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BELGIO - LA SICUREZZA PER I MOTOCICLISTI COMINCIA DA CHI STA AL VOLANTE. NEL MIRINO ANCHE LA VELOCITÀ ECCESSIVA. CAMPAGNA DELL’IBSR



(ASAPS) BRUXELLES (BELGIO) – In Belgio come in Italia, in Belgio come nel resto d’Europa ed in larga parte del mondo occidentale, quello che noi definiamo “a motorizzazione evoluta”. Come in una fotocopia delle nostre statistiche, infatti, il Belgio rileva purtroppo una controtendenza per quanto riguarda la categoria dei dueruotisti, tanto che chiunque opti per la sella e manubrio invece che per sedile e volante rischia 14 volte in più di morire in un incidente stradale, come dimostrano gli studi effettuati sulle percorrenze chilometriche. Un rischio totalmente inaccettabile, per un paese civile, che ha analizzato a fondo la fenomenologia per tentare di rispondere all’esigenza di ripristinare uguale sicurezza per tutti. L’analisi complessiva dei singoli eventi ha dimostrato che nella maggior parte dei casi gli eventi infortunistici nei quali i “motards” restano coinvolti sono dovuti “a mancata visibilità”, a “comportamenti inidonei dei motociclisti” ed a “problemi di interazione tra bikers ed automobilisti”. La somma di cause è costata la vita, nel 2004, a 137 motociclisti, l’11,8% della mortalità complessiva, in un paese che di progressi ne ha fatti parecchi e che conta poco più di 10 milioni di abitanti. In Belgio i motociclisti rappresentano però solo l’1,1% del volume totale della circolazione. Le stesse analisi hanno anche accertato che lo stato delle strade contribuisce in maniera assolutamente minima alla mortalità dei centauri, che solo nel 4% dei casi perdono la vita per cause dovute a dissesti o carenze infrastrutturali. Più rilevante, invece, il ruolo della velocità eccessiva, visto che nel 50% dei sinistri mortali in città i motociclisti poi deceduti stavano viaggiando ad oltre 50 km/h, mentre un altro 15% aveva superato i 100 all’ora nel medesimo scenario. È però agli automobilisti che si rivolge in larga parte la campagna, spiegando innanzitutto che chi sta in sella è estremamente più vulnerabile e che in caso di impatti con le auto generalmente i conducenti al volante non si erano accorti dell’approssimarsi di una motocicletta. In confronto all’Italia, ci sembra una sinistrosità molto ridotta, ma il problema è fortemente sentito e proprio l’IBSR, l’Istituto Belga per la Sicurezza Stradale, ha lanciato nei giorni scorsi una campagna di sensibilizzazione dal titolo “non perdete di vista i motociclisti”. All’iniziativa collabora il Consiglio dei Motociclisti, il Ministro federale della mobilità Renaat Landuyt e altre istituzioni locali, come i ministeri regionali fiammingo, di Bruxelles e dei Valloni. (ASAPS)
 


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Mercoledì, 03 Maggio 2006
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