Martedì 24 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 02/05/2006

Da Repubblica Motori.it - Problema per i motociclisti: troppi morti sulle strade

L’allarme arriva dall’Asaps, Associazione amici Polizia stradale: dal 1995 al 2005 i decessi sono aumentati del 31,7 per cento
8836

 Troppi centauri muoiono sulle strade. Dall’1 gennaio 1995 al 31 dicembre 2004 i motociclisti morti in incidenti stradali in Italia sono aumentati del 31,7%. E’ quanto risulta dai dati elaborati dall’Asaps (Associazione amici Polizia stradale) che saranno pubblicati sul prossimo numero del periodico dell’associazione "Il Centauro".
In dieci anni si sono contati fra gli utenti delle due ruote 13.429 morti e 786.985 feriti, "cifre come quelle di una guerra", ha commentato il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. Se nel 1994 si contavano 1.178 vittime, nel 2004 si è toccata quota 1.552 (+ 31,7%). I feriti sono passati da 62.381 a 90.035 (+44,3%). In pratica il 27,6% dei morti sulle strade e il 28,4% dei feriti viaggiava sulle due ruote. All’Italia spetta così il poco invidiabile primato di essere prima in Europa nella graduatoria delle vittime, seguita da Francia, Germania e Spagna.
Secondo Biserni, "l’effetto dissuasivo della patente a punti sul mondo delle due ruote arriva debole e poco efficace. Inoltre, una significativa aliquota di motociclisti accetta il rischio: lo dicono tutti i possibili meccanismi che vengono adottati per sfuggire alle foto dell’autovelox (targhe inclinate o con numeri e lettere taroccabili, fazzoletto che sventola sulla targa). E’ preoccupante il fatto che, nonostante l’adozione del casco anche per i ciclomotoristi maggiorenni, risultata sicuramente efficace, la cifra della mortalità aumenti costantemente in questo segmento, spesso indomabile sul versante del rispetto delle regole".
Il veicolo a due ruote è essenziale per garantire una più agevole e possibile mobilità urbana. Ma crescono le due ruote ad alta potenza motoristica. "I giovani - ha rilevato il presidente Asaps - si trovano la disponibilità di motocicli che in prima marcia raggiungono i 130 Km/h, vanno da 0 a 100 Km in 3 secondi, raggiungono velocità che vanno dai 270 ai 320 Km/h. Alcuni pensano di essere perfetti emuli di Valentino, ma sono solo comuni signor Rossi. Esiste una preparazione adeguata fra i patentati abilitati a guidare questi bolidi? Le strutture stradali con i loro manufatti e sistemi protettivi, in particolare guard-rail, contribuiscono al contenimento delle conseguenze del sinistro o le aggravano proprio per i motociclisti? Ciò che è sicuro - ha concluso Biserni - è la necessità di un recupero delle regole sul territorio stradale, urbano ed extraurbano per tutti i motociclisti". Intanto, per limitare in numero dei decessi, gli appelli alla prudenza non sono mai abbastanza. (m.r.)

© asaps.it
Martedì, 02 Maggio 2006
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK