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Notizie brevi 13/05/2006

Incidenti stradali incidono sempre di più sulla salute


(ASAPS) – A stabilire le vittime degli incidenti stradali non è solo un destino tragico. Il fenomeno, una vera piaga per la società, è stato osservato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha “trasformato” una tragica fatalità in causa di mortalità al pari di un infarto o di un ictus cerebrale. I danni causati da incidenti stradali sono destinati a scalare la vetta delle cause di mortalità. A stabilirlo sono la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, secondo le quali nel 2020 queste cause potrebbero arrivare a occupare il terzo posto (nel 1990 erano al nono). Quindi non più una casualità ma una causa piuttosto probabile di perdere la propria salute. I dati attuali non sono certo rassicuranti: per ora quelli di riferimento risalgono al 2004 e indicano che gli incidenti stradali sono la undicesima causa di morte nel mondo. Considerando il tasso di mortalità ogni 100 mila abitanti, i valori più bassi si registrano nei paesi più ricchi, quelli più alti nei paesi poveri o comunque a medio reddito. Tuttavia, nei cosiddetti paesi ricchi, il 2% del prodotto intero lordo viene investito nei costi diretti degli incidenti stradali, il doppio rispetto ai paesi poveri (1%). Nella decade degli anni ’90 c’è stato un incremento del 10% del numero di decessi annuali sulle strade, tra il 1975 e il 1998 è cresciuto nel 44% in Malesia, del 79% in India e oltre il 200% in Colombia, Cina e Botswana. Secondo la Banca Mondiale, che ha contribuito a fornire i dati, la rapidità di crescita del rischio di morte per incidente stradale dipende, per definizione, dal tasso di crescita della motorizzazione di un paese e da come variano i tassi di incidenti fatali. L’anello debole in questo scenario resta il pedone o comunque chi gira su due ruote a pedali o a motore, sono infatti una popolazione di vittime stradali molto ben rappresentate nella casistica e a maggior rischio di disabilità. Ancora una volta il primato negativo lo detengono i paesi più poveri, dove l’intensità del traffico e la promiscuità dei percorsi con veicoli ad alta velocità aumentano le probabilità di coinvolgimento in incidenti. (ASAPS).


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Sabato, 13 Maggio 2006
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