{foto3s} Milano, 27 aprile 2006 Comunicato Stampa n. 2 RISPARMIARE CON LA SCATOLA NERA Tagli ai premi assicurativi delle Compagnie, dell’Inail e ottimizzazione dei viaggi: i vantaggi della scatola nera In genere la sicurezza costa, sia in strumentazioni sia in procedure. Adesso, però, adottando particolari accorgimenti può anche fare risparmiare. Chi infatti installa sul proprio veicolo da trasporto quel dispositivo meglio noto come scatola nera potrà usufruire di almeno un duplice vantaggio economico, senza sottovalutare il benefico effetto prodotto da una maggiore attenzione prestata dal conducente nello svolgimento della propria attività che sarà portato ad assumere un comportamento più “virtuoso”, quindi più sicuro. 1) Per un verso alcune Compagnie di assicurazione hanno introdotto degli sconti sulla polizza RC Auto, rivolti a chi installa questa strumentazione tecnologica. Recentissimamente anche l’Inail dell’Emilia Romagna ha comunicato che le aziende che installeranno sui propri mezzi pesanti la “statola nera” potranno presentare un’apposita domanda all’Inail per ottenere uno sconto (5-10%) denominato “oscillazione per prevenzione”, riservato a quegli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla legge 626/94. Questa decisione, che dall’Emilia Romagna, si dovrebbe estendere a tutto il territorio nazionale è motivata in base alla considerazione che la “scatola nera” è un dispositivo migliorativo della sicurezza stradale soprattutto perché riduce i tempi di intervento in caso di incidente e quindi ne contiene le possibili conseguenze. 2) Per un altro, scegliendo le scatole nere di ultima generazione, a questi vantaggi e a quelli direttamente conseguenti alle funzionalità tradizionali del dispositivo (rapidità di intervento e di soccorso in caso di incidente con relativa ricostruzione del sinistro; chiamata di soccorso in caso di emergenza sulla strada e in cabina; funzione “antifurto”) si possono cumulare anche quelli derivanti da una serie di servizi aggiuntivi, relativi alla gestione della flotta, alla localizzazione dei veicoli, all’ottimizzazione dei viaggi, che incidono di conseguenza sulla riduzione delle inefficienze e quindi sui costi di impresa. Fondazione Ania, Viasat, Octo Telematics e Gruppo Federtrasporti: i partner per una sperimentazione delle scatole nere L’avvio di questo progetto sperimentale è la conseguenza dell’impegno di enti e associazioni che hanno scommesso sulla validità della scatola nera e sulla moltiplicazione delle sue funzionalità, anche come elemento si sicurezza e non solo di gestione della flotta veicoli. Tra questi va sicuramente annoverata la Fondazione Ania che da qualche tempo ha avviato con Federtrasporti, attraverso la branch formativa Accademia, un progetto sulla sicurezza stradale rivolto al mondo dell’autotrasporto. Ad ampliamento del progetto “Sicurezza nel trasporto” (progetto già avviato nel 2005 per la formazione teorico-pratica dei conducenti di veicoli pesanti) dal prossimo mese di maggio, inizierà una sperimentazione che prevede l’installazione di 1.000 scatole nere su automezzi in flotta ad imprese di autotrasporto merci. 500 di queste, realizzate da Metasystem e gestite da Octo Telematics andranno a equipaggiare altrettanti veicoli appartenenti a società del Gruppo Federtrasporti. Ad acquisire le scatole nere è la stessa Fondazione Ania che poi le concede per un periodo di tre anni in comodato gratuito al gruppo di trasporti e logistica con sede centrale a Bologna e ramificazioni su tutto il territorio nazionale. La sperimentazione peraltro si pone anche come un’avanguardia rispetto alle azioni che il Piano Generale della Logistica, appena approvato, individua come migliorative della sicurezza stradale, visto che tra queste include proprio l’installazione obbligatoria della scatola nera sui veicoli che praticano l’autotrasporto appartenenti a piccole e grandi aziende, di immatricolazione nazionale o estera. La sperimentazione servirà ad “osservare” i comportamenti di un certo numero di automezzi e tramite i dati rilevati (percorrenza, sinistrosità, ecc.) si potranno trarre utili informazioni sul comportamento dei veicoli pesanti sulla strada, in modo da affinare le strategie di prevenzione agli incidenti stradali. Le funzionalità delle scatole nere di ultima generazione Le scatole nere che saranno montate sui veicoli Federtrasporti, denominate Clear Box, sono dispositivi elettronici dotati sia di una SIM Card che consente di utilizzare il modulo GPRS per la comunicazione di dati e quello GPS per individuare la posizione del veicolo, sia di un sensore di accelerazione in grado di rilevare e ricostruire la dinamica di un sinistro. Quest’ultimo è il servizio tradizionale della scatola nera, che prevede per un verso la rilevazione e l’elaborazione delle percorrenze per aree e profili di interesse assicurativo, per un altro la notifica automatica dell’avvenuto incidente o via e-mail al responsabile della struttura aziendale oppure alla sala operativa di assistenza, in modo da velocizzare le operazioni di intervento e di soccorso. Accanto a questo servizio c’è quello “antifurto” che si può attivare sia in maniera automatica, con la segnalazione di furto da parte del sistema di allarme collegato al contatore satellitare, sia a seguito di una segnalazione/telefonata di allarme da parte del cliente al numero verde della sala operativa di sicurezza. Questa, previo controllo dei dati del cliente e la veridicità dell’allarme, procede ad attivare le procedure di recupero localizzando il mezzo e informando le Forze dell’Ordine territorialmente competenti. Come detto, però, Clear Box non esaurisce le sue funzionalità soltanto alla sicurezza. Degni di nota sono pure i servizi di Fleet Management. Questi consentono di ottimizzare la gestione dei viaggi, fornendo la possibilità di analizzare i percorsi e di gestire in tempo reale le localizzazioni e il tracking, tramite accesso diretto ai siti internet di Octo Telematica e di Viasat. Tale servizio include pure la gestione dei dati anagrafici e tecnici dei mezzi, la possibilità di selezionare l’intera flotta con corrispondenza dei relativi operatori o per singolo mezzo, e di analizzare lo storico dei dati richiamandoli per tempo d’uso, per singolo tragitto, per chilometri totali percorsi. In questo modo diventa possibile un’analisi delle singole tratte, delle soste, dei percorsi e delle velocità commerciali degli automezzi. Insomma, tutti dati utili a migliorare la gestione della flotta. Come nasce la collaborazione tra Fondazione Ania e Gruppo Federtrasporti La scelta della Fondazione Ania di affidare la sperimentazione a un partner come Federtrasporti è facilmente giustificabile. Tra le due realtà, infatti, da più di un anno sono in corso alcuni progetti e iniziative, aventi come denominatore comune la sicurezza stradale e in particolare la prevenzione dell’incidentalità basata su un’adeguata e mirata formazione, che hanno dimostrato come sia possibile diminuire sia il numero degli infortuni sia quello degli incidenti. Le azioni condotte sono state varie e di diversa natura. Una prima, a carattere più prettamente formativo, ha coinvolto sia il management delle 60 società associate al Gruppo Federtrasporti, sia i responsabili di 25 strutture dimostratesi più sensibili alla tematica, sia oltre 500 autisti ai quali, accanto a percorsi teorici dedicati alle condizioni psico-fisiche, alle nozioni-base di alimentazione, alle caratteristiche fisico-psico-attitudinali di chi guida un automezzo, sono stati proposti corsi di guida sicura in autodromo, finalizzati a familiarizzare e a reagire con rapidità davanti a situazioni critiche che si producono sulla strada. A giustificare questa azione teorico-pratica è stata soprattutto l’analisi dei dati sull’incidentalità dei veicoli da trasporto, dai quali emerge come condizioni psicofisiche non ottimali (e in particolare la stanchezza) siano delle cause scatenanti del maggior numero di incidenti. Circostanze riferibili allo stato psico-fisico del conducente
Fonte: Aci-Istat Una seconda azione intrapresa da Federtrasporti ha assunto carattere più prettamente economico in quanto finalizzata a contenere le spese assicurative delle aziende. Questo risultato è stato ottenuto per un verso con il riconoscimento di un vantaggio economico (un bonus di 150 euro per mezzo) alle imprese che nell’anno precedente non avevano denunciato sinistri, per un altro con l’individuazione di alcuni livelli di franchigia che, trasferendo sull’assicurato una parte dei costi del sinistro, lo inducono a una maggiore responsabilizzazione e gli garantiscono l’opportunità di ridurre il premio assicurativo (ovviamente maggiore è la franchigia, maggiore è la riduzione del premio). Da queste azioni sono scaturiti risultati positivi. L’applicazione della franchigia, per esempio, attivata nel 2004 in 23 strutture, ha comportato un netto miglioramento sia in termini di rapporto sinistri/premi (vale a dire il rapporto tra quanto viene pagato dalla Compagnia assicuratrice per il risarcimento rispetto a quanto incassato con il premio della polizza) sia di frequenza dei sinistri. Stesso discorso può farsi per il bonus che ha determinato una riduzione della frequenza dallo 0,67% del 2003 allo 0,62% del 2004. Anno 2004 – Strutture Associate Federtrasporti
Ma soprattutto il miglioramento si è dimostrato ancora più significativo all’interno di quelle strutture che hanno attivato al loro interno anche percorsi formativi. In questo caso la frequenza sinistri è più bassa rispetto al complesso delle imprese associate di un ulteriore 4%, mentre il rapporto tra la frequenza del 2003 rispetto al 2004 si conferma con una diminuzione dell’8%. Anno 2004 – Strutture formate
Ulteriori dati positivi provengono dal 2005, che ha visto un’ulteriore diminuzione di 10 punti del rapporto sinistri/premi, passato dagli 85,9% del 2004 al 75,9% del 2005. Tutto ciò lascia chiaramente intendere come per incidere positivamente sulla riduzione dell’incidentalità bisogna mettere in campo azioni diverse che coinvolgano elementi differenti. Bisogna cioè per un verso sensibilizzare le aziende, coinvolgendole dal punto di vista dei vantaggi economici che scaturiscono dalla sicurezza, per un altro bisogna lavorare sulla formazione, cercando cioè di intervenire sui comportamenti degli autisti sia per metterli in grado di conoscere le possibili reazioni del veicolo di fronte a particolari manovre, sia per indurli a evitare stili di vita poco coerenti con una professione che si svolge sulla strada. Da ultimo si può favorire il dialogo tra uomo e tecnologia, adottando sui veicoli tutti quei dispostivi in grado di minimizzare le conseguenze di un sinistro e di aiutare il conducente nella gestione di situazioni critiche. Per ottenere infatti benefici dalla tecnologia è necessario mettere l’autista in condizione di farla propria. Le statistiche dicono infatti che azioni volte esclusivamente al miglioramento degli standard di sicurezza degli autoveicoli finiscono per sortire effetti inferiori alle aspettative. Per il semplice motivo che, un errato stile di guida, può finire per vanificare l’effetto di un espediente tecnico di sicurezza. Scopo fondamentale di Federtrasporti è realizzare un gruppo societario che affonda le sue radici nell’associazionismo e nella mutualità, fornito di tutti gli strumenti imprenditoriali per potersi muovere sul mercato globale come protagonista. Un gruppo unitario nell’elaborazione delle strategie, nel marketing, negli acquisti, nell’elaborazione di progetti logistici, nella formazione (Accademia); ricco e articolato in fase di realizzazione, quando può sfruttare un potenziale di circa 60 enti, 2.500 soci e oltre 4.000 veicoli. Per ulteriori informazioni: Patrizia Amaducci - tel. 051 6383331 – e-mail: comunicazione@gruppofedertrasporti.it La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale è nata nel marzo del 2004 per volontà delle Compagnie di assicurazione che operano nel settore RCAuto al fine di contribuire all’impegno assunto da tutti i Paesi Europei di ridurre del 50% le vittime della circolazione stradale entro il 2010. La Fondazione intende svolgere un’ attività di prevenzione dai rischi del traffico attuando interventi concreti contro i gravi fenomeni di incidentalità e promuovendo l’educazione ad una corretta circolazione stradale. Nella progettazione e nella realizzazione delle sue iniziative, La Fondazione Ania si avvale della consulenza di un Comitato scientifico composto da rappresentanti delle Istituzioni e di importanti realtà economiche ed associative italiane: Ministero delle Attività Produttive, Ministero dell’Interno, Ministero delle Infrastrutture, Ministero dell’Istruzione, Ministero per gli Affari Regionali, Istituto Superiore di Sanità, ANAS, ASAPS, ANVU, ANCI, ACI, Società Autostrade, ANAS, CNEL, Consumatori. La Fondazione Ania ha attivato una serie di importanti protocolli di collaborazione (Ministero dell’Interno, Ministero dell’Istruzione) che gli hanno consentito di realizzare importanti iniziative di prevenzione. Già numerosi sono i progetti realizzati, tra i principali:
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Principali Caratteristiche Involucro Plastico robusto in ABS da poter installare
facilmente in posto non visibile Modi di Funzionamento
Funzionalità
Tracing (Storico del Tracciamento su dati accumulati sia
nel dispositivo, che in centrale) Produzione e Qualità ETSI GSM, Marchio “e” EC95/54, 99/05 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||