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Rassegna stampa alcol e guida del 12 maggio 2006

IL GAZZETTINO (BELLUNO)

PROGETTO REGIONALE 

La sobrietà come stile di vita stasera in parrocchia a Col di Salce

Appuntamento con «Un elefante non è una rosa...» stasera alle 20.30 alla sala parrocchiale di Col di Salce: l’appuntamento con questo progetto regionale è organizzato dall’èquipe che l’ha curato, finanziata dal comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato, in collaborazione col gruppo giovani e giovanissimi di Salce. Saranno trattate le tematiche necessarie per costruire una rete di promozione e protezione della salute, per la prevenzione dei problemi alcol-correlati e del loro pesante carico di sofferenze, che interessano la nostra comunità. Verranno valutati l’educazione alla sobrietà, alla responsabilità e alla solidarietà sociale.

Gli obiettivi generali sono la protezione e la promozione della salute, e in particolare la prevenzione dei comportamenti a rischio rispetto all’uso di alcolici. La sobrietà come stile di vita, quindi. La metodologia applicata consiste in diverse strategie: il modello della conferenza dibattito e dell’informazione scientifica e quello dell’approccio teatrale che consente di coinvolgere i destinatari attraverso l’esecuzione di monologhi e personaggi che restituiscono le informazioni per sconfiggere il problema.

Federica Fant


 

CORRIERE ROMAGNA

Happy hour “ristretti” e paletti agli alcolici

ravenna - Un codice di autoregolamentazione per “stemperare” il clima rovente che si è sollevato su Marina di Ravenna, e soprattutto per cercare di disincentivare gli eccessi. La proposta arriva dagli stessi bagnini dopo l’incontro di mercoledì sera con i residenti e proprietari delle abitazioni della zona Rivaverde, che coincide con la più “calda” di Marina come concentrazione di stabilimenti capaci di attirare vere e proprie “masse” di giovani. E nella massa statisticamente aumenta l’incidenza di malviventi, teste calde o semplici cafoni.In un clima “disteso e di concreta collaborazione”, i residenti di Rivaverde hanno esposto agli operatori balneari del corrispondente tratto di arenile - aderenti sia all’Ascom che alla Confesercenti - i disagi annosi che subiscono nei weekend della stagione estiva e l’amplificazione del caos delle ultime settimane.Da parte loro, gli operatori hanno ribadito il proprio impegno a “rispettare le regole codificate”, promettendo però un ulteriore passo avanti in questo senso, con l’adozione di un codice di autoregolamentazione. Questo sarà applicato dagli stabilimenti balneari della zona già da domani, e dalle prossime settimane sarà sottoposto anche agli altri operatori della località. L’impegno dei bagnini va nella direzione di una limitazione dell’arco temporale riservato agli happy hour - che saranno concentrati in un’unica ora preserale - e più in generale di un impegno a limitare l’abuso di alcolici, anche attraverso promozioni di bevande analcoliche. I buoni propositi dei gestori degli stabilimenti balneari si estendono anche alla cura del territorio circostante l’area delle concessioni, che dovrà essere “sempre più puntuale”. Alle istituzioni viene invece rivolta la richiesta congiunta di aumentare la presenza delle forze dell’ordine, sia in termini preventivi che di controllo.“Vi è stata una forte assunzione di responsabilità rispetto alla situazione che si è creata - commenta la Confesercenti - e insieme una grande disponibilità a fornire l’apporto necessario a una crescita della qualità dell’offerta turistica della località, così come è stato fatto in questi anni. Anche altri - sottolinea l’associazione di categoria - dovrebbero fare altrettanto, piuttosto che prestarsi a facili strumentalizzazioni non considerando che forti flussi migratori e grandi concentrazioni di persone non sono da demonizzare, bensì da gestire responsabilmente”.A questo proposito, il presidente comunale di Confesercenti, Gianluca Gasperoni, non ha gradito le “esternazioni” sulle “ombre” del fenomeno Marina del presidente provinciale di Confindustria Andrea Trombini. “Vedo che in questa fase c’è chi cerca di ragionare, mettendo insieme gli operatori, chiedendo loro un’assunzione di responsabilità rispetto a problemi che non sono solo loro, che cerca una soluzione - afferma - e chi invece butta benzina sul fuoco, facendo di ogni erba un fascio, non conoscendo neanche la variegata offerta della località e degli stabilimenti balneari”.Gasperoni tiene a sottolineare che i bagni di Marina sono 42, “non si esauriscono nei tre-quattro che sono sulle prime pagine di questi giorni”.Per l’esponente di Confesercenti, poi, emergerebbe sottotraccia dalle dichiarazioni del presidente degli Industriali “che si denigra perchè non si è fruitori di questa proposta - come se chi ama musica classica impedisse lo svolgersi di concerti pop - perchè magari si frequentano la costa Smeralda o Portofino”. Ma la delegittimazione del modello-Marina attuale sarebbe motivato anche da “interessi verso un tipo di sviluppo diverso”.“In questi giorni ciascuno propone il suo modello - aggiunge Gasperoni -; purtroppo il periodo di vuoto amministrativo non aiuta a tenere la barra diritta verso uno svolgersi equilibrato e responsabile del dibattito di opinioni. Del modello si occuperà il prossimo sindaco insieme a tutti i soggetti interessati - conclude -, ma in ogni caso non potrà emergere dall’emozione e dall’irrazionalità”. Neanche al presidente comunale dell’Ascom Graziano Parenti è andata giù la presa di posizione degli Industriali: “Rifiutiamo ingerenze nelle nostre categorie”, afferma rivolgendosi a Trombini. Quanto al merito dei fenomeni degenerativi verificatisi a Marina nell’ultimo weekend in particolare, Parenti invita a non intraprendere “una seconda crociata dopo quella contro le discoteche”. “Dove c’è grande affluenza di giovani c’è questo tipo di problemi - sottolinea -: è un fatto contingente, legato alle abitudini e alle mode”. L’intraprendenza degli imprenditori balneari “ha dato a Marina qualcosa che va sicuramente difeso, ancorché migliorato”, e per questo miglioramento le associazioni “metteranno in campo tutte le azioni possibili”. L’esponente dell’Ascom tiene infine a mettere in chiaro che la disponibilità dei bagnini a risolvere i problemi di Marina, a cominciare dal codice di autoregolamentazione, “non è da intendere in alcun modo come un’ammissione di colpa”.

e.d.m.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

MONSELICE

MONSELICE - (O.M.) L’assessorato alle Politiche Sociali, l’Acat (associazione alcolisti anonimi) della Bassa padovana, la Fondazione della Cassa di Risparmio e l’Usl 17 domani e domenica dalle 18 alle 20 promuovono la manifestazione No alcool Yes party! con stand informativi con musica, gadgets, prove etilometriche e animazione davanti ai bar Maleva e Corallo.


 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA)

Asl 3/Il dato emerso in un incontro 

Cresce tra i giovani il consumo di alcol

La croce arriva oggi in piazza Immacolata e resterà fino a domenica

Lagonegro Alcool uso e abuso, come fare per prevenire un fenomeno in continua evoluzione, l’alcooldipendenza. Tali problematiche sono state al centro di una tavola rotonda voluta e promossa dal direttore generale dell Asl3, Mario Marra e che ha visto partecipare il direttore sanitario Vincenzo La Regina, i dottori Rosa Trabace, Natalina Filardi e Alberto Dattola del Ser.T Aziendale, Caterina Cerbino e Vittoria Melchionda rispettivamente coordinatori degli uffici sociali dei Comuni dell’ambito Lagonegrese e Senisese e il referente degli Alcolisti Anonimi di Francavilla sul Sinni, Rita De Palma. Il consumo di alcol fra i giovani è un fenomeno preoccupante e in forte incremento a livello internazionale e nazionale. Le statistiche dimostrano che, bere alcolici fuori pasto, è la modalità caratterizzante per le giovani generazioni ed inaspettatamente elevata soprattutto tra gli adolescenti. Un fenomeno che preoccupa non poco per cui il manager dell’azienda sanitaria numero tre, ha voluto riunire un gruppo di operatori del settore, mettere a confronto le loro esperienze e conoscenze non solo per analizzare il fenomeno, ma anche per costruire un modello combinato che possa prevenire il disagio in generale che sfocia in seguito nell’uso di alcol. Cosa fare per riuscire ad evitare queste rischiose tendenze? Come parlare ai giovani dei rischi legati ad una adozione di stili inadeguati e di consumo di alcol che danneggiano la salute? Come fare crescere la capacità critica in individui in cui l’esperienza non è tale da assicurare un autocontrollo adeguato sui limiti da non superare? A queste domande l’Asl 3 di Lagonegro risponde, cercando di favorire un Patto tra le Istituzioni: famiglie, parrocchie, scuole, comuni, associazioni di volontariato e sportive. Il fine è quello di trovare una chiave di prevenzione che solleciti nei giovani una operosa reazione che li veda impegnati nell’associazionismo, nel volontariato e nello sport. Considerando, i principi etici della Carta Europea sull’Alcol adottata dagli Stati Membri nel 1995, così come la Dichiarazione sui Giovani e Alcol adottata a Stoccolma nel 2001 in cui si afferma il diritto di tutti ad una famiglia e ad una società protetta dalle conseguenze negative del consumo di alcol, operare perseguendo il fine di ridurre le occasioni che portano adolescenti e giovani al consumo di alcol. a.zac.


 

LA PROVINCIA DI LECCO

Valsassina: camper dedicato ai giovani sull’uso dell’alcol

BARZIO Continua nel territorio della Comunità Montana il progetto «Ti ritiro la patente?» che ha l’obiettivo di informare i giovani sui rischi correlati all’uso e abuso dell’alcol. Per farlo un’unità mobile raggiunge i locali di aggregazione spontanea come discoteche e bar, offrendo la possibilità di misurare lo stato alcolico con l’utilizzo dell’etilometro. Domani sera, per esempio, il camper sarà a Colico dopo la mezzanotte al Dancing Continental. «Abbiamo trovato molta sensibilità da parte dei giovani e dei gestori dei locali che hanno recepito in modo positivo l’iniziativa - conferma l’assessore comunitario alle politiche giovanili Dionigi Gianola -. L’intenzione è di dare continuità al progetto nonostante il taglio dei fondi che c’è stato». Il progetto è alla terza annualità ed è cresciuto poiché a disposizione dell’equipe dei educatori, che comprende pure uno psicologo, c’è ora un secondo etilometro che viene usato nelle uscite sul territorio della Valsassina e della Riviera che vengono effettuate nei pressi di bar e pub frequentati dai giovani. «I ragazzi conoscono l’equipe che si muove e alcuni spontaneamente arrivano a fare le prova», commenta Tina Valseschini, referente del progetto insieme alla dottoressa Patrizia De Filippi, progetto che viene attuato in collaborazione con l’associazione «Il Gabbiano». Una serie di dati raccolti ed elaborati dovrebbe essere proposta entro fine giugno ai sindaci e agli amministratori dei Comuni che hanno cofinanziato l’iniziativa insieme all’Asl e alla Comunità Montana. In preparazione c’è inoltre un video con alcune interviste che andranno a corredare tutto il materiale che verrà presentato. Il camper multicolore popolato da alcuni educatori staziona nei pressi delle due discoteche del territorio che abbraccia il Distretto Asl di Bellano, si alterna nella presenza al Continental di Colico e all’Orsa Maggiore di Abbadia. Con l’utilizzo dell’etilometro viene misurata la consistenza della presenza di alcol nel sangue, garantendo all’utente l’anonimato della prova, ma offrendogli la possibilità di responsabilizzarsi, portandolo a conoscenza dei suoi limiti e dello stato psico-fisico oltre che delle norme vigenti. Dove invece il contesto è più piccolo c’è la collaborazione con i gestori dei locali che hanno dimostrato di voler mettere in campo le loro risorse, favorendo la presa di coscienza dei rischi legati all’abuso di alcol, permettendo così di promuovere sul territorio la cultura della prevenzione. Mario Vassena


 

da NEWSLETTER MEDICINA PROFESSIONAL

Dipendenza da alcol, scendono in campo i medici di famiglia

Incoraggiare i pazienti a vincere la dipendenza dall’alcol. Un sostegno decisivo, oltre all’aiuto farmacologico, arriva proprio dal medico di famiglia. Il "problema alcol" interessa, solo negli Stati Uniti ben 8 milioni di cittadini e uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista "Jama", condotto su 1.383 pazienti, ha dimostrato che la presenza del medico e l’adozione di un farmaco specifico per combattere la dipendenza triplicano l’astinenza dall’assunzione di alcolici, oltre a migliorare la media di bevande alcoliche assunte dai pazienti settimanalmente. Infatti il numero medio di drink
bevuti passa da 66 ad appena 13.
Per questo, i ricercatori stanno valutando il rapporto costo-beneficio di un programma anti-alcol gestito dai medici di famiglia e stanno, inoltre, analizzando campioni di Dna delle persone che hanno partecipato allo studio per capire meglio il ruolo dei geni nella risposta a determinati medicinali e terapie contro l’alcolismo.


 

LA PROVINCIA DI COMO

Ora il tumore si può vincere Sempre di più

«Nuove terapie antitumorali. Come tagliare i viveri al tumore e indurlo a regredire», è stato il tema di un interessante conferenza tenutasi ieri presso la sala Besta della Banca Popolare di Sondrio per iniziativa congiunta del Soroptimist club di Sondrio e della sezione provinciale dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie). A catalizzare l’attenzione dei numerosi presenti su un tema certo impegnativo e di grande attualità data l’incidenza dei tumori anche nella nostra provincia, professoressa Elisabetta Dejana, scienziata e ricercatrice presso l’Istituto Firc (Fondazione italiana per la ricerca sul cancro) di oncologia molecolare e l’Università di Milano. La professoressa Dejana si è prima soffermata sulle origini dei tumori evidenziando le cause ambientali e le abitudini di vita con riguardo agli effetti del fumo, dell’alcool, del sovrappeso, di una dieta sbilanciata, di rapporti sessuali promiscui che costituiscono fattore predisponente al virus papilloma da cui origina il tumore all’utero, di epatite e gastrite e dell’eccessiva esposizione al sole dannosa soprattutto per soggetti che non si espongono mai. «Si è infatti visto – ha detto Dejana – che i marinai non sono soggetti a rischio perchè adattatisi al sole, mentre le popolazioni inglesi e scozzesi sono più soggette a melanomi di cui l’incidenza è particolarmente alta in Australia, terra in origine abitata proprio da scozzesi e inglesi e, tra l’altro, situata vicino al buco di ozono, dove quindi l’azione dei raggi solari è più pericolosa. L’appartenenza ad una popolazione piuttosto che ad un’altra, infatti, determina livelli di predisposizione a certi tumori: ad esempio i giapponesi si ammalano moltissimo di tumore allo stomaco perchè ingeriscono cibi troppo caldi che danneggiano le mucose». Anche l’età e l’ereditarietà influenzano la genesi del tumore, la prima in quanto col passare degli anni si accumulano modificazioni a livello del dna delle cellule tanto da farle impazzire, la seconda perchè è provato che vi sono almeno due geni, il BRCA 1-2 che possono predisporre a certi tipi di tumore. Importante per una cura efficace la diagnosi precoce del tumore perchè per guarire occorre prevenire le metastasi in quanto non si muore per il tumore primario, ma proprio per anche una sola cellula modificata che entra nel circolo sanguigno, si alimenta e crea nuovi focolai. «Debellare il tumore o circoscriverne gli effetti si può in molti casi - ha detto Dejana -. Procedendo ad esempio con vaccini preventivi (per il tumore dell’utero e per quello epatico da epatite C) o terapeutici come per i melanomi. Si può procedere con gli inibitori di angiogenesi, ovvero cercare di sventare il contatto fra cellule impazzite e vasi sanguigni, con il targetting dei vasi tumorali, le terapie specifiche ad hoc per ciascun paziente e il ricorso a cellule staminali tumorali». Elisabetta Del Curto


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

Un altro mercoledì sera di ordinaria follia 

Ancora una volta, in quattromila tra piazze e Ghetto. Maxischermo e fuochi d’artificio. Un intervento del Suem

La beffa continua. Mentre venti esercenti tra piazze e Ghetto sono stati costretti dall’ordinanza imposta da Flavio Zanonato a chiudere a mezzanotte anziché alle 2, in piazza delle Erbe almeno 4 mila giovani hanno fatto festa fino a dopo l’una. Così è trascorso un altro mercoledì sera del popolo degli spritz che, in realtà, ha iniziato a riempire piazza delle Erbe e le strette vie del Ghetto intorno alle 22.30. Esattamente, non proprio l’ora dell’aperitivo.

Una realtà che viene definita fenomeno spritz, ma che con l’intruglio alcolico colorato non ha nulla a che vedere. I molti studenti che si sono riversati in piazza, sono arrivati da casa muniti di sporte della spesa piena di bottiglie di vino, birra e superalcolici. Hanno fatto baldoria anche con l’aiuto dei Disobbedienti, abili ad installare sulla piazza uno schermo per vedere la finale di Coppa Uefa e un mega impianto stereo per sparare la musica a tutto volume. No global maestri della comunicazione e della provocazione, che hanno creato e distribuito dei manifesti con l’assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai trasformato in "Rambo" e con stampigliata la scritta "Saia 2 la vendetta".

Non contenti, allo scoccare della mezzanotte hanno sparato in cielo tre fuochi d’artificio. "La piazza è del popolo", ha sottolineato soddisfatto il leader degli indiani padani Max Gallob. Tutto questo, mentre i venti bar colpiti dal provvedimento targato Flavio Zanonato hanno sofferto non poco per allontanare i clienti che dopo la mezzanotte volevano continuare a bere. "L’ordinanza comunale - commenta Federico Contin, titolare del pub Ai Dadi e portavoce del comitato "Bar per il centro" - ha dei lati positivi e dei lati negativi.

Ad esempio, abbiamo notato che questo divieto attira ancora più ragazzi che sono curiosi di vedere cosa potrebbe succedere. Raggiungono il centro storico verso le 22.30, per cui piuttosto tardi, e quindi a mezzanotte sono tutti attivi e svegli. Per noi esercenti diventa un autentico problema mandarli via".E’ mezzanotte passata da qualche minuto, quando in piazza delle Erbe fa capolino una particolare ronda. Sono l’assessore Marco Carrai e l’assessore alla Mobilità Ivo Rossi, che passeggiano e quasi incantanti guardano l’incredibile spettacolo. «A Roma in campo dei Fiori - racconta Carrai - c’è una situazione analoga, ma molto più grave della nostra. Giorni fa sono intervenuti quasi duecento tra poliziotti e carabinieri, e la folla inferocita li ha cacciati via a sassate e bottigliate. Noi a Padova dobbiamo sicuramente agire per ridare dignità ad un fenomeno che consideriamo positivo, ma abbiamo il dovere di farlo con cautela».

Pochi metri più in là, sotto i portici ad un passo dalla gioielleria "Vanotti", una ventenne è inginocchiata ai piedi di una colonna che vomita e circondata da alcuni coetanei che provano a soccorrerla, mentre a fianco un uomo sui trenta anni è immobile per terra in balia dei fumi dell’alcol. Per lui, verso l’una arriva il Suem 118. Sospetto coma etilico. I giovani festaioli incuriositi dalla presenza dell’ambulanza, smettono di ballare e lentamente il rave party in piazza delle Erbe va scemando.

Fine della festa e sul selciato i soliti segni di inciviltà, nonostante i no global per l’occasione abbiano posizionato una ventina di cestini. E’ facile notare bottiglie rotte, chiazze di vomito e rivoli di urina, mentre cani sciolti girano allegramente e fiutano la sporcizia. Seduti sul sudicio selciato della piazza due ragazzi si baciano. L’ennesimo baccanale del mercoledì sera è stato seguito da diversi agenti della Digos e da un paio di pattuglie dei Vigili urbani, che con estrema difficoltà sono riuscite a transitare per le vie della piazza e del Ghetto colme di gente.

Marco Aldighieri


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

Un altro mercoledì notte di "nonsolospritz" in centro. Quattromila ragazzi in piazza. Maxischermo dei Disobbedienti per la partita 

Alcol, musica e tre fuochi d’artificio 

Affluenza posticipata, dopo le 22. Molti attirati dall’effetto-ordinanza di prechiusura dei bar: cosa succederà?

E’ qui la festa. Nelle viuzze del Ghetto, tra le piazze del centro, soprattutto in quella delle Erbe, quinta ideale per i rave party del mercoledì notte. Anche l’altra sera, mentre venti baristi sono stati costretti dall’ordinanza comunale a chiudere a mezzanotte anziché alle 2, almeno quattromila giovani hanno fatto festa fino a dopo l’una. Così è trascorso un altro mercoledì sera del popolo degli spritz che, in realtà, ha iniziato ad arrivare tardi (altro che "l’ora dell’aperitivo"...), intorno alle 22.30. Lo chiamano ancora "fenomeno spritz", ma è tutt’altro. I molti ragazzi che si sono riversati in piazza sono arrivati con sporte piene di bottiglie di vino, birra e superalcolici. Hanno fatto baldoria anche con l’aiuto dei Disobbedienti, abili ad installare sulla piazza uno schermo per vedere la finale di Coppa Uefa e un mega impianto stereo per sparare la musica a tutto volume. Non contenti, a mezzanotte hanno sparato tre fuochi d’artificio. Un rito.


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

POSITIVO L’INCONTRO FRA IL SINDACO ZANONATO E IL COMITATO "BAR PER IL CENTRO" 

«Siamo d’accordo: niente birre e lattine dopo le 20»

"L’ordinanza rimane, ma se le nostre iniziative andranno a segno il sindaco è disposto a renderla più specifica. Quindi, alcuni bar chiuderanno prima e altri staranno aperti fino alle due di notte". L’affermazione appartiene a Federico Contin portavoce del comitato " Bar per il centro" che, ieri pomeriggio a palazzo Moroni, è stato ricevuto dal primo cittadino Flavio Zanonato insieme ai suoi colleghi Paola Rovedo gestrice del Colar e Bruno Doni titolare della Cantina del Gufo."Abbiamo intrapreso - prosegue Contin - i primi passi per instaurare un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale. Il sindaco è stato entusiasta di tutte le idee per migliorare il fenomeno spritz promosse dal Comitato. In particolare, ha approvato una eventuale sinergia tra forze dell’ordine e vigilantes professionisti per cercare di fermare chi disturba la quiete pubblica".

"Abbiamo parlato anche - sottolinea Federico Contin - del problema dei servizi igienici. Appurato che è piuttosto difficile gestire i bagni chimici, il sindaco si è reso disponibile per tenere aperti fino alla mezzanotte i bagni pubblici in piazza delle Erbe. Siamo d’accordo, poi, con Flavio Zanonato sul vietare dopo le venti ai locali la vendita di lattine e bottiglie di alcol purché venga rispettata da tutti. Ovvero, non accettiamo che, ad esempio, una pizzeria al taglio possa distribuire lattine di birra fino a notte fonda".

"Si è accennato - termina Contin - ad un’eventuale azione di decentramento del fenomeno spritz a cui potrebbero partecipare tutti i bar iscritti al nostro Comitato, ma non solo. Ovviamente non si sono fatti i nomi di luoghi specifici, ma l’idea sembra buona. L’importante è che siamo riusciti a parlare con serenità e in modo costruttivo con il sindaco. Ritengo che questa ordinanza comunale abbia avuto il grande merito di unire molti esercenti delle piazze e del Ghetto. In questo modo, per la prima volta nella storia, siamo riusciti ad avere un nostro movimento che sicuramente creerà qualcosa di positivo per rendere ancora più bello il fenomeno dello spritz a Padova". (*) Tiene a precisare un concetto Bruno Doni. "Noi non abbiamo mai voluto fare ricorso al Tar, abbiamo sempre pensato, fin dal primo giorno che siamo stati raggiunti dall’ordinanza, di aprire un dialogo con l’amministrazione comunale". "Esatto - conferma Contin - Il nostro Comitato, per ora non ha avvocati, e come già detto vuole il dialogo. Ricordo che il nostro blog www.barperilcentro.com è attivo da poche ore". Il sindaco Flavio Zanonato, lunedì o martedì della prossima settimana, incontrerà nuovamente una delegazione del comitato "Bar per il centro".

M.A.

 

(*) Nota: il fenomeno “spritz” si caratterizza soprattutto per il disturbo che crea, per il vomito e le pisciate in piazza. “Qualcosa di positivo per rendere ancora più bello il fenomeno dello spritz a Padova” significa forse incrementare questi aspetti?


 

IL GAZZETTINO (PADOVA)

 Da giorni infuria la polemica degli spritz in tutta la provincia. 

MONSELICE  Bottiglie rotte, sporcizia, confusione nelle ore notturne e consumo di droghe leggere sono all’ordine del giorno. Ma in certi casi, l’alcol e il degrado non sono i veri motivi di scontento. E’ il caso di via Carboni a Monselice dove convivono un bar e un pub con un gran richiamo di clienti. Da pochi mesi la segnaletica orizzontale della via è stata completamente ridisegnata, creando un numero maggiore di posti auto. Nei fine settimana però, si crea un totale black out del traffico. A metà della via, la strada si restringe costringendo gli automobilisti a passare con cautela. Nell’orario dello spritz la situazione diventa addirittura insostenibile. Auto in divieto di sosta, scooter in mezzo al marciapiede e addirittura mezzi parcheggiati di traverso sulla carreggiata. L’effetto? La strada diventa a senso unico alternato trascurando il fatto che si tratta di un’arteria principale per il traffico del centro storico. Così per ore si alternano i clacson delle auto alle urla degli automobilisti inferociti, costretti a sostare anche per dieci minuti nel tentativo di avanzare con l’auto. Il problema comunque non è irrisolvibile. Qui non si tratta di bottiglie e bicchieri abbandonati. Le auto che impediscono il passaggio sono circa una decina. Nemmeno i gestori dei bar possono intervenire anche se molto spesso cercano di risolvere il problema richiamando i ragazzi al buon senso. Probabilmente la strada resterà intasata tutta l’estate finchè la moda dello spritz non si placa, ma sono in molti a chiedersi come mai i pendolari si trovano spesso la multa e chi blocca una strada è libero di festeggiare in bar. Ancora una volta è la maleducazione di pochi a danneggiare gli avventori più civili.

Emanuele Masiero


 

IL MATTINO (AVELLINO)

IL DIVIETO

Lioni, da oggi stop alla vendita di alcolici dopo mezzanotte

SALVATORE PIGNATARO Lioni. Entrerà in vigore stasera l’ordinanza emessa dal comune in cui si vieta la somministrazione di alcolici e superalcolici dopo la mezzanotte. Il provvedimento, è stato emesso dal comandante della Polizia Municipale, tenente Donato Mauro, a scopo precauzionale per evitare eventuali problemi e garantire l’incolumità dei cittadini. Nel testo dell’ordinanza risalta la disposizione con la quale si valuta (e punisce) penalmente la somministrazione di prodotti alcolici e superalcolici a persone in stato di ubriachezza, ma si ordina anche il rispetto delle attuali norme legislative che vietano la somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Della questione è stato informato anche il Commissario Prefettizio, Salvatore Palma, che si è detto determinato a far rispettare quelli che sono i punti fermi dell’ordinanza del responsabile del servizio di Polizia Locale. Sulla vicenda, intanto, non mancano le reazioni, soprattutto da parte degli esercenti che invitano le autorità preposte a rivedere i tempi di somministrazione di alcolici che dovrà essere legata all’orario di chiusura. E c’è già stata una prima reazione del vice presidente della Fipe, Antonio Pica, che ha proposto un confronto tra esercenti e autorità comunali affinché si possa stilare un regolamento con il coinvolgimento dei rappresentanti dei commercianti interessati. Anche il presidente provinciale della Confcommercio, Oreste La Stella, si è pronunciato subito sul caso: «Stiamo lavorando - ha spiegato La Stella- per mettere a punto un regolamento da sottoporre al commissario del comune di Lioni e al comandante della Polizia Municipale, in cui chiediamo di posticipare di qualche ora la somministrazione di bevande alcoliche. Oltre a questo - conclude il Presidente della Confcommercio - abbiamo redatto un codice di comportamento degli esercenti, che dovranno collaborare con le autorità locali al fine di applicare le norme e di tutelare l’incolumità di tutti. Già nei prossimi giorni dovremo incontrare i due esponenti del comune di Lioni, i quali si sono dichiarati disponibili e rivedere alcune osservazioni avanzate dalla nostra categoria». 


 

 

LA REPUBBLICA

STUPRO DI GRUPPO NEL BRESCIANO: FERMATI 4 ROMENI

Fermati i quattro autori della terribile vicenda di stupro di gruppo perpetrato ai danni di due donne, un’italiana di 30 anni e una marocchina di 19, di Montichiari (Brescia), la notte tra l’8 e il 9 maggio nelle campagne del posto. Gli agenti della Squadra mobile della Questura di Brescia li hanno incastrati ieri sera sulla base delle descrizioni fornite dalle vittime, incrociate con riscontri trovati sul luogo dell’aggressione e sotto casa del fratello di uno dei violentatori. Sono 4 giovani di origine romena, C.M., 22 anni, residente a Carpenedolo - l’unico in regola col permesso di soggiorno - V.F., 25, e R.F., 22 - in Italia da pochi giorni - e T.C., 24, alloggiato a casa del fratello, a Viadana di Calvisano. Intricata la dinamica dell’episodio, ricostruita oggi dal dirigente della Mobile, Carmine Grassi e dal capo di Gabinetto, Giuseppe Ferrari. I poliziotti hanno fatto scattare i controlli gia’ dalla mattina di martedi’ quando la 30enne all’indomani della notte di abusi si e’ recata per una visita all’ospedale, dichiarando lo stupro. Fatti confermati dai referti medici. La ragazza lunedi’ sera avrebbe raggiunto la 19enne, sua vicina di casa, che al momento si trovava da un conoscente, sempre a Montichiari. Al gruppo si aggiungono i 4 romeni, uno dei quali amico della straniera. E cosi’ una festa informale si trasforma nel preludio di un incubo. Girano alcol, hashish, coca, a quanto pare portata dall’italiana. Scattano avances poco chiare. La piu’ giovane s’insospettisce, ma la 30enne, stordita dalle sostanze, con la scusa di andare a prendere da bere si lascia convincere a salire su un’auto, una Bmw station wagon scura, con a bordo i quattro


 

L’ADIGE

«Vi uccido!», e viene denunciato

Non ha certo fatto un giro di parole il giovane esercente che ieri alle tre del mattino si è rivolto ad un carabiniere urlando: «Ti uccido!». Il ventottenne, residente a Lavarone, è stato denunciato per minacce a pubblico ufficiale, dopo che il suo amico era stato scoperto alla guida in stato d’ebbrezza. Il controllo è scattato nei pressi di Vigolo Vattaro, la scorsa notte. I carabinieri del nucleo Radiomobile di Trento hanno fermato un fuoristrada Nissan con a bordo due persone. Il conducente, un 34enne residente a Lavarone, era risultato positivo all’alcoltest. È quindi scattata la denuncia. Il mezzo, come prassi, sarebbe stato affidato al passeggero, che di fatto risultava essere il proprietario del fuoristrada: ma il 28enne, anch’egli sottoposto ad alcoltest, non era idoneo a mettersi al volante a causa di qualche bicchiere di troppo. I carabinieri, a tal punto, hanno chiamato il soccorso stradale per il trasporto del mezzo e delle persone a bordo. È stato in quel frangente che il 28enne si è avvicinato ai carabinieri, tentando di salvare il salvabile. Ma non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Alla richiesta di un carabiniere di allontanarsi mentre stava compilando gli atti, il 28enne ha risposto con una frase esplicita: «Ti ammazzo, anzi ho tanti di quei soldi che ti faccio ammazzare».


 

IL MESSAGGERO (PESARO)

MAROTTA 

Bambino investito, giallo sul tasso alcolico 

Il giovane che ha travolto Elia è risultato positivo al test, ma si aspetta l’esito di altre analisi 

MAROTTA Tutto dipende dall’esito delle analisi. Il futuro, almeno quello immediato, di Filippo Rotatori - il ventiseienne corinaldese che l’altro giorno ha investito e ucciso a Marotta Elia Tonelli, 14 anni, che stava attraversando la strada dopo essere sceso dallo scuolabus - è legato ai risultati degli esami cui è stato sottoposto dopo la tragedia. Esami per verificare se il giovane era in condizioni psicofisiche ottimali o se i suoi riflessi erano compromessi dall’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti. E proprio sull’uso di alcol si apre un giallo. Si sa infatti che le analisi del sangue hanno infatti permesso di appurare che Rotatori prima di mettersi alla guida della sua Toyota Celica aveva bevuto. Ma quanto? Perché il problema ora è: aveva bevuto tanto di superare i limiti previsti dalla legge (e in questo caso il giovane rischia anche una denuncia per guida in stato di ebbrezza) o si era limitato, bevendo poco o comunque restando al di sotto della soglia (e in questo caso nulla, almeno da questo punto di vista, può essergli imputato)? Solo oggi si conosceranno i risultati ufficiali delle analisi, affidate ai laboratori del Presidio multizonale di Pesaro, sulla base dei quali poi gli inquirenti prenderanno poi le conseguenti decisioni. Al momento i carabinieri della stazione di Marotta, che stanno seguendo le indagini, si sono limitati a segnalare alla Procura della Repubblica di Pesaro l’esito positivo del test eseguito dopo l’incidente, riservandosi però di conoscere la seconda parte del test (la quantità cioè di alcol o stupefacente) prima di formalizzare una denuncia vera e propria.


 

IL MATTINO (AREA METROPOLITANA SUD)

Depresso si lancia dal quarto piano

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PORTICI È finita con un gesto disperato la vita dell’avvocato Ferdinando Iaquinto. Il 69enne giudice di pace si è lanciato dal quarto piano del suo appartamento in viale II Melina a Portici morendo sul colpo. Secondo gli accertamenti dei carabinieri intervenuti sul posto l’avvocato rimasto vedovo, soffriva di crisi depressive. In sul pavimento della sua casa è stata trovata una bottiglia vuota di wisky: probabilmente Iaquinto ha usato l’alcool per stordirsi e riuscire a compiere il gesto estremo. I suoi colleghi lo ricordano come un uomo gentile, garbato, professionale e signorile.

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IL MESSAGGERO (FROSINONE)

Arrestato in Irlanda: si uccide 

Doveva presentarsi in tribunale a San Yanes a Dublino per rispondere dell’accusa di importazione illegale di alcolici. W.B., di 49 anni, di Monte San Giovanni Campano, l’altra mattina - la notizia si è appresa ieri - si è lanciato dal quarto piano di una palazzina in Irlanda. La salma è ora a disposizione delle autorità giudiziarie. Si attende la data dell’autopsia. Ancora non si conosce il giorno dei funerali. L’uomo era in Irlanda da un paio di mesi.


 

IL GAZZETTINO (PORDENONE)

Incidenti d’auto, i conti del giudice 

Vademecum agli automobilisti per evitare errori che possono ridurre sull’entità dei risarcimenti

Cinture di sicurezza, massimale assicurativo, diritto alla rivalsa: tre argomenti sui quali puntualizza il presidente del Tribunale Civile di Pordenone, Alberto Rossi. E le sue precisazioni diventano una sorta di vademecum per l’automobilista su base giuridica.

Per esempio non tutti gli automobilisti, come si evince dalla casistica, sanno che l’obbligo di allacciare le cinture quando si sale in automobile riguarda non solo il conducente e il passeggero anteriore, ma anche quanti siedono dietro, compreso il posto posteriore centrale. «Il mancato uso delle cinture di sicurezza - spiega il presidente Rossi - comporta, oltre al rischio di farsi male, il concorso di colpa in sede di risarcimento del danno. Quindi chi non aveva allacciato le cinture e si è ferito si vedrà anche diminuire l’ammontare del risarcimento». Il rischio, però, per chi guida la vettura è ancora maggiore. «Bisogna infatti precisare che il conducente ha l’obbligo di far allacciare le cinture di sicurezza a tutti i passeggeri che trasporta - prosegue il magistrato -. In caso di incidente, se qualcuno dei trasportati che non aveva allacciato le cinture si provoca lesioni, anche al conducente, oltre al passeggero, viene attribuito un concorso di colpa per le lesioni. E quindi anche il conducente stesso potrebbe essere tenuto al risarcimento, oltre che rischiare la responsabilità penale per lesioni colpose». A riprova di quanto affermato c’è il fatto che la prima cosa che contesta l’assicurazione è proprio il mancato uso delle cinture di sicurezza; è un principio applicato in giurisprudenza. Addirittura, secondo alcune sentenze, anche il fatto di salire a bordo di un’auto condotta da una persona in stato di ebbrezza (da ricordare che per il Codice della strada significa bere più o meno una birra e mezza, o due bicchieri di vino) può comportare un concorso di colpa. Questo si traduce in un risarcimento solo parziale in quanto si è stati imprudenti. (...)

Susanna Salvador


 

LA GAZZETTA DEL SUD

Tutte le domeniche pomeriggio dal 14 maggio al 31 dicembre

Sconto a chi fa il pieno in autostrada

ROMA –– «Fai il pieno per la settimana». È lo slogan della campagna lanciata dalla società Autostrade per l’Italia e dai suoi partner commerciali: sconto minimo di 2,5 centesimi di euro per litro sul prezzo del carburante tutte le domeniche dalle ore 14 alle 22, a partire dalla prossima e fino all’ultima domenica del 2006, grazie all’intesa tra Autostrade per l’Italia e i suoi principali partner gestori dei servizi «oil» (Agip, Api, Erg, Esso, Tamoil, Total e Shell).

L’iniziativa conta di ripetere il successo delle recenti campagne «caffè gratis di notte» e «la vita è un soffio» volte a sensibilizzare i viaggiatori sui problemi della sicurezza (gran parte degli incidenti che si verificano durante le ore notturne sono dovuti infatti a colpi di sonno o a guida in stato di ebbrezza).

(...)


 

BRESCIA OGGI

Cineforum a Leno

«Sideways» Film sul vino e sull’amore

«Sideways. In viaggio con Jack» una storia dolce amara sui vantaggi e gli svantaggi del matrimonio e del celibato di Alexander Payne Sidewais, è l’appuntamento con il cinema promosso a Leno questa sera dall’associazione culturale Epicentro, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune.

Prosegue così, alle 21 al Padiglione della cultura in via Martin Luther King, il cineforum dal titolo «Uomini e donne istruzioni per l’uso», in cui si propongono film che analizzano vizi e virtù del rapporto di coppia visto questa volta da un interessante regista del panorama cinematografico contemporaneo. L’aspetto che ha reso particolare questo film, è il ruolo centrale che ha il vino.

L’ingresso è a offerta libera. Per informazioni l’associazione culturale Epicentro risponde al 339 1102082.mi.mon.


 

DONNAMODERNA.COM

La cellulite... se sei grassa 

La cattiva notizia: la buccia d’arancia può colpire tutte le donne, magre e teenager comprese. La buona notizia: il problema è lo stesso, ma le soluzioni sono tante. E, per essere davvero efficaci, trattamenti cosmetici, ginnastica e massaggi vanno scelti su misura. In base all’età e al peso 

Lunedì, 15 Maggio 2006
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