di Filippo Nardo Da sempre sicurezza è sinonimo di aumento dei costi. Oggi invece con l’ausilio di una scatola nera è possibile ottenere una serie di vantaggi direttamente monetizzabili. Si può accedere a particolari sconti Inail. Si possono ridurre le polizze assicurative. Si può ottimizzare la gestione dei veicoli sfruttando le funzioni aggiuntive di cui dispongono i dispositivi di ultima generazione. Ne sa qualcosa il Gruppo Federtrasporti che nell’ambito di una sperimentazione voluta dalla Fondazione Ania, monterà 500 scatole nere prodotte da Metasystem e gestite da Octo Telematica. Tagli ai premi Inail e ottimizzazione dei viaggi: i vantaggi della scatola nera In genere la sicurezza costa, sia in strumentazioni sia in procedure. Adesso, però, adottando particolari accorgimenti può anche fare risparmiare. Chi infatti installa sul proprio veicolo da trasporto quel dispositivo meglio noto come “scatola nera” potrà usufruire di almeno tre vantaggi. 1) Potrà presentare un’apposita domanda all’Inail per vedersi ridotto il relativo premio assicurativo. Al momento attuale a riconoscere tale riduzione è l’Inail dell’Emilia Romagna, motivandola in base alla considerazione che la scatola nera è un dispositivo migliorativo della sicurezza stradale soprattutto perché riduce i tempi di intervento in caso di incidente e quindi ne contiene le possibili conseguenze. Ma è molto probabile che la stessa misura in tempi brevi venga estesa all’intero territorio nazionale.
2) Potrà vedersi ridotto il premio assicurativo di una percentuale variabile tra il 5-10% per l’RC auto e di circa il 50% per l’incendio-furto (sono infatti otto le compagnie che attualmente riconoscono tale scontistica).3) Infine, scegliendo le scatole nere di ultima generazione, a questi vantaggi e a quelli conseguenti alle funzionalità tradizionali del dispositivo (rapidità di intervento e di soccorso in caso di incidente con ricostruzione del sinistro) si possono cumulare quelli derivanti da una serie di servizi aggiuntivi, relativi alla gestione della flotta, alla localizzazione dei veicoli, all’ottimizzazione dei viaggi, che riducono le inefficienze e quindi i costi di impresa. Fondazione Ania, Octo Telematics e Federtrasporti: partner per una sperimentazione Il raggiungimento di questi risultati è la conseguenza dell’impegno di alcuni enti che hanno scommesso sulla validità della scatola nera e sulla moltiplicazione delle sue funzionalità. Tra questi va annoverata la Fondazione Ania che già da qualche tempo ne ha promosso lo sviluppo dal punto di vista produttivo, trovando interlocutori affidabili in due società specializzate, Octo Telematics (società di servizi del Gruppo Metasystem) e Viasat. Con i dispositivi così realizzati, dal prossimo maggio inizia una sperimentazione mirata al mondo del trasporto. Più precisamente 500 scatole realizzate da Octo Telematics vengono montate su 500 veicoli appartenenti a società del Gruppo Federtrasporti per un periodo di tre anni. La sperimentazione peraltro si pone anche come un’avanguardia rispetto alle azioni che il Piano Generale della Logistica, appena approvato, individua come migliorative della sicurezza stradale, visto che tra queste include proprio l’installazione obbligatoria della scatola nera sui veicoli che praticano l’autotrasporto, di im- matricolazione nazionale o estera.
Le funzionalità delle scatole nere di ultima generazione
Le scatole nere che saranno montate su veicoli di associati Federtrasporti, denominate Clear Box, sono dispositivi elettronici dotati sia di una SIM Card che consente di utilizzare il modulo GPRS per la comunicazione di dati e quello GPS per individuare la posizione del veicolo, sia di un sensore di accelerazione in grado di rilevare e ricostruire la dinamica di un sinistro. Quest’ultimo è il servizio tradizionale della scatola nera, che prevede per un verso la rilevazione e l’elaborazione delle percorrenze per aree e profili di interesse assicurativo, per un altro la notifica automatica dell’avvenuto incidente o via e-mail al responsabile della struttura aziendale o alla sala operativa di assistenza, in modo da velocizzare le operazioni di soccorso.Accanto a questo servizio c’è quello “antifurto”, attivabile sia in maniera automatica, con la segnalazione di furto da parte del sistema di allarme collegato al contatore satellitare, sia a seguito di una segnalazione di allarme da parte del cliente al numero verde della sala operativa di sicurezza Octo Telematics. Questa, previo controllo, attiva le procedure di recupero localizzando il mezzo e informando le Forze dell’Ordine.
Come detto, però, Clear Box non esaurisce le sue funzionalità soltanto alla sicurezza. Degni di nota sono pure i servizi di Fleet Management. Questi consentono di ottimizzare la gestione dei viaggi, fornendo la possibilità di analizzare i percorsi e gestire in tempo reale le localizzazioni e il tracking, tramite accesso diretto ai siti internet di Octo Telematics. Tale servizio include pure la gestione dei dati anagrafici e tecnici dei mezzi, la possibilità di selezionare l’intera flotta con corrispondenza dei relativi operatori o per singolo mezzo, e di analizzare lo storico dei dati richiamandoli per tempo d’uso, per singolo tragitto, per chilometri totali percorsi. In questo modo diventa possibile un’analisi di singole tratte, soste e percorsi degli automezzi, velocità commerciali. Insomma, tutti dati utili a migliorare la gestione della flotta.
Il rapporto tra stato psico-fisico e incidenti
Circostanze | Incidenti | % | Ebbrezza da
alcool | 81 | 39,3 |
Condizioni morbose in atto | 4 | 1,9 | Improvviso malore | 29 | 14,1 | Sonno | 86 | 41,7 |
Ingestione di sostanze stupefacenti o
medicamentose | 7 | 3,4 | Abbagliato | 2 | 1,0 | TOTALE | 206 | 100 |
Fonte: Aci-Istat
Come nasce la collaborazione tra fondazione Ania e Federtrasporti
La scelta della
Fondazione Ania di affidarsi a un partner come Federtrasporti è facilmente
giustificabile. Tra le due realtà, da più di un anno, sono in corso alcuni
progetti aventi come denominatore comune la sicurezza stradale e la prevenzione
dell’incidentalità basata su un’adeguata e mirata formazione, che hanno
dimostrato come sia possibile diminuire il numero degli incidenti. Le azioni
condotte sono state di diversa natura. Una prima, a carattere formativo e
supportata dalle Ausl di Bologna e da Sicurstrada (Associazione Europea per la
sicurezza e la legalità), ha coinvolto sia il management delle 60 società
associate a Federtrasporti, sia i responsabili di 25 strutture dimostratesi più
sensibili alla tematica, sia 500 autisti ai quali, accanto a percorsi teorici
dedicati alle nozioni-base di alimentazione, alle caratteristiche
fisico-psico-attitudinali di chi guida un automezzo, sono stati proposti corsi
di guida sicura in autodromo, finalizzati a familiarizzare e a reagire con
rapidità davanti a situazioni critiche che si producono sulla strada. A
giustificare questa azione teorico-pratica è stata soprattutto l’analisi dei
dati sull’incidentalità dei veicoli da trasporto, dai quali emerge come
condizioni psicofisiche non ottimali (e in particolare la stanchezza) siano una
delle cause scatenanti del maggior numero di incidenti. Una seconda azione ha assunto carattere più prettamente
economico in quanto finalizzata a contenere le spese assicurative delle
aziende. Questo risultato è stato ottenuto per un verso con il riconoscimento
di un vantaggio economico (un bonus di 150 euro per ogni mezzo) alle imprese
che nell’anno precedente non avevano denunciato sinistri, per un altro con
l’individuazione di alcuni livelli di franchigia che, trasferendo sull’assicurato
una parte dei costi del sinistro, lo inducono a una maggiore
responsabilizzazione e gli garantiscono l’opportunità di ridurre il premio
assicurativo (ovviamente maggiore è la franchigia, maggiore è la riduzione del
premio). Da queste azioni sono scaturiti
risultati positivi. L’applicazione della franchigia, per esempio, attivata nel
2004 in 23 strutture, ha comportato un netto miglioramento sia in termini di
rapporto sinistri/premi (vale a dire il rapporto tra quanto viene pagato dalla
Compagnia assicuratrice per il risarcimento rispetto a quanto incassato con il
premio della polizza) sia di frequenza dei sinistri. Stesso discorso può farsi
per il bonus che ha determinato una riduzione della frequenza dallo 0,67% del
2003 allo 0,62% del 2004. Ma il miglioramento si è dimostrato ancora più
significativo in quelle strutture che hanno attivato al loro interno anche
percorsi formativi. Qui la frequenza sinistri è più bassa rispetto al complesso
delle imprese associate di un ulteriore 4%, mentre il rapporto tra la frequenza
del 2003 rispetto al 2004 si conferma con una diminuzione dell’8%. Ulteriori
dati positivi provengono dal 2005, che ha visto un’ulteriore diminuzione di 10
punti del rapporto sinistri/premi, passato dall’85,9 del 2004 al 75,9. Tutto
ciò lascia intendere come per incidere sulla riduzione dell’incidentalità
bisogna mettere in campo azioni diverse che coinvolgano elementi differenti.
Bisogna cioè per un verso sensibilizzare le aziende, coinvolgendole dal punto
di vista dei vantaggi economici che scaturiscono dalla sicurezza, per un altro
bisogna lavorare sulla formazione, cercando di intervenire sui comportamenti
degli autisti sia per metterli in grado di conoscere le possibili reazioni del
veicolo di fronte a particolari manovre, sia per indurli a evitare stili di
vita poco coerenti con una professione che si svolge sulla strada. Da ultimo si
può favorire il dialogo tra uomo e tecnologia, adottando sui veicoli tutti quei
dispositivi in grado di minimizzare le conseguenze di un sinistro e di aiutare
il conducente nella gestione di situazioni critiche. Per ottenere infatti
benefici dalla tecnologia è necessario mettere l’autista in condizione di farla
propria. Le statistiche dicono che azioni volte esclusivamente al miglioramento
degli standard di sicurezza degli autoveicoli finiscono per sortire effetti
inferiori alle aspettative. Per il semplice motivo che, un errato stile di
guida, può finire per vanificare l’effetto di un espediente tecnico di
sicurezza.
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