CORRIERE DI COMO Disagio
giovanile, il Lario s’interroga
Se ne è
parlato ieri al convegno di ’Approdo’ al Palagenesio di Carate Urio
(m.pros.) La dipendenza dall’alcol, dalle droghe. E poi
episodi di grave disagio che possono indurre i giovani a oltrepassare la soglia
della legalità. Quale aiuto offrire alle ragazze e ai ragazzi in difficoltà’
Quali interventi attuare per prevenire il malessere giovanile’ In discoteca col Prontobus
SICUREZZA
Successo dello Staccidentro In discoteca col Prontobus « Ehi! Io ho fatto 0,49!
» . E’ iniziata e si è chiusa cosí, per molti parmigiani, la movida di venerdí
scorso, con dei numeri. Dati e cifre fornite dall’etilometro, presente in
locali e discoteche, preso da ragazzi e ragazze come un gioco per misurare la
quantità della propria « basa » . Grazie alla campagna di sensibilizzazione
«Metti in moto la sicurezza» promossa dall’assessorato Mobilità e ambiente e da
Infomobility, il «gioco» della notte ha richiamato tante coscienze facendo
passare di mano in mano le chiavi dell’auto: « Guida tu, stasera ho bevuto troppo » ... IL MESSAGGERO (Abruzzo) LA PROPOSTA Locali notturni: per Muzi serve il metodo della patente a
punti «Propongo di istituire una "patente a punti" per
ogni esercizio commerciale adibito alla vendita ed alla somministrazione di
bevande alcoliche». L’originale idea arriva da Stefano Muzi, segretario della
Margherita giovanile che è intervenuto sulla questione dell’orario di chiusura
dei locali notturni nel periodo estivo. Questo metodo sarebbe analogo ed
avrebbe le stesse modalità della patente per l’automobile. «Si dovrebbe infatti
assegnare ad ogni pub, discoteca e bar - aggiunge Muzi - un numero di crediti
uguale e prestabilito, ed abbinare ad ogni tipo di infrazione una quantità ben
precisa di punti, per poi andare progressivamente a sottrarre questi punti dal
totale dei crediti di ogni singolo locale, che per un motivo qualsiasi ha
trasgredito la legge vigente. Se qualche locale dovesse esaurire i propri
crediti, avendo violato le norme per un numero enorme di volte, allora
scatterebbe immediatamente la revoca della licenza per un periodo di tempo
determinato e limitato, oltre che una salata multa». CORRIERE ADRIATICO “Alcuni giovani bevono tanto alcol
e finiscono con il dare il peggio di loro stessi” Calano i
residenti e aumentano gli episodi di vandalismo. Writers scatenati anche contro
i palazzi restaurati ASCOLI – Nelle ultime settimane si è riacutizzato il
problema degli atti teppistici in centro storico. Un crescendo di episodi
vandalici registrati in più punti del cuore cittadino: dallo sfondamento di una
vetrina di un negozio di corso Trieste al danneggiamento di varie fioriere nei
pressi di piazza del Popolo, sino alla bomba-carta fatta scoppiare in un
cassonetto per la raccolta differenziata del vetro in via del Trivio. Per non
parlare poi dei continui imbrattamenti notturni con le bombolette spray che
imbrattano i muri dei palazzi, delle condizioni nelle quali vengono sovente
lasciate rue e marciapiedi, da alcune intimidazioni che ricevono i commercianti
che operano soprattutto in corso Trieste. Quest’ultima è in assoluto, il luogo
più critico in quanto ad episodi di microcriminalità. Inutile nascondere che da
parte di chi vive e lavora in centro c’è molta apprensione, anche se molti sono
d’accordo nel dire che è principalmente la mancanza di sorveglianza a provocare
questi epidosi. GAZZETTINO (Nordest) La festa degli alpini ha il profumo delle grigliate, dei
... La festa degli alpini ha il profumo delle grigliate, dei
panini imbottiti, della cacciagione e naturalmente del vino, nonostante da
qualche anno la birra provi a sgomitare nei gusti soprattutto dei più giovani.
Decine i chioschi, migliaia i consumatori. Un euro per un bicchiere di vino,
bianco o rosso che sia, tre per una birra da 0,40. La «razione» completa,
panino più birra da 33 centilitri, costa cinque euro. Ma c’è il «menù del
bocia» che propone panino e birra da 0,20 litri a quattro euro oppure il «menù
del vecio» che comprende birra da 0,40 e panino a 5,50. Difficile rinunciare a
un ricordo dell’adunata asiaghese del 2006. Per una t-shirt ufficiale ci
vogliono 12 euro; una bandiera italiana costa, secondo le dimensioni del
"patriottismo", dai sette ai dieci euro. Un cappello da alpino può
disturbare il portafoglio dai 18 ai 32 euro, penna a parte. L’appendice
fondamentale di ogni alpino che si rispetti può arrivare a 20 euro perché
l’aquila, fornitrice ufficiale delle penne, non si trova al supermercato. Nel
fascino del momento e nel clima coinvolgente del raduno qualcuno, che alpino
non è, bara: acquista un cappello e si mescola alle allegre compagnie. Regola vuole che il copricapo militare più famoso
possa essere indossato solo da quanti hanno svolto almeno due mesi di naia. Un limite sotto il quale si millanta. In una giornata in cui non si bada a spese sorridono anche cinesi e boliviani: i primi, magari seduti sul bordo di un marciapiede, commerciano di tutto un po’, dai quadretti a tempera alle riproduzioni in plastica di insetti. I sudamericani improvvisano concerti andini negli angoli di Asiago. "El condor pasa" avrà pur qualche parentela con l’aquila, visto che i loro Cd sembrano andare a ruba... I SERVIZI Visita del viceispettore nazionale della Croce
Rossa al campo medico di parco Ragazzi del ’99 «Emergenza fratture per le sbronze» Oltre
500 i volontari impegnati in città come informatori, attori, cuochi e camerieri Bassano Erano da poco passate le 11.30 ieri mattina quando
nel Campo medico avanzato allestito in parco Ragazzi del ’99 è arrivata una
visita di quelle importanti. A fare la loro comparsa, alcuni esponenti dei
vertici nazionali della Croce Rossa Italiana, guidati dal viceispettore
nazionale dei volontari del soccorso Paolo Nicoli. È da lui che scopriamo che
con i 480 volontari della Cri allertati dai vertici regionali, l’Adunata degli
Alpini è tra le manifestazioni più imponenti organizzate in Italia. "Solo
la festa del primo maggio muove ogni anno tante persone - ci conferma Nicoli -
e, a parte le calamità, un maggiore spiegamento lo abbiamo predisposto solo in
occasione dei funerali di Papa Wojtyla".Sulla preparazione e competenza
dei suoi uomini il viceispettore non ha dubbi: "Abbiamo inviato personale
altamente qualificato - spiega - e con un po’ di orgoglio possiamo dire che
siamo riusciti a reperirlo tutto in Veneto. Di certo il lavoro che ci attende
non è dei più semplici, visto il bacino di utenza che dovremo affrontare, ma a
questo siamo preparati". Quali sono le patologie più frequenti registrate
in manifestazioni di questo tipo? "Fratture e traumi cranici direi -
conclude Nicoli - ma quasi tutti sono frutto di un altro problema: le
sbronze!". (...) Barbara Todesco L’ARENA L’attesa nelle aree occupate dai veronesi,
dove è difficile lavarsi (Dall’inviata) IL GAZZETTINO (Nordest) Con la
zattera sul Brenta, muore annegato
Finisce
in tragedia la gita di un giovane di Solagna sbalzato in acqua dalla corrente
sotto gli occhi dell’amico salvo per miracolo Bassano Una morte orrenda, affogato nelle acque del Brenta:
così è finita ieri quella che per Andrea Sebben, 24 anni di Solagna (Vicenza),
doveva essere una serena scampagnata da vivere sopra una zattera per godersi un
pomeriggio di sole e di tranquillità in compagnia di un suo carissimo amico,
Tobia Rigon, 25enne di Nove. I due erano fieri della loro semplice imbarcazione
tanto che in mattinata erano passati a salutare la signora Regina dell’omonimo
bar, dove avevano preso una "spuma". Poi, verso mezzogiorno, avevano calato
in acqua la zattera all’altezza del municipio di Solagna, dove c’erano ad
aspettarli la madre e la sorella di Andrea, felici di far da madrine al varo
dell’imbarcazione. Appresso si erano portati una piccola damigiana di vino che
doveva servire per far festa con gli alpini, e qualche panino. Lentamente sono
scesi verso Bassano e in prossimità del Ponte Vecchio, affollatissimo in questi
giorni per l’Adunata delle penne nere, sono stati salutati dai numerosissimi
alpini che hanno ricevuto in cambio un lungo sventolio del tricolore che
avevano issato a poppa. Poi, i due zattieri hanno puntato verso le bocche
di alzata del Consorzio di bonifica, in zona San Lazzaro a sud di Bassano, dove
avevano gettato una rudimentale ancora per lasciarsi dondolare dalla corrente.
Ma qualche cosa deve essere andato storto: verso le 16 due amici che
passeggiavano sull’argine hanno prima notato i due ancora tranquilli a godersi
il sole, poi improvvisamente hanno visto la piattaforma scomporsi, perdere
stabilità e rovesciare in acqua la damigiana e i vestiti. Quello che è successo
dopo lo potrà raccontare solo il sopravissuto: sta di fatto che i due amici,
liberando la zattera, hanno tentato di recuperare il materiale già lontano a
causa della forte corrente dovuta alla confluenza dell’acqua di risulta delle
bocche. Dopo pochi metri, in un batter d’occhio, la zattera ha urtato contro
alcuni tronchi sbalzando in acqua i passeggeri. Il primo più fortunato è
riuscito a vincere i gorghi e a ritornare verso la zattera. Andrea Sebben
invece, è rimasto inspiegabilmente legato alla zattera e in balia della
corrente alcuni metri più a valle, sbattuto dalle onde. Sebbene l’acqua non
fosse profonda, la violenza dell’acqua non permetteva ad Andrea di trovare un
punto a cui aggrapparsi. Fin da subito, l’amico ha capito che il malcapitato
era in serie difficoltà e ha cominciato a chiamare aiuto. I due passanti hanno
chiamato il 118 che ha inviato sul posto una prima squadra, subito supportata
da un elicottero decollato dall’Altopiano mentre in meno di mezz’ora sono
arrivati i Sommozzatori di Vicenza. L’amico superstite intanto continuava in
tutti i modi a portare soccorsi ad Andrea che ormai non dava più segni di vita,
sfinito dallo sforzo e dall’ipotermia causata dall’acqua del Brenta. Alla fine
l’elicottero ha tratto in salvo Tobia mentre è toccato ai Vigili del fuoco di
Bassano e ai loro colleghi Sommozzatori recuperare il corpo senza vita di
Andrea. Silvio Scacco IL GAZZETTINO (Nordest) UDINE
Lo Storm resta in volo pochi secondi. Le vittime sono appassionati toscani di
42 e 65 anni Schianto
con l’ultraleggero, due morti
Precenicco (Udine) Una chiazza nera sul campo di frumento a pochi
metri dall’argine dello Stella, dalla quale spuntano spicchi di lamiera banca e
blu delle ali e della carlinga: è tutto quel che resta dopo l’impatto e le
fiamme dell’ultraleggero e dei suoi occupanti, due toscani che aveva scelto
l’aviosuperfice di Piancada quale meta della trasvolata che li ha visti
protagonisti assieme a un gruppo di conoscenti, tutti del Centro Italia,
accomunati dalla stessa passione, il volo. Le vittime sono Damiano Bigagli, 65
anni, di Firenze e Mirco Sodano, 42, di Pontedera (Pisa). «Piloti esperti» come
hanno raccontato gli amici con i quali si sono trattenuti fino a pochi momenti prima
della tragedia e con i quali hanno condiviso il pranzo nella trattoria
dell’aviosuperfice. Sulle cause del dramma soltanto ipotesi:
determinanti potrebbero diventare le testimonianze che fin d’ora sembrano
accreditare la possibilità di un guasto. L’ultraleggero, uno Storm 280 (rientra
nella categoria di peso inferiore ai 450 chili), è rimasto in aria solo pochi
secondi dopo il decollo, il tempo per sorvolare la pista di Piancada,
avvicinarsi agli alberi, superare lo Stella. Subito dopo l’argine, a una decina
di metri laddove si estende un campo di frumento, l’impatto. Erano le 14.05. L’allarme è stato immediato. Dal
campo di volo, il n. 2 della formazione di ultraleggeri, con ai comandi Renato
Bucelli stava rullando sulla pista. «Damiano e Mirco si sono alzati davanti a
me» ha raccontato. La sua partenza è stata ritardata da un ultraleggero in fase
di atterraggio. «A quel punto ho visto lo Storm sopra gli alberi e poi di colpo
è sparito». Una grande fumata nera ha segnalato a chi dall’aviosuperfice seguiva
il decollo degli ultraleggeri, la tragedia. Lo stesso Bucelli, e assieme a lui altre testimoni,
tra cui un pilota di ultraleggero che si trovava in volo, hanno avuto la
sensazione che l’impatto sia avvenuto mentre il pilota tentava una virata. Non
è escluso che Sodano e Bigagli (il velivolo disponeva di doppi comandi) si
siano resi conto del difettoso funzionamento del motore e abbiano cercato una
disperata manovra di rientro. L’ultraleggero è andato in stallo ed è
precipitato in candela. L’esplosione, le fiamme. Sodano che era anche il
proprietario del velivolo e il suo compagno sono morti sul colpo, avvolti dalle
fiamme. I loro corpi carbonizzati erano fra i rottami. Accanto i resti di una cassetta con alcune
bottiglie di vino, dono ricevuto all’aviosuperfice di Piancada. Vigili del
fuoco, carabinieri, protezione civile hanno raggiunto la località, qualche
chilometro da Titiano. La procura di Udine ha aperto un’inchiesta: primo atto
il sequestro dei rottami poi, spettera a un esperto, nominato dal pm, scoprire
le cause del disastro. R. Ud. LA REPUBBLICA DONNA TROVATA IN LAGO DI SANGUE A
GENOVA, INDAGATO FIGLIO Andrea Fusi, 36 anni, il figlio di Olimpia Ventura, 67 anni, la donna trovata nella notte nella sua abitazione del quartiere di Rivarolo in un lago di sangue, e’ stato indagato dalla polizia per lesioni gravi. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori della squadra mobile di Genova, il 35enne, nullafacente coniugato e separato, e’ rientrato a casa dei genitori dove vive alle 22 di ieri in stato di ebbrezza alcolica. Per una questione di soldi ha litigato con la madre. La lite e’ scoppiata in camera da letto e proseguita in cucina ed e’ sfociata in una colluttazione. La donna e’ caduta e ha colpito il muro con il capo provocandosi lesioni gravi. E’ attualmente ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Galliera. Il padre dell’indagato, Renzo Fusi, 75 anni, al momento della lite era in casa. "Mio figlio e’ un violento - ha dichiarato stamani - e’ sempre nei guai. Ma non ha tentato di uccidere mia moglie. Olimpia e’ caduta ed ha picchiato il capo contro il muro".
Guidava al limite dal coma etilico
Legnago. Fortuna ha
voluto che sulla sua traiettoria non abbia incrociato nessuno mentre tornava
dalla discoteca ubriaco fradicio e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Altrimenti sarebbe potuta accadere un’altra strage come quella in cui, lo
scorso 22 aprile, persero la vita a Verona due fidanzati ventenni travolti da
un automobilista romeno che aveva alzato troppo il gomito. R. P., ventiseienne
di Montagnana (Padova), aveva infatti in corpo una quantità di alcool ben 10
volte superiore a quella consentita dalla legge. Un pericolo viaggiante,
dunque, che è stato smascherato solo grazie a un banale incidente da cui,
nonostante tutto, è uscito illeso. Con il vantaggio di scongiurare l’ennesima
disgrazia imputabile alla guida in stato di ebbrezza. CORRIERE ROMAGNA Una notte di follia e violenza Massa lombarda - Hicham El Adnaoui, marocchino di
28 anni residente a Massa Lombarda, è stato arrestato ieri dai carabinieri per
evasione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali,
minacce gravi, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere.Si tratta
della stessa persona che il 18 luglio del 2005 aveva ridotto in fin di vita un
barista di Conselice, colpendolo alla testa con una barra di ferro. Allora
venne catturato dopo un pauroso inseguimento nel corso del quale il marocchino,
ubriaco, tentò di speronare un’auto dei carabinieri.Venerdì sera è evaso dai
domiciliari, per qualche ora ha vagato in auto a Massa Lombarda e dintorni,
almeno fino alle 2 di notte, quando all’incrocio tra via Battisti e via Bassi è
rimasto coinvolto in un incidente stradale piuttosto grave con un’altra
vettura. Le cause del sinistro sono ancora in corso di accertamento, di sicuro
c’è solo che una persona è rimasta ferita e incastrata nell’abitacolo
dell’altra auto. E così quell’evasione, che di innocente non aveva nulla, si è
trasformata in una nuova notte di violenza con tre carabinieri feriti,
infermieri aggrediti e passanti minacciati.Il primo a fare le spese dello stato
di agitazione di Hicham El Adnaoui è stata una coppia che ha prestato soccorso
alla persona rimasta incastrata. Sono stati loro ad avvertire i carabinieri che
stavano già arrivando sul posto. Il maghrebino li aveva minacciati con un
grosso cacciavite. Poi, in preda a uno stato di agitazione crescente, si è
addirittura accanito sulla sua stessa autovettura. I carabinieri hanno provato
a calmarlo, ma sono stai colpiti con calci e pugni e sono stati per questo
costretti ad ammanettarlo. Subito dopo è stato fatto stendere su una barella
del 118. Ma con le mani legate il 28enne ha cominciato a usare i piedi. Ha
preso a calci il comandante della stazione di Massa e persino un infermiere.
Mentre veniva caricato su una Gazzella ha di nuovo aggredito il comandante
rompendogli gli occhiali da vista. Alla fine i tre militari sono stati
giudicati guaribili in una settimana. El Adnaoui è stato portato in carcere in
attesa del processo con rito direttissimo che si terrà domani, l’arresto è stato
convalidato. LA
PROVINCIA DI CREMONA Per il centauro serie di multe da 4.500 euro
PIACENZA — Un piacentino 40enne, che viaggiava in sella a una moto di piccola cilindrata, venerdì sera attorno alle 21 a Piacenza è stato fermato per un controllo dai carabinieri e multato per oltre 4.500 euro. La moto infatti (un Fantic Motor di fine anni Settanta) aveva una targa falsa di cartone con sei cifre anzichè le cinque regolamentari (multa per 1.549 euro); mentre il conducente non aveva la patente (multa per 500 euro) nè l’assicurazione, (altri 700 euro) e la carta di circolazione era dispersa (180 euro). Infine l’uomo è stato multato per altri 1.585 euro per il rifiuto di custodire il mezzo. Il quarantenne si è poi rifiutato di sottoporsi al test alcolimetrico, cosa che non lo ha salvato da una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. LA
PROVINCIA DI CREMONA Da venerdì a domenica arriva il
Motorock Tutto pronto per l’edizione numero 17 del Motorock. venerdì, sabato e domenica il parco al Po sarà teatro della tradizionale manifestazione, a cura del Gruppo Custom Cremona. Appuntamento con grandi moto, birra a volontà, musica e concerti di assoluto valore. Per i radunisti come sempre ci sarà la possibilità di parcheggiare nel bellissimo parco, in una vasta area accogliente, montando la tenda accanto alla propria moto AGENZIA BOLZANO: VENDE BEVANDE ALCOLICHE A
UBRIACO, DENUNCIATO BARISTA Bolzano, 13 mag. - (Adnkronos) - Puo’ esserci la responsabilita’ dell’esercente nello stato di ubriachezza dell’avventore. E’ quanto sembra scaturire da cio’ che e’ avvenuto in un pub di Castelrotto, in provincia di Bolzano, dove il 32enne titolare e la 18enne barista sono stati denunciati dai carabinieri per somministrazione di bevande alcoliche a persone in manifesta ubriachezza e per determinazione in altri dello stato di ubriachezza. I militari, entrando nel locale, infatti, hanno verificato che i due stavano approfittando del palese stato di alterazione etilica di alcuni avventori per somministrare ulteriori dosi di bevande alcoliche, inducendo i clienti ad accrescere il proprio stato di ubriachezza. FINANZA E MERCATI Gli alcolici danno
sprint a Campari ALTO ADIGE feste hard , troppi
minorenni ubriachi IL TIRRENO arrestati due giovani
ubriachi ubriaco si ribalta in
fi.pi.li L’UNIONE SARDA (Nazionale) |
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