(ASAPS) VERONA – La cerimonia solenne è fissata per
domani, mercoledì 3 maggio, nella chiesa di San Michele Arcangelo, nel
capoluogo scaligero, a partire dalle 10.30. La città e l’Italia intera
saluteranno così l’appuntato dei Carabinieri Ciro De Vita, 48 anni, travolto e
ucciso da un automobilista, Alessandro Malerba di 34 anni, in stato di ebbrezza
alcolica. Ciro era originario di Napoli, ma ormai da 10 anni era in servizio
alla stazione Carabinieri di Sommacampagna: proprio in uno dei servizi di
controllo del territorio, De Vita stava effettuando un posto di controllo tra
Verona e Lugagnano. Aveva fermato un auto e stava controllando i documenti del
conducente. All’improvviso è piombata una Kia Sportage, condotta dal Malerba:
la sua sbronza è costata cara, carissima. La sua sconsideratezza, lo diciamo
anche prima del processo, perché comunque vada giustizia non sarà fatta, è un
atto criminale in piena regola, che non può essere pagato solo col rimorso o
col pentimento personale. Le nostre proposte sono ormai note: nel frattempo,
nelle more degli impegni dei nostri governanti ai quali l’Italia chiede,
pretende una legge specifica in materia, noi siamo vicini alla moglie di Ciro,
ai suoi due figli di 11 e 17 anni, alla madre ed alle sue cinque sorelle. Siamo
vicini ai suoi colleghi e a tutti coloro che pagano con la vita le scelte degli
altri. (ASAPS) |
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