Cartelli stradali
illeggibili, danneggiati o mal posizionati. Questa la realtà che emerge da
un’inchiesta effettuata da l’Automobile, la rivista dei Soci ACI, presentata
oggi a Riva del Garda nell’ambito della quarta edizione del SISS, il Salone
Internazionale della Sicurezza Stradale. Viaggiando lungo le statali, le
provinciali e le comunali, sono stati scoperti orrori ed errori. Si salva il
Trentino Alto Adige, che si distingue per una segnaletica quasi perfetta. L’inchiesta ha analizzato il posizionamento, la chiarezza, lo
stato di conservazione dei cartelli stradali: il risultato è una sequenza
impressionante di errori e di orrori con qualche fortunata isola felice come il
Trentino Alto Adige. Situazione completamente diversa in altre regioni del nord
Italia: Piemonte, Veneto e Lombardia si distinguono per la confusione e per la
scarsa leggibilità dei segnali, oltre che per la
massiccia presenza di manifesti pubblicitari che spesso nascondono i cartelli
stradali. In Liguria il caos dei cartelli lascia sbigottiti, anche se
nella zona delle Cinque Terre i segnali sono nuovi e in piena efficienza. In
Friuli Venezia Giulia, invece, la segnaletica appare chiara, razionale e in un
buono stato di conservazione. Al Centro la situazione appare migliore in Emilia
Romagna, dove il problema principale sembra essere quello delle strade strette
e trafficate, e in Umbria dove, invece, il pericolo per chi guida è
rappresentato dalle profonde buche. Nelle Marche lo stato della pavimentazione
desta più preoccupazioni dei cartelli stradali. Non raggiunge la sufficienza,
infine, la Toscana, con una segnaletica vecchia e confusa. Nel
Mezzogiorno il quadro peggiora: cartelli
"corrosi, messi alla rinfusa, caotici" in Campania, con qualche
eccezione lungo la strada che collega Santa Maria Capua Vetere a Capua. In
Calabria, addirittura, la segnaletica è spesso utilizzata come bersaglio e in
alcuni punti posizionata senza alcun criterio logico. |
|
|
© asaps.it |