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Rassegna stampa alcol e guida del 1 maggio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Lettera del presidente regionale Lazio Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – onlus

 

Latina, 30 Aprile 2006 

Al Sig. Presidente della Repubblica

Dott. Carlo Azeglio Ciampi

 

Al Sig. Presidente del Senato

Dott. Franco Marini

 

Al Sig. Presidente della Camera

Dott. Fausto Bertinotti

 

Al Sig. Prefetto di Latina

Dott. Alfonso Pironti

 

Al Sig. Presidente Regione Lazio

Dott. Piero Marrazzo

 

 3 persone investite e uccise sulla Pontina da un automobilista ubriaco e contromano, 2 persone uccise da un automobilista sempre ubriaco e contromano a Verona, 4 ragazzi uccisi sempre da un ubriaco e contromano a Catania, carabiniere investito a Villa Franca - Verona mentre svolgeva il suo lavoro, da un automobilista ubriaco, nessuno arrestato tranne l’automobilista di Latina, che viene arrestato dopo 12 giorni. 10 persone innocenti uccise sulle strade da automobilisti ubriachi nel giro di 11 giorni. Fermiamo questa strage! Fate arrestare immediatamente chi si mette alla guida in stato di ebbrezza, solo con provvedimenti duri si può fermare questa striscia di sangue.

E’ ora di pensare anche a questa guerra, che si sta consumando sulle nostre strade, chiediamo ordine, sicurezza e controlli su tutte le strade del nostro Paese.

Presidente Regionale

Giovanni Delle Cave


 
LA VOCE DI MANTOVA e GAZZETTA DI MANTOVA

Lettere al giornale

"Strade del vino e troppi alcolici"
Viaggiando per le strade della provincia di Mantova, incontro dei cartelli che indicano come queste siano "Strade del Vino".
Da qualche mese, su questo stesso territorio, le Forze dell’Ordine hanno deciso di sottoporre regolarmente ad alcol-test tutti i
conducenti coinvolti in incidenti stradali.
Il risultato di questa operazione è impressionante: in quasi tutti i sinistri, almeno uno dei conducenti coinvolti è risultato guidare in
stato di ebbrezza.
Allora penso che davvero queste sono strade del vino... ma anche della birra e degli altri alcolici.

Alcol misto a sangue.

Carla Mariani Portioli
vice presidente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada onlus
Tel e fax 0522/836830


 
COMUNICATO STAMPA

L’Appuntato scelto Ciro De Vita è stato ucciso, travolto da un automobilista ubriaco, a Villafranca di Verona.

Solo pochi giorni fa una coppia di giovani fidanzati sono stati travolti e uccisi, a Verona, da un conducente che guidava ubriaco.

Verona è la capitale del vino, la città del Vinitaly, manifestazione in cui il ministro Alemanno, un anno fa, ebbe a dire, soddisfatto, ai produttori di vino che aveva fatto oscurare l’informazione scientifica destinata ai cittadini italiani per metterli in guardia sui rischi del bere. (http://www.aicat.net/lettera_sia_in_risposta_al_ministro_alemanno_10_aprile_2005.htm )

Il ministro, divertito, in quell’occasione spiegò che "non esiste la sbronza passiva" (http://www.aicat.net/associazione_europea_familiari_e_vittime_della_strada_10_aprile_2005.htm ).

Verona continua a piangere morti ammazzati dal vino, dalla birra e dagli altri alcolici, tutte persone vittime della "sbronza passiva".

 
Il carabiniere Ciro De Vita è stato ucciso mentre svolgeva il suo lavoro, il suo servizio, così come i suoi colleghi morti ammazzati in Iraq.


Anche lui merita il cordoglio di tutta la nazione, la commemorazione in Parlamento, il minuto di silenzio, il lutto al braccio sui campi di calcio, la processione dei cittadini italiani in camera ardente.


Anche i suoi famigliari, sua moglie, i suoi due bambini di 11 e 17 anni, i suoi genitori, meritano l’abbraccio del Presidente della Repubblica, in diretta televisiva.


A meno che le stragi sulle strade italiane siano considerate stragi di serie B.


A meno che la vita di chi muore sull’asfalto venga considerata una vita meno importante.

Carla Mariani Portioli

vice presidente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – Onlus

Via Martiri della Libertà, 13

42010 Casoni di Luzzara (Re)

Tel. E fax 0522/836830

mariani.crl@tiscali.it


 

L’ARENA

La solidarietà della polizia
«Troppe le vittime del dovere sulle strade italiane»

La segreteria del Coisp, sindacato di polizia, ha espresso le condoglianze anche a nome di tutti i colleghi della Polizia di Stato ai familiari e ai colleghi dell’Arma dei carabinieri
«Purtroppo troppe sono le vittime che in un anno le forze di polizia (si parla di venti) hanno avuto in seguito a investimenti di operatori che vengono travolti e uccisi sulle strade italiane mentre effettuano controlli, pattugliamenti, interventi per incidenti», ha detto il segretario provinciale Rodolfo Fabrin, «queste notizie ci giungono dai colleghi delle province delle altre città e molte volte non vengono divulgate a livello nazionale. Sicuramente il responsabile di questo atto verrà giudicato per un omicidio colposo e rilasciato poco dopo, come prescrive la legge», conclude.
«Intanto i familiari i colleghi e la comunità piangeranno un altra vittima del dovere. In questi momenti non ci sentiamo e non vogliamo fare polemica, ma purtroppo», ha continuato il segretario regionale Franco Maccari, «chi opera nella pubblica sicurezza e nelle forze armate mette a rischio la propria vita quotidianamente, sia in Italia che nelle missioni all’Estero. È un preciso dovere in nome della collettività, un valore che merita rispetto. Invece, debbo osservare che le forze politiche, che ora esprimono sinceramente il loro cordoglio, mesi fa hanno soppresso le prime forme di assistenza ai feriti per causa di servizio, i quali dovranno comperarsi le stampelle e le eventuali carrozzine e pagare di tasca propria la riabilitazione sanitaria, pesando sulle famiglie».
L’Asaps, associazione degli amici e sostenitori della polizia stradale dopo l’ennesimo incidente che vede protagonista un automobilista ubriaco propone: arresto immediato per i trasgressori, sequestro e confisca del veicolo. Revoca della patente. Oltre a giudici disponibili anche di notte per le convalide.
«È ora che sulla guida in stato di ebbrezza si intervenga con la massima severità. Deve scattare, secondo l’arresto obbligatorio del conducente ubriaco, il sequestro e la successiva confisca del veicolo. La revoca della patente alla seconda violazione e alla prima per chi supera valori superiori a 1,5 g/l, con divieto di ripetere gli esami per almeno 10 anni», dice il presidente Giordano Biserni, «vanno incentivati i controlli per arrivare ai grandi numeri raggiunti in Francia con 8-10 milioni di controlli l’anno o la Spagna con 4 milioni. Noi siamo fermi intorno a 200 mila. L’Ue ha chiesto che la metà dei patentati sia sottoposta almeno una volta a controllo alcolemico entro il 2010. Di questo passo per sottoporre a controllo almeno una volta un patentato italiano serviranno 170 anni».
E aggiunge: «Di fronte a un fenomeno ormai dilagante di così evidente irresponsabilità, servono giudici disponibili anche di notte, per le validazioni, in chiave garantista, dell’operato delle forze di polizia». (a.v.)


 

L’ARENA

Galan e Zaia: «Revisionare le pene del codice della strada»

«Ancora una volta siamo stati costretti renderci conto che noi tutti dobbiamo molto all’Arma dei carabinieri», ha detto il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan. E il suo vice Luca Zaia ha sottolineato che «i fatti fanno riemergere una necessità, che è quella di revisionare la legge sul codice della strada, soprattutto sui limiti del tasso alcolico e di quello delle droghe, inasprendo fortemente le pene e costringendo i condannati ad un percorso riabilitativo». Da entrambi «sentito cordoglio ai familiari» del carabiniere


 

LA REPUBBLICA

Tragica coincidenza. Mauro, 29 anni si è schiantato in moto Simona, ventisettenne, è uscita di strada con la sua auto

Forlì, fidanzati muoiono in due incidenti nella stessa sera (*)

Entrambi i sinistri intorno alla mezzanotte in due punti diversi della città

FORLI’ - E’ un destino cattivo, quello che ha unito due giovani fidanzati di Forlì - Mauro Manucci di 29 anni e Simona Acciai di 27 - morti ieri sera a pochi minuti l’ uno dall’altra in due incidenti stradali avvenuti entrambi a mezzanotte e mezza in zone diverse della città.
Mauro, a bordo della sua moto Yamaha di grossa cilindrata, si è schiantato contro una rotonda nei pressi del Palafiera, in via Punta di Ferro. Simona invece era alla guida di una Citroen Saxo che a Roncadello, una frazione dell’ estrema periferia, è finita fuori strada. La ragazza è stata sbalzata fuori ed è morta sul colpo.
I due, fino a un paio di mesi fa, vivevano insieme a Pieve Quinta, una frazione a pochi chilometri da Forlì, in una villetta a due piani in cui abitano anche i genitori di Mauro, entrambi infermieri (la madre è caposala) nell’ ospedale Morgagni Pierantoni. Nello stesso ospedale Mauro faceva il cuoco, mentre Simona lavorava come cameriera in alcuni bar della zona e intanto frequentava un corso per diventare inserviente ospedaliera.
La famiglia di Simona risiede a Roncadello, il piccolo centro nei pressi del quale è morta la ragazza

Ieri sera a Forlì c’era brutto tempo e i due incidenti sono avvenuti entrambi in condizioni di scarsa visibilità e con il fondo stradale bagnato. Ancora al vaglio delle forze dell’ ordine cause e dinamiche dei due sinistri ma, secondo le prime ricostruzioni, sembra che Mauro, percorrendo un rettilineo nei pressi del Palafiera, non sia riuscito a sterzare in corrispondenza di una grande rotonda di recente costruzione ma sia andato diritto, finendo prima contro un palo e poi andando a schiantarsi poco più oltre.
Il giovane, che guidava una Yamaha, è morto durante il trasporto all’ospedale. Simona, invece, mentre transitava con la sua auto, proprio nei pressi del paese in cui era vissuta con la famiglia prima di andare a stare con Mauro, forse per la velocità è uscita di strada. L’auto si è ribaltata più volte, ha divelto alcuni pali di una recinzione e si è fermata su un campo che costeggia la carreggiata.
I due incidenti sono avvenuti quasi contemporaneamente, e le chiamate di soccorso sono partite a pochi minuti di distanza l’una dall’ altra. Solo alcune ore dopo, controllando la documentazione, gli operatori si sono accorti che i due abitavano allo stesso indirizzo e hanno capito di quale strana e terribile fatalità erano stati testimoni.
Il magistrato di turno ha disposto l’ autopsia sui due corpi, oltre ad altri accertamenti per cercare di fare luce sugli ultimi momenti di vita della coppia. Come verifiche sui tabulati telefonici per capire se i due si erano sentiti al cellulare. Mauro e Simona, come si è detto, avevano convissuto fino a poco tempo fa. Poi c’era stata una separazione. Ieri sera, forse, c’è stato un appuntamento o, magari, anche un litigio. Ed ecco l’altra ipotesi: agghiacciante. I due ragazzi potrebbero aver deciso insieme una specie di "suicidio separato". Nessun elemento, allo stato, avvalora questa idea salvo il fatto che la coincidenza sembra davvero troppo strana

 

(*) Nota: può essere che l’alcol non centri nulla in questo tristissimo episodio. Può essere che qualsiasi commento non sia altro che il tentativo di capire e dare un senso ad un fatto che senso non ha e che non chiede di essere compreso. Per chi si occupa di sicurezza stradale è ancora più difficile non cercare la colpa in qualcosa o in qualcuno. Del resto le modalità degli incidenti e l’occupazione lavorativa ricordano altre cronache riportate spesso in questa rassegna sugli alcolici.


 
IL MATTINO (Salerno)

Dalla Polonia a Napoli per morire in una capanna di lamiera che era diventata la sua abitazione

MAURIZIO CERINO Dalla Polonia a Napoli per morire in una capanna di lamiera che era diventata la sua abitazione: Mafgorzata Matuseewicz, 40 anni circa, è stata uccisa: la polizia sospetta che l’assassino sia il suo convivente. Una storia dove il degrado è il filo conduttore. Lei aveva sul volto e sul corpo i «colori» della clochard che la morte ha fissato ed evidenziato. Lui, etilista, vestito con abiti trovati in giro, di due taglie più grandi, sul volto i segni di una vita fatta di risse e vissuta con accanto una bottiglia piena di chissà quale intruglio alcolico. La stessa sulla quale gli agenti della scientifica, coordinati da Fabiola Mancone, hanno trovato sangue misto a capelli della donna. Sangue anche sulle mani dell’uomo, Roland Synowiec, 45enne, che gli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato Scampia, con il vice questore Pietro Marino, hanno fermato, su disposizione del pm di turno, perché sospettato di omicidio. L’allarme giunge verso le 16,30 al 113: una voce maschile, con accento straniero, informa l’agente che una donna è stata ammazzata nei pressi dell’asse mediano, in via Giovanni Antonio Campano. La volante del commissariato Chiaiano, coordinato da Guglielmo Fallucca, giunge in pochi minuti sul posto indicato. Gli agenti scavalcano il guard-rail e trovano un uomo totalmente ubriaco e con polsi e caviglie legati, accanto a lui altri due uomini che lo guardano a vista. Nella capanna di lamiera ondulata, di quelle utilizzate dai cantieri dei lavori stradali, il corpo di una donna. Non dà segni di vita. Arriva un’ambulanza del 118 con un medico che certifica la morte della donna. Sul capo una vistosa ferita lacero-contusa, che ancora sanguina, segno che l’omicidio è accaduto da pochissimi minuti. I due uomini raccontano, in un incerto italiano, che erano andati a far visita alla loro amica, preoccupati dal fatto che non l’avevano vista in giro. Sapevano che il suo convivente, quando era ubriaco, era solito picchiarla. Una conferma a questo particolare giunge dai carabinieri che la scorsa settimana erano intervenuti in quello stesso posto per una lite violenta. A chiamarli erano stati i commercianti della zona. Ieri, giorno di festa, nessuno ha udito le sue urla


 
LA PROVINCIA CREMONA

Viadana, ubriaco crolla a terra ExtraCee portato in ospedale

Viadana — Era talmente ubriaco che non riusciva a tenersi in piedi: è crollato a terra e sono dovuti intervenire i carabinieri e un’ambulanza della Croce Verde per soccorrerlo. Brutta disavventura ieri intorno alle 17.30 per un cittadino marocchino residente in città che ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra in piazza proprio mentre si stava tenendo la festa dedicata al lambrusco viadanese. (*) Sul posto si è portata una pattuglia del radiomobile dell’Arma che ha constatato le sue condizioni e ha dato l’allarme alla Croce Verde che ha trasportato l’extraCee all’Oglio Po.

 

(*) Nota: i problemi di alcolismo del protagonista dell’articolo precedente sono stati attribuiti a “chissà quale intruglio alcolico” . In questo episodio accaduto durante la festa del lambrusco viadese lo stato di alterazione non è stato certo minore.


 

IL GIORNALE DI VICENZA

Il delitto del cingalese. Avvenne nel settembre di quasi sei anni fa
L’assassino chiede lo sconto per l’omicidio del fattorino
Con “Franco il siciliano” imputate una congiunta e una conoscente

Ma la procura generale solleciterà mercoledì la corte d’appello di inasprire la condanna a 15 anni a Pullara Caiazza, che è reoconfesso, e rispettivamente a 12 e 10 anni ad Antonella e all’amica Egle per la complicità nel feroce delitto
di Ivano Tolettini
Chiedono lo sconto, potrebbero trovare un inasprimento della pena. L’omicidio del fattorino cingalese che lavorava nello studio-atelier Albanese è alla prova dell’appello. A quasi un anno dalla sentenza che inchiodò l’assassino e le due complici davanti alle loro responsabilità per i tragici fatti d’inizio autunno 2000, gli imputati chiedono ai giudici di secondo grado di riformare la sentenza. Nel giugno di un anno fa il gup Eloisa Pesenti inflisse 15 anni di carcere per omicidio volontario aggravato al muratore Franco Pullara Caiazza, detto “il siciliano”, per l’uccisione in preda all’alcol e al “fumo” di Marco Weerasinghage. (...)


 
IL MATTINO (Avellino)

GROTTAMINARDA

Maltrattava i familiari In manette

NICOLA DILUISO Quei maltrattamenti, quelle minacce di morte e quelle continue offese andavano avanti da troppo tempo. Tre anni di sofferenze hanno dovuto patire moglie e figlio, fino a quando, i carabinieri di Grottaminarda guidati dal maresciallo Giovanni Delli Santi, su disposizione del Gip Gabriella Buonavolontà, hanno ammanettato l’uomo. Lui, D.F.M, queste le iniziali, 60enne di Melito Irpino ora dovrà vedersela con la giustizia. Una storia di maltrattamenti che andava avanti da tempo. Già nel 2003 nei confronti del 60enne scattarono le prime denunce. All’epoca fu la moglie a rivolgersi all’autorità giudiziaria per difendersi dal brutale marito. E, soprattutto, per evitare che questi, spesso sotto l’effetto dell’alcol, si scagliasse anche contro il figlio, ora 21enne. Allora i carabinieri di Grottaminarda, constatando il reale pericolo che quotidianamente correvano moglie e figlio, e per evitare un triste epilogo di questa già triste storia, sequestrarono a D.F.M. le armi custodite legalmente in casa e usate per battute di caccia. Non fu sufficiente, tuttavia, tale provvedimento a calmare l’ira dell’uomo. Il quale, anzi, proprio in virtù di queste «restrizioni» inasprì il rapporto con le sue due «vittime». Ma, intanto, i carabinieri di Grottaminarda per anni hanno monitorato la situazione per raccogliere prove. Tali prove, consegnate al Pm Daniela Tognon, sono servite a far emettere, ad inizio dello scorso mese di aprile, un provvedimento che inibiva l’uomo a recarsi presso la propria abitazione. Inizialmente era parso che questa decisione della Procura di Ariano Irpino avesse avuto i suoi effetti. Ma, trascorsi pochi giorni, il 60enne ha ricominciato a minacciare la moglie e il figlio, tra l’altro affetto da una patologia psichica. D.F.M., però, alle sue costole aveva i carabinieri della stazione di Grottaminarda che nel corso della sua ultima «irruzione» l’hanno colto sul fatto e, grazie al provvedimento emesso dal Gip Gabriella Buonavolontà, l’hanno ammanettato trasferendolo presso la casa circondariale di Ariano Irpino


 

CORRIERE ADRIATICO

Un albanese scatenato al bar è finito in carcere Aggredisce un carabiniere
GABICCE MARE - Un albanese di 31 anni residente a Monte Gridolfo è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa, fra l’altro, di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il giovane è stato associato al carcere di Villa Fastiggi. Alle 2 di notte il gestore del bar Agip di Ponte Tavollo ha chiesto l’intervento del 112 perchè alcuni avventori chiedevano ulteriori bevande alcoliche e non volevano andare via. All’arrivo di una pattuglia del radiomobile, si sono allontanati tutti meno l’albanese che prima ha inveito e poi aggredito i militari. Un carabiniere ha riportato lesioni guaribili in 15 giorni. Il secondo militare ha bloccato e arrestato l’aggressore, che a sua volta ha subìto lesioni guaribili in 20 giorni. Una volta medicato in ospedale è stato associato al carcere pesarese a disposizione dell’autorità giudiziaria.


 

CORRIERE ADRIATICO


Una zona “caldissima”
PESARO - L’ultimo episodio del genere a Baia Flaminia era avvenuto nella notte tra sabato 4 e domenica 5 febbraio. Tra cinque ventenni, tutti pesaresi, si è acceso un violento diverbio: una parola di troppo, una spinta, uno schiaffo i cinque giovani sono finiti a terra e se le sono date di santa ragione. Forse ad accendere la miccia era stato un banale sgarbo amplificato, magari, dai fumi dell’alcol. A causa di tutto quel trambusto alcuni residenti sono stati svegliati e hanno chiamato le forze dell’ordine: sul posto è arrivata una pattuglia della polizia e una dei carabinieri ma i cinque ragazzi erano già fuggiti, un po’ ammaccati per le percosse date e subite. Al pronto soccorso del San Salvatore hanno avuto una prognosi di una diecina di giorni.


 

CORRIERE ADRIATICO

Non si ferma all’alt della polizia
POTENZA PICENA - E’ stata una notte proprio da ricordare quella tra sabato e domenica scorsa per tre automobilisti che avevano alzato un po’ troppo il gomito nonostante dovessero porsi alla guida delle loro auto. Lungo la Statale Adriatica, nel territorio del comune di Potenza Picena, infatti, la polizia stradale aveva inviato una pattuglia per procedere ai controlli di routine che ormai vengono svolti ogni sabato per scongiurare le tragedie della strada all’uscita dai locali pubblici. Tre automobilisti, dicevamo, ai controlli effettuati dalla polizia sono risultati positivi ai controlli dell’etilometro. Si tratta di un uomo di 66 anni originario di Ancona, un giovane 27enne di Montecosaro e un trentunenne di Porto Sant’Elpidio. e i primi due, all’alt della polizia, si sono immediatamente fermati - “lasciando” poi agli agenti la patente - il giovane elpidiense, credendo di farla franca, invece si è dato alla fuga. ne è scaturito un inseguimento al quale ha preso parte anche una Volante ella Questura. Alla fine il giovane si è fermato, per lui oltre la guida in stato di ebbrezza, è scattata anche la denuncia.


 

CORRIERE ADRIATICO

Guerra agli ubriachi al volante
FERMO - Dieci patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. Non accenna a diminuire il fenomeno che interessa in particolare i giovani e soprattutto la serata del sabato. Ancora troppo alti i numeri registrati dalle due pattuglie della polizia stradale di Fermo in servizio sabato notte lungo le strade del Fermano.
Gli agenti hanno effettuato il periodico controllo per la prevenzione e repressione del fenomeno denominato “stragi del sabato sera” prevalentemente sul litorale fermano.
Nonostante i consigli della stampa e televisione (ormai di rito, dato il periodo) numerosi sono stati gli utenti caduti nella “rete” degli operatori della specialità: i risultati conseguiti vengono evidenziati dai 50 veicoli controllati e dalle 68 persone identificate. Il totale delle infrazioni al Codice della strada rilevate sono 17.
Dieci le persone identificate in stato di libertà per guida sotto l’influenza dell’alcol e altrettante, come si diceva, le patenti ritirate per il suddetto reato. Due patenti sono state invece ritirate per eccesso di velocità. Questa volta, a dispetto dell’altra operazione effettuata nell’anno in corso, il distaccamento Polstrada di Fermo ha impegnato solamente due pattuglie, anzichè tre, ma i “frutti” sono stati colti ugualmente. Dall’inizio dell’anno il comando ha denunciato 40 persone, con ritiro immediato della patente di guida, per guida in stato di ebbrezza alcolica. “Come già espresso dopo l’ultimo incidente con esito mortale - fanno sapere dalla Stradale - non ci sarà più tolleranza ne “consigli” per l’utenza: chi sbaglia paga”.


 

CORRIERE ADRIATICO

Birra, donne e motori: un mix esplosivo (*)
MONTE URANO – Birra donne e motori sono stati gli ingredienti della serata svoltasi presso il bar Garden di Monte Urano a cui hanno partecipato molti giovani.
La serata è stata sponsorizzata dalla birra Peroni (marchio Nastro Azzurro), è stata organizzata grazie alla collaborazione di Andrea Leoni (vice campione italiano giovani sommelier) ed ha visto la sfilata delle mitiche Fiat 500 grazie all’organizzazione del club Veregra di Montegranaro sotto la guida della Presidentessa Mafalda Di Deo (www.cvm500.it).
Ma l’attrazione della festa è stata la splendida modella russa Anastasia. Sono state una trentina le autovetture presenti, arrivate dalle province di Ascoli Piceno e Macerata, la più lontana arrivata da San Severino Marche.
Tutte hanno formato un festoso carosello che ha percorso le vie del paese dal centro alla periferia.
La “locomotiva” del trenino formato delle autovetture aveva a bordo Anastasia che, sfidando il clima non particolarmente caldo, si è fatta notare uscendo fuori dal tettuccio. Le auto sono state poi parcheggiate nelle vicinanze del bar attirando una folla di curiosi.
Altre iniziative sono previste al bar Garden che sta programmando l’estate con eventi e sorprese da vedere e da gustare.
mas.vi.

 

(*) Nota: per fare un mix esplosivo è sufficiente associare la birra ai motori.


 

IL MATTINO DI PADOVA

ubriaco in moto, paura in città

 

© asaps.it
Martedì, 02 Maggio 2006
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