Da “helpconsumatori” del
8 maggio 2006
TRASPORTI.
Asaps, Italia tra i
paesi Ue più a rischio per i ciclisti
LS
L’Italia rimane uno dei paesi a maggior rischio in Europa per i ciclisti.
A denunciarlo è
l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale, commentando gli
ultimi dati disponibili dell’Istat sugli incidenti in cui rimangono coinvolte
le biciclette: nel 2004, pur con un calo dell’8,8% le vittime fra i ciclisti
sono state ancora 300, con una diminuzione di 29 rispetto alle 329 del 2003.
Delle 300 vittime 249 sono maschi (83%) e 51 femmine (17%). Di questi 293
erano conducenti,
3 i trasportati e 4 i pedoni investiti. I feriti nel 2004 sono stati 11.766 con
un aumento del 4,6% rispetto all’anno prima quando furono 11.249. Fra i
ciclisti si contano, inoltre, nel 2004, 12 vittime fra i bambini dai 0 ai 14
anni, tutti maschi. Sono state invece ben 143, sempre secondo i dati
dell’Istat, le vittime fra i ciclisti over 65, pari al 47%. Fra gli anziani 118
erano maschi 83% e 25 le femmine 17%.
Con le sue 329 vittime fra i ciclisti, il nostro paese è preceduto solo
dalla Polonia con 647 e dalla Germania con 616 (dati 2003). Seguono la Francia con 201, l’Olanda con 188.
Seguono poi la
Repubblica Ceca con 159, la Gran Bretagna con
116 la Spagna
con 78 il Portogallo con 63, l’Austria
con 56, la Svizzera
con 48. Alcuni paesi, come la
Grecia, il Belgio, la Repubblica Slovacca,
l’Ungheria e il Lussemburgo, secondo i dati riportati dall’Istat, nel 2003 non
avrebbero contato vittime fra i ciclisti.
"Probabilmente sugli incidenti dei velocipedi in Italia - conclude
l’Asaps-
incide anche un
maggior traffico sempre meno attento verso questa categoria di utenti, e gli
stessi ciclisti spesso inosservanti delle più elementari regole della strada e
una ancora insufficiente estensione di piste ciclabili".
Da “Il Giornale di Vicenza” del
8 maggio 2006
La scoperta fatta
ieri mattina da alcuni vicini in via Calibri a S. Giuseppe
Vicecomandante della Polstrada stroncato da un infarto in giardino
Santino Meucci aveva prestato servizio in città per una trentina d’anni
Di Lucio Zonta
Alcuni vicini di casa l’hanno visto, ieri mattina verso le 9, steso a terra,
nell’orto della sua abitazione di via Calibri 34 a San Giuseppe di Cassola e
hanno dato l’allarme: purtroppo però per Santino Meucci, 71 anni, poliziotto in
pensione, molto conosciuto nel Bassanese, non c’era più nulla da fare. Inutile
l’intervento del personale del pronto soccorso.
La salma è stata trasportata, dagli addetti dell’impresa funebre Bonin, nella
cella mortuaria del cimitero di San Zeno in attesa, per i funerali, del nulla
osta dell’autorità giudiziaria che dovrebbe arrivare già nella giornata di
oggi. Santino Meucci infatti è deceduto per cause naturali, forse un infarto.
Per questo non dovrebbe essere eseguita nemmeno l’autopsia. La data della
cerimonia funebre verrà fissata nelle prossime ore.
Nato nel 1935 in
un centro in provincia di Arezzo, la vittima aveva lavorato nella sede della
polizia stradale della città del Grappa per quasi una trentina d’anni fino al
1994. Era rientrato per per qualche mese ad Arezzo per tornare ancora all’opera
alla Stradale di Bassano fino al 95, ricoprendo il ruolo di vicecomandante. Poi
la pensione, conseguita con i gradi di sovrintendente capo.
Santino Meucci aveva dedicato moltissimo tempo al lavoro che aveva svolto con
grande dedizione. Era gioviale, allegro, amava stare con i giovani. Anche in
pensione non aveva perso la dinamicità che l’aveva sempre contraddistinto e
negli ultimi tempi si dedicava anche ai viaggi.
L’ex poliziotto lascia la moglie e una figlia.
Da “La Provincia di Sondrio” del
8 maggio 2006
Sembra confermata
anche la tendenza alla diminuzione degli incidenti mortali: 10 quelli
registrati nel 2005, uno finora nel 2006
Carte di credito
clonate, un vero boom In base ai dati forniti dalla polizia postale, nel 2005
sono stati segnalati 300 casi, 50 all’inizio di quest’anno
In occasione della
festa per il 154° anniversario della fondazione della polizia, sono stati resi
noti i dati relativi all’attività del 2005 e del primo quadrimestre 2006. Oltre
a quelli, importantissimi, della divisione anticrimine, hanno un peso non da
poco anche quelli degli altri uffici della questura. Attività di controllo e
contrasto - Nel 2005 sono state identificate 6.780 persone, nel primo
quadrimestre 2006 2.784. Automezzi controllati: 3.732 e 1.061. Pattuglie
impiegate: 3.120 e 1.153. Gli automezzi rinvenuti sono stati 2 e 1. Quelli
sequestrati 6 e 0. Polizia amministrativa - Passaporti rilasciati/rinnovati:
6.081 e 1.879. Attestati di identità per minori: 5.800 e 1.450. Le licenze di
porto di fucile rilasciate o rinnovate sono state rispettivamente 652 e 185. Le
proposte per decreto di divieto di detenzione di armi (accolte) 14 e 0. Nel
2005 sono stati effettuati 133 controlli a esercizi pubblici e attività
commerciali, nel primo quadrimestre del 2006 18. Le contravvenzioni elevate rispettivamente
37 e 6, per una somma complessiva di 21.000 e 6.162 euro. Ufficio immigrazione
- Permessi di soggiorno rilasciati o rinnovati: 2.536 e 647. Cittadini
stranieri espulsi: 77 e 34. Cittadini stranieri accompagnati alla frontiera o
ai centri di permanenza temporanea: 12 e 6. Polizia stradale - Attività
infortunistica - Se nel 2005 gli incidenti mortali sono stati 10, nel primo
quadrimestre del 2006 ne è stato rilevato soltanto 1. Le persone decedute sono
state, rispettivamente, 13 e 1. Gli incidenti con feriti sono stati 205 e 54
(361 e 99 i feriti). Attività contravvenzionale - Nel 2005 sono state elevate
323 contravvenzioni per velocità pericolosa, nel primo quadrimestre del 2006
63. Gli eccessi di velocità contestati sono stati 1.670 e 388. Se nel 2005 a 23 persone è stato
contestato il mancato uso del casco, nel primo quadrimestre di quest’anno si
registra un solo caso. Mancato uso delle cinture di sicurezza: 353 e 62. Guida
in stato di ebbrezza: 231 e 74. Guida sotto effetto di sostanze stupefacenti: 5
e 6. Attività di soccorso e di polizia giudiziaria - I veicoli sequestrati sono
stati 53 e 15. Le patenti di guida ritirate sono state 333 e 105. In totale, i punti
della patente decurtati sono stati 11.581 nel 2005 e 3.164 nel 2006. Soccorsi
effettuati: 686 e 330. Persone arrestate: 1 e 0. Denunciate: 277 e 61. Tra i
reati contestati, quelli più frequenti sono stati la ricettazione (14 e 3) e le
lesioni personali a seguito di incidente (20 e 4). Polizia di frontiera -
Delitti denunciati: 10 (2005) e 4 (primo quadrimestre 2006). Delitti scoperti:
1 e 3. Persone arrestate: 0 e 1. Indagate in stato di libertà: 2 e 3.
Contravvenzionate per espatrio clandestino: 41 e 26. Contravvenzioni in genere:
349 e 58. Stranieri respinti: 48 e 13. Impedimento espatrio: 8.033 e 1.646.
Perquisizioni, ispezioni e controlli doganali: 528 e 24. Polizia postale -
Denuncequerele per frodi informatiche in internet: 130 e 20. Denunce per altri
reati: 5 e 1. Denunce per clonazione di carte di credito: 300 e 50. Autori scoperti:
2 e 0. Sequestri amministrativi: 60 e 0. Esercizi pubblici controllati: 16 e 4.
Persone controllate: 120 e 30. Indagini delegate: 4 e 0. Persone denunciate: 33
e 3. Polizia ferroviaria - Servizi di vigilanza alla stazione: 474 e 166.
Scorte ai treni: 166 e 65. Treni scortati: 394 e 153. Contravvenzioni al
regolamento di polizia ferroviaria: 282 e 96. Altre contravvenzioni: 9 e 1.
Persone denunciate: 0 e 2.
Da “AGI” del 8 maggio 2006
INCIDENTI: 38 MORTI NEL
WEEKEND, UNO SU 3 ERA UNDER3O
Roma - Trentacinque sinistri
mortali e 38 vittime. Questo il bilancio degli incidenti automobilistici
dell’ultimo weekend, divulgato dalla direzione centrale per la Polizia stradale: bilancio
che, per quanto pesante, appare meno grave rispetto ai fine settimana
corrispondenti dell’anno passato (6-8 maggio, 42 sinistri mortali e 47
vittime), del 2004 (7-9 maggio, 39 sinistri mortali e 42 vittime) e del 2003,
prima dell’introduzione della patente a punti (9-11 maggio, 50 sinistri mortali
e 53 vittime). Tra venerdi’ scorso e ieri, il 40% dei sinistri mortali ha
coinvolto veicoli a due ruote, il 28,5% si e’ verificato per perdita del
controllo del veicolo da parte del conducente, il 17,1% e’ avvenuto in centro
abitato. I sinistri mortali verificatisi tra le 22 e le 6 sono stati 12 con 13
vittime (il 34,2% del totale): 14 dei 38 deceduti (il 36,8%) avevano un’eta’
non superiore a 30 anni. Considerato nel suo insieme, il fenomeno
infortunistico ha fatto registrare una netta flessione del numero complessivo
dei sinistri: sono stati 1.158 tra venerdi’ scorso e ieri, contro i 1.482 del
6-8 maggio 2005, i 1.385 del 7-9 maggio 2004 e i 1.625 del 9-11 maggio 2003. In calo tendenziale
anche i feriti: sono stati 871 tra venerdi’ scorso e ieri, contro i 1.116 del
6-8 maggio 2005, i 1.080 del 7-9 maggio 2004 e i 1.284 del 9-11 maggio 2003.
Sempre nell’ultimo fine settimana Polizia stradale e Carabinieri hanno
impiegato nei servizi di prevenzione e vigilanza stradale 33.521 pattuglie, che
hanno provveduto alla contestazione di 22.929 violazioni al Codice della
strada, con 28.043 punti decurtati, 819 patenti di guida e 963 carte di
circolazione ritirate.
Da “Sesto Potere” del
8 maggio 2006
UN VILLAGGIO PER IMPARARE LE
REGOLE DELLA STRADA
Modena -Nel 2005 sono
stati 1491gli incidenti avvenuti nel solo territorio del comune di Modena, e
hanno avuto come conseguenza 23 decessi e quasi 2000 feriti. “La
responsabilizzazione è il primo mezzo per prevenire gli incidenti stradali –
afferma l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, Simona Arletti – Fin
dal 2002 l’Amministrazione ha predisposto ed attuato uno specifico Programma di
azioni del proprio Piano per la
Salute, che promuove e realizza una serie d’iniziative di
educazione stradale, tra cui quelle rivolte ai ragazzi hanno particolare
rilievo. I ragazzi saranno i guidatori di domani, cerchiamo quindi di stimolare
in essi sia una maggiore percezione del rischio che una consapevolezza del
proprio dovere di un utilizzo della strada attento e rispettoso delle regole
per salvaguardare la salute propria e altrui. Ecco perché abbiamo ritenuto
opportuno aderire anche alla proposta che ci è stata avanzata dalla
DaimlerChrysler Italia attraverso il Progetto MobileKids” conclude l’assessore.
Nel Villaggio dell’educazione stradale allestito presso il Parco Amendola da
lunedì 8 a
mercoledì 10 maggio i bambini imparano a confrontarsi con le regole della
strada giocando. MobileKids, che è rivolto in particolare a ragazzi tra gli 8 e
i 12 anni d’età, inizia da Modena un viaggio che lo condurrà a far tappa in
altre tre città d’Italia. Durante la mattina le attività del Villaggio sono
riservate alle scolaresche, mentre nelle ore pomeridiane l’ingresso è
consentito ai bambini accompagnati da adulti. Le scolaresche che arrivano al
Villaggio vengono accolte da animatori, suddivisi in squadre e accompagnate ad
affrontare i diversi giochi nelle sei aree allestite con attività
ludico/didattiche. L’ingresso al Villaggio è per tutti gratuito.
Da “Varese News” del
8 maggio 2006
Appello
dell’Associazione familiari vittime della strada al Prefetto per un corretto
posizionamento dei cartelli pubblicitari sulle strade: il cattivo esempio di
viale Belforte a Varese
Quando la
pubblicità può uccidere
Lonate Ceppino
La pubblicità lungo le strade, se mal posizionata, può rappresentare un
grave pericolo per gli automobilisti. Ne sono
convinti i rappresentanti dell’Associazione familiari vittime della strada
"Per una strada che non c’è", che ha sede a Lonate Ceppino, che nei giorni scorsi hanno
preso carta, penna e Codice della strada e hanno inviato una lettera al
Prefetto di Varese, al Comandante della Polizia locale del capoluogo e al
presidente della Provincia di Varese per sollevare il problema, partendo dal
cattivo esempio di viale Belforte, proprio a Varese.
"Avendo avuto diverse segnalazioni, da parte di cittadini,
riguardanti i cartelli pubblicitari installati sul viale Belforte di Varese,
che sono messi trasversalmente all’asse stradale - scrive il presidente dell’associazione Ernesto Restelli - ne denunciamo la posizione ravvicinata: per alcuni la
distanza non supera i 5
metri. Sottolineiamo che molti cartelli, in
modo da avere una facile individuazione da parte dei conducenti, sono posti in
curva e per alcuni momenti sono visti perpendicolarmente alla direzione di
marcia. Evidenziamo che, tanto più la loro visibilità è accentuata, tanto più
ne subisce l’autista in termini di attenzione del controllo della guida".
Secondo il Codice della strada, spiega Restelli, i cartelli
dovrebbero essere messi in modo tale da non provocare distrazione, disturbo o
confusione agli automobilisti, ma soprattutto andrebbero posizionati ad una
distanza di almeno 25 metri
uno dall’altro: "L’articolo 23 del Codice della Strada che interessa la
pubblicità sulle strade e sui veicoli dice che lungo le strade o in vista di
esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o
propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai
veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e
ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero
possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o
l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o
distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della
circolazione".
Al comma 6, però, lo stesso articolo prevede per i Comuni la facoltà di derogare alle norme relative alle distanze minime per il
posizionamento dei cartelli e degli altri mezzi pubblicitari, ma sempre nel
rispetto delle esigenze di sicurezza della circolazione stradale. "Inoltre
- precisa Restelli - non dimentichiamoci che l’articolo 41 della Costituzione
Italiana precisa che l’iniziativa economica
privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
dignità umana".
"Rilevato - conclude l’appello al Prefetto di Varese - che la
pubblicità in oggetto possa esercitare una negativa influenza sugli utenti a
cui è rivolta chiediamo che vengano fatti, in
tempi brevi, gli interventi previsti dal Codice della Strada".
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