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UN SMS TI ALLUNGA LA PATENTE...MA LA VITA... IN AUSTRALIA CON I MESSAGGINI AL CELLULARE SI SEGNALANO GLI AUTOVELOX



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(Asaps) - Sidney - Ci avevano in parte già pensato per primi gli italiani da sempre refrattari ad ogni tipo di controllo della velocità. L’idea non è una novità in assoluto, poiché un servizio simile, leggiamo, esiste anche in Italia e si chiama SMSvelox . Questa volta i ligi australiani ci hanno anticipato alla grande. Proprio in Oceania (dove i limiti sono però più bassi dei nostri) è stato attivato un servizio di SMS che avverte gli automobilisti della presenza degli autovelox o della polizia, oltre che di ingorghi al traffico. Questa in sostanza è la semplice trovata, che sta avendo un discreto successo, di un giovane imprenditore australiano Adam Bush che ha provveduto ad organizzare una sorta di rete di "spie", come taxisti, pony express. Il sistema passa poi le informazioni al telefonino degli abbonati, a un costo modesto di 44 centesimi di euro al giorno (76 centesimi di dollaro australiano).
Il servizio, anche in Australia, ha naturalmente ha i suoi oppositori: il governo del Queensland, per esempio, che preme per la sua disattivazione. E il ministro per la pubblica sicurezza Judy Spence ha preannunciato nuove normative per vietarlo e renderne illegale la sottoscrizione da parte degli utenti, ritenendo Road Spy un sistema di elusione delle regole del codice stradale e non un servizio che porta ad una maggiore sicurezza.

Come Asaps non ci preoccupiamo troppo, l’importante è che si alzi il piedino dall’acceleratore o si rallenti la presa dalla manopola del gas. Certo se in Italia dovessero arrivare i messaggini per ogni ingorgo stiamo freschi. Anche la segnalazione degli autovelox fissi e volanti darà lavoro a molta gente.

L’arrivo di numerosi messaggini forse ci allungherà la vita della patente ma non siamo sicuri per quella dei conducenti i quali alle prese con la lettura spasmodica degli SMS, potrebbero ritrovarsi fuori strada o contro una pianta.

Alla fine ne vale proprio la pena?


© asaps.it
Mercoledì, 17 Maggio 2006
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