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Comunicati stampa 03/09/2003

Comunicato Stampa - RISCHIO DEL PEDONE

L’analisi della sinistrosità stradale che coinvolge i pedoni sulle nostre strade. In aumento i decessi. Prevalgono gli anziani fra le vittime.Fra il 2000 e il 2001 drammaticamente raddoppiati gli investimenti di bambini

 


RISCHIO DEL PEDONE
L’analisi della sinistrosità stradale che coinvolge i pedoni sulle nostre strade.
In aumento i decessi. Prevalgono gli anziani fra le vittime.Fra il 2000 e il 2001 drammaticamente raddoppiati gli investimenti di bambini


Anche il 2001 (ultimi dati disponibili) ha confermato punte allarmanti di sinistrosità per i pedoni con 929 morti (+9,5%) e 18.049 feriti (+12%), rispetto a 848 morti e 16.124 feriti del 2000.

Se dovessimo fissare in un’istantanea gli elementi che caratterizzano i più alti livelli di rischio per i pedoni dovremmo sottolineare che in prevalenza la mortalità riguarda gli anziani. Ben 427, cioè il 46%, ha più di 65 anni. I maschi, 594 (64%), prevalgono sulle femmine, 335 (36%).

Anche fra i feriti il 28% ha oltre 65 anni e i maschi, 9.373 (52%), prevalgono leggermente sulle femmine, 8.676 (48%).

Drammatici i dati che riguardano i bambini sotto i 14 anni, 64 le vittime del 2001 (23 sotto i 5 anni) che hanno perso la vita (6,9% del totale). Di questi 37 sono i maschi (58%), 27 le femmine (42%). 1788 i feriti in questa fascia d’età di cui 1.120 maschi (62%) e 668 le femmine, (38%).

Rispetto ai 34 decessi del 2000 l’incremento e veramente preoccupante + 88%. Ancor più allarmante la fascia d’età fino a 5 anni dove si è passati da 7 morti del 2000 a 23 del 2001, con un incremento del 228%.

Globalmente si deve valutare una maggiore esposizione al rischio dei maschi che rimangono in strada maggiormente, anche nelle ore notturne, o con condizioni atmosferiche non sempre ideali.

Il mese più rischioso per i pedoni si conferma gennaio con 103 morti e 1.853 feriti; segue novembre con 96 morti e 1.894 feriti.

La regione che conta più vittime è il Lazio con 174 morti e 3.075 feriti. Segue la Lombardia con 121 morti e 4.406 feriti. Sorprendentemente terza la Toscana con 100 morti e 1.409 feriti, subito seguita dall’Emilia Romagna con 96 morti e 1.364 feriti. Stupisce il fatto che Lazio e Toscana precedano in questo segmento di incidentalità rispettivamente Lombardia ed Emilia R., due regioni che complessivamente fanno segnare tassi di incidentalità e mortalità ben più elevati.

Dei pedoni che hanno perso la vita sulla strada 657 (70%) sono stati investiti da autovetture private, 3 da auto pubbliche e 2 da veicoli di soccorso o di polizia. 14 pedoni sono stati investiti da autobus, 3 da filobus, 2 invece sono stati travolti da tram. 92 pedoni hanno perso la vita investiti da autocarri di vario tipo, 3 da trattori agricoli.

Sembra quasi incredibili ma 5 pedoni hanno perso la vita perchÈ investiti da una bicicletta e addirittura 68 per investimento da parte di un ciclomotore. 73 pedoni sono morti perchÈ sono stati invece investiti da motocicli.

In 7 casi i veicoli investitori sono rimasti ignoti.

Il rispetto per i più deboli sulla strada, sembra ancora molto lontano.

TABELLA INCIDENTI PEDONI
ANNO 2000
ANNO 2001
Valori Assoluti ANNO 2000

%

MORTI
848
MORTI
929
+81
+9,5%
Maschi
502
Maschi
594
+92
+18,3%
Femmine
346
Femmine
335
-11
-3,28%
FERITI
16.124
FERITI
18.049
+1.925
+11,9%
Maschi
7.799
Maschi
9.373
+1.574
+20,18%
Femmine
8.325
Femmine
8.676
+351
+4,21%

Elaborazione Il Centauro - ASAPS su dati ISTAT

 

Forlì, 2 settembre 2003.

 

                                                                                            Giordano Biserni

 Presidente Asaps

 

 
 
 
 

 

Mercoledì, 03 Settembre 2003
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