(ASAPS) – Chi l’avrebbe mai detto. Quando si è sotto gli
effetti dell’alcol il nostro cervello fa gli straordinari. E’ proprio così,
quando si è sbronzi il nostro cervello lavora di più rispetto a quando siamo
sobri. A stabilirlo è uno studio condotto all’Università di Dartmouth, nel New
Hampshire (USA), dove alcuni ricercatori hanno sottoposto, per la prima volta,
dei cervelli “ebbri” all’occhio elettronico di brain imaging (risonanza
magnetica per immagini), in modo da poterne osservare il comportamento in tempo
reale. Durante l’esperimento gli scienziati hanno osservato che
l’alcol è in grado di rallentare la comunicazione tra le aree frontali e
parietali della corteccia cerebrale, responsabili della percezione visiva e dei
movimenti. Questo significa che il primo effetto del fatidico "bicchiere
di troppo" è l’incapacità di coordinare correttamente il nostro corpo per
reagire prontamente agli stimoli esterni. La risonanza magnetica ha permesso di
osservare il comportamento di alcune aree cerebrali, quelle responsabili del
coordinamento visuo-motorio, mentre i volontari portavano a termine
compiti in cui vista e movimenti corporei erano fondamentali. In caso di ebbrezza,
si è visto, il nostro cervello deve sobbarcarsi un complesso lavoro per
compensare gli errori di percezione causati dall’alcol, correggendo i comandi
impartiti alle aree della corteccia che coordinano i movimenti del corpo.
(ASAPS).
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