nel 2005, il 69,7% degli undicenni e più (oltre 36 milioni di ragazzini) ha dichiarato di aver consumato almeno una volta nell’ultimo anno una o più bevande alcoliche.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha colto l’occasione della Giornata della prevenzione alcologica per annunciare che in Europa si beve più che nel resto del mondo - il doppio che negli altri paesi, per la precisione – e aumentano anche le patologie collegate all’assunzione di bevande alcoliche. La mortalità causata dall’alcol è salita del 15% tra il 2000 e il 2002 e, dopo ipertensione e fumo, l’alcol è il terzo fattore di rischio di morte e disabilità. Ad essere maggiormente allarmante, secondo l’OMS, è il dato relativo alle donne europee: coprono, infatti, tra il 20 e il 30% della popolazione di bevitori europei, ma si tratta della percentuale più alta al mondo. 


 

IL MESSAGGERO (UMBRIA)

Allarme alcol, adesso bevono soprattutto i giovanissimi 

Nonostante la frenata generale registrata negli ultimi anni, gli alcolici stanno disegnando una mappa diversa. Cresce infatti il consumo tra i giovanissimi, soprattutto donne. In Umbria l’Istat calcola che il 70,3% delle persone sopra gli 11 anni in un anno consumi alcol almeno una volta (la media nazionale è del 69,7%) mentre i consumatori giornalieri sono il 34,3%. La quota maggiore riguarda comunque gli adulti, in particolare la fascia di età compresa tra i 45 ed i 54 anni, con 3 persone su 4 che dichiarano di aver bevuto alcolici almeno una volta l’anno. Il dato crescente, e preoccupante, è quello dei giovanissimi: un quinto dei ragazzi di età compresa tra 11 e 15 anni è stato "iniziato" a birra, cocktail e, molto di moda, i soft drink. Ma mentre negli ultimi 8 anni tale dato sembra essersi stabilizzato, tra le ragazze dai 18 ai 24 anni appare in costante crescita. L’impennata si nota anche in relazione al titolo di studio: laureati e laureati infatti rinunciano alle bevande alcoliche meno volentieri dei diplomati.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)
roseto L’invito a realizzare programmi di prevenzione da parte di Caivano 

Allarme alcool tra i giovanissimi

Un fenomeno in crescita che interessa anche molti piccoli centri

ROSETO VALFORTORE L’allarme l’ha lanciato qualche giorno fa l’Istat: i giovani fanno uso di alcool. E’ un rituale ben preciso quello di ritrovarsi di sera e prendere una sbornia. Un fenomeno in crescita che interessa anche il Preappennino dauno. La conferma arriva dal portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni, Virgilio Caivano. Intervenuto nel corso di un programma radio, Caivano, riprendendo i dati dell’Istat, ha scoperto una piaga che sta dilagando nei paesi tascabili della fascia montana, della quale si parla molto poco e altrettanto poco si fa per correre ai ripari. «Quello dell’uso di sostanze alcoliche è un fenomeno molto diffuso anche dalle nostre parti. E’ la birra la regina delle bevande, molto ambita anche dalle ragazzine. E’ inutile nascondersi dietro un dito, ma il problema esiste e bisogna assolutamente trovare delle soluzioni. E’ una questione che preoccupa». Secondo Caivano mancano dei programmi di educazione e prevenzione. Nei piccoli comuni, spesso, l’azione amministrativa si riduce ad un mero esercizio di gestione di fondi per la realizzazione di lavori pubblici.
Antonio Monaco


IL GIORNALE DI CALABRIA
I GIOVANI SI ATTACCANO ALLA BOTTIGLIA

Secondo l’Eurispes sono sette su dieci quelli che fanno uso di alcolici. A 13 anni il primo bicchiere

COSENZA. Sette giovani su dieci bevono alcolici. A 13 anni l’età media del primo bicchiere. I consumatori abituali rappresentano il 18,7 per cento di chi ha dichiarato di aver bevuto almeno 5 unità di bevande alcoliche nell’ultimo mese. Oltre 18mila gli under 18 capitati in moto o in auto con il guidatore in stato di ebbrezza. Conferenza stampa dell’Eurispes Calabria in occasione della giornata mondiale sulla prevenzione di alcool. Presenti il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Cesare Pelaia, il direttore dell’Azienda sanitaria di Cosenza, Battista Aquino e la responsabile dell’Unità operativa alcologia dell’Asl di Cosenza, Maria Francesca Amendola. “È necessario fare rete per proteggere le giovani generazioni dai rischi alcol-correlati. I giovani - ha dichiarato il presidente dell’Eurispes Calabria, Raffaele Rio - costituiscono un target molto esposto ai rischi legati al consumo di alcool. Rischi spesso assunti in maniera inconsapevole e sempre più influenzati dalle pressioni sociali, mediatiche, pubblicitarie, familiari. L’alcool, a differenza degli altri principali fattori di rischio, gode di una accettazione sociale e di una familiarità e popolarità legate alla cultura italiana del bere, una cultura mediterranea che poneva, sino ad un decennio fa, il consumo di vino come componente inseparabile dell’alimentazione. Oggi si può affermare senza ombra di dubbio - ha continuato Rio - che, a fronte delle modificate abitudini e modelli di consumo e della più ampia disponibilità ed offerta di bevande alcoliche, i giovani, e spesso anche gli adulti e, tra questi, le donne in particolare, hanno adottato modelli di consumo che, separando il bere dalla ritualità dei pasti, hanno trasformato il significato originale del bere in un valore comportamentale prevalentemente legato all’uso dell’alcol in funzione degli effetti che esso è in grado di esercitare sulle performance personali. L’alcool - ha concluso Raffaele Rio - è usato, e non consumato, per sentirsi più sicuri, più loquaci, per facilitare le relazioni interpersonali, per apparire più emancipati e più “trendy”, alla moda, per essere più facilmente accettati dal gruppo o, in alcuni casi, per conquistare un ruolo di (presunta) leadership tra i pari”. Il consumo: “trincano” sette ragazzi su dieci. in testa Paola, Rossano e Lamezia. Il consumo di bevande alcoliche tra i ragazzi calabresi risulta molto diffuso: 7 giovani su dieci (70,8%) hanno dichiarato di bere alcolici con una prevalenza maggiore fra i ragazzi (75%) rispetto alle ragazze (66,2%). Riguardo i luoghi di ritrovo in cui abitualmente i giovani consumano bevande alcoliche, in testa alle preferenze troviamo i pub e le birrerie (30,7%); seguono la propria casa o casa di amici (17,5%) e la pizzeria (15,0%), pochi, invece, i ragazzi che si ritrovano a bere alcolici in discoteca (3,8%). Nella disarticolazione dei dati per ASL di appartenenza dei giovani intervistati, è possibile tracciare una graduatoria del livello di diffusione del fenomeno tra le diverse aree della regione. In testa alla classifica, con la più alta percentuale di soggetti che dichiara di consumare sostanze alcoliche, si collocano le ASL di Paola con l’81,6%, Rossano con il 76,3% e Lamezia Terme con il 75,3%. A seguire, con valori di poco inferiori, le ASL di Crotone e di Cosenza entrambi con un valore pari al 74,3%; nei gradini più bassi si posizionano invece le ASL di Locri (63,1%), Vibo Valentia (61,5%) e Palmi (59,7%). La “prima volta” a 13 anni. Relativamente all’età della prima assunzione, si rileva, che l’età media in cui i ragazzi hanno iniziato a bere è 13 anni. In particolare, l’analisi per sesso evidenzia ancora una volta che i ragazzi iniziano prima delle ragazze: il 20% dei primi a fronte del 10% delle seconde hanno provato sostanze alcoliche prima dei dodici anni (precisamente tra 8-11 anni). Poco meno di 3 ragazzi su 4 (il 73,1%) hanno iniziato tra i 12 e i 15 anni (quasi indistintamente, sia per i maschi, il 73,6%, che per le femmine, il 72,7%), l’11,5% tra i 16 e i 18 anni ed in questo caso, a conferma di quanto appena osservato, sono di più le ragazze che i ragazzi (rispettivamente il 17,1% a fronte del 6,6%). Le motivazioni al consumo: la compagnia fa l’uomo ladro per 1 giovane su 2. Ma quali sono i motivi che spingono i giovani calabresi a consumare sostanze alcoliche? La maggioranza del campione intervistato, il 51,3%, indica come motivazione principale lo spirito di gruppo, ossia la possibilità o volontà di farlo in compagnia (51,3%). Un’altra quota rilevante, il 25,9%, non individua una ragione specifica sostenendo che l’alcool procura, comunque, piacere; il 10,2% sostiene, invece, che esso aumenti il divertimento, pochi coloro che trovano nel bere un modo per evadere dai problemi quotidiani (4,1%) o ancora una condizione che li può fare sentire più adulti (1,1%). La birra “prima di tutte”. Relativamente alla tipologia di alcolici ed alla modalità di consumo delle stesse, si nota innanzitutto che i ragazzi, in generale, fanno un maggiore uso di alcolici rispetto alle loro coetanee. La bevanda più consumata, principalmente durante i pasti (59,2%) risulta la birra: hanno dichiarato di berla il 93,7% dei maschi e l’86,8% delle femmine; a seguire, con un numero sensibilmente inferiore di consumatori, il vino, anch’esso bevuto per lo più durante i pasti (56,9%), dal 72,5% dei ragazzi e da un più basso numero di ragazze, il 58,4%. Rilevante è anche la quota di soggetti, il 71,7% dei maschi a fronte del 64,7% delle femmine, che ha dichiarato di bere superalcolici, che, a differenza del vino e della birra, vengono consumati quasi esclusivamente fuori dai pasti (64,5%). I digestivi risultano le sostanze alcoliche meno consumate, incontrando comunque i gusti del 62,7% dei ragazzi e del 57,7% delle ragazze.

Sono quasi il 20% quelli abitudinari all’alcol

COSENZA. La frequenza di consumo di bevande alcoliche: gli abitué sono il 18,7%. Uno dei quesiti relativi al comportamento dei giovani rispetto all’uso di bevande alcoliche era diretto ad indagare la frequenza di consumo di queste sostanze. Alla domanda “...nell’ultimo mese quante volte ti è capitato di bere 5 o più unità di bevande alcoliche...”, metà del campione intervistato, il 50,9%, afferma di non aver raggiunto questi livelli di consumo (in misura maggiore le ragazze, 58,9%, rispetto ai ragazzi, 43,1%), l’altra metà (il 49,1%), invece, risponde positivamente. Più specificatamente, un quinto dei soggetti intervistati, il 26,5%, dichiara di avere bevuto con questa frequenza 1-2 volte nell’ultimo mese, il 13,5% lo ha fatto 3-5 volte, mentre una non trascurabile fetta del campione lo ha fatto con una certa continuità nell’ultimo mese: 6-10 volte il 5,1% e 11 volte o più il 4,1%. Quest’ultimi, che costituiscono i consumatori abituali di bevande alcoliche, pesano sul numero complessivo di soggetti che hanno dichiarato di bere 5 o più unità nell’ultimo mese per il 18,7%. Ancora, dall’analisi dei dati per sesso, si nota che le frequenze di consumo tendono ad aumentare fra i maschi e a diminuire fra i soggetti del sesso opposto. È interessante nell’analisi territoriale, definire le aree in cui si registra un più elevato consumo di alcool. Escludendo il numero di quanti hanno risposto di non avere mai consumato nella stessa occasione 5 o più unità di bevande alcoliche, in base alla frequenza di consumo il campione è stato suddiviso tra consumatori occasionali (quanti hanno dichiarato di bere 5 o più unità “1-2” volte o “3-5” volte nell’ultimo mese) e consumatori abituali (quanti hanno dichiarato di bere 5 o più unità “6-10” volte o “11 e più” volte nell’ultimo mese). Pertanto, in relazione alle due categorie individuate, si può osservare che in testa alla graduatoria dei consumatori più assidui si collocano i ragazzi dell’Asl di Paola e di Reggio Calabria, rispettivamente con il 26,6% ed il 25,3%; seguono i ragazzi dell’ASL numero 9 di Locri, con il 23,6%, e dell’ASL numero 7 di Catanzaro, con il 23,3% dei casi; in coda, si pongono i ragazzi dell’ASL numero 2 di Castrovillari, con il 14%, e dell’ASL numero 3 di Rossano, con il 10,2%. Ultima in graduatoria l’ASL numero 8 di Vibo Valentia che, con il 9,5%, resta l’area in cui è presente il minor numero di consumatori abituali di sostanze alcoliche. Vite spericolate: oltre 18mila under 18 in auto o in moto con guidatore in stato di ebbrezza. Capire i comportamenti legati al consumo di alcool diventa molto importante ai fini della prevenzione dei rischi connessi a questa abitudine, che, ad oggi, come dimostrano i dati, risulta molto diffusa tra i ragazzi. Si tratta di un fenomeno molto ricorrente in Italia che ha indotto ad introdurre controlli e misure molto severe, oltre che un inasprimento delle pene. Ma i giovani calabresi sono coscienti dei rischi che si corrono guidando una moto o un auto sotto l’effetto dell’alcool? Salirebbero su una macchina o su una moto sapendo che il guidatore ha bevuto ed è in stato di ebbrezza? Dall’analisi delle frequenze di risposta, si deduce chiaramente che i giovani dimostrano di essere abbastanza prudenti e in misura maggiore le ragazze rispetto ai ragazzi: rispettivamente il 92,3% ed il 79,2%, ha dichiarato di non avere viaggiato, negli ultimi 30 giorni, con persone che si trovavano sotto l’effetto di sostanze alcoliche. 



IL GAZZETTINO (PADOVA)
VIA ANELLI 

Con il caldo aumentano le presenze all’interno del complesso Serenissima, luogo di ritrovo anche per gli immigrati che non abitano nel quartiere. E, di conseguenza, non mancano discussioni e litigi, "favoriti" spesso dall’assunzione di bevande alcoliche. L’altra notte c’è stata una vera e propria rissa

Sabato, 29 Aprile 2006
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